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“Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda Robyn il 06/02/2017, 17:50

La Germania dovrebbe alzare i redditi perche con i redditi bassi si verifica uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti dei paesi mediterranei bassi investimenti infrastrutturali in Germania e crea frizioni fra i paesi membri.Probabilmente la Germania per non danneggiare il suo export agirà sulla tassazione in modo che i redditi siano più alti.Infatti i tedeschi se vanno in Grecia e non hanno sufficente liquidità spenderanno poco nelle isole greche e la bilancia commerciale greca sarà in passivo perche quello che acquisteranno non sarà compensato da quello che venderanno.I greci per acquistare vetture tedesche chiederanno prestiti alla banche tedesche che poi non potranno restituire e da qui che è nato il default della Grecia perche la bilancia commerciale greca và in passivo perche aquista molto dall'export e vende poco in fatto di vacanze yogurt e prodotti locali
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda pianogrande il 06/02/2017, 20:12

mariok ha scritto:Attenzione: dire che il surplus commerciale va reinvestito non ha molto senso.

Non si tratta di denaro che va nelle casse dello stato, ma è il saldo tra esportazioni ed importazioni che vanno più che altro a beneficio delle imprese.

Che dovrebbe fare il governo tedesco? Una bella super-tassa sulle esportazioni? Questa è roba da Trump, Le Pen e Salvini!

Quello che può fare, compatibilmente con il bilancio pubblico, è aumentare gli investimenti per incrementare la domanda interna.

Cosa che la commissione lo ha già invitato a fare e che il governo tedesco ha in parte incominciato, infatti l'incremento del Pil 2016 è stato conseguito più per l'aumento dei consumi interni che per le esportazioni che sono rimaste sostanzialmente stabili.


La premessa è giusta e cioè il governo dovrebbe pagare per compensare un surplus che va nelle tasche dei privati ma la conclusione potrebbe essere diversa e cioè la leva fiscale può essere usata in vari modi per far passare una parte di quei guadagni nelle casse dello stato.
Qualcosa si dovrebbero inventare (non li invidio) visto che l'accordo lo hanno fatto e che una specie di dazio doganale al contrario nudo e crudo potrebbe essere pericoloso.

In ogni caso qualcosa di quel surplus nelle casse dello stato entra e il governo sarà pure compratore di qualcosa che può scegliere se comprare da produttori interni o importare.

Tutti argomenti tecnicamente non complicatissimi per gente del mestiere ma che fanno perdere consenso a qualche parte politica.

Ripassando un po' di ABC si possono anche capire, da questo punto di vista, gli inviti ad uscire, in alternativa, dall'Euro (che non condivido per altri motivi).
Un paese con moneta forte diventa più importatore automaticamente.

Il problema principale torna ad essere che gli altri non sono capaci di stare al passo con la Germania e che sarebbe comunque suicida frenare lo sviluppo di un paese europeo che funziona a fronte degli attacchi che l'Europa sta subendo da parte di chi non vuole che esista come tale.

Un interessante conflitto.
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda ranvit il 06/02/2017, 20:19

La regola c'è e va rispettata....punto!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda pianogrande il 06/02/2017, 22:50

ranvit ha scritto:La regola c'è e va rispettata....punto!


Ti ho dato ragione e confermo ma adesso non mi diventare tedesco anche tu. :D
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda trilogy il 06/02/2017, 23:29

pianogrande ha scritto:
ranvit ha scritto:La regola c'è e va rispettata....punto!


Ti ho dato ragione e confermo ma adesso non mi diventare tedesco anche tu. :D


Leggete Zibordi che spiega bene il problema dei flussi sull'interbancario europeo e i relativi retroscena politici:

http://cobraf.com/forum/forum/banche-ce ... 01#1047501
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda mariok il 07/02/2017, 0:10

Grazie trilogy

Ma una domanda sorge spontanea: se non ci fosse l'euro ed il TARGET2, i 1.000 miliardi di euro per finanziare le nostre importazioni, noi e gli altri paesi del sud-europa da dove li avremmo presi?

E non ci saremmo dovuti imporre un'austerità ben superiore a quella impostaci dalla Germania?
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda Robyn il 07/02/2017, 0:18

Qui spiega bene la bilancia commerciale
http://www.quifinanza.it/finanza/bilanc ... ata/73563/
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda pianogrande il 07/02/2017, 0:25

mariok ha scritto:Grazie trilogy

Ma una domanda sorge spontanea: se non ci fosse l'euro ed il TARGET2, i 1.000 miliardi di euro per finanziare le nostre importazioni, noi e gli altri paesi del sud-europa da dove li avremmo presi?

E non ci saremmo dovuti imporre un'austerità ben superiore a quella impostaci dalla Germania?


Eh già.
Come fa uno stato "sovrano" a compensare la bilancia dei pagamenti in passivo?

Se lo tiene come debito?
Sembrerebbe non con il creditore diretto perché mi sembra di capire che i dané li vogliono subito.

Attinge dal debito pubblico? aumentandolo?

Li prende dal deficit come dice una frase di qualche decennio fa che mi era tanto piaciuta?

