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DiPietro: meglio perderlo

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda pierodm il 22/11/2009, 2:47

Non m'intendo di economia, né di politiche fiscali: so però che niente è più elastico e controvertibile di una statistica economica o di un bilancio d'impresa, avendolo appreso da persone estremamente acculturate e operanti in materia.

Piuttosto, per l'ennesima volta Franz ci riprova con l'apologo del fu Agrippa Menenio,e per l'ennesima volta rimango meravigliato che in una società come la nostra, dopo duemila anni di storia, rimaniamo sempre alle favole - favole che erano una gagliarda presa in giro allora, e dunque figuriamoci oggi. Ma va be'.

Stefano - mi sembra che fosse lui - ha pienamente ragione nel sottolineare che troppa gente piange miseria e dannazione, mentre non si rende conto di appartenere al gruppo delle categorie fortunate: una consapevolezza, questa, che certamente richiede che gl'interessati escano fuori da una visione ristretta della propria condizione, e abbiano un orizzonte un poco più ampio, che ricomprenda almeno all'ingrosso la sterminata quantità di gente che vive e sopravvive con un millesimo, o un milionesimo, di quello che è disposizione di un individuo o una famiglia della classe media di un paese occidentale, Italia compresa.
Certamente, è comprensibile e giusto che ci si lamenti delle storture, o degli eccessi di un malgoverno, o di un sistema che sembra sottrarci troppo di ciò che guadagnamo, o non ci restituisce abbastanza: ma è altrettanto giusto chiedersi quante siano le persone che faticano e lavorano e in certi casi soffrono, e spendono energie e intelligenze, ricavando da tutto questo molto meno di quanto si aspetta e di quanto sarebbe necessario per una vita per lo meno serena.

Poi, noto che Disallineato non perde occasione per colorire tortuosamente - e furbescamente - di coglionaggine il tempo e i luoghi della vecchia sinistra: usando l'espediente di parlare con il "noi", e dunque mettendosi anche lui nel mazzo, pensa di trarne un lasciapassare.
Io vorrei dire a Disallineato di usare la prima persona singolare, e di limitare a questa la coglionaggine, se è il caso.
O, in alternativa, a non associare con tanta disinvoltura mitizzazioni mal riposte e false convinzioni con la vita e la condizione di milioni di persone, oltre tutto usando termini e immagini che appartengono alla più misera e qualunquistica vulgata destrorsa - quella dei Gasparri, per intenderci.
A me - per quello che vale il mio giudizio - sta benissimo criticare la sinistra, anche in forma retroattiva, ma ciò che recepisco e che mi lascia talvolta interdetto sono i dettagli, il linguaggio, lo stile di queste critiche, il loro livello, e anche la visione d'insieme degli argomenti che sembrano stare particolarmente a cuore agli autori di queste critiche.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 23/11/2009, 19:28

cardif ha scritto:Al di là della propaganda di "regime", qual è l'effettiva pressione fiscale in Italia e nelle altre nazioni dell'UE?
Da wikipedia. Pressione fiscale: "indicatore percentuale che misura il livello di tassazione medio di uno stato.
In Italia la pressione fiscale del 2008 è stata pari al 42,8%. In europa i paesi con maggiore pressione fiscale sono Danimarca (49,2%) e Svezia (47,6), paesi che storicamente hanno un evoluto sistema di welfare, seguiti da Belgio (45,9%), Francia (44,5%) e Austria (44,1%). Dall'altro lato della classifica troviamo Slovacchia (29,2%), Lituania (29,3%), Romania (29,5%), Irlanda (29,8%), Lettonia (30,2%) e Estonia (32,4%)".

KPMG è una società multinazionale con sede in Olanda, specializzata nella revisione di bilancio e nella consulenza alle imprese in materia fiscale.
Nel suo rapporto internazionale sulla tassazione dei redditi d'impresa ha scritto che la tassazione sulle imprese (Ires+Irap) è passata dal 37,25% del 2007 al 31,4% del 2008 al 31,4% del 2009.
Il 2008 vede l'Italia, con un'aliquota in diminuzione di quasi sei punti percentuali, più favorevole alle imprese, non soltanto nei confronti dei paesi extra Ue come il Giappone (40,69%), gli Usa (40%) e il Canada (36,1%), che hanno una tassazione d'impresa più elevata, ma anche e soprattutto nel contesto europeo. Belgio e Francia, infatti, si assestano al quarto e quinto posto con aliquote nominali pari rispettivamente al 33,99% e al 33,33%, mentre la Germania che nel 2007 deteneva la terza posizione nella classifica internazionale, grazie alla riduzione del 30% delle aliquote, è scesa all'undicesimo posto con una tassazione del 29,51%.
Fonte: http://www.eweekeurope.it/intervista/ca ... iane-12025

