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Accordo FIAT: la solita CGIL

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda cardif il 05/01/2011, 9:29

E' accettabile che Marchionne chieda agli operai meno assenteismo ingiustificato, dove c'è, e più impegno produttivo, con l'aumento delle ore obbligatorie di straordinario entro limiti accettabili di tempo e remunerazione, per migliorare la produttività.
Ma sarebbe altrettanto giusto che, oltre alle operazioni finanziarie, apprezzate dalla borsa, s'impegni pure a migliorare il prodotto, bocciato dal mercato col calo di acquisti del 17% nel 2010.
E sarebbe altrettanto giusto che gli operai gli chiedessero di ridursi lo stipendio a quello del manager della GM (pari un terzo del suo), considerato che sempre dal loro lavoro proviene.
Lui ha giustificato il suo alto stipendio dicendo che lavora fino alle tre di notte. Ma mica ogni notte; lui può andare a seguire la Ferrari per il mondo, mentre l'operaio non ha i soldi per scendere a fare la pizza sotto casa.
E' facile ricattare dicendo: “Possiamo produrre automobili con la Fiom o senza... Se al referendum di Mirafiori vince il no con il 51%, la Fiat non farà l’investimento".
E' un punto più equilibrato che si deve trovare, non solo cercare, come ha auspicato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "si trovi un modulo più costruttivo di discorso" ha detto ieri a Napoli.
Ultima modifica di cardif il 05/01/2011, 17:02, modificato 1 volta in totale.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda ranvit il 05/01/2011, 12:28

Per migliorare il prodotto ci vogliono grandi investimenti. Per grandi investimenti ci vuole la certezza di poter rientrare degli investimenti fatti....il che significa certezza che una mattina non si sveglino "storti" un gruppetto di operai e ti bloccano una linea di produzione, oppure che se c'è una richiesta di vendita superiore al normale si possa chiedere e fare straordinario senza dover chiedere il permesso al sindacato, oppure che se c'è una partita della Nazionale non ci sarà un'assenteismo del 50%, etc etc
Diritti violati o privilegi da eliminare?
Quali altri diritti rispettati altrove sono stati violati?

Vittorio
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda flaviomob il 05/01/2011, 12:46

La beffa delle tasse: Marchionne
paga la metà dell'operaio
IMG
Gli operai, anche quelli in cassa integrazione, pagano il doppio delle tasse dell’ad del Lingotto, pur guadagnando infinitamente di meno, anche se considerati tutti insieme. «La modernità dischiusa da Fabbrica Italia è efficacemente rappresentata da due dati» denuncia il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, «nel 2011 i capital gain di Marchionne sulle sue stock options Fiat sono attesi in circa 120 milioni di euro, una somma superiore ai salari e stipendi percepiti da tutti gli operai e quadri delle Carrozzerie Mirafiori se lavorassero a tempo pieno per tutto l’anno, ma purtroppo faranno tanti mesi di cassa integrazione».

E ci si mette pure il fisco: «Sui suoi stellari capital gain, Marchionne verserà, come gli altri azionisti Fiat, un’imposta sostitutiva del 12,5%. Gli operai sulla cassa integrazione e sui loro salari pagheranno in media un’Irpef del 25%, i quadri avranno un carico intorno al 33%. È il mondo post ideologico tanto caro e celebrato dal nostro modernissimo ministro Sacconi».
5 gennaio 2011
http://www.unita.it/economia/la-beffa-d ... o-1.264286


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda ranvit il 05/01/2011, 13:07

Beh per quanto riguarda la tassazione è uno schifo; ma questo lo dobbiamo, cosi' come le tantissime altre cose che non vanno, a tutti i governi che si sono succeduti in Italia negli ultimi 60 anni....la famosa "italianite".
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda Robyn il 05/01/2011, 16:25

