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Berlusconi e i cattolici.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda Iafran il 26/09/2011, 16:45

pianogrande ha scritto:Ecco lo Scilipoti con la tonaca.

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HREC1-3

Non tutti i cattolici votano Berlusconi ma, tra i cattolici, c'è chi lo difende energicamente.

Questo vescovo che giudica i politici attraverso il suo concetto di "peccato" è un vecchio rimbambito o rappresenta, ancora, qualcosa?

In certe sagrestie si impara ... di tutto, anche ad amministrare il potere sugli uomini, nonché sulle donne e sui bambini.

Apprezzo l'attuale vescovo di Grosseto, quando afferma che "quelle parole ... sono pronunciate da una persona anziana che parla per sé, non a nome della comunità dei cattolici di Grosseto. Babini è anziano e ha anche qualche problema di salute" ... forse anche di memoria, perché se, secondo lui, "oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la testa", si dimentica di dire che la religione non è stata da meno nel ricorrere agli stratagemmi più "terra terra" per "vincere" la resistenza delle persone in difesa delle loro libertà (spada, roghi, torture, sparizioni, corruzione, omertà, falsità, etc.).
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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda franz il 27/09/2011, 8:09

Silvio chiede a Letta di mediare
"Bagnasco non è tutta la Chiesa"
Il premier è stato colto di sorpresa dalla prolusione del cardinale: "Così si spaventano i nostri elettori cattolici". Il sottosegretario incontra il presidente della Conferenza episcopale italiana
di CARMELO LOPAPA

ROMA - "È un assist per i miei nemici. Così spaventano i nostri elettori cattolici, qualcuno vuole costringerli ad abbandonarci. Ma Bagnasco non è tutta la Chiesa". Più che rabbiosa, la reazione a caldo del Cavaliere è quella di un pugile suonato, raccontano i pochi che hanno avuto modo di sentirlo dopo la prolusione del presidente della Cei.

Rientrato ad Arcore, poco prima di sedere alla cena con decine di imprenditori lombardi per discutere dei suoi progetti per rilanciare l'economia, sul presidente del Consiglio le parole del capo dei vescovi italiani sono scese con l'effetto della doccia gelata. Inattesa la reprimenda, racconta un ministro cattolico, spinta ben oltre ogni pessimistica previsione di Palazzo Chigi. Non solo per i termini ma anche per quella fin troppo chiara personalizzazione della prolusione. Insomma, il riferimento a Silvio Berlusconi è stato evidente come mai in passato e davvero poco equivocabile. Questo e tanto altro ha dato già nel primo giro di preoccupate consultazioni telefoniche tra Villa San Martino e Palazzo Chigi, la misura della frattura insanabile con l'episcopato italiano.

Preoccupazione ben fondata, a sentire autorevoli fonti vicine ai Palazzi Apostolici. Tutto porta a ritenere che la relazione di apertura dinanzi al consiglio permanente dei vescovi abbia segnato l'atto di definitiva rottura del sodalizio tra la Cei e il governo Berlusconi. A partire da oggi, a quanto trapela dalle mura vaticane, nulla sarà più come prima. Le parole
di Bagnasco hanno costituito infatti l'esito quasi obbligato di quella spinta di indignazione che montava da mesi dal basso. Il mondo delle parrocchie, la stampa cattolica, una schiera di vescovi italiani hanno giudicato infine non più sostenibile il silenzio rispetto allo spettacolo che il berlusconismo al tramonto ha offerto.

E che la rottura sia pressoché irrimediabile - facevano notare ieri a margine dello stesso consiglio dei vescovi - lo si comprende da almeno due passaggi della prolusione del presidente. Il primo, è insito nel peso quasi marginale che Bagnasco ha dato alla legge sul fine vita, citandola solo al termine dell'introduzione. Quasi a voler sottolineare come la norma non è più in cima alle aspettative e che comunque non sarà con la sua approvazione che questo centrodestra recupererà - con un baratto - la fiducia smarrita della Chiesa. Il secondo elemento di strappo sta nel passaggio in cui il Cardinale evoca un soggetto intermedio tra Chiesa e politica, non certo un partito cattolico. In ogni caso l'ammissione implicita di come questo centrodestra, questo Pdl non siano più gli interlocutori, tanto meno esauriscono la rappresentanza dell'elettorato cattolico.