Ovviamente questi dati sono macroeconomici.
L'aliquota massima IRPEF (persone fisiche) è del 43% sull'imponibile oltre 75.000 euro.
Ammesso che sia vero, quando si arriva a pagare il doppio della media si deve cambiare il proprio commercialista. Ma non corrisponde al vero che tanto pagano tutti.
cardif


Noto una certa disinvoltura nell'enunciazione delle cifre. Ti capisco, probabilmente non è materia nella quale sei preparato.
Quelle cifre che tilimiti a riportare non sono reali. Il livello di tassazione per una piccola e media impresa artigiana è intorno al 63% arrotondata per difetto.
Per conoscere la triste realtà, occorre esserne dentro. Con quella filosofia tu faresti il giro dei commercialisti, ma la sostanza non cambia. Che poi non tutti paghino è una tale ovvietà che è quasi imbarazzante risponderti che hai ragione.
Purtroppo oggi i piccoli artigiani, se non hanno possibilità di fare lavori senza fattura, hanno un prelievo fiscale che è soffocante ed incentiva la ribellione. Ci sono tasse che si pagano due volte, essendo ricalcolate su un imponibile lordo che non corrisponde al vero.
Non so se sia il caso di spiegarti alcune cose relative alla tassazione, ma non credo sia importante. Se hai un amico commercialista o un artigiano che fattura tutto, probabilmente riesce a spiegarti gli errori in cui sei caduto copia-incollando dati wikipedia (come quelle di altre fonti) che sono parziali.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 23/11/2009, 19:28

cardif ha scritto:Al di là della propaganda di "regime", qual è l'effettiva pressione fiscale in Italia e nelle altre nazioni dell'UE?
Da wikipedia. Pressione fiscale: "indicatore percentuale che misura il livello di tassazione medio di uno stato.
In Italia la pressione fiscale del 2008 è stata pari al 42,8%. In europa i paesi con maggiore pressione fiscale sono Danimarca (49,2%) e Svezia (47,6), paesi che storicamente hanno un evoluto sistema di welfare, seguiti da Belgio (45,9%), Francia (44,5%) e Austria (44,1%). Dall'altro lato della classifica troviamo Slovacchia (29,2%), Lituania (29,3%), Romania (29,5%), Irlanda (29,8%), Lettonia (30,2%) e Estonia (32,4%)".

KPMG è una società multinazionale con sede in Olanda, specializzata nella revisione di bilancio e nella consulenza alle imprese in materia fiscale.
Nel suo rapporto internazionale sulla tassazione dei redditi d'impresa ha scritto che la tassazione sulle imprese (Ires+Irap) è passata dal 37,25% del 2007 al 31,4% del 2008 al 31,4% del 2009.
Il 2008 vede l'Italia, con un'aliquota in diminuzione di quasi sei punti percentuali, più favorevole alle imprese, non soltanto nei confronti dei paesi extra Ue come il Giappone (40,69%), gli Usa (40%) e il Canada (36,1%), che hanno una tassazione d'impresa più elevata, ma anche e soprattutto nel contesto europeo. Belgio e Francia, infatti, si assestano al quarto e quinto posto con aliquote nominali pari rispettivamente al 33,99% e al 33,33%, mentre la Germania che nel 2007 deteneva la terza posizione nella classifica internazionale, grazie alla riduzione del 30% delle aliquote, è scesa all'undicesimo posto con una tassazione del 29,51%.
Fonte: http://www.eweekeurope.it/intervista/ca ... iane-12025