Walter lancia l'idea degli utili.Gli utili si possono dare solo se aumenta la domanda.Accrescere la produttività significa a parità di tempo produrre più beni.Questo consente di mantenere costante il costo del lavoro e di diminuire il prezzo del bene prodotto.Se diminuisce il prezzo del bene prodotto cresce la domanda"anche quella estera" e può crescere l'occupazione.Ma questo non è ancora sufficente per espandere la domanda.Per espandere la domanda e creare quindi occupazione "che è la priorità" bisogna detassare il reddito.Se c'è più gente che lavora e che ha più redito si espande la domanda e quindi si possono dare gli utili ai lavoratori.Agire solo sul lato della produttività manuale è sbagliato perche si rischia di cancellare i diritti per cui bisogna detassare l'Irpef.Inoltre per ridurre ancora il prezzo del bene prodotto bisogna ridurre le transazioni commerciali cioè la filiera.Per far crescere la produttività serve anche più formazione.Ma c'è un punto fondamentale ed è la sicurezza sociale cioè le protezioni sociali la continuità del reddito,gli ammortizzatori sociali all'80%.Infatti se non si ha la sicurezza della continuità del reddito i consumi fanno fatica a ripartire,perche se non si ha questa sicurezza si cerca di risparmiare nell'eventualità di difficoltà.Inolte un reddito adeguato è importante anche per il risparmio poiche senza il risparmio non ci sono investimenti,non ci sono i c/c bancari dei lavoratori.Non si dimentichi poi che la bassa produttività è dovuta alla precarietà generata da un costo del lavoro flessibile inferiore a quello stabile e di conseguenza da un lavoro dequalificato ciao robyn
Ultima modifica di Robyn il 07/01/2011, 19:20, modificato 2 volte in totale.
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capitale umano

Messaggioda Robyn il 05/01/2011, 21:35

La Fiat non ha la concezione del capitale umano da come si capisce da queste intese.La valorizzazione del capitale umano è un tassello fondamentale della competitività.La valorizzazione del capitale umano non stà solo nel premiare il merito ma anche nel rispettare i diritti.L'Italia non può definirsi un paese democratico se non rispetta i lavoratori e la globalizzazione non c'entra.La conseguenza di queste intese e del mancato rispetto dei diritti dei lavoratori è il riflesso della perdita delle radici cristiane dell'Italia.Questa perdita e stata un disastro per l'Italia.Film e Uilm devono capire che non è che l'intesa non và bene ma che ci sono alcune cose che non vanno e che vanno modificate ciao robyn
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda matthelm il 06/01/2011, 15:47

Bonanni: Camusso pieghi i ribelli della Fiom
Il leader Cisl: bene il Quirinale, sì alla rappresentanza ma non serve se la Cgil non s' impone «Se al referendum vincesse il no ritireremmo la nostra firma dall' accordo, perché la Fiom non fa lo stesso se vinceranno i sì?»

