La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo greco

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda flaviomob il 03/07/2015, 19:33

Sembra che i referendum sull'euro stiano diventando di moda:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... o/1840341/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda pianogrande il 03/07/2015, 20:58

Non si capisce bene se si parli di uscita dall'Euro o dalla stessa unione europea.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda trilogy il 04/07/2015, 7:53

pianogrande ha scritto:Non si capisce bene se si parli di uscita dall'Euro o dalla stessa unione europea.


La consultazione austriaca chiede l'uscita dall'Unione europea.
E' l'altra faccia del referendum greco. Da una parte chi chiede altri soldi alla casse comuni, dal'altro chi vuole smettere di pagare per altri.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda mariok il 04/07/2015, 9:26

CRISI IN GRECIA
Grecia, assunzioni last-minute e testo finale con errori: le stranezze del voto

Nei sondaggi il destino della Grecia è appeso a 40 mila elettori. La proposta Ue su cui si vota è visibile solo sul sito del governo (metà dei greci non va online)
di Federico Fubini, nostro inviato ad Atene

L’errore alla fine è stato corretto, ma decine di migliaia di greci decideranno del futuro del loro Paese e dell’Europa senza saperlo. Nella traduzione dall’inglese del testo di nove pagine sul quale otto milioni e mezzo di elettori sono chiamati a votare nel referendum, era finito fuori posto un «no»: nella prima versione, pubblicata lunedì sul sito del ministero dell’Interno, si leggeva di una stima dei creditori che portava (in certi scenari) all’insostenibilità del debito. Peccato che il testo originale spiegasse l’opposto: «Non ci sono problemi di sostenibilità».
La correzione è arrivata sul sito del ministero solo al terzo giorno di una campagna di sei, dopo che l’agenzia Bloomberg aveva notato l’incongruenza. Ma chi aveva già scaricato il testo europeo sul quale domani si gioca il futuro dell’euro, forse non lo scoprirà mai. Il governo di Alexis Tsipras non ha emesso comunicati per attirare l’attenzione sul nuovo testo. Non ha spiegato la differenza fra le due versioni, di cui la seconda (quella vera) è più favorevole ad Atene.

Dettagli del genere sarebbero insignificanti, se la posta non fosse altissima per centinaia di milioni di europei e l’esito non potesse essere deciso da poche migliaia di greci. Gli ultimi sondaggi danno una differenza fra i 40 mila e i 100 mila voti fra il «No» e il «Sì», con il primo o il secondo che si alternano in testa. Quei sondaggi lasciano presagire che, chiunque vinca, partiranno presto scontri a tutti i livelli, dai tribunali alla piazza, sulla legalità del risultato: i passi falsi, le strane novità, le pratiche clientelari e le minacce sono così diffuse, che il dopo rischia di lasciare una scia di veleno in più in nazione spezzata.
I greci entreranno nei seggi domani in condizioni che in molte parti del mondo non sarebbero regolari. Non c’entra solo l’osservazione del Consiglio d’Europa, per il quale il referendum non è in linea con gli standard internazionali, visto il poco tempo concesso agli elettori per farsi un’idea e la complessità del testo sul quale devono dare un sì o un no.
C’è almeno un problema in più: gran parte degli elettori non ha accesso alla «proposta dei creditori» (nel frattempo ritirata) su cui si vota. Il ministero dell’Interno non ne ha distribuito copie e il governo non l’ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale all’annuncio della consultazione. Ai seggi il testo non sarà affisso. Le nove pagine in greco sono pubblicate solo sul sito del ministero, in un Paese che - secondo le stime della Commissione europea - resta agli ultimi posti per la diffusione di Internet con la Bulgaria, Cipro e la Romania. Metà della popolazione non si è mai affacciata in Rete, e basta l’uno per cento di quella metà per decidere l’esito del referendum.
Non sorprende se molti pensino di poter votare «No» eppure restare nell’euro, perché la posta in gioco non è mai stata chiarita. Né stupisce che riemergono pratiche clientelari ben note anche in Italia: un governo senza risorse rende gratuiti i trasporti pubblici per la settimana del voto, al mercoledì riassume 230 dipendenti della metropolitana e al giovedì 1.293 bidelli delle scuole. Neanche il fronte del «Sì» peraltro è estraneo alle stesse tecniche: si moltiplicano i casi di imprenditori che invitano i dipendenti a votare per l’accordo se vogliono vedere la prossima busta paga.
C’è poi il problema dei 200 mila elettori all’estero, un gruppo decisivo ma tagliato fuori: pochi di loro sembrano essere riusciti a organizzarsi per rientrare a votare in così pochi giorni, ma il governo non permetterà loro di depositare la scheda nelle ambasciate come accade alle elezioni europee. Niente tuttavia risulta strano come la scelta, nuova per la Grecia, di far mandare tutte le schede votate direttamente dai 19.160 seggi del Paese al ministero dell’Interno di Atene. Non più alle sedi regionali vicine, come si sempre fatto. A differenza che nel referendum sulla Repubblica nel 1974, gli spazi da barrare del «Sì» e del «No» stanno sulla stessa scheda, non su due distinte, con il «No» favorito dal governo piazzato sopra. Il rischio è che gli scrutatori annullino più facilmente i voti sgraditi. Del resto il comitato del «Sì» avrà un rappresentante per seggio, il «No» tre: uno di Syriza, uno di Alba Dorata (neonazisti) e uno di Anel (estrema destra).
Proprio il leader di Anel Panos Kammenos, ministro della Difesa, giovedì ha notato che la sicurezza interna al Paese è garantita: lo è dalle Forze armate, ha osservato. Sarebbe incostituzionale anche solo dirlo, in un Paese che ha subito una giunta militare. Ma Tsipras, al suo fianco, non ha eccepito. E se sembra un paradosso che il futuro dell’Europa si decida così, forse è perché lo è.