Ovviamente questi dati sono macroeconomici.
L'aliquota massima IRPEF (persone fisiche) è del 43% sull'imponibile oltre 75.000 euro.
Ammesso che sia vero, quando si arriva a pagare il doppio della media si deve cambiare il proprio commercialista. Ma non corrisponde al vero che tanto pagano tutti.
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Noto una certa disinvoltura nell'enunciazione delle cifre. Ti capisco, probabilmente non è materia nella quale sei preparato.
Quelle cifre che tilimiti a riportare non sono reali. Il livello di tassazione per una piccola e media impresa artigiana è intorno al 63% arrotondata per difetto.
Per conoscere la triste realtà, occorre esserne dentro. Con quella filosofia tu faresti il giro dei commercialisti, ma la sostanza non cambia. Che poi non tutti paghino è una tale ovvietà che è quasi imbarazzante risponderti che hai ragione.
Purtroppo oggi i piccoli artigiani, se non hanno possibilità di fare lavori senza fattura, hanno un prelievo fiscale che è soffocante ed incentiva la ribellione. Ci sono tasse che si pagano due volte, essendo ricalcolate su un imponibile lordo che non corrisponde al vero.
Non so se sia il caso di spiegarti alcune cose relative alla tassazione, ma non credo sia importante. Se hai un amico commercialista o un artigiano che fattura tutto, probabilmente riesce a spiegarti gli errori in cui sei caduto copia-incollando dati wikipedia (come quelle di altre fonti) che sono parziali.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda cardif il 23/11/2009, 21:20

disallineato
"Il problema di noi piccoli imprenditori artigiani ( io ho anche un piccolo reddito derivante come docente in una scuola superiore ) è che una tassazione esosa e vessatoria, al contrario degli imprenditori che campano ugualmente, non ci consente di continuare a sopravvivere."
"Per conoscere la triste realtà, occorre esserne dentro."
"un imponibile lordo che non corrisponde al vero" (perché: dichiarano di più?)
"Non so se sia il caso di spiegarti alcune cose relative alla tassazione, ma non credo sia importante".
"Se hai altre domande, volentieri ti rispondo".
Ne approfitto.
Volendo abbeverarmi alla tua cultura di professore di elettronica ed elettrotecnica, alla tua esperienza di titolare di piccola impresa artigiana (attività vietata ad un docente) alle tue conoscenze in campo di tassazione, tu che "presti" allo stato l'acconto IRPEF su cui vorresti pure gli interessi (questa è bella!), vorrei sapere:
- lo stipendio medio netto in busta di un docente con un po' di anzianità laureato è di 1.850 e di un diplomato è di 1.700 euro per 13 mensilità (non ti cito la fonte, vista la tua idiosincrasia).
La domanda è: per te un simile reddito è piccolo?
Naturalmente parlo di scuole statali, perché nelle private si può insegnare anche senza titolo, ed anche per molto meno (non in tutte, ovviamente!).
Perché non ci provi a correggere gli errori in cui sono caduto?
Perché non ci provi a "spiegarmi" il tuo metodo di calcolo della tassazione, comiciando a fare differenza tra quella sull'attività d'impresa e quella sulla persona fisica?
Perché non ti riesce di inviare un messaggio una sola volta?
Il copia-incolla va bene solo con il tuo alter ego?
Se parlassi di come vengono spesi i soldi delle nostre tasse, sarebbe utile (per esempio: no al ponte sullo stretto e sì all'edilizia scolastica, all'acquedotto a Reggio Calabria, ecc; rimettere il tetto alle spese per voli aerei dei ministri, messo da Prodi e tolto ora, ...).
Oppure: è preferibile ridurre l'irpef alle persone fisiche per incentivare i consumi o ridurre le tasse alle imprese riducendo l'irap?
Ma la solita lagna sulle tasse elevate, senza null'altro, è datata e di parte.
Mi pare che ho già ricordato quando uno disse che non è "morale" pagare tasse oltre il 30% del proprio guadagno, misurando la moralità in euro; va bè che quando parla di valori si riferisce a quelli mobiliari ed immobiliari.
Per non tediare, rispondi anche con messaggio privato.
Posso chiederti senceramente una cosa? Io non ti credo; ma tu ti credi? (nel senso: ti ritieni credibile?)
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 24/11/2009, 20:26

Cerco di rispondere volentieri, per quanto possibile, ringraziandoti per darmil’opportunità per spiegarti meglio i concetti che ti possono essere sfuggiti.
Metto fra virgolette le tue


….”Volendo abbeverarmi alla tua cultura di professore di elettronica ed elettrotecnica, alla tua esperienza di titolare di piccola impresa artigiana (attività vietata ad un docente) alle tue conoscenze in campo di tassazione…”

Non occorre che tu debba abbeverarti, basta che tu ne tragga qualche insegnamento e vedrai che partecipare ai forum, sarà una ghiotta occasione per accrescere la tua cultura. Come accade a tutti coloro che cercano nel dialogo un approfondimento personale e non una cieco giudizio. L’attività di docente (precario, perché non ho più un ruolo da anni. Faccio supplenze, docenze in dibattiti tecnici, relazioni tecniche) non è assolutamente incongruente con l’attività di socio in una ditta artigiana. Se vuoi puoi informarti da qualche amico commercialista che ti confermerà il livello di tassazione esosa per le aziende artigiane.

…. “tu che "presti" allo stato l'acconto IRPEF su cui vorresti pure gli interessi …”
Queste sono tue arbitrarie interpretazioni. Gli interessi io li pago alla banca per poter pagare gli “acconti” che sono veramente pesanti. A tuo beneficio di informo che al 30 novembre avrò dato il 99% delle tasse che dovrei pagare fra 7 mesi, cioè quando i bilanci saranno chiusi e sapro’ effettivamente quale sarà il mio reddito e dunque quanto sarebbe stato giusto pagare.



- lo stipendio medio netto in busta di un docente con un po' di anzianità laureato è di 1.850 e di un diplomato è di 1.700 euro per 13 mensilità (non ti cito la fonte, vista la tua idiosincrasia).
Ora che ti ho edotto circa il fatto che non sono di ruolo (prima di dispensare critiche potevi chiederlo e ti avrei volentieri messo al corrente, evitandoti queste brutte figure. Ma sta tranquillo, non infieriro’ per questo, tutti possiamo sbagliare, anche tu)mi sembra inutile ribattere su quelle cifre.


La domanda è: per te un simile reddito è piccolo?
Vale quanto ti ho spiegato generosamente nel capitolo qua sopra, pertanto inutile perdere temposu questa diatriba, convieni?

Naturalmente parlo di scuole statali, perché nelle private si può insegnare anche senza titolo, ed anche per molto meno (non in tutte, ovviamente!).
Perché non ci provi a correggere gli errori in cui sono caduto?
Avendoti risposto ridondantemente alle tue domande di cui sopra, penso che questa tua ultima affermazione sia priva di senso. Ma facciamo finta di non averla letta. Tutti possiamo sbagliare fratello.

Perché non ci provi a "spiegarmi" il tuo metodo di calcolo della tassazione, comiciando a fare differenza tra quella sull'attività d'impresa e quella sulla persona fisica?
Il calcolo è semplice: dichiaro 10 e in tasca, pagato tutto mi rimane 3,7. Non c’è bisogno di essere un professore come me per capire la percentuale della tassazione. Probabilmente può essere facile anche per te.
(cmq a tuo beneficio per evitare di farti tirare fuori la calcolatrice, ti do soluzione: 63%)

Perché non ti riesce di inviare un messaggio una sola volta?
A tutti capita di sbagliare. Anche a me e mi capita spesso davvero. Su questo devo fare ammenda e chiedere scusa a tutti gli amici del forum se occupo spazio indebito. E chiedo scusa anche a te.

Il copia-incolla va bene solo con il tuo alter ego?
Dipende cosa intendi.

Se parlassi di come vengono spesi i soldi delle nostre tasse, sarebbe utile (per esempio: no al ponte sullo stretto e sì all'edilizia scolastica, all'acquedotto a Reggio Calabria, ecc; rimettere il tetto alle spese per voli aerei dei ministri, messo da Prodi e tolto ora, ...).
Non è mia materia. Io ho posto una questione molto seria: l’elevata ed insostenibile tassazione che grava sulle PMI ( piccole-medie imprese). Puoi ribattere che anche il personale dipendente è strozzato da tassazione elevata ed avresti pienamente ragione, ma non sviare il discorso su temi che esulano il problema spicciolo ch eho posto e per il quale vi ho voluto fare partecipi.
Vedi caro Cardif, se per ogni affermazione o riflessioni vai trovare argomenti che possono essere più o meno correlati, si rischia di fare tanta retorica,ma non si parla del caso specifico.

Oppure: è preferibile ridurre l'irpef alle persone fisiche per incentivare i consumi o ridurre le tasse alle imprese riducendo l'irap?
Come ti ho detto qua sopra, si può discutere di tutto quello che sarebbe giusto fare. Le mie riflessioni erano atte a farvi conoscere un problema che esiste ed è attuale.

Ma la solita lagna sulle tasse elevate, senza null'altro, è datata e di parte.
Mi pare che ho già ricordato quando uno disse che non è "morale" pagare tasse oltre il 30% del proprio guadagno, misurando la moralità in euro; va bè che quando parla di valori si riferisce a quelli mobiliari ed immobiliari.
Chiunque l’abbia detto, ritengo giusto che un livello di tassazione per essere definito “morale” dovrebbe essere più basso. Ok non ti piace la parola moralità perché comprende ben altre cose? Va benissimo, sostituiamo la parola con equità.
Anche secondo me è più consona a ciò che stiamo discutendo.
Vedi caro Cardif, se c’è armonia nella discussione, si possono cogliere alcuni imprecisioni che magari ci erano sfuggite. Tu mi hai fatto notare che “morale” parlando delle tasse non è il termine giusto ed hai ragione. Ti ringrazio anche di questo.
Considero questo dibattito molto utile, quindi devo continuare ad esserti grato per il contributo positivo che hai portato.


Per non tediare, rispondi anche con messaggio privato.
Ritengo invece che sia giusto coinvolgere gli amici in dibattiti che possono fornire qualche informazione che poteva essere ignorata. Quando voglio scambiare messaggi privati, evito il forum.Cmq se tu preferisci contattarmi in privato ti lascio volentieri la mail: professorluchetti@libero.it e volentieri ti risponderà in privato.

Posso chiederti senceramente una cosa? Io non ti credo; ma tu ti credi? (nel senso: ti ritieni credibile?)
Sarebbe un ingiustizia se io ti obbligassi a credermi. La riterrei una prevaricazione della tua libertà, oltre ad una mancanza di rispetto. Siccome tu avrai avuto modo di leggermi più volte, non ti sarà certo sfuggito che ritengo la libertà di pensiero una cosa sacrosanta ed inalienabile. Pertanto se non mi credi, questo non farà altro che poter alimentare il contradditorio che è una benedizione per lo spirito del forum.
O preferiresti un gruppo di persone che sarebbero d’accordo su tutto?

Non avendo trovato altre domande per cui sentirmi onorato di risponderti, devo mio malgrado, concludere questa stupenda possibilità che mi hai offerto per dialogare con un amico che ritengo intelligente ed utile allo scopo del forum.

Massima cordialità.
Tuo Prof Luch
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 24/11/2009, 20:28

Scusami Cardif,
ho scritto un inesattezza riguardo il 99% di acconto al 30novembre. In realtà in uesti giorni c'è stato un provvedimento che ha abbassato l'aliquota di acconto al 79%.

Perdonami, mi era sfuggito.
Cordialmente tuo.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda annalu il 24/11/2009, 21:31

disallineato ha scritto: Gli interessi io li pago alla banca per poter pagare gli “acconti” che sono veramente pesanti. A tuo beneficio di informo che al 30 novembre avrò dato il 99% delle tasse che dovrei pagare fra 7 mesi, cioè quando i bilanci saranno chiusi e sapro’ effettivamente quale sarà il mio reddito e dunque quanto sarebbe stato giusto pagare

Scusami, ma visto che sei tanto orgoglioso di definirti "professore", perché non cerchi di capire meglio il problema delle tasse da pagare a novembre?
Tu, in qualità di professionista, NON paghi MAI le tasse in anticipo, in quanto tu pagherai tra sette mesi il saldo delle tasse per ciò che hai guadagnato entro la fine di dicembre di quest'anno, quindi pagherai in ritardo e non in anticipo. A novembre tu paghi le tasse presunte per ciò che sui presume tu abbia guadagnato sino a novembre, cioè gli undici dodicesimi del tuo guadagno nell'anno.
Poi ti farai i conti con calma, e con calma, con sei mesi di ritardo, pagherai il resto dovuto (o riceverai indietro il surplus pagato). Se per caso entro novembre fossi certo di aver guadagnato molto meno degli anni precedenti, credo che anche tu, come chi paga solo l'IRPEF, possa fare una dichiarazione in proposito per poter pagare meno da subito.