ROMA - La Cisl invita i lavoratori di Mirafiori a votare di sì al referendum sull' accordo con la Fiat. Perché? «Per ottenere un importante investimento, il rilancio dello stabilimento e il miglioramento dei salari previsto dall' accordo firmato anche dalla Fim-Cisl - risponde il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni -. Mirafiori era avviata al declino. Con questa intesa, invece, la Fiat produrrà nella fabbrica torinese un nuovo modello di jeep per il mercato europeo, che vale sei volte una monovolume, e poi l' ammiraglia dell' Alfa Romeo. Come Cisl abbiamo fatto di tutto per avere questo investimento, che costituisce un' altro tassello del piano da 20 miliardi della Fiat per l' Italia. L' obiettivo è il raddoppio delle auto prodotte nel nostro Paese e prospettive di lavoro per i prossimi 20 anni. Infine, con questo accordo si dà un segnale a tutti i gruppi italiani e stranieri che si può investire da noi. Solo chi vive fuori dal mondo non lo capisce». La Fiom-Cgil? «[b]Sono di un provincialismo preoccupante. Ragionano come negli anni Cinquanta, come se a investire fosse ancora lo Stato con qualche apporto dell' azienda. E invece qui i soldi provengono da fondi pensione e banche internazionali e sono questi che vanno rassicurati. Noi abbiamo fatto di tutto per farlo». [/b]
Secondo la Fiom avete perfino sacrificato il diritto di sciopero e la malattia. «Tutte falsità. Sullo sciopero l' accordo prevede semplicemente che non si possa scioperare nei sabati di straordinario concordati. E ci mancherebbe. Pensate il contrario: 10 lavoratori su 100 fermano la produzione e l' azienda oltre al danno dovrebbe pure pagare gli altri 90 con le supermaggiorazioni del salario previste dall' intesa. Quanto alla malattia, vogliamo solo riassorbire alcuni picchi di assenteismo senza offendere chi è realmente malato».
Mi fa un esempio di sciopero che si potrà fare a Pomigliano e Mirafiori? «Certo. Se l' azienda contravviene a quanto previsto a suo carico nell' accordo, i lavoratori sciopereranno. Stessa cosa se, alla scadenza del contratto, fra 3 anni, non volesse rinnovarlo».
Il leader della Cgil, Susanna Camusso, dice che la Fiom dovrebbe prendere atto di un' eventuale vittoria del sì nel referendum. Però non sembra in grado di far cambiare idea alla Fiom. «Quello che dice Camusso le fa onore. Però lei dirige la Cgil e ha poteri che le permettono di intervenire. Eppure quello che dice è ovvio: da che mondo è mondo il risultato del referendum va accettato».
Se vincesse il no, la Cisl lo accetterebbe? «Certamente: la Cisl ritirerebbe la firma dall' accordo. E quindi troverei naturale che se invece vincesse il sì, la Fiom firmasse. Ma a Pomigliano non l' ha fatto e non vuole farlo neppure a Mirafiori. Il punto è proprio questo: il comportamento assolutamente anomalo della Fiom».
La Fiom dice che non si può votare su diritti indisponibili. «Ma quali? Chi lo stabilisce? Chi dice queste cose non rispetta sindacati che rappresentano milioni di lavoratori. Guardi, Cgil, Cisl e Uil vanno d' accordo in tutti i territori e in tutte le categorie, tranne nei metalmeccanici. Sono stati firmati i contratti di lavoro unitariamente ovunque tranne che con la Fiom. I sindacati sono in piena salute e funzionano bene. Lo testimoniano le stesse affermazioni della Camusso: la Cgil ragiona correttamente. L' unica particolarità è la Fiom. E noi dovremmo piegare tutto il resto ad una anomalia oppure risolvere questa anomalia?».
Come? «Tocca a Camusso farlo. Noi quando abbiamo avuto problemi analoghi lo abbiamo fatto. Nel 1991 abbiamo deferito ai probi viri e ccciato i metalmeccanici milanesi del gruppo di Giorgio Tiboni».
Sta spingendo per la scissione Fiom? «Ma no, sto dicendo un' altra cosa. Che in Cisl se si prende una decisione, fosse anche a maggioranza, poi le categorie la debbono rispettare e che ci sono tutti i poteri per sanzionare chi invece trasgredisce».
A proposito di regole. Ma non si potrebbe risolvere l' anomalia Fiom attraverso un accordo tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil sulla rappresentanza che contenesse anche la regola che i risultati dei referendum vanno rispettati? «Noi possiamo fare qualsiasi accordo, ma la questione è politica. È in grado la Cgil di ottenere che la Fiom rispetti le decisioni confederali? L' accordo sulla rappresentanza Cgil, Cisl e Uil lo hanno fatto nel 2008, ma lo sa perché è rimasto sulla carta? Perché la Fiom ha bloccato la Cgil. E adesso quando Camusso dice che per validare gli accordi ci vogliono maggioranze qualificate e non basta più il 50% più uno, dice una cosa che non va bene. Possibile che non riesce a far digerire una cosa valida in tutto il mondo democratico, la regola della maggioranza, alla Fiom?».
Il presidente della Repubblica chiede relazioni sindacali costruttive in Fiat. «Sono d' accordo. Ci siamo ispirati a questo principio, guardando ai vantaggi concreti per i lavoratori. La Fiom, invece, mi sembra più impegnata in un processo di ricostruzione della sinistra politica».
Lei ha dato fiducia all' amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ma l' azienda nel 2010 ha venduto il 16,7% di auto in meno. Crede ancora al raddoppio della produzione promesso? «Se Marchionne ha puntato un miliardo su Pomigliano e uno su Mirafiori non può certo buttare i soldi degli investitori internazionali. Sfornerà modelli che si aggiungeranno a una gamma francamente oggi troppo ristretta e riconquisterà quote di mercato».
Marchionne considera offensivo chiedergli dettagli sul piano da 20 miliardi. Ma lei ha idea degli altri 18 dove, come e quando verranno investiti in Italia? «Lo vedremo di volta in volta. Siamo già al secondo step importante. Quanto all' offendersi, capisco Marchionne se a fargli quelle domande sono gli stessi che dicevano che avrebbe venduto l' Alfa e che contestano la produzione della jeep a Mirafiori. Insomma quelli che vogliono più disturbare che capire».
Ora toccherà a Fiat Melfi e Cassino? «Non lo so. Vedremo come andrà avanti il piano per allargare la produzione in Italia. Altri accordi si potranno fare se alla base ci saranno sempre modelli nuovi e miglioramenti salariali».