Fin qui la lettura che ai vertici Cei viene offerta del "manifesto" di Bagnasco. Sullo sfondo l'incognita della reazione del segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Già da tempo lo stretto collaboratore del Pontefice stava elaborando per l'Italia la teoria di un nuovo soggetto che si faccia interprete delle istanze dell'elettorato cattolico. Resta da comprendere cosa accadrà del progetto ora che sullo stesso è convenuto il presidente dei vescovi, alla luce dei rapporti esistenti - non esattamente un sodalizio - tra Segreteria di Stato e vertici Cei.

Ad ogni modo la frattura con il governo in carica è ormai aperta. Già questa sera il ministro degli Esteri Franco Frattini e il sottosegretario Gianni Letta proveranno a ricomporla, a correre ai ripari, in occasione della cerimonia di celebrazione del 150' dell'Unità in programma nella sede dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede. Appuntamento, quello alle 19 a Palazzo Borromeo, al quale è annunciata la presenza dello stesso presidente Cei Bagnasco. Ma questa volta la sottile opera diplomatica che abitualmente conduce il "gentiluomo del Papa" Letta - soprattutto quando si tratta di dialogare e rassicurare le gerarchie cattoliche - appare alquanto improba.

Anche perché dalla Conferenza episcopale i campanelli di allarme erano già risuonati nei mesi scorsi e invano. Lo stesso Bagnasco, dopo il caso Ruby, aveva parlato di "Paese sgomento", della necessità di un chiarimento. Il recente fiume di intercettazioni, il quadro privato e pubblico che ha incorniciato la vita e le opere di Berlusconi ha rotto ogni argine di cautela. Il Cavaliere accenna a una reazione rassicurante coi suoi, confida nella clemenza della Santa Sede. Ma forse i più stretti collaboratori ancor più che il presidente del Consiglio ieri sera avvertivano tutto il peso del cerchio che - dopo Condindustria, sindacati, magistratura, stampa - si stringe attorno a Palazzo Chigi.

(27 settembre 2011)
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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda ranvit il 27/09/2011, 9:11

La notizia su "Il Mattino":

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... sez=ITALIA

Bagnasco: in Italia aria ammorbata
da comportamenti licenziosi, va purificata
Cei: la questione morale non è invenzione, provoca danni sociali. Udc: parole limpide come l'acqua. Fini: tra poco al voto

Il cardinale Bagnasco
di Franca Giansoldati

ROMA - I vescovi suonano il "de profundis". «Mortifica dover prendere atto di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui». E ancora: «Si rincorrono con mesta sollecitudine racconti che, se comprovati a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica».

Amarezza, mortificazioni, delusioni e quant'altro. Il cardinale Angelo Bagnasco apre i lavori del consiglio permanente della Cei dedicando ampi paragrafi alla crisi «morale e culturale» che sta attraversando il Paese, colpa anche di un «deterioramento del costume e del linguaggio pubblico». I riferimenti alle inchieste in corso che coinvolgono anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sono impliciti. «I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l'aria e appesantiscono il cammino comune».

La Chiesa così come gli italiani guardano «con sgomento gli attori della scena pubblica e l'immagine del Paese all'esterno ne viene pericolosamente fiaccata». Stavolta la relazione del presidente dei vescovi è assai diversa da quelle del passato, molto più orientata ad una severa analisi della situazione sociale e meno diplomatica, meno sfumata e attenta a non urtare troppo la politica; segno evidente della grande preoccupazione che alberga all'interno delle gerarchie di fronte alla deriva etica del Paese. «Ciò che sta accadendo in una società mediatizzata, lo svelamento del torbido» finisce per diventare contagioso e da «una situazione abnorme se ne generano altre, e l'equilibrio generale ne risente in maniera progressiva».

Da qualche tempo ai vertici della Cei continuavano ad arrivare lamentele e mugugni da parte della base cattolica. Alla fine il cardinale Bagnasco, dopo innumerevoli sollecitazioni da parte di decine e decine di vescovi, ha deciso si rompere gli argini e affrontare all'interno del Consiglio Permanente la questione morale che, ha detto, «non è una invenzione mediatica: nella dimensione politica, come in ciascun ambito privato o pubblico, essa è una evenienza grave che ha in sé un appello urgente».

Morale: non si può più stare in silenzio. In un altro passaggio del discorso Bagnasco invita i politici all'onestà. «Chi rientra oggi nella classe dirigente del Paese deve sapere che ha doveri specifici di trasparenza e economicità».

