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Iva e Irpef

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Re: Iva e Irpef

Messaggioda mariok il 29/04/2017, 10:20

franz ha scritto:[3] Tutti pagano le imposte dirette? Non è credibile.


Era un refuso. Parlavo chiaramente delle imposte indirettte.
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda franz il 29/04/2017, 12:47

pianogrande ha scritto:L'IVA sulla mano d'opera non corrisponde ad una imposta sul valore aggiunto.

Un libero professionista (tale è il lavoratore "a partita IVA") dovrebbe pagare la normale IRPEF; stop.

L'IVA dovrebbe riguardare solo le transazioni commerciali; dove il valore aggiunto ha un senso ben preciso.

Non la capisco davvero l'IVA sulla mano d'opera.

E da dove mai scaturisce questo valore aggiunto se non dal fatto che esseri umani si industriano ed operano sia per modificare una materia prima, trasformandola in prodotto finito, sia per renderla "vendibile"?
Alla fine tutto scaturisce nel prezzo finale (materia prima, mano d'opera, costi amministrativi e di marketing) quindi l'IVA è su tutti questi elementi.

PS: mariok, capito il bistccio dirette-indirette.
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda pianogrande il 29/04/2017, 19:24

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:L'IVA sulla mano d'opera non corrisponde ad una imposta sul valore aggiunto.

Un libero professionista (tale è il lavoratore "a partita IVA") dovrebbe pagare la normale IRPEF; stop.

L'IVA dovrebbe riguardare solo le transazioni commerciali; dove il valore aggiunto ha un senso ben preciso.

Non la capisco davvero l'IVA sulla mano d'opera.

E da dove mai scaturisce questo valore aggiunto se non dal fatto che esseri umani si industriano ed operano sia per modificare una materia prima, trasformandola in prodotto finito, sia per renderla "vendibile"?
Alla fine tutto scaturisce nel prezzo finale (materia prima, mano d'opera, costi amministrativi e di marketing) quindi l'IVA è su tutti questi elementi.

PS: mariok, capito il bistccio dirette-indirette.


Volevo solo approfondire il concetto di cosa può essere tassato come "valore aggiunto" a differenza di quello che è un costo.

Effettivamente, l'IVA grava su tutti i passaggi (acquisti/vendite e prestazioni) e alla fine ne risulta un credito o debito; insomma una cosa un po' più complicata dove il valore aggiunto dovrebbe essere pagato con il debito IVA che va allo stato restando comunque la distorsione (almeno concettuale) costituita dal fatto che l'IVA la paga l'acquirente e non il venditore che semmai la passa allo stato dopo averla incassata.

Ringrazio Franz che mi aiuta ad allargare un po' la mia cultura.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda Robyn il 29/04/2017, 20:33

Alla fine per il lavoratore a P IVA,l'IVA non dovrebbe costituire un problema cioè una tassa in più rispetto al lavoratore subordinato perche la può scaricare sul cliente quello che è importante che la paghi cioè se la prestazione da pagare per il cliente è X+IVA,in genere la fa Y+IVA dove Y=X+IVA.Quello che si può fare per evitare che i prezzi siano alti per effetto dell'IVA e recuperare l'IVA sommersa e destinarla alla diminuzione dell'IVA.La differenza fra lavoratore subordinato e lavoratore a PIVA è che il lavoratore a PIVA non è soggetto al vincolo di subordinazione può organizzarsi come crede se lavora individualmente.Quello che bisogna eliminare sono tutte le forme di discriminazione che il legislatore nel tempo è venuto a costruire sui lavoratori a P IVA come IRPEF più alta a parità di guadagno lordo contributi previdenziali più bassi e non percentualmente uguali a quelli del lavoratore subordinato ,avere gli stessi ammortizzatori sociali attraverso il pagamento di contributi assicurativi lo stesso rmg etc
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda Robyn il 29/04/2017, 22:09

l'alternativa per i lavoratori a P IVA può essere un modello semplificato dove si paga solo l'IRPEF e non si paga l'IVA ma l'IRPEF come compensazione deve essere più alta cioè per questi lavoratori a P IVA c'è una fiscalità separata.Anche il lavoratore a P IVA può essere la parte finale di una filiera ad es per il materiale che acquista e su cui paga l'IVA.In questo caso l'IVA si scarica completamente e istantaneamente al momento dell'acquisto del materiale per la sua attività.Altro elemento di svantaggio per il lavoratore a P IVA sono che deve pagare il commercialista e l'iscrizione IVA all'ufficio del registro anno per anno.Allora servirebbe un modello computerizzato e semplificato che gli permetta di sbrigare le pratiche da solo e l'eliminazione della tassa per l'iscrizione all'ufficio registro anche se deve riregistrarsi anno per anno.In tutti casi deve sempre rilasciare lo scontrino fiscale al cliente cioè non deve evadere l'IRPEF
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda ranvit il 30/04/2017, 10:54

restando comunque la distorsione (almeno concettuale) costituita dal fatto che l'IVA la paga l'acquirente e non il venditore

