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Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda annalu il 14/02/2014, 18:47

Da Huffingtonpost.it:

Chiara Geloni
I giorni bugiardi continuano... e i 101 diventano i 202
Pubblicato: 14/02/2014 13:26

Premessa: scrivo questo post per amore del Partito democratico e per fiducia nel suo futuro. Dirò cose spiacevoli, anche se mi converrebbe starmene zitta. Sarò lunga, e per questo procederò per punti. Il succo è questo: quanto avvenuto in queste ore è la prosecuzione ideale di quanto avvenne nei giorni dell'elezione del presidente della repubblica. Produce lo stesso effetto nei militanti del partito e negli elettori, amplifica e raddoppia l'effetto dell'altra volta. I 101 diventano, per così dire, 202. Con questa affermazione non voglio alludere al fatto che si tratti dell'opera delle stesse persone o che vi sia una continuità tra questi due fatti politici (anche se certo l'ipotesi non sembra da escludere a priori sul piano logico). Ma andiamo in ordine.

I fatti e le parole
Ho una concezione laica della politica: tutto può succedere. Enrico Letta ha guidato un governo di servizio, nato in circostanze particolarissime, concepito dall'inizio come un'esperienza a termine. È legittimo averne un giudizio non del tutto positivo, giudicare troppo prudente o magari anche un po' cinica nella gestione del day by day l'azione di un premier che comunque ha molti meriti e ha ottenuto grandi riconoscimenti. Il segretario appena eletto del partito di maggioranza relativa (fa piacere che si riconosca che alle elezioni il Pd ha preso più voti e più parlamentari di chiunque altro, e che è il punto di forza di tutti gli equilibri politici possibili in questa legislatura: finalmente) ha tutto il diritto di avere voglie e ambizioni, anche smisurate. Il Partito democratico poteva benissimo sostituire un presidente del consiglio, anche un suo presidente del consiglio. Ma non così.

Matteo Renzi ha detto una marea di bugie. Ha mentito a Letta con gli hashtag sprezzanti e le interviste, gli ha detto bugie in pubblico e in privato fino all'ultimo giorno utile. Ha mentito ai cittadini di Firenze, con i quali si è impegnato a restare sindaco in tutte le sedi ufficiali e ufficiose. Ma soprattutto ha mentito a coloro che lo hanno votato ed eletto segretario e che hanno creduto alla sua promessa di andare a palazzo Chigi solo dopo le elezioni, non a caso oggi i più spiazzati e imbarazzati di tutti. Ha mentito ieri in direzione, cancellando letteralmente il premier e il governo dalla scena e presentando una inesistente alternativa tra "il voto subito" per un parlamento che nessuno aveva detto di voler sciogliere e "un governo di legislatura" su cui nessuno può garantire.

Ha mentito dicendo che si candidava a fare il segretario del Pd, cosa che non farà (a proposito, chi la farà? Spiegheranno ai famosi due milioni delle primarie che in realtà l'8 dicembre hanno votato l'ottimo Lorenzo Guerini? Auguri). Ha ingannato chi lo ha votato per difendere il bipolarismo e i principi del maggioritario e contro gli "inciuci", come Romano Prodi.

E ieri non ci ha spiegato perché vuole andare al governo: per fare cosa, per fare che cosa di diverso da quello che ha fatto Letta, per farlo con chi. Ci ha detto solo che abbiamo il vento in faccia, e si sa che non si ferma il vento in faccia con le mani. #enricostaisereno è diventato #proviamoci: chi? cosa? perché? cosa cambia adesso? Non si sa (e nessuno gliel'ha chiesto. Tranne Stefano Fassina).
Qualcuno con cui chiacchieravo di tutto questo mi ha detto: "Ma la politica è così". Ecco, no. Io non ho mai visto un segretario che dichiara di avere un obiettivo e poi, così platealmente, ne persegue un altro. Non nel mio partito, certamente non negli ultimi anni. Chi l'ha fatto, o ha dato l'impressione di farlo, se n'è pentito e ha pagato. Gli elettori del Pd non sono affatto abituati così. Gli elettori di qualcun altro, magari. E se qualcuno pensa che certe pratiche servano a ricostruire la fiducia nella politica, se pensa che la gente non faccia caso a certe cose, sarà meglio che lo lasciamo a gustarsi il vento in faccia. Intanto che noi ci mettiamo al riparo dalla bufera.

