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Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda franz il 21/02/2012, 16:19

Robyn ha scritto:Si parla di acquario di kit del kapo ?

Si parla? Si dice?
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... -30232042/
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda Robyn il 21/02/2012, 19:06

Per l'Italia è troppo tardi.Gli ispettori del lavoro già sono partiti da bruxelles.Qualsiasi mancanza sul lavoro non giustifica certi mezzi che sono reato ciao robyn
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda flaviomob il 23/02/2012, 22:16

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... -30383344/

Melfi, la Fiom vince in appello Fiat dovrà reintegrare i tre licenziati

http://inchieste.repubblica.it/it/espre ... f=HREC1-17

A un chilometro dalla Fiat Sata di Melfi c'è un reparto isolato. Si chiama ex Itca. Secondo i sindacati è qui che l'azienda trasferisce gli iscritti Fiom o gli attivisti. Così anche dal 2010 i licenziati con la tessera sono una decina, mentre quelli destinati alla "mobilità interna" sono 13. Un nuovo mobbing aziendale documentato dalle intercettazioni

INCHIESTA ESPRESSO
di MICHELE AZZU

LA DENUNCIA
1 Melfi, la verità degli operai

Dipendenti malati di tumore spostati in reparti pericolosi. Come ritorsione per aver difeso i colleghi licenziati. E' l'accusa che viene dallo stabilimento Fiat in Basilicata. Dove si parla anche di ricatti e minacce da parte dei 'preposti aziendali'. E spunta un audio registrato di nascosto, dove un caporeparto ammette le discriminazioni politiche
AUDIO / LE INTERCETTAZIONI2
"Parliamoci onestamente
La pagate perché Fiom"
La conversazione tra l'operaio iscritto alla Fiom Marco Forgione e il caporeparto dello stabilimento Fiat di Melfi Gaetano Perrini, che ammette come lo spostamento di alcuni lavoratori sia dovuto alla loro iscrizione alla sigla sindacale


LE CARTE3
Tabulati, certificati e lettere sindacali
i documenti che inchiodano l'azienda

Il documento dell'operaio Michele Corbusiero, dove si attesta che non può stare a contatto con fumi e polveri. La lettera scritta e firmata dai sindacalisti di tutte le sigle, datata 14 luglio 2010, giorno in cui avvenne lo sciopero. E il testo che prova come al momento dello sciopero l'operaio Barozzino non fosse con Lamorte al blocco dei carrelli, ma duecento metri distante


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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda Robyn il 24/02/2012, 14:49

Marchionne adesso dice che gli inestimenti stranieri non ci sono fin quando
c'è l'art 18 anche se modificato mantenendo le tutele meritevoli di attenzione
No,non viene ad investire in Italia chi non ha un'etica
ciao robyn
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda franz il 24/02/2012, 15:46

Perché? I fondi etici stranieri investono in Italia?
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda flaviomob il 25/02/2012, 1:41

Le ideologie del secolo passato sono morte, destra e sinistra non significano più nulla, il posto fisso è monotono, meno diritti per tutti migliorerà la competitività. Quante volte avete sentito ripetere queste parole? Troppe. E così finisce pure che qualcuno ci crede a questo mare di baggianate, come bene sintetizzava Goebbels: “Una bugia ripetuta centinaia di volte diventa una verità.“

E così alla Fiat, che da un secolo e poco più campa coi soldi dello Stato italiano, più che nel 2012, sembra di essere tornati ai tempi del “mitico” (si fa per dire) Ingegnere Valletta. Nel 1953 quest’individuo, che molto ricorda il Marchionne di oggi, opera un duplice attacco diretto al movimento operaio e alla Fiom: attacca la classe operaia attraverso la divisione degli operai in “costruttori” e “distruttori”, con una forte limitazione al diritto di sciopero (arrivando a istituire persino il premio di collaborazione) e con il ricatto sulla garanzia del posto di lavoro; discrimina la Fiom cacciando i comunisti dalle commissioni interne e la promozione del sindacalismo aziendale “giallo”.

Tra il 1953 e il 1962 i tesserati FIOM pagano il proprio attivismo con ammonizioni, multe, sospensioni, il licenziamento di 2mila quadri sindacali, il trasferimento di migliaia di tesserati nei “reparti confino”. All’interno della fabbrica viene instaurato un clima da caserma militare: viene impedita la mobilità fisica tra i vari reparti, c’è un capo-reparto pronto a riferire ai superiori qualsiasi sospetta attività sindacale all’interno della fabbrica. Vengono addirittura instaurati i tribunali di fabbrica composti da dirigenti aziendali e da ispettori del corpo dei sorveglianti che hanno il compito di giudicare i lavoratori indisciplinati, sanzionandoli finanche con il licenziamento.

Ebbene, di fronte all’ottima inchiesta di Michele Azzu, come possiamo non fare il paragone? E tutto ciò ce lo spacciano per modernità. Addirittura Marchionne ieri assicurava che in Italia si sarebbero prodotte le auto da esportare negli USA: se fosse ancora vivo Totò gli risponderebbe direttamente lui: “Ma mi facci il piacere mi faccia!“

L’obiettivo è uno solo: distruggere quel che resta dei diritti e delle tutele dei lavoratori per tornare al metodo Valletta. Lo si vede bene nel rifiuto di rispettare una sentenza di un tribunale della Repubblica, che ha obbligato l’azienda a reintegrare i tre operai Fiom di Melfi. Ed è una vergogna che dal principale partito del centrosinistra non dica una parola. E’ questa la modernità? Si è arrivati persino a negare l’Unità in fabbrica!

E’ ora di piantarla una volta per tutte. Di reagire. Chi tace, è complice. E chi non sa (o fa finta di non sapere) semplicemente è colpevole.

http://www.enricoberlinguer.it/qualcosa ... -complice/


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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda pianogrande il 25/02/2012, 8:51

Non ci dimentichiamo che tra gli aiuti di stato ricevuti dalla FIAT c'è anche la tragica condizione in cui si trova il nostro sistema trasporto merci.
La prevalenza di autostrade rispetto a ferrovie e vie d'acqua (tra cui il mare che fa parte delle cose che i pro-fiat si rifiutano di vedere) è roba, anche quella, del secolo scorso ma nessuno dei cantori della modernità muove un sopracciglio quando da Palermo parte un TIR per Genova.
Che strana la modernità.
E' semplicemente la lista delle cose che più ci convengono?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda franz il 25/02/2012, 10:55

Mi piacerebbe vedere finalmente una quantificazione di questi aiuti ricevuti, unita pero' alla quantificazione di quante tasse Fiat ha pagato nello stesso periodo. Direttamente ed anche indirettamente, dando lavoro a centinaia di migliaia di persone, indotto compreso. Penso a naso che gli aiuti ricevuti dallo Stato siano una minima parte di quanto pagato.

Per quanto riguarda lo sviluppo delle ferrovie hai ragione, ma credo che qui tutto sommato i sindacalisti delle ferrovie avrebbero gradito moltissimo uno sviluppo del loro settore, personale compreso, ma forse invece i sindacati di chi produceva auto e cammion (non dimentichiamo che alcune fabbriche di auto erano dell'IRI e quindi di Stato) si sono rivelati piu' potenti di quelli delle ferrovie.
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda Robyn il 25/02/2012, 11:09

Fiat la smetta,reintegri i tre operai e venga al dialogo con la Fiom ciao robyn
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