Marro Enrico
(5 gennaio 2011) - Corriere della Sera
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda cardif il 06/01/2011, 18:02

Chi volesse sentire un'altra campana potrebbe leggere le varie interviste rilasciate da Guglielmo Epifani, compresa quella su L'Espresso dell'altra settimana;
o anche l'art. di Massimo Riva qua:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ia/2131641

Non voglio evidenziare scontri sulla politica industriale di Marchionne, ma punti di vista diversi; dovrebbero trovare accordi che tengano conto non solo dell'interesse dell'azienda a non chiudere (ammesso che non sia questo l'intento dell'AD) ma anche di quelle degli operai ad avere tutela e dignità sul lavoro (ammesso che il 'lavoro' dia loro dignità).

Mi lascia perplesso Bonanni; già aveva detto che se crepava Mirafiori crepava pure il sindacato; adesso ribadisce che i sindacati sono in piena salute e funzionano bene.
E' forse quello il problema di Bonanni? Potersi vantare di firmare contratti, così da far star bene i sindacati?
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda matthelm il 06/01/2011, 18:53

Il problema di fondo è che la strada intrapresa dalla Fiom, in caso avesse successo, sarebbe impraticabile salvo una rivoluzione mondiale! Perché l'acqua non può andare in su, come si dice dalle mie parti.

E' la solita visione estremista che particolarmente in questo passaggio storico ci stritolerebbe schiacciati dalle economie più forti del mondo.
Bisogna che se ne facciano una ragione guardando più in là, quando l'evoluzione della situazione permetterà nuove relazioni industriali.
Ritardo storico cronico e non portino a sostegno la tesi che loro svolgono il lavoro di sindacato dei lavoratori perché in questo caso ne farebbero solo un danno enorme a loro e all'Italia.E basta vedere Marchionne e C. come "padroni" sanguisughe e irresponsabili.
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda Robyn il 08/01/2011, 11:39

Dopo il caso Fiat il regime và verso la conclusione.Tempo fà dissi ad un mio amico che parlare di tagli alle spese e di produttività era imprudente perche c'erano pezzi di società che avevano scambiato i tagli alle spese con i tagli allo stato sociale anziche per quelli superflui e per produttivita condizioni di lavoro da era preindustriale.Infatti così è stato per i tagli lineari all'istruzione e alla ricerca e così è stato per il caso Fiat.Il regime fascista era un regime violento che negava le libertà e non faceva lavorare chi era socialista.Il regime della destra è stato un regime che si è inserito nei rapporti di lavoro distruggendo famiglie e futuro dei giovani una specie di regime fascista che ha giocato con la paura.Inolte è stato Tremonti a dargli il colpo di grazia.Combatti un mostro che si chiama liberismo e lo distruggi dopodiche ne compare un'altro ancora più pericoloso è questo è la globalizzazione che distrugge i diritti dei lavoratori provoca la delocalizzazione e mette in crisi il modello sociale europeo,mostro che si distrugge con l'antidumping.Inoltre non dimentichiamo mai quelli che per effetto della competitività possono venire esclusi dal mercato del lavoro.Per questi c'è il terzo settore ciao robyn
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