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trilogy ha scritto:È Grillo che è disperato. L'esperienza romana rende evidente che i 5S sono protesta e propaganda. Ma non sono in grado di gestire problemi complessi. Con una esperienza di governo 5S il paese andrebbe nel caos. Quindi meglio il proporzionale che offre l'opportunità di restare all'opposizione, criticare tutto, senza sporcarsi le mani con i vincoli di bilancio e altre amenità.
CENTROSINISTRA
Legge elettorale: il leader pd apre al premio di coalizione
Il modello di alleanza è Sala. E Renzi convoca la direzione del partito per contare i Sì e i No alla riforma
Matteo Renzi vuole convocare una direzione del Pd a fine mese, o, al massimo, agli inizi di ottobre, per «stanare la minoranza». Ovvero per costringere i bersaniani a prendere una posizione definitiva sul referendum, «sgombrando il campo dall’alibi dell’Italicum».
Una posizione, secondo il presidente del Consiglio, i bersaniani non l’hanno presa nemmeno ora che è in votazione alla Camera un ordine del giorno sulla legge elettorale. Infatti, il Pd farà una mozione con gli alleati di governo, ma la minoranza ha chiesto ai vertici del partito di soprassedere e non fare nulla, visto che al suo interno è divisa. Ci sarà chi voterà quel documento e chi, invece, uscirà dall’aula.
Perciò i bersaniani vogliono che il partito non faccia una mozione di coalizione. Ma questo è impossibile, perché ci sono gli alleati che premono. Quindi la minoranza temporeggia. «Si stanno infilando in un cul de sac da soli», commenta il premier.
Senza alcuna soddisfazione, perché vorrebbe che l’opposizione interna decidesse il da farsi, «parlasse con chiarezza», invece di rinviare la scelta a ridosso del referendum. «Il loro stesso elettorato finirà per non capirli più», dice il premier ai collaboratori. Ma dà comunque mandato al partito di continuare la trattativa con i bersaniani sulla mozione che arriverà oggi in Aula: «Se l’approvassero anche loro avrebbero poi modo di incalzarci, perché in quel testo ci sarà comunque scritto che l’Italicum si può modificare». Ed è infatti seguendo questo ragionamento che i cuperliani stanno ragionando sul da farsi. PeròRoberto Speranza ha già risposto picche non solo pubblicamente, ma pure agli ambasciatori della maggioranza del Pd.
«Lui risponde direttamente a D’Alema, non c’è niente da fare», commentano i renziani. Il loro leader è più prudente, ma anche più preoccupato per le ripercussioni che l’atteggiamento della minoranza potrebbe avere sul partito: «D’Alema — spiega ai suoi — se al referendum vince il No ottiene la mia testa ed è contento, se invece vince il Sì è pronto alla scissione. La nostra gente non si merita tutto questo. Il referendum riguarda l’Italia e gli italiani, non la mia persona e nemmeno il congresso del Pd». Ma tant’è: nemmeno questa volta la minoranza (salvo una parte) voterà con il Pd.Nemmeno questa volta la minoranza dirà chiaramente al premier che intende votare No, Italicum o non Italicum.
Per questo motivo il presidente del Consiglio vuole che si convochi una direzione in cui «ognuno possa assumersi le sue responsabilità». E perciò Renzi non dà conto ai bersaniani degli abboccamenti riservati che si stanno moltiplicando in questi tempi per cambiare l’Italicum. I contatti ci sono con tutti. A cominciare dai partiti di opposizione.
I grillini hanno già detto di non essere interessati. Forza Italia, invece, è più disponibile a trattare. Gli «azzurri» hanno fatto sapere di non voler stravolgere l’Italicum, dichiarazioni davanti alle telecamere a parte. FI non vuole il ballottaggio ma è d’accordo sul premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione.
Il premier, però, fatica ad accontentare FI. Infatti starebbe pensando di modificare l’Italicum togliendo il premio al partito e inserendo al suo posto quello alla coalizione. «Ci consentirebbe un modello Sala anche per le elezioni nazionali», è stata la riflessione che ha affidato ai suoi. Pensando ai tanti moderati che a Milano hanno votato Pd ma anche ai Pisapia e agli Zedda che, da sinistra, potrebbero supportarlo. Sul ballottaggio, invece, il premier non sente ragioni. Secondo lui deve restare, come prevede l’Italicum.
