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Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda Myosotis il 27/11/2009, 22:44

Caro Ran, non mi tirare per i capelli: che ce l'ho troppo lunghi che ti ci strozzi.
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Nervosismo?

Messaggioda moderatore il 27/11/2009, 23:34

Che ognuno si calmi e faccia un passo indietro.
E' un invito. Se ignorato provvede la moderazione.

Grazie
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda Myosotis il 28/11/2009, 2:00

mah, francamente non capisco cosa avrei detto di tanto orendo che tu mi moderi. Comunque, contento tu....
Paola
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda pierodm il 28/11/2009, 3:40

C'è stato un tempo in cui si è esagerato con le occupazioni, anche se quel tempo - inquadrato nella storia - era una fase di transito da un tipo di società ad un altro, e come tale implicava un certo tasso di anomalie.

D'altra parte è anche vero che i comportamenti - così come il linguaggio - hanno un loro codice simbolico, in parte consapevole, in parte istintivo.
Nel caso di certe occupazioni, la loro stessa pesantezza, la loro stessa "nequizia civile" - se giudicata con il metro strettamente legalistico - vuole rappresentare non solo e non tanto un generico stato di disagio, ma la forza di quel disagio.
Ricordo di aver pensato questo -la volta più recente, intendo - quando pochi anni fa i lavoratori del trasporto urbano, mi sembra milanese, scesero in sciopero perché da due anni aspettavano la regolarizzazione e l'adeguamento degli stipendi, insomma il rinnovo dei contratti. Due anni. Stipendi di 800 euro mensili.

Io, personalmente, non sono mai stato un dipendente, se non per undici mesi tanti anni fa.
Ma da cittadino "indipendente" ho sperimentate ugualmente la disperazione di fronte alla sordità di un sistema, o l'indifferenza, e ho percepito chiaramente che in una situazione di rabbia e di disperazione si può arrivare a fare qualunque cosa per farsi ascoltare. Ovviamente, quando si vede che non ci sono altre strade efficaci.

Tuttavia, in alcune situazioni okkupare risulta troppo disagevole per gli altri, e può essere giusto intervenire per far rispettare "la legge". Ma non con i manganelli. Non come se lavoratori o studenti fossero dei criminali.
Se è vero che ci sono modi civili per protestare, ci sono modi civili anche per protestare contro le forme della protesta.

Una citazione particolare, poi, meritano alcuni degli argomenti e dei toni che qui sono stati usati sull'argomento.
L'acredine di chi si picca di essere tanto legalista, contro altri cittadini che vengono definiti criminali e ci si augura che siano trasferiti nelle galere del regno, io trovo che sia un atteggiamento davvero miserabile.
Miserabile e vigliacco, come lo sono spesso i benpensanti, timorati di tutto fuorché di dio - in questo caso della legge, che invocano con padronale spregiudicatezza: a questi individui non interessa la ragione della protesta, né interessa se e quanto tale protesta sia generata da altre infrazioni della legge stessa, né interessa il problema della "libertà" in un contesto sociale complessivo, ma interessa soltanto la loro eventuale, piccola, sordida libertà di poter andare a fare lo shopping senza troppi fastidi, o di andare a sedersi nel loro ufficietto, senza dover ascoltare gli schiamazzi di quelli che il lavoro l'hanno perso, o di quelli che lo shopping se l'attaccano in fronte.

Infine, ha ragione Myosotis, a ricordare l'episodio di Cucchi, che non è nemmeno il peggiore tra i tanti, ma solo il più recente.
Perchè chiunque sia stato a far morire quel ragazzo, probabilmente trae l'idea di una propria legittimazione e una speranza d'impunità proprio dall'esistenza di questo genere di sentimenti e di questo tipo di "legalisti".
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda Stefano'62 il 28/11/2009, 14:35

disallineato ha scritto:Il medico pietoso fa la piaga puzzolente dicevano i nostri saggi nonni.

Curioso,pensavo fossi un garantista invece sei un forcaiolo.
O forse non sarà che diventi legalista o garantista a seconda della convenienza ?
Cos'è,quello che ruba miliardi e distrugge l'economia e la vita di un mucchio di gente va trattato coi guanti,invece quello che sfascia una finestra per disperazione,magari proprio perchè quell'altro gli ha rovinato la vita,va messo ai ceppi ?
Così,tanto per sapere da che parte stai......
E tanto per dire che Piero ha fatto centro ancora una volta.
Ultima modifica di Stefano'62 il 28/11/2009, 14:40, modificato 2 volte in totale.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda Stefano'62 il 28/11/2009, 14:38

Annullato
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda trilogy il 28/11/2009, 21:30

ROMA - Finisce l’occupazione nel liceo Mamiani, in viale delle Milizie. In una conferenza stampa, sabato mattina, i ragazzi hanno voluto sottolineare la buona riuscita della loro protesta, durata dieci giorni ( «la più lunga a Roma dal 1997», sottolineano gli studenti). «Abbiamo fatto seminari e laboratori autogestiti – spiegano i rappresentanti degli studenti – incontri con giornalisti ed esperti, discusso su temi d’attualità. E abbiamo soprattutto trovato un punto di contatto con le realtà della scuola, discutendo dei problemi che il taglio dei fondi creerà a scuola, università, ricerca».

«NESSUN DANNO» - Non solo: «Il nostro istituto non ha subito danni». Anzi, i ragazzi stanno ripulendo. Gli studenti del Mamiani promettono che la «lotta non si fermerà». Lunedì infatti incontreranno il preside Cosimo Guarino «per discutere di un'aula della scuola che si trova al piano terra - spiegano - oggi ce la prendiamo, la chiudiamo e ne vogliamo fare uno spazio autogestito, lunedì cominceremo la trattativa. Vogliamo uno spazio nostro dove costruire una biblioteca multimediale e fare attività culturali ma che sia anche un luogo di incontro per gli studenti e per chi vuole partecipare. La discussione - affermano gli studenti - sarà sui termini dell'utilizzo dell'aula».

APERTURA - Tra i successi conseguiti rivendicano «il tentativo di apertura a professori e presidi: essere stati ricevuti anche alla Regione Lazio – continuano gli studenti – è la conferma che l’occupazione non è polverosa come forma di protesta». Si dicono in ogni modo preoccupati per “il futuro della scuola” e rispediscono al mittente “la politica del cinque in condotta”: “L’occupazione per noi è stata un momento di formazione – concludono – un modo per confrontarci e farci ascoltare: è un atto illegale, ma è illegale anche tenere chiusi in un’aula di dieci metri quadri 18 studenti”. I ragazzi del Mamiani saranno ancora in piazza l’11 dicembre, giornata di sciopero generale.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cr ... 7234.shtml
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