«Sta lievitando una partecipazione che si farebbe fatica a non registrare, e una nuova consapevolezza che la fede cristiana non danneggia in alcun modo la vita sociale. Anzi», dice quindi Bagnasco riguardo alla «presenza dei cattolici nella società civile e nella politica». «Sembra rapidamente stagliarsi all'orizzonte - osserva ancora il presidente dei vescovi - la possibilità di un soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica, che - coniugando strettamente l'etica sociale con l'etica della vita - sia promettente grembo di futuro, senza nostalgie né ingenue illusioni».

Poi Bagnasco spezza una lancia a favore della lotta contro la corruzione, gli appalti truccati, l'improprio sfruttamento della funzione pubblica, l'evazione fiscale (definita cancro sociale). Ancora sul fronte politico sprona i cattolici a darsi da fare con un esempio mirabile. Poi benedice la Cosa Bianca, il progetto che vedrà la luce a Todi attorno alla metà di questo mese e al quale aderiranno la maggior parte delle sigle ecclesiali, compreso molti parlamentari cattolici in ambo gli schieramenti.

Infine Bagnasco esprime l'auspicio che la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento possa giungere quanto prima in porto in Senato, dove deve transitare per il secondo passaggio dopo il voto positivo alla Camera. «Lo sollecitiamo con rispetto, nella persuasione che si tratta di un provvedimento oggi necessario per salvaguardare il diritto di tutti».

Fini: monito da tenere in considerazione. «Si tratta di un monito che spero venga tenuto nella dovuta considerazione - ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini - E' un appello alle coscienze e un invito, a tutti coloro che hanno responsabilità, a onorarlo in ogni comportamento».

«Non passerà molto tempo prima che si torni alle urne - ha detto Fini - L'asse Berlusconi-Bossi non può rappresentare il centrodestra».

«Da Bossi parole intollerabili, Alfano costretto a tacere». «Alfano cosa aspetta a dire a Bossi che le sue parole sono intollerabili? - dice Fini - So che non la pensa diversamente da me, ma Alfano non ha libertà di farlo e deve ingoiare bocconi amari pur di mantenere la gestione del potere».

«Governo debole e confuso». «In questo momento l'Italia ha un governo debole e confuso soprattutto per quel che riguarda le questioni economiche - ha detto il presidente della Camera - Il governo ha perso credibilità internazionale e la maggioranza che lo sostiene risente ogni giorno di più delle posizioni leghiste. Da più parti si è invitato il presidente del Consiglio a fare un passo indietro, ma il realismo impone di prendere atto che non ne ha alcuna intenzione. Ha ragione, finché ci sarà una maggioranza che lo sostiene».

Cesa: le parole di Bagnasco limpide come l'acqua. «Le parole del cardinal Bagnasco - dice il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa - non hanno bisogno di commenti ipocriti o interessati. Sono limpide come l'acqua di una fonte e richiedono oggi a tutti noi, cristiani impegnati in politica, traduzioni tempestive e comportamenti conseguenti. Opereremo perché la politica recuperi quella credibilità e quell'onore cosi gravemente compromessi in questi anni».

Rutelli: monito forte e chiaro. «Ci si aspettava da parte della Chiesa italiana un pronunciamento sulla crisi morale del nostro Paese, ed è arrivato molto forte e molto chiaro».

Acli: Berlusconi abbia coraggio e si dimetta. «Le parole del Card. Bagnasco vanno accolte come un monito durissimo da parte di chi in questi anni ha governato il Paese lasciando che comportamenti privati palesemente immorali assurgessero a rilevanza pubblica -dice il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero- La Chiesa non fa moralismo, ma richiama ciascuno ad un comportamento consono ai ruoli che ricopre, prescritto in modo inequivocabile dalla stessa Carta costituzionale. Diversamente, come sta accadendo da diverso tempo, crolla la credibilità delle istituzioni e dello stesso Paese nel contesto internazionale. Non possiamo tacere di fronte al continuo riproporsi di vicende squallide, accompagnate da altrettanto tristi esibizioni di zelo scandalistico. Il presidente Berlusconi abbia il coraggio di compiere una scelta non più procrastinabile e, dimostrando così di avere ancora a cuore il bene dell'Italia, rimetta il suo mandato per aprire una fase nuova della politica del Paese. Sarà solo il primo passo, necessario ma non sufficiente, per iniziare il rinnovamento etico invocato negli scorsi giorni da Papa Benedetto. Ma nessuno si chiami fuori: corruzione, evasione fiscale, criminalità organizzata, diffusa illegalità, come ha ancora ricordato oggi ed in precedenti occasioni il card. Bagnasco, impongono cambiamenti di gruppi dirigenti ed insieme di costumi personali e politici diffusi. Per "purificare l'aria" del Paese ognuno deve fare la sua parte».

Cicchitto: richiamo importante, ma niente strumentalizzazioni. «Il richiamo del Cardinal Bagnasco - dice il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto - alla serietà, alla sobrietà, alla solidarietà, al rifiuto della reciproca denigrazione, allo stile di vita individuale, ai comitati d'affari, alle indagini unilaterali, costituisce l'espressione di una riflessione in atto nel mondo cattolico che richiede da parte di tutti noi un'attenta considerazione e che però non va banalizzata con considerazioni politiche strumentali».

Bondi: rischio strumentalizzazione politica. «Le parole pronunciate oggi dal cardinal Bagnasco, seppure legittime e comprensibili, rischiano di apparire unilaterali e di venire strumentalizzate politicamente - dice Sandro Bondi del Pdl - Come cattolico ritengo che la società italiana, nella sua interezza, abbia bisogno, come ha ricordato Bagnasco, di un profondo rinnovamento. Ma un vero rinnovamento che sarà tanto più autentico e credibile quanto più maturerà lontano da ogni ipocrisia moralistica e da ogni tentazione politicista».

Sacconi: nessuno deve usare questo monito come una clava contro altri. «Il presidente della Cei ha rivolto un invito a tutti a riflettere sulla condizione delle istituzioni, dell'economia e della società in Italia - commenta il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi - Ciascuno deve riflettere e nessuno può usare il suo monito come una clava contro l'altro accentuando quel conflitto che il cardinale Bagnasco invita a superare nel nome del bene comune. E nel breve i parlamentari che apprezzano il suo messaggio, ovunque si trovino collocati, sanno di dover concorrere alla definitiva approvazione della legge sul fine di vita».

Fioroni: l'Italia non può fare a meno dei cattolici. «La prolusione del cardinale Bagnasco - commenta il deputato del Pd Giuseppe Fioroni - indica i punti cardinali per uscire dallo spaesamento delle coscienze in cui ciascun cittadino italiano oggi vive. Il richiamo all'etica come aggettivo qualificativo di tutte le nostre azioni per tutti, ma con maggior rigore a chi è impegnato in politica, rappresenta le ragioni di una vera emergenza sia nella vita pubblica sia in quella privata».
Lunedì 26 Settembre 2011 - 16:13 Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Settembre - 09:08
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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda ranvit il 27/09/2011, 9:15

Insomma sta per nascere il Partito dei cattolici....per accontentare sia Lodes (che ne lamentava l'assenza) che di Iafran (che cosi' verificherà ancora una volta, insieme a qualche altro ns amico di forum, che l'estremismo della sinistra radicale, in Italia, non fa che favorire e premiare il centrodestra...la Dc.....Berlusconi....nuova Dc, etc :twisted: :twisted: :twisted: )
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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda Iafran il 27/09/2011, 9:41

franz ha scritto:Silvio chiede a Letta di mediare
"Bagnasco non è tutta la Chiesa"
Il premier è stato colto di sorpresa dalla prolusione del cardinale: "Così si spaventano i nostri elettori cattolici". Il sottosegretario incontra il presidente della Conferenza episcopale italiana
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A questo "mondo" (leggasi: Italia), però, non c'è più riconoscenza!
Dopo tutto quello che si è fatto per rimpinguare le casse del Vaticano (8 per mille, esenzioni ICI, etc.), per riconoscere parità di trattamento agli insegnanti di religione (nominati dalle Curie) con gli altri di nomina statale; dopo lo smantellamento della scuola pubblica e lo storno delle finanze verso quelle private (leggasi: cattoliche), dopo i tagli alla sanità pubblica per privilegiare le strutture ospedaliere cattoliche e dopo le tante elargizioni alle più svariate "opere pie" note o poco note, meritorie e non meritorie, una reprimenda così non se l'aspettava nessuno (capezzone, cicchitto, bondi, gasparri, lupi ... bonaiuti sarà in lacrime), men che meno il "supermegaleader", il loro più devoto benefattore (con i soldi degli italiani), che non avrà trovato pace sopra e sotto le lenzuola:
<<Allora, non si distingue più chi è "unto dal cielo" da chi è unto solo della sostanza che va per la maggiore in un Paese di m..da!>>
<<Non ci deve essere più religione!
<<Eh, si! Non c'è più religione ... come sempre!>>
<<Non è che questi qua sperano sempre nel figliol (meglio se sono figlioli) che torni-no più prodigo-ghi che mai...?
<<Il "diavolo" ne sa sempre meno di loro...!>>
<<Gianni ... annunziami "vidi, veni, vici">>


