Caro Franz,
Tieni presente che non sono un esperto del settore. ma solo uno che si e' posto a fondo il problema di come avere un approccio il piu' scientifico e razionale possibile alla realta'.
Penso che l'approccio giusto sia piu' o meno quello di Marco Cattaneo (Le Scienze), ma naturalmente mi rendo conto che e' difficile dare un'opinione "definitiva" su queste cose. Mi sono convinto che i bias dei ricercatori, specie (ma non solo) quando si e' al confine tra scienza e politica, siano molto piu' importanti di quello che alcuni vogliono credere. Per questo bisogna sempre esaminare in proprio varie fonti.
In cosmologia, che non ha alcun impatto sulla vita reale, le opinioni sono tanto piu' radicate paradossalmente quanto i dati sono incerti, per esempio. Il problema e' anche capire cosa significa saper "prevedere" (un terremoto, in questo caso). Per una previsione corretta si dovrebbe misurare la coincidenza in 5 dimensioni (3 spaziali, una temporale, e una di intensita') tra previsione e fatto. Io ancora non ho visto uno studio di questo tipo. Voglio dire: ci saranno, ma io non li ho visti.
E' un problema che molti si pongono. Ti faccio un esempio.
C'e' un esperimento molto sensibile che cerca di rivelare onde gravitazionali. Si chiama LIGO. Per "molto sensibile" intendo che si cerca di misurare un effetto quantistico (uno spostamento di 1/1000 del diametro di un protone) su uno specchio che pesa 40 kg... Per ovviare al confirmation bias, c'e' un team che ogni tanto applica un debolissimo campo elettrico che perturba la posizione di questi specchi, simulando l'effetto di un gravitone. La cosa viene fatta in momenti del tutto casuali. Il team poi scrive in una busta chiusa quando questo "bias" e' stato applicato. Un altro team, quello che fa l'analisi dati, deve scoprire quando e' stato applicato il bias. Quando lo "scopre" invia il data record esatto all'altro team. La busta chiusa serve ad evitare che ci siano involontarie commistioni. Spesso ci riesce, ma altre volte no, il che vuol dire che nell'analisi qualcosa non quadra.
Per questo sono scettico di fronte a chi dichiara, senza un'accurata analisi statistica, ma in base a racconti aneddotici (non in senso dispregiativo ma solamente tecnico) di avere previsto terremoti con questo o quel metodo. Ma ho detto scettico, non che non e' vero. Sono due cose significativametne diverse che pero' tendiamo istintivamente a confondere. Il sistema segnalato dalla NASA dice qualcosa di piu' perche' mette a confronto tanti metodi diversi, ma nonostante la serieta' dell'approccio, finche' non ho letto gli articoli originali (cosa che ancora non ho fatto per motivi di tempo) - e non una sua divulgazione - non posso dire "che cosa ne penso", perche' aggiungerei rumore a rumore.
Io non vedo perche' non possa esistere un metodo per prevedere terremoti con un ragionevole grado di certezza. Piu' difficile e' dire cosa fare di questa previsione se coinvolge un'area di 100 km in cui vivono magari 500.000 persone. Non mi e' chiaro nemmeno perche' ci dovrebbe essere una tendenza a non credere alla possibilita' di prevedere i terremoti (come sostiene lo scienziato russo in uno dei link) ma puo' essere che non ci abbia pensato abbastanza... Certamente se il bias degli scienziati e' elevato, quello dei politici, gente abituata a scalare il potere e quindi a credere solo a se stessa, e' immenso.
grazie comunque per la segnalazione.
pagheca