Una gestione ridicola
Non è solo questione di bugie: tutta questa partita è stata gestita in maniera incredibilmente dilettantesca e pasticciata e nel disprezzo più totale del senso di una comunità politica, sul piano dei rapporti personali e dei meccanismi di decisione collettivi. Cosa deve pensare un iscritto, un simpatizzante, un elettore di questo Partito democratico? Come deve sentirsi? Qualcuno se l'è chiesto, qualcuno ne ha idea? Lo hanno riconosciuto in tanti e lo ha scritto benissimo Lucia Annunziata per cui non aggiungo altro. Solo una cosa: anche qui, onori e oneri. Sarà pure colpa un po' di tutti, ma quando un partito combina un disastro come questo nella gestione dei propri rapporti interni e di un fondamentale passaggio di fase politica, la colpa è prima di tutto del segretario e del gruppo dirigente. C'è poco da fare: non si sarebbe mai dovuti arrivare a questo punto.

Gli errori della minoranza
Era giusto chiedere a Renzi di assumersi le sue responsabilità, impedirgli di trattare il governo come una bad company, avvertirlo che non ci si salva abolendo il senato (o dicendo di volerlo abolire) se poi la gente non ha il lavoro e i soldi per pagare le bollette. È giusto essere leali con un segretario eletto a larga maggioranza, impegnandosi a rispettare le decisioni collettive (come è stato fatto sulla legge elettorale) anche se in tutto o in parte non le si condivide. Tuttavia, la scelta di votare a favore del documento proposto ieri in direzione è incomprensibile.

Io avevo capito che l'idea fosse "Renzi, sostieni Letta oppure vacci tu al governo se pensi di essere più bravo di lui", non che fosse "Renzi, vai tu al governo che sei più bravo di Letta". Per cui non ci sarebbe stata nessuna contraddizione tra le sollecitazioni dei giorni scorsi e la scelta di non votare sì a un documento di sfiducia che è oggettivamente fuori da qualsiasi idea di lealtà reciproca e assunzione comune di responsabilità precedenti, e che non era frutto di alcuna riflessione collettiva. Se proprio non si voleva votare contro c'erano tanti altri modi per non votare a favore: lasciare la sala in anticipo come hanno fatto alcuni lettiani, astenersi come ha fatto Stefano Fassina. Non ho sentito spiegazioni convincenti della scelta di votare a favore. Per quanto ne so, temo che sia frutto di un errore o di un equivoco iniziale su cosa significasse quella sollecitazione a Renzi di assumersi le sue responsabilità. Se qualcuno pensava di metterlo all'angolo evocando il suo trasferimento a palazzo Chigi, se pensava di sfidarlo così, allora quel qualcuno ha commesso una grossa sciocchezza e un errore politico.

Ha ragione Civati (però ha torto)
Pippo Civati si sta muovendo molto bene dopo le primarie. Ha capito che non si può fare il pierino a vita e si sta posizionando con intelligenza. Il suo voto contrario e il suo rifiuto di accettare di "sfiduciare" il premier espresso pochi mesi fa dal Pd sono una scelta destinata a dargli credibilità e forza. Sta spendendo bene il suo consenso ed è un interlocutore interessante per chi è interessato a presidiare un'area di sinistra, o meglio a costruire un Pd più di sinistra di quello di Renzi. Sarebbe più forte e più credibile, Civati, se avesse votato anche lui la fiducia a Letta e se avesse sostenuto Bersani nei tentativi precedenti di fare governi più accettabili per la sua sensibilità, dimostrando la stessa responsabilità verso il collettivo che dimostra adesso, mentre apre la sfida per la guida dell'area di opposizione. Ma pazienza, crescerà. E lo dico senza alcuna ironia.

Il futurismo no, vi prego
Ho letto l'editoriale di Ezio Mauro. Ho capito che la novità di Renzi, in mancanza d'altro, è biologica e antropologica. Ho sentito sulla schiena il brivido del pubblico che assiste al numero dell'acrobata come in certe piazze d'inizio Novecento, illuminate dalle prime luci elettriche, quando si tirava la fune da un terrazzo all'altro. Vi prego però, risparmiateci la svolta futurista, almeno quella.

«Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell'umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro...» (dal Manifesto dei pittori futuristi, febbraio 1910)

Così come ci risparmieremmo volentieri (ma è una battaglia persa) la retorica generazionale. No, il governo Renzi non è l'occasione di riscatto di una generazione. Ci sono un sacco di quarantenni in Italia a cui girano legittimamente le scatole quando sentono questi discorsi. E ce ne sono tantissimi altri, la maggior parte, ai quali non importa nulla.
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda annalu il 14/02/2014, 19:09

Dell'articolo di Chiara Geloni condivido molte cose, ma soprattutto trovo azzeccato il titolo: "Giorni bugiardi".
Credo che non solo a me la vicenda dei "famigerati 101" non sia andata giù, ma tra una cosa e l'altra, in qualche modo si è cercato di tirare avanti. Ora però il modo con cui Renzi ha liquidato Letta appare del tutto coerente con il comportamento di "quei 101": agire in segreto, senza darne spiegazioni e contraddicendo quanto detto sino al giorno prima.
Così nel mio modo di sentire i 101 sono tornati in pieno alla ribalta, con tutto il loro valore dirompente. Renzi ha sempre detto di non aver fatto parte di quel gruppo (del resto non era nemmeno parlamentare), ma non direi che lo abbia in seguito stigmatizzato più che tanto.
Se per un Renzi sindaco di Firenze dire di non aver voluto impallinare Prodi può essere sufficiente, per un Renzi Segretario del Pd non aver voluto approfondire e chiarire la questione è un atto di connivenza quantomeno passiva. Ed ora, con le sue azioni, dimostra che quel metodo non lo disapprova, ed anzi lo applica, in barba alla sua tanto proclamata trasparenza e chiarezza.

Malgrado tutto, se come probabile Renzi costituirà un qualche governo, mi auguro che riesca a fare il massimo possibile, perché mi preoccupo del paese, che ha bisogno di essere governato al meglio.
Quando però ci saranno le elezioni, spero sia possibile eleggere qualcuno che non sia Renzi, senza per questo cadere nelle braccia di Berlusconi. Renzi ha molte caratteristiche dell'avventuriero, e sappiamo che "nascere" in un partito di sinistra (o centrosinistra) non rappresenta una garanzia dagli avventurismi, dato che anche Mussolini cominciò da sinistra, come dirigente del Partito Socialista e caporedattore de "L'Avanti".
Auguriamoci quindi che riesca a combinare qualcosa di buono come PdC, ma non si trasformi in seguito in un pericoloso "Salvatore della Patria".

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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda franz il 15/02/2014, 9:50

http://www.francescocosta.net/2014/02/1 ... -di-renzi/

Francesco Costa: nella testa di Renzi


Nella testa di Renzi

Premessa uno. Non mi interessa giustificare Renzi. Non lo so se ha fatto bene. Di certo non mi è piaciuto come lo ha fatto, negando per settimane di voler sostituire Letta e poi dicendo di volerlo sostituire senza spiegare cosa fosse cambiato nel frattempo. Non lo so se ha fatto bene. La risposta più sensata a moltissime delle domande che ci facciamo in queste ore non può che essere “non lo so”: meglio diffidare di chi ha troppe certezze. Ma lo scopo di questo post non vuole essere capire se abbia fatto bene o no: vuole essere cercare di capire perché.

Premessa due. Se alla domanda “perché?” la vostra risposta è senza grandi esitazioni “per il potere” o “perché è uno stronzo” o una variazione sul tema, forse potete fare a meno di leggere questo post. O forse potete provare a farvi qualche domanda in più, perché ci sono delle strane contraddizioni che circolano: chi ieri criticava Renzi per come comodamente bastonava l’incolpevole Letta, vittima di una maggioranza assurda, e oggi lo critica perché ha deciso di mettersi in quell’identica situazione; chi ieri criticava Renzi perché non voleva “mettere la faccia” nelle sorti del governo con un rimpasto e oggi lo critica perché di faccia ci metterà direttamente la sua. Chi lo critica perché “non è stato eletto” e poi difende il parlamentarismo della nostra Costituzione. Chi lo critica perché “assetato di potere” e allo stesso tempo dice che questa mossa lo brucerà. Ripeto una cosa, per evitare obiezioni superflue: chi critica Renzi perché tre settimane fa diceva #enricostaisereno e oggi fa fuori Enrico, invece ha ragione. Punto.