Maria Teresa Meli
20 settembre 2016 (modifica il 20 settembre 2016 | 22:27)
Italicum, la maggioranza: "Pronti a cambiare". Ecco il testo della mozione
Un testo molto prudente, si attendono le proposte degli altri partiti. Rosato: Bersani, critico, avverte Renzi: "Prima o poi tutte le volpi finiscono in pellicceria".
di GOFFREDO DE MARCHIS
21 settembre 2016
La mozione della maggioranza sull'Italicum, che verrà votata oggi pomeriggio, è più prudente del previsto. Nessuna indicazione su dove e come si possa correggere la legge elettorale, più volte si parla di "eventuali" e "possibili" modifiche. L'apertura c'è, Renzi la ha confermata da New York, ma tutta da verificare con le altre forze politiche. Si attendono le loro proposte e intanto oggi il Pd vuole capire quanto fanno sul serio con un testo che impegna la Camera e che "tutti dovrebbero votare se hanno davvero la volontà di fare qualcosa", dice il capogruppo del Pd a Montecitorio Ettore Rosato. Il presidente del gruppo Misto invita a vedere i passi avanti, seppure piccoli: "Il dibattito dai gioernali si trasferisce finalmente in Parlamento. E una legge votata dalla maggioranza con la fiducia adesso si apre al contributo delle opposizioni".
Ecco la mozione:
La Camera premesso che,
l’11 luglio 2016 è entrata in vigore la legge 6 maggio 2015, n. 52, comunemente conosciuta come Italicum, in materia di elezione della Camera dei Deputati;
è attualmente in corso un ampio dibattito politico su possibili e articolate ipotesi di riforma della citata legge;
Si impegna
ad avviare, nelle sedi competenti, una discussione sulla legge 6 maggio 2015, n. 52, al fine di consentire ai diversi gruppi parlamentari di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e valutare la possibile convergenza sulle suddette proposte.
Le prime reazioni arrivano dalla minoranza del Pd. E sono tutt'altro che positive. La sinistra interna si riunirà prima del pomeriggio per valutare un atteggiamento comune al momento del voto. Prevale l'orientamento a uscire dall'aula. L'ex capogruppo Roberto Speranza usa l'arma dell'ironia, per sottolineare la vaghezza della mozione: "Bel testo, no?". Pier Luigi Bersani che ha già riunito un gruppo di deputati a lui vicini, critica la mossa di Renzi: "Prima diceva che l'Italicum era una legge perfetta, ora che si può migliorare. Si decida, ammetta che ha fatto un errore, si apra un confronto vero". E attacca: "A tutto c'è un limite, voglio ricordare che le volpi finiscono in pellicceria...". Come dire che troppa furbizia può diventare un boomerang. Usando la vecchia battuta di Bettino Craxi rivolta a Giulio Andreotti. Anche l'altro bersaniano Zoggia fa l'ironico: "E staniamoli questi bersaniani. C'è uno sforzo pirotecnico da parte del premier (mozione che dice 'viva la mamma')". La conseguenze di queste reazioni da parte della minoranza è la decisione di non votare la mozione. Qualcuno tra i dissidenti parla esplicitamente di "aria fritta". L'incontro dei bersaniani però è fissato alle 13,30, in quella sede verrà fatta una scelta ufficiale.
Sinistra italiana, la prima forza a presentare una mozione contro l'Italicum giudicandolo incostituzionale, considera il documento della maggioranza di governo "imbarazzante". "Viene svelata la manfrina del presidente del Consiglio", osserva Alfredo D'Attorre. La Lega definisce "ridicolo" il testo del Pd: "Voteremo contro".
trilogy ha scritto:È Grillo che è disperato. L'esperienza romana rende evidente che i 5S sono protesta e propaganda. Ma non sono in grado di gestire problemi complessi. Con una esperienza di governo 5S il paese andrebbe nel caos. Quindi meglio il proporzionale che offre l'opportunità di restare all'opposizione, criticare tutto, senza sporcarsi le mani con i vincoli di bilancio e altre amenità.
Robyn ha scritto:La politica è una cosa complessa in Italia surclassata dal tatticismo.Serve senso di responsabilità.La legge elettorale a collegi ridefinita per assicurare rappresentanza ai piccoli partiti è una buona legge.Di proposte nel corso degli anni ce ne sono state tantissime,questa dei collegi mi sembra oltre che una buona legge la vera possibile e praticabile
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