disallineato ha scritto: Il calcolo è semplice: dichiaro 10 e in tasca, pagato tutto mi rimane 3,7. Non c’è bisogno di essere un professore come me per capire la percentuale della tassazione. Probabilmente può essere facile anche per te.
(cmq a tuo beneficio per evitare di farti tirare fuori la calcolatrice, ti do soluzione: 63%)

Perché tratti i tuoi interlocutori come se fossero degli incapaci?
Siamo tutti in grado di calcolare somme e percentuali, ma il tuo piccolo calcolo ha un difetto: non hai presentato alcun elemento per renderlo credibile, oltre alla tua parola.
Possibile che il tuo modo di calcolare le tasse sia così semplice?
In un'azienda, come in una famiglia, non ci sono entrate, spese fisse delle quali alcune detraibili, e quant'altro?
Quel 63% di tasse che dichiari di pagare, su quale "totale" viene calcolato? E in che modo?
C'è gente che deve ricorrere al commercialista per calcolare gli importi da pagare, e per te è tutto così semplice?
Forse potresti darci qualche spiegazione in più.

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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda cardif il 25/11/2009, 1:42

Annalu, scusa ma non credo che ne avrai.
Ho scritto che parla senza nessuna competenza e conoscenza per quest'errore macroscopico che hai evidenziato, che evidentemente non riesce a capire, viste le sue repliche.
Mi fa piacere che non sia solo io ad evitare che su questo sito rimangano senza smentita affermazioni sbagliate.
E poi vorrei pure smascherare il "personaggio".
Che me ne importa se lui sbaglia, ma un esterno che legge potrebbe pensare che qua c'è un livello basso di conoscenze.
Vale la pena fargli notare che non sa gestire i suoi guadagni, fatti prima, se deve ricorrere ai prestiti per pagare le tasse?
Ammesso che non abbia inventato tutto per riproporre la solita lagna delle tasse alte, posso dire che certamente fa almeno questi due errori (si aspettano smentite):
- somma tutte le tasse ed imposte, compresa l'IVA che (forse) incassa ma che è una partita di giro, non rientra nel suo reddito (su questa paga l'1% se fa versamenti trimestrali: ma lo sa?);
- calcola la percentuale sul netto (cioè: incassa 100, paga 39 di tasse; ne restano 61; calcola 39/61 x100 = 63%).
Stasera a Ballarò la Todini ha detto che la tassazione per le imprese arriva anche oltre l'80%.
E sì, perché conteggia tutti gli oneri, compresi quelli per la mano d'opera, ma che stanno nel bilancio d'azienda. Per annullare i guadagni si comprano le società con bilanci in rosso, figuriamoci!
Ma le tasse effettive sono quelle che vengono prelevate dal guadagno personale.
Senza riportare i calcoli, preferirei avere un reddito di 100.000 euro e pagarne 35.000 di tasse anzicché un reddito di 50.000 e pagarne 15.000. Non mi lamenterei per niente.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 25/11/2009, 8:24

Riprendendo le domande dell'amica Annalu:

..."Scusami, ma visto che sei tanto orgoglioso di definirti "professore", perché non cerchi di capire meglio il problema delle tasse da pagare a novembre?
Tu, in qualità di professionista, NON paghi MAI le tasse in anticipo, in quanto tu pagherai tra sette mesi il saldo delle tasse per ciò che hai guadagnato entro la fine di dicembre di quest'anno, quindi pagherai in ritardo e non in anticipo. A novembre tu paghi le tasse presunte per ciò che sui presume tu abbia guadagnato sino a novembre, cioè gli undici dodicesimi del tuo guadagno nell'anno.
Poi ti farai i conti con calma, e con calma, con sei mesi di ritardo, pagherai il resto dovuto (o riceverai indietro il surplus pagato). Se per caso entro novembre fossi certo di aver guadagnato molto meno degli anni precedenti, credo che anche tu, come chi paga solo l'IRPEF, possa fare una dichiarazione in proposito per poter pagare meno da subito..."