Premessa tre. Questo post è per quelli che pensavano che Renzi volesse sì arrivare a fare il presidente del Consiglio, ma dopo aver fatto la cosa che tutti riconoscono come quella che gli viene meglio: prendere i voti, vincere le elezioni. Perché era giusto così e soprattutto perché per cambiare l’Italia davvero, per trattare con alleati e sindacati e industriali da posizioni di forza, serve la spinta politica che può darti solo un netto successo elettorale. Questo post è per quelli che pensano che Renzi sia caduto in un “trappolone” della politica romana (cosa da non dimenticare: la “staffetta” è innanzitutto una proposta degli avversari di Renzi nel PD). Per quelli che lo hanno votato e non capiscono: e si sentono traditi, e pensano sia scemo, e pensano sia uno sprovveduto, e si chiedono perché. Perché, allora?

Io ci ho provato a mettermi nella testa di Renzi, che non è uno scemo. E mi sono dato questa possibile spiegazione.

Renzi è segretario del PD da dicembre. Il suo grande consenso popolare, semplificando, si basa soprattutto sul suo essere diverso dalla grandissima parte di quelli che ha attorno. Diverso come toni, diverso come efficacia, diverso come curriculum e provenienza, diverso come passo. Le idee e le proposte contano, certo, ma possiamo pacificamente concordare sul fatto che non siano quelle che rendono Renzi il fenomeno politico che è. Renzi resta Renzi se continua a fare Renzi: cioè se corre. Renzi resta Renzi se non diventa come gli altri, se non si impelaga, se dimostra quotidianamente di avere un altro passo. E naturalmente, Renzi resta Renzi finché conserva un grande consenso personale e la credibile possibilità di portare il partito che dirige – e se stesso, quindi – a una vittoria elettorale. In condizioni normali, cosa può fare un leader politico che ha bisogno di correre? Se è al governo, sposa un’agenda politica aggressiva, cerca una o due riforme particolarmente significative e simboliche. Se è all’opposizione, martella il governo dalla mattina alla sera. Dov’era Renzi fino a ieri, al governo o all’opposizione?

Questa domanda non ha una risposta. Il governo Letta era allo stesso tempo due cose. Primo: un governo frutto di un risultato elettorale straordinario ed espressione di un’alleanza tra il PdL di Berlusconi, che nel frattempo si è sciolto e se n’è andato e Berlusconi è decaduto, e il PD dell’era Bersani, che nel frattempo si è dimesso ed è stato rimpiazzato proprio dal suo avversario storico. Secondo: un governo sostenuto in Parlamento praticamente solo dal PD, con un piccolissimo ma fondamentale apporto anche di un pezzetto di centro (neanche tutto) e un gruppuscolo di centrodestra. Guidato da Enrico Letta, già vicesegretario del PD e suo autorevole dirigente: non un tecnico. Riformulo la domanda: Renzi è al governo o all’opposizione? Per quanto straordinario, il governo Letta è senza ombra di dubbio un governo del PD. Allo stesso modo però è un governo con cui Renzi non ha praticamente niente a che fare, e che anzi è nato grazie alle scelte di quelli che nel PD erano i suoi avversari. In questa situazione, come fa Renzi a restare Renzi? A correre, a dimostrare di avere un altro passo?

Dato che Renzi non fa parte del governo ma è il capo del principale partito della maggioranza, il suo tentativo è stato incentrato sulle riforme istituzionali, quelle che storicamente competono al Parlamento e non al governo: riforma della Costituzione, abolizione del Senato, legge elettorale. Per qualche giorno, lavorando su questo fronte, Renzi ha fatto il Renzi: ha corso. E infatti vi ricorderete gli elogi, anche da parte di personaggi insospettabili, “per essere riuscito a fare in due mesi quello che nessuno era riuscito a fare in dieci anni”. Trovato l’accordo, però, bisognava farlo passare in Parlamento. E la legge elettorale – delle tre riforme quella con l’iter più breve – si è arenata quasi subito. Per molte ragioni: difficoltà parlamentari, opportunità politica di questo e quello. E poi una cosa, soprattutto: che gli avversari politici di Renzi, sia dentro che fuori il PD, non hanno alcun interesse a vedere Renzi fare Renzi, a vederlo correre e dettare il passo e vincere. E non hanno alcun interesse a permettergli di mantenere questa posizione obliqua rispetto al governo, un piede dentro e un piede fuori, per cui se il governo Letta fa una cosa giusta è merito di Renzi che lo sprona, mentre se il governo Letta fa una cosa sbagliata è colpa di Letta e Renzi lo azzanna. Quindi, tenendo dalla parte del manico il coltello sul tema delle riforme, hanno detto a Renzi: entra nel governo. Facciamo il rimpasto. Porta due o tre o quattro tuoi e facciamoli ministri. Mostra che condividi con noi la responsabilità del governo, che non sei un battitore libero: che anche tu come noi hai legato un pezzo della tua carriera politica al governo Letta. “Mettici la faccia”.