Il venditore la paga al suo fornitore quando acquista la merce/materie prime che poi vende 8-)
Il concetto base dell'Iva è che alla fine la paga solo il consumatore....in tutti i passaggi intermedi l'Iva non viene pagata da nessuno: paga quando acquista, incassa quando vende, la differenza va allo Stato 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda Robyn il 30/04/2017, 14:18

Per i lavoratori a P IVA c'è già il job act che ha regolato con i free lance e la disciplina leggera etc quindi và bene perche ha posto fine alle discriminazioni fra lavoro subordinato e P IVA,adesso ai lavoratori a P IVA non rimane che regolare la propria attività in modo da fornire un servizio efficente e a prezzi più concorrenziali.Il problema è che il job act è andato a toccare cose che non doveva toccare sul lavoro subordinato,la tutela obbligatoria delle 24 mensilità nel gmo introducendo la prova dei tre anni anziche di un'anno,i tre warning nei disciplinari.L'art 14 ex 18 dovrebbe prevedere tre warning in un'anno nei disciplinari e nel gmo l'indennità di 24 mesi senza la reintegrazione e nei disciplinari se c'è un semplice warning e non tre può esserci la reintegrazione che il magistrato può a sua discrezione cambiare in indennità per ex nel caso ritenga il rapporto di lavoro deteriorato,nel gmo invece è sufficente l'indennità di 24 mesi e solo la semplice intimazione del magistrato che l'azienda può rifiutarsi di accogliere non facendo la reintegrazione.Diciamo che per l'art 14 ex 18 serve una regolamentazione più light e che non si presta ad incertezze interpretative
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda Stefano'62 il 08/08/2017, 20:41

franz ha scritto:[2] a livello stratosferico.

E allora ?
Togliere l'Iva imporrebbe di aumentare l'Irpef,ma l'Irpef è progressiva invece l'Iva NO !
Alla fin fine a parità di gettito il potere di acquisto della popolazione nel suo insieme non cambierebbe minimamente,cambierebbe solo la composizione di tale gettito.
Paghi a Irpef quello che ti risparmi a fare la spesa,con la differenza (che è il punto centrale) che ci sarebbe una sensibile redistribuzione del finanziamento del gettito,aumentando il potere di acquisto di chi ha meno e diminuendo quello di chi ha di più.
Di fatto,proprio come avevo già detto più volte,spostando il peso specifico del gettito verso il progressivo.
Oggi come oggi,abbattere l'Irpef per aumentare l'Iva è il solito vecchio sporco giochino di chi vuol spostare l'ago della bilancia dal sistema di tassazione progressiva.
E' un fatto.
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda mariok il 09/08/2017, 9:07

L'IVA, come tutte le imposte sui consumi, ha anche una funzione macroeconomica contro l'inflazione.
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Re: Iva e Irpef

Messaggioda trilogy il 09/08/2017, 10:46

Stefano'62 ha scritto:
franz ha scritto:[2] a livello stratosferico.

E allora ?
Togliere l'Iva imporrebbe di aumentare l'Irpef,ma l'Irpef è progressiva invece l'Iva NO !
Alla fin fine a parità di gettito il potere di acquisto della popolazione nel suo insieme non cambierebbe minimamente,cambierebbe solo la composizione di tale gettito.
Paghi a Irpef quello che ti risparmi a fare la spesa,con la differenza (che è il punto centrale) che ci sarebbe una sensibile redistribuzione del finanziamento del gettito,aumentando il potere di acquisto di chi ha meno e diminuendo quello di chi ha di più.
Di fatto,proprio come avevo già detto più volte,spostando il peso specifico del gettito verso il progressivo.
Oggi come oggi,abbattere l'Irpef per aumentare l'Iva è il solito vecchio sporco giochino di chi vuol spostare l'ago della bilancia dal sistema di tassazione progressiva.
E' un fatto.


Spostare la tassazione dai redditi ai consumi non è una operazione neutrale. Riducendo l'iva e aumentando l'irpef avvantaggi le importazioni e penalizzi la competitività dei prodotti nazionali l'aumento dell'irpef si trasformerà in aumento del costo del lavoro. I lavoratori e i sindacati guardano alla retribuzione netta. È il motivo per cui ipotizzavano di tagliare il cuneo fiscale aumentando l'iva. È un modo per favorire le imprese nazionali penalizzando le importazioni.
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