Ringrazio il forum perché si impara.
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda Robyn il 07/02/2017, 1:05

Infatti ho sempre contrastato l'idea di seguire la Germania sui redditi come qualcuno suggeriva di fare perche quando sarebbe entrato in crisi il commercio estero in assenza di domanda interna si sarebbe tutto depresso ma mi sfuggiva la bilancia commerciale che ha effetti così disastrosi sull'europa.L'euro non c'entra niente sono le politiche neoliberiste della Germania seguite fin qui che hanno danneggiato l'europa.Sulla diminuzione dei redditi ha influito a mio parere la riforma Hartz fatta in Germania.I redditi tedeschi non si adeguano all'inflazione programmata.Decisamente vietato per l'Italia seguire la via tedesca dei redditi e il job act và cambiato perche si presta a questo.Adesso la Germania deve categoricamente aumentare i redditi può farlo detassando e adeguando i redditi all'inflazione programmata e fare investimenti e come lo faccia decida lei altrimenti và sanzionata da Bruxelles.Speriamo che vinca l'SPD e che ci sia una decisa inversione.L'unica cosa che si può fare in Italia è diminuire il cuneo fiscale perche mantiene la domanda interna a invarianza di reddito e può stimolare la domanda estera
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Re: “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà“

Messaggioda ranvit il 07/02/2017, 9:06

Dedicato a mariok e pianogrande :D


Grazie Robyn. Nel link da te indicato (ne riporto la parte significativa) è spiegato davvero bene perchè un Paese in surplus danneggia gli altri (ovviamente in un sistema a moneta unica).

Facciamo un esempio. Nelle relazioni tra Germania e Grecia, poniamo che nel primo anno l’attivo tedesco rispetto al passivo della Grecia dipenda dal fatto che la Germania vende automobili per un valore superiore a quello speso dai tedeschi che vanno in vacanza in Grecia. A questo punto, ci sono due reazioni possibili: nella prima, gli operai tedeschi sono pagati di più dalle loro imprese, e l’anno dopo faranno vacanze più lunghe in Grecia, cosicché i conti ritornano in equilibrio; nella seconda, i salari degli operai tedeschi rimangono invariati, ma il surplus della Germania viene prestato alle banche greche affinché anche nel nuovo anno i cittadini greci abbiano soldi a prestito per continuare a compare macchine tedesche.

Nel primo caso, i conti tornano in equilibrio e si attiva un meccanismo virtuoso, perché i maggiori salari degli operai tedeschi vengono spesi allungando le vacanze in Grecia. L’anno dopo, con i maggiori ricavi della stagione turistica, i cittadini greci continuerebbero a comprare macchine tedesche ma senza doversi indebitare.

Nel secondo caso, i conti rimangono squilibrati e si attiva un processo vizioso: la Germania, per poter continuare a vendere lo stesso numero di automobili in Grecia, incassando più di quanto i suoi cittadini spendano in Grecia durante le vacanze, deve prestare denari alla Grecia; i cittadini greci, per poter continuare a comprare lo stesso numero di automobili tedesche, devono indebitarsi. Se le banche tedesche non prestassero denari alle banche greche per finanziare i nuovi acquisti di auto, le industrie tedesche ridurrebbero le vendite, creando problemi di occupazione. Si innesca un meccanismo perverso: i tedeschi, per poter vendere ancora automobili in Grecia, sono costretti a prestare ogni anno sempre più denari ai compratori. L’attivo commerciale sull’estero viene reimpiegato come credito verso l’estero.

Il meccanismo della svalutazione non funziona con l’euro

In passato, quando ognuno aveva la sua moneta, i tedeschi il marco ed i greci la dracma, c’era il meccanismo della svalutazione. La moneta greca perdeva periodicamente valore sul marco, e così i greci compravano automaticamente meno automobili tedesche. Parimenti, il marco si rivalutava sulla dracma, e così i tedeschi potevano allungare automaticamente le loro vacanze in Grecia: spendendo gli stessi marchi dell’anno precedente, potevano permettersi di stare più tempo.

L’euro, moneta unica, rende impossibile la svalutazione. Ai Greci non resta che indebitarsi o abbassare i salari, creando la depressione generalizzata.

Se i conti correnti con l’estero di un paese sono in attivo strutturalmente, come quelli della Germania, le sue banche sono costrette a prestare ogni anno altro denaro ai compratori esteri. Arriva un punto in cui i debitori non sono in grado di continuare a pagare i debiti ed a comprare ancora, facendo default.

Questo è quello che è successo nelle relazioni tra la Germania da una parte, e dall’altra la Grecia e la Spagna.

La Germania continua a vendere all’estero più di quanto non compra: accumula denaro che presta all’estero per evitare che all’interno ci sia inflazione. Diviene allo stesso tempo sempre più sospettosa della capacità dei suoi debitori di onorare i prestiti: è costretta così ad imporre il Fiscal Compact, per evitare che gli altri Stati dell’euro si indebitino eccessivamente, e la Banking Union per evitare che le banche degli altri Paesi non rimborsino i prestiti ricevuti da quelle tedesche. E’ costretta ad assumere il ruolo del colonizzatore finanziario. Se aumentassero i salari tedeschi e la Germania aumentasse gli investimenti pubblici, tutti starebbero meglio: tedeschi, greci, spagnoli ed anche gli italiani.

Ecco perché, nelle relazioni commerciali internazionali, l’attivo strutturale non è affatto positivo.
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