Renzi ha fatto resistenza sul rimpasto, come è noto. Ma hanno fatto resistenza anche i suoi avversari: non solo ricordandogli che il destino delle sue riforme era in mano a loro – Renzi nemmeno c’è, in Parlamento – ma anche insistendo, loro per primi, sulla necessità del rimpasto, se non addirittura di una “staffetta”. Ribaltamento paradossale: i più governisti di tutti pronti a far cadere il governo, gli anti-governisti pronti a criticare Renzi per aver fatto cadere Letta. Tant’è, la questione era sul tavolo. Renzi, per fare Renzi, doveva far correre il governo Letta e le sue riforme: non c’è riuscito. Mandare quattro dei suoi al governo avrebbe dato la sveglia al governo? Avrebbe cambiato abbastanza le cose da permettere a Renzi di fare Renzi? Tenete a mente una cosa, già che ci siete. Fra tre mesi si vota per le europee.

Le elezioni europee, storicamente, sono pesantissime per il governo in carica: è un voto puramente politico, astratto, scollegato da qualsiasi concretezza di governo, tanto che in campagna elettorale si parla pochissimo di Europa. È un voto del quale l’elettorato non percepisce conseguenze dirette ed è un voto che storicamente premia i partiti dalle posizioni più radicali. Nel 2009 l’Italia dei Valori prese l’8 per cento, raddoppiando i voti presi alle politiche un anno prima, e poi quasi scomparve; nel 1999 i Radicali presero l’8,5 per cento, quattro volte i voti presi alle politiche di tre anni prima, e poi sapete che fine hanno fatto. Avete capito dove voglio arrivare: esiste il fortissimo rischio che Forza Italia e soprattutto il Movimento 5 Stelle prendano moltissimi voti alle europee. Renzi ha detto più volte esplicitamente che il PD rischia una scoppola, se non si dà una mossa e quindi se non dà una sveglia al governo, “se non porta a casa qualcosa”. La legge elettorale e l’abolizione del Senato erano quel tentativo: arenato.

Insomma, lo scenario che si prospettava davanti a Renzi era questo: continuare a sostenere un governo sul quale non ha alcuna influenza ma al quale non può fare opposizione, e sperare che passino delle riforme in un Parlamento in cui non ha nessuna influenza. Mentre in campagna elettorale sia Forza Italia che il Movimento 5 Stelle massacrano il governo Letta, giocando al gioco più facile del mondo, trovarsi costretto a difenderlo. Anche se è un governo che non ha voluto e non gli piace, anche se è nato per decisione dei suoi avversari, anche se è un governo oggettivamente deludente, è sempre un governo del PD, guidato da un dirigente del PD, e lui è il segretario del PD: Renzi, difendilo. Cosa vuoi fare, sfiduciare Letta in piena campagna elettorale? Scenario realistico, il più probabile: Renzi, per quanto tenti di fare il Renzi, non ci riesce. Il suo destino, la sua carriera politica, la possibilità di vincere un giorno le elezioni, si ritrovano legate a un Parlamento ingolfato, a un governo immobile e a un’elezione imminente che deve affrontare difendendo il governo immobile. Rischio concretissimo: il PD va male alle Europee. Migliora la sua percentuale di voti rispetto alle politiche, magari invece di prendere il 25 prende il 29 per cento. Ma se Di Pietro cinque anni fa raddoppiò i suoi voti, e i Radicali nel 1999 addirittura li quadruplicarono, è così improbabile che il Movimento 5 Stelle prenda il 30? Pensate a questa ipotesi, piuttosto credibile: gli attacchi duri a un governo impopolare premiano l’opposizione e soffocano la maggioranza, quindi alle europee, magari per un pelo, il Movimento 5 Stelle diventa il primo partito. Il risultato è che Renzi è cotto. Una cosa doveva saper fare, prendere i voti, e non ci è riuscito. Li vedete già i titoli sul “flop del PD di Renzi”, vero? Lo vedete già l’accerchiamento e il logoramento dei suoi avversari dentro il PD, vero? Il Renzi che corre, che impone il suo passo, che vince, non c’è più: il passaggio delle riforme a cui tiene, l’arrivo al governo, diventano complicatissime. Forse impossibili e compromesse per sempre. Renzi è andato.

Il quadro a questo punto è abbastanza chiaro. Renzi sa che il suo destino, che gli piaccia o no, è legato indissolubilmente alle sorti del governo Letta, rimpasto o non rimpasto. Le elezioni non sono un’opzione: non solo per la nota opposizione di Napolitano ma soprattutto perché andare a votare con l’attuale legge elettorale, un proporzionale puro, garantisce matematicamente la necessità di dover ricorrere nuovamente a un governo di larghe intese. E la legge elettorale il Parlamento, in queste condizioni, non la cambierà. Per cui, a un certo punto, Renzi pensa: sai che c’è? Se il mio destino dipende dal governo, tanto vale che il governo lo faccia io. Rischio? Certo che rischio. Ma rischio comunque. Almeno così dipende da me, mi gioco le mie carte, padrone del mio destino. Inoltre guadagno la possibilità di fare il Renzi: di mostrare ai miei elettori – non ai militanti del PD: ai miei elettori – che non mi sono seduto, che sto facendo delle cose. Faccio alcune cose molto forti e simboliche nei tre mesi di luna di miele di cui gode ogni governo, quelli che Monti utilizzò per la riforma delle pensioni e che Letta ingenuamente dedicò soprattutto all’abolizione dell’IMU, e cerco di superare indenne le elezioni europee. Se con questa spinta alle europee il PD ottiene un buon successo, mi guadagno altri quattro o sei mesi di autonomia: magari nel frattempo abbiamo sbloccato la legge elettorale e le riforme istituzionali. È un azzardo pazzesco, certo: ma preferisco provare a farlo io o sperare che lo faccia Letta? Renzi si è dato una risposta. È più facile che ci riesca io o che ci riesca Letta? Renzi, che ha ovviamente molta fiducia in sé, si è dato una risposta.

Immagino che Renzi si renda conto che questo passaggio è stato molto rozzo, per usare un eufemismo. Una manovra di palazzo, come dicono quelli: non ci piove. Ma Renzi sa anche che le questioni di metodo e il logoramento sentimentale sono cose che avvertono soprattutto i militanti, quelli che seguono la politica, quelli che seguono i giornali, insomma pochi. Sa che in ultima istanza l’unica cosa che conterà per le sue sorti politiche sarà quello che farà quando sarà capo del governo: se farà cose buone e popolari tra sei mesi nessuno nemmeno si ricorderà come arrivò al governo. E forse pensa anche che il cosiddetto (scusate) “paese reale” (scusate), gli elettori poco politicizzati che solo lui nel centrosinistra riesce a intercettare, quelli che stavano già dicendo “‘sto Renzi ha vinto le primarie ma non è cambiato niente”, saranno soddisfatti di vedere di nuovo Renzi correre, dettare il passo, fare Renzi.
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda Giovigbe il 15/02/2014, 10:55

Vedremo la squadra di governo ed è ancora presto per parlarne ma...........a volte i "rumors" sono buttati là per sondare le reazioni.............e Vietti alla Giustizia farebbe felice il pregiudicato...................e figuriamoci Ichino al lavoro...mha?????
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda Robyn il 15/02/2014, 14:13

Al lavoro servirebbe una figura nuova che sappia costruire la flessibilità europea che sappia dove poter intervenire.Per ex potrebbe essere Marianna Madia coordinata da Epifani.Si tratta di fare veramente gli interventi necessari.La prima cosa è un taglio drastico del cuneo fiscale e degli adempimenti burocratici.Poi sul fronte della legislazione la semplificazione delle norme del lavoro traducibili in inglese,eliminazione scatti e inserimento merito,intervenire sulle incertezze interpretative dell'art 14 e sui tempi della fase giudiziale,intervenire sulle relazioni sindacali estendere la contrattazione locale sempre nel rispetto protezioni lavoratori/competitività,introdurre il reddito minimo garantito che è una cosa "separata" da tutto il resto perche riguarda semplicemente chi non ha reddito,intervenire sulle formule della Biagi introducendo diritti se mancano ma sempre limitandole all'utilizzo necessario e permettere la partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale senza ingessare il processo decisionale aziendale.Poi ci sono gli investimenti,la ricerca,la formazione i CPI,l'innovazione tecnologica.Tutte queste cose escludono in partenza la flexsecurity danese e il contratto a protezione crescente,per permettere veramente di costruire la flessibilità europea
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda flaviomob il 16/02/2014, 16:32

Renzi ha mentito ed è stato più che ambiguo diverse volte.
Sui disabili di Firenze, come ho già riportato più volte (nel silenzio pressoché generale del forum su di un tema che dovrebbe generare quantomeno indignazione).
Sulla fiducia e lealtà verso Letta.
Sulla legittimità di proporsi presidente del consiglio, quando si è invece candidato a segretario del partito. Ora guiderà una coalizione spuria in cui il PD sarà fortemente sovrarappresentato grazie ad un premio di maggioranza ottenuto in coalizione con SEL e in seguito a primarie DI COALIZIONE che hanno visto BERSANI prevalere. La recente vittoria di Renzi, sancita dal voto "popolare" (ma a pagamento) riguarda la segreteria del suo partito: se voleva proporsi come candidato presidente del consiglio doveva affrontare primarie DI COALIZIONE, visto che il premio di maggioranza ad essa si riferisce, non al partito dei sicari (PDS, toh suona bene!).
Caro Renzi, quello che ti auguro è che ti spunti una bella gobba: ne saresti assolutamente degno.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda Stefano'62 il 16/02/2014, 18:47

Termino un libro e ne inizio un altro,e nel tempo in mezzo mi concedo uno scampolo di telegiornale.
Vedo e sento cose da fare tremare i polsi,ma ancora di più li fa tremare l'apparente indifferenza dei giornalisti a una cosa che ci deprezza e ci sputtana in tutto il mondo:

1)
Vedo un noto pregiudicato in conferenza stampa di fronte a giornalisti che evidentemente ignorano il fatto di trovarsi di fronte ad un pericoloso delinquente.
2)
Poi sento lo speaker dire che il delinquente è stato sentito anche dal PdR in merito alla assegnazione di incarico del nuovo governo ad un nerd di centro destra che si è intrufolato nel PD e che continua a dire balle e a contraddirsi.
Viene da pensare che il nesso che induce il PdR a sentire un pregiudicato in vista dell'incarico ad un bugiardo,sia l'affinità alla menzogna e all'inganno machiavellico che li accomuna.
3)
Leggo anche una lista di persone della sua squadra e nella lista appare un noto farabutto particolarmente odiato dalle mie parti per avere tentato pochi anni or sono di chiudere la fabbrica che ci fa mangiare migliaia di persone per trasferire i reparti produttivi a Milano....per un sofisticatissimo motivo di alta strategia aziendale.......(rivelatoci dai suoi diretti sottoposti che basiti lo ascoltavano in assemblea mentre lo notificava)........
perché non voleva seppellirsi ad Agordo dove non c'è "nessuno del suo rango" in un periodo in cui invece ha bisogno di gestire la sua scalata sociale e politica
(e per fortuna che gli stessi sottoposti lo hanno riferito anche al "vecio" che è tornato di corsa dalla Francia per cazziarlo e umiliarlo in pubblico circa l'intenzione di trasferire una azienda alla quale aveva contribuito meno della miliardesima parte di quanto hanno contribuito invece quelli che voleva licenziare,e per l'eccessivo e ignobile uso della flessibilità che il "vecio" disprezza apertamente).

Bene il mondo è peggiorato parecchio nel frattempo ma non penso che avrei potuto farci qualcosa quindi non mi pento di essermene fregato.....ma mi sento l'impellente bisogno di dire qualcosina.

Il fatto che il PdR consideri di doversi consultare con un pregiudicato è un validissimo motivo di interesse di indagine per alcuni incontestabili motivi:
-il PdR è il capo della Magistratura e consultandosi con un delinquente certificato la cui unica arma difensiva è stata frignare al colpo di stato e alla persecuzione,di fatto minaccia la credibilità della Istituzione che dirige e legittima assegna credito alle frignate del delinquente.
-che il PdR si conuslti per importanti questioni istituzionali con un noto delinquente pregiudicato per gravissimi reati legati al furbo e alla menzogna significa corroborare lo stereotipo dell'italiano bugiardo approfittatore e ladro che tanto minaccia le nostre relazioni comerciali
-perché il fatto che il PdR sostenga che un delinquente possa venire riconosciuto come interlocutore solo perché dispone di voti e seguito incontestabile,apre la porta alla possibilità di assegnare uguale credito per esempio a Toto Riina il quale gode dello stesso seguito e se potesse candidarsi otterrebbe di certo tutti i voti dei suoi sgherri e dei loro famigliari.