4 luglio 2015 | 07:29
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda franz il 04/07/2015, 9:26

Vero, trilogy, il referendum riguarda la UE, e quindi impicitamente anche l'Euro.

Ecco una parte del testo della petizione:
"Vogliamo nuovamente vivere in un paese libero e neutrale, senza essere una colonia di Bruxelles e di Washington. Non vogliamo essere coinvolti in conflitti all’estero che non ci riguardano e che rappresentano un pericolo per la pace. Solamente uscendo dall’UE potremo sfuggire ai famosi accordi transatlantici di libero scambio tra Europa e Stati Uniti (TTIP) e il Canada (CETA). L’Austria recupera solo una piccola parte dei miliardi di euro che ogni anno servono alla promozione dell’UE. Di questi pagamenti annui siamo contribuenti netti da 20 anni ma non abbiamo alcun potere decisionale riguardo l’utilizzo di questi soldi.

Essere uno Stato membro dell’Unione europea - continua il testo della petizione - è un affare in perdita, sia per la diminuzione delle prestazioni sociali, sia per il calo degli investimenti dello Stato a favore della popolazione. Se l’Austria uscisse dall’UE, non solo risparmierebbe cospicui contributi annui, ma anche i pagamenti per i diversi fondi di salvataggio dell’euro. Gli obblighi di deposito miliardari per il Meccanismo europeo di stabilità e le enormi garanzie per il Fondo europeo di stabilità finanziaria sarebbero soppressi.”

Come si vede sono lamentazioni tipiche di un paese ricco, opposte a quelle di un paese povero come la grecia.

Piuttosto è grottesco vedere come parte dell'informazione italiana, soprattutto quelle che si fregia di essere di qualità è libera, sbaglia clamorosamente parlando di referendum sull'euro.

Vero che l'uscita dalla UE implica di fatto anche l'uscita dall'Euro; non credo infatti che sia possibile rimanere nella moneta unica stando fuori dalla UE. L'austria dovrebbe quindi adottare di nuovo il suo scellino austriaco e forse tentare di agganciarlo all'euro. Considerando che nemmeno la svizzera è riuscita ad agganciare il suo franco all'euro, credo che per l'austria sarebbe mission impossible.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda mariok il 04/07/2015, 9:44

franz ha scritto:Vero che l'uscita dalla UE implica di fatto anche l'uscita dall'Euro; non credo infatti che sia possibile rimanere nella moneta unica stando fuori dalla UE. L'austria dovrebbe quindi adottare di nuovo il suo scellino austriaco e forse tentare di agganciarlo all'euro. Considerando che nemmeno la svizzera è riuscita ad agganciare il suo franco all'euro, credo che per l'austria sarebbe mission impossible.


In realtà Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano, non facenti parte dell'Ue, hanno adottato l'euro, possono coniare monete ma non stampare banconote e non sono rappresentati nella Bce.

Occorre comunque un accordo bilaterale.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda trilogy il 04/07/2015, 10:26

mariok ha scritto:

In realtà Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano, non facenti parte dell'Ue, hanno adottato l'euro, possono coniare monete ma non stampare banconote e non sono rappresentati nella Bce.

Occorre comunque un accordo bilaterale.


si ma è una eccezione fatta per paesi che non avevano una valuta propria; prima dell'euro utilizzavano valute poi confluite nell'euro: lire;franchi; pesetas. Per l'austria sarebbe più complesso. Poi l'obiettivo dei proponenti è uscire dall'Unione politica e tornare allo scellino.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda pianogrande il 04/07/2015, 10:51

Vedere questa assoluta mancanza di ricerca di sinergie è veramente avvilente.
L'Unione europea finisce per diventare la media aritmetica tra ricchezza e povertà.
In questo modo attirerà solo paesi poveri e farà scappare di corsa i paesi ricchi.

L'idea di Unione europea è sicuramente nata come idea di vertice (di élite); élite politiche e intellettuali.
Doveva poi diventare un sentimento popolare ma questo non è mai successo.

Le classi dirigenti attuali (scadentissime) trovano molto più comodo appoggiarsi a questi sentimenti separatisti per raccattare consenso e conservarsi o conquistarsi la poltrona.

Insomma, la classe politica ha perso tutto il suo potere traente e si spalma sulla pochezza culturale della popolazione di cui è in gran parte responsabile.

Di élite intellettuali non si vede segno ormai da decenni.
E non è che il popolo (nel nostro paese, rieducato da canale cinque e dintorni mentre nel resto d'Europa è avvenuto qualcosa di simile) ne soffra granché la mancanza.

Togliamoci dalla testa i grandi progressi.

La storia deve seguire i suoi cicli.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo g

Messaggioda franz il 04/07/2015, 12:14

pianogrande ha scritto:Vedere questa assoluta mancanza di ricerca di sinergie è veramente avvilente.
L'Unione europea finisce per diventare la media aritmetica tra ricchezza e povertà.
In questo modo attirerà solo paesi poveri e farà scappare di corsa i paesi ricchi.

Evidente. Se è la ricerca di giochi a somma zero, i perdenti vogliono salire sul carro, i vincenti capiscono l'aria che tira e scappano. Invece l'europa deve essere un'operazione win-win, a somma maggiore di zero. Ma questo, unendo stati diversi, è realizzabile solo in una federazione, non in una banale unione tattica fra opportunisti (ci sto finché ci guadagno).
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Precedente

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti