Concordo che arrogarsi qualsiasi potere sulle coscienze è il massimo male, che bisogna combattere con tutte le nostre forze.
Nel mio caso di aderente alla Chiesa Cattolica, entra all'opposto in campo un duplice dovere:
quello del Vescovo di illuminarmi, e quello mio di tener conto di quanto dice.
Cioé, nei riguardi dei battezzati osservanti, la gerarchia SU TUTTE LE QUESTIONI CHE IMPLICANO UNA DECISIONE DI VITA COMUNITARIA HIC ET NUNC, ha l'onere di indicare quello che alla luce del Nuovo Testamento e dei Padri che ce lo trasmettono, è bene o, almeno, il minor male.
Per chi, invece, non riconosce autorità di nessun tipo a quella gerarchia, che glien' importa di quello che i vescovi (il Vescovo di Roma compreso!) afferma, consiglia, ricorda, predica, etc etc ?
"Ma noi siamo preoccupati non per noi, ma per la gente credulona che ci crede", mi direte...
Allora non so che dirVi, amici miei, se non che l'arroganza la trovo più nel laicismo spinto che non nei Vescovi e nei clerici in cui la vedete...