Il fatto che nessun giornalista constesti al PdR una condotta ai limiti della eversione getta nel profondo sconforto chiunque confidi nei media per il controllo della nostra pseudo-democrazia.

Il fatto che nessun leader politico (per quanto ne so io) abbia contestato almeno uno dei punti di cui sopra getta nello sconforto chiunque abbia ancora un briciolo di fiducia nel sistema politico democratico.

Il fatto che la Magistratura che ha condannato il pregiudicato nelle grazie del Pdr non riesca ancora a metterlo in galera,e non abbia nemmeno contestato alcunché agli eversori che lo considerano soggetto politico lecito,dimostra che in Italia non esiste più il bilanciamento dei poteri,o per eccessiva forza di alcuni su altri,o perché tutti nelle mani di un unico soggetto al di sopra di essi (il Moloc dei partiti) che dispone delle assegnazioni di tutti i posti.

Il fatto che un renzi possa oggi definirsi di sinistra getta nello sconforto tutti quelli che sono di sinistra per davvero.

Il fatto che un "imprenditore con le pezze al culo" (azzeccata definizione per chi non costruisce nulla ma viene paracadutato per paraculaggine a decidere del destino di gente che invece ha costruito per tutta la vita) come A.G. possa essere definito da renzi come amico suo non mi stupisce,corrobora soltanto le mie convinzione su renzi e su quanto sia falso e fuori posto (nel PD).
Ma il fatto che possa addirittura entrare nella possibile squadra di un governo di centrosinistra,per quanto tale collocazione politica oggi sia una schifosa mascherata e basta guardare sotto al cerone di renzi......mi urta in un modo insopportabile ed è il motivo per cui migliaia di operai che prima votavano PD oggi hanno dichiarato che mai più voteranno per chi assegna credito a chi voleva rovinargli la vita.

Cari saluti a tutti i miei amici forumisti che sono di gran lunga migliori delle persone e dei fatti di cui discutono quotidianamente.
E ora me ne torno nel mio mondo,dove abbiamo già capito che se il sistema dei partiti raggiunge le dimensioni e la forza che ha in Italia,la democrazia quella vera diventa una mera utopia.
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda Giovigbe il 16/02/2014, 19:09

Stefano'62 ha scritto:Il fatto che un "imprenditore con le pezze al culo" (azzeccata definizione per chi non costruisce nulla ma viene paracadutato per paraculaggine a decidere del destino di gente che invece ha costruito per tutta la vita) come A.G. possa essere definito da renzi come amico suo non mi stupisce,corrobora soltanto le mie convinzione su renzi e su quanto sia falso e fuori posto (nel PD).
Ma il fatto che possa addirittura entrare nella possibile squadra di un governo di centrosinistra,per quanto tale collocazione politica oggi sia una schifosa mascherata e basta guardare sotto al cerone di renzi......mi urta in un modo insopportabile ed è il motivo per cui migliaia di operai che prima votavano PD oggi hanno dichiarato che mai più voteranno per chi assegna credito a chi voleva rovinargli la vita.



Un imprenditore non potrà mai essere dalla parte degli operai.
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda Robyn il 16/02/2014, 19:12

La cosa non è da vedere così.Il PD con M Renzi stà diventando sempre più partito.L'assemblea di qualche giorno fà ha fatto sì che leadership e premiership si riassumessero in una sola figura così come avviene in tutte le democrazie parlamentari europee dove governa un solo partito.Dall'altro ha ristabilito,con il voto dei delegati,il controllo del partito sulla leadership che può essere sfiduciata esattamente come avviene in Inghilterra
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Governo Renzi- Berlusconi????.....è la fine

Messaggioda Stefano'62 il 16/02/2014, 19:20

si come no......politichese,politicante politicato......
Frrancamente preferisco un partito che si compatta sulla risposta da dare all'ondata di suicidi di brava gente causati dal fatto che le banche (colpevoli in questo caso di omicidio colposo) rifiutano di utilizzare i soldi per il motivo per cui li hanno ricevuti.
Ma un partito che si compatta perché renzi è il solito politico da Moloc,tante grazie ma ho smesso....
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