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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda flaviomob il 27/09/2011, 9:51

E' chiaro che il messaggio del Vaticano è diretto proprio ai Letta, ai Vespa e a tutta quella parte governativa o filogovernativa che ha sempre avuto come riferimento Oltretevere, non certo Berlusconi.
Ricordiamoci ad esempio la telefonata in diretta di Giovanni Paolo II a Vespa...


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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda ranvit il 27/09/2011, 10:48

Ranvit, io mi sforzo a tenere la schiena diritta ... gli altri stiano come meglio credono!


Purchè schiena diritta non significhi cieca e velleitaria cocciutaggine.....
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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda Iafran il 27/09/2011, 12:52

pianogrande ha scritto:Ecco lo Scilipoti con la tonaca.

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HREC1-3


Ma in giro ci sono ben altre personalità che, in netto dissenso con il Vaticano, affermano qualcosa di "diabolico" ... per le orecchie dei semplici, quelle dei suoi "fedeli" più fedeli:

<< Dietro la Sacra romana Chiesa si nasconde un imponente apparato e un potere finanziario che opera a livello mondiale. In alcuni pilastri dogmatici ci sono teologie che nulla hanno a che vedere con la Bibbia, e che non raggiungono più gli uomini.>>
Hans Küng, "Salviamo la Chiesa". Rizzoli Editore, 2011.

Nella seconda pagina di copertina si può leggere:

"Questo è un libro che avrei preferito non scrivere" dichiara Hans Küng, ma non ha potuto tirarsi indietro di fronte allo spettacolo della sua Chiesa che si condanna a morte. Negli ultimi tre decenni infatti la Chiesa cattolica ha affossato gli impulsi promettenti del Concilio Vaticano II e ha abbracciato di nuovo una visione retrograda della società e del proprio ruolo: per esempio, l’appello costante alla tradizione non è un richiamo alla purezza delle origini, ma un tentativo di mantenere un papato autocratico e medievale che ha già irrigidito la struttura ecclesiastica e la dottrina morale. Dalla Controriforma alla condanna della scienza, dalla negazione dell’evoluzionismo alla visione ristretta della sessualità, Roma ha scelto di rimanere cieca e sorda di fronte ai problemi dei fedeli, perdendo la presa sulla realtà … La dura analisi di Kung ripercorre la storia e gli errori del Vaticano, ne diagnostica con chiarezza i mali e propone le uniche cure possibili per risanarlo e riportarlo, presente e vivo, in mezzo alla gente … Una terapia che si rifà alla più efficace delle medicine: il ritorno alla vera essenza del cristianesimo, a Gesù Cristo e alle sue parole …
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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda Iafran il 27/09/2011, 13:09

ranvit ha scritto:Purchè schiena diritta non significhi cieca e velleitaria cocciutaggine.....

Significa quello che ho scritto: schiena diritta, non "flessibile".
Ci si può adeguare alle circostanze della vita con o senza dignità.
I "berluscones" hanno insegnato a genuflettersi e a baciare la mano ... per soldi: un concetto "educativo" non apprezzato in Europa e dal quale la popolazione meridionale tenta di affrancarsi, senza velleitarismo ma solo con fatica e con coraggio.
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Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda franz il 27/09/2011, 14:32

Iafran ha scritto:I "berluscones" hanno insegnato a genuflettersi e a baciare la mano ... per soldi

Purtroppo qui i berluscones non hanno insegnato nulla.
Il concetto era già ampiamente consolidato dal medioevo e ripescato dal clientelismo DC (e non solo).
I berluscones anzi hanno raccolto da prati abbondantemente concimati dalla logica dello scambio di favori tra amici "della stessa parrocchia", che siano cooperative bianche, rosse, rosa, che siano la compagnia delle opere, che siano la mafia, ... ogni luogo ha la sua tradizione e la reinterpreta in chiave moderna. Penati insegna.
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