Carissima Annalu,
ringrazio anche te per darmi l’opportunità di chiarire alcuni aspetti che hai evidenziato.
Non avevo mai avuto l’onore di risponderti, pertanto ne sono orgoglioso. Lo stesso orgoglio con cui sono riuscito a raggiungere la laurea pur dovendo lavorare per mantenermi agli studi. La mia famiglia non poteva mantenermi. Come tanti giovani studenti, ho penato per arrivare alla laurea. Mi cimentavo in lavori serali ( intrattenitore in locali non troppo puritani, cameriere, scaricatore di container nei grandi magazzini). E quando sono arrivato in fondo, eccome se ne sono stato felice. Tuttora a distanza di decenni sono davvero ancora orgoglioso.
Premesso ciò passiamo al capitolo tasse.
Il saldo viene fatto a giugno ed il motivo è che per sapere quanto si deve allo stato, occorrono fare dei bilanci e non è proprio una cosa immediata. Nel corso degli anni ci siamo inventati l’acconto, con aliquote sempre più corpose fino ad arrivare appunto al 99% che è una cosa francamente scandalosa, perché non può configurarsi come un acconto ma un saldo meno l’1%.

Non puoi presumere quanto si guadagna a fine anno con un mese di anticipo, perché le variabili sono talmente tante che se sei fuori da questi giri, tutto ti sembra assurdo e ti capisco. Anche io non pensavo esistesse un sistema così perverso e nebuloso che non riesci mai a fare dei bilanci reali fino a quando i conti non sono conclusi. Pagamenti rientrati, contributi pagati, ferie dei dipendenti, permessi, interessi della banca ( lo sai solo dopo un mese e oltre il vero movimento del saldo dare/avere della banca).
Non conviene mai pagare meno gli acconti previsti a novembre, con la presunzione di aver guadagnato meno, perché se fai qualche errore (facilissimo perché i calcoli non sono facili come ti può sembrare) ti trovi a pagare sanzioni pesantissime.
Ascoltami bene cara ragazza, lo sai che se sbagli qualche somma dovuta all’INPS, la sanzione è del 100%? Ne eri al corrente?

Come ti ho detto, per chi è fuori da questi meccanismi tutto sembra semplice ed immediato. Nella realtà dove vivo (Prato) c’è stata una fortissima componente di lavori autonomi ed artigiani e molti dipendenti, lavorando gomito a gomito con il proprio datore di lavoro, che qualcuno in tempi passati chiamava sprezzamene il “padrone maledetto bastardo”, si sono resi conto delle fatiche nel portare avanti un attività in proprio. Infatti nella nostra realtà non vi sono state grandissimi scontri fra sindacati e mondo imprenditoriale e quelli che si sono registrati sono stati quasi sempre contro le industrie.
Sai cara, è facile lanciare anatemi e rivendicazioni quando si sta dall’altra parte della barricata. Ma se le posizioni si avvicinano, come nel caso appunto dei tanti dipendenti che lavorano nelle piccolissime imprese, ci si rende conto che la realtà è ben diversa.

Qualcuno ha interesse ad aizzare una lotta fra lavoratori ( anche i piccoli imprenditori artigiani lo sono), ma non è utile a chi lavora dipendente ne all’artigiano.
Contentissimo di poter avuto l’occasione di averti come interlocutore, ti invio le mie più sentite cordialità.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 25/11/2009, 8:39

Visto la molteplicità delle domande, volentieri riprendo a interloquire con Annalù, virgolettando le tue riflessioni:

....."Capisco la tecnica di irritare gli avversari (con cortesia, per carità, altrimenti non funziona) però sarebbe bene, in questo forum, che chi esprime delle opinioni le esprimesse come tali, e non come fatti accertati.
Per esempio, il nostro professore disallineato può benissimo dichiarare di provare antipatia per Prodi (problema suo) ma non può far passare le sue personali opinioni come fatti acclarati, perché non lo sono.
Personalmente ho grande stima di Prodi, non solo per la sua onestà e la sua correttezza.
La mia stima per lui è soprattutto dovuta al suo impegno, al coraggio ed alla costanza con la quale ha guidato un governo instabile in circostanze difficilissime e con una maggioranza parlamentare minima.
Berlusconi per farlo cadere ha dovuto creare situazioni insostenibili, ricattando o prezzolando alcuni parlamentari particolarmente sensibili alle sue lusinghe.
Ai Berlusconi ed ai Mastella tutto il demerito, e perché no, una parte anche al comportamento improvvido di Veltroni.
A Prodi, molte lodi e tutta la mia stima...."

annalu



Spero che continuando a dibattere con te, possa darti un impressione diversa da quanto stai affermando.
Cortesia, pacatezza e cordialità ritengo che siano comportamenti alla base di chi partecipa al forum.
Ci si può alterare, si può cercare di far valere le proprie ragioni, dimostrare la fondatezza delle proprie opinioni. Tutto è legittimo, ma occorre tenere presente lo spirito per cui partecipiamo ai dibattiti.

L’antipatia dimostrata per Prodi, ovviamente è un fatto personale e mica pretendo che ognuno voi condivida il mio modo di vedere. Ma è proprio perché si ritiene che il dibattito sia importante, ognuno porta con passione le proprie posizioni. Quando c’è passione, c’è scontro (corretto) e ognuno vorrebbe dimostrare all’altro tutte le motivazioni che determinano un certo punto di vista.

L’aspetto dell’antipatia verso Romano, come hai avuto modo di leggere è stata la sua testardaggine (in alcuni casi è una qualità) a voler unire soggetti politici totalmente estranei fra loro che era apparso subito evidente che sarebbe stato un fallimento. Tenere insieme il diavolo e l’acqua santa (senza voler appioppare l’etichetta di lucifero a qualcuno in particolare e di santità a qualcun altro) è stato un buon modo per vincere le elezioni ma non per governare.
Secondo te è stato un successo fallire dopo nemmeno due anni? Gli italiani, anche chi poteva avere simpatie di sinista è rimasto deluso e alle elezioni successive ci sono state astensioni o voti di protesta. Probabilmente questo succederà anche quando il centro destra farà crac, ma non mi interessa quella parte politica, a me interessa questa parte politica dove è il PD.
E’ stato un successo aver portato in parlamento gente come Caruso che seminavano marijuana, predicavano la disobbiedenza violenza e mostravano totale disprezzo per le istituzioni preposte alla pubblica sicurezza? Ex-terroristi (ma un terrorista, può mai essere considerato ex?), pseudo-pacifisti che criticano le istituzioni che dovrebbero rappresentare. Per compiacere a qualcuno, si intitola un aula parlamento ( non vorrei sbagliare edificio) a Carlo Giuliani, il ragazzo inventore del nuovo sport “lancio dell’estintore”. Sempre per compiacere a qualcuno, è stato rimosso il bellissimo dipinto della battaglia di Lepanto ( la cacciata dei turchi islamici e conseguente ritorno dell’europa alla cristianità).
Sempre per la logica del cerchiobottismo, quando il ministro Mussi tolse il veto che l’Italia aveva posto per la ricerca sugli embrioni, i cattolici del centro destra avanzarono una mozione di sfiducia verso il ministro stesso ed i cattolici presenti nella maggioranza di Prodi dissero che la mozione sarebbe stata giusta ma che non l’avrebbero firmata per spirito di coalizione!!!!! Gli elettori cattolici ringraziarono.
I dico, i pacs furoni motivi di forte contraddizione fra elementi contrapposti della maggioranza. Ci furono contrasti continui fra le anime di estrema sinistra e quelle moderate.
Intendiamoci, voglio dire che Prodi resiste’ anche troppo. Umanamente doveva cadere anche prima. Razionalmente non avrebbe dovuto mettere insieme quei soggetti così diversi.

Io credo che una coalizione debba presentarsi con l’intento di poter governare 5 anni. Se hai forti conflittualità interne, probabilmente devi mettere in conto un fallimento precoce e favorire la parte avversaria alle elezioni successive.

Questo è il mio giudizio e mia opinione che non pretendo sia anche la tua. La stima per l’uomo Prodi la separo da quella del politico. Non ti ho mai detto (o almeno nn mi sembra ) che Romano è un bandito o disonesto. Ho sempre ribadito che ha fallito ( 2 anni scarsi converrai che non sono un successo) sapendo che era una mission impossibile.

La tua opinione è diversa e questo fa si che il dibattito sia ricco di contradditori e ne godrà lo spirito del forum stesso.

Siccome fa parte del mio carattere, della mia cultura e del mio modo di essere, ti porgo le mie cordialità e rispetto per la tua persona e le tue opinioni.
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