da flaviomob il 04/05/2013, 20:43
No, mi spiace ma rileggi meglio. Ho scritto che secondo me Rodotà ha subito attacchi ingiustificati e ha reagito verbalmente. E questa è la mia opinione.
Riguardo ai fatti:
1) Napolitano non ha permesso a Bersani di presentarsi alle camere e chiedere la fiducia.
Questo è un fatto e molti analisti politici hanno sottolineato l'anomalia di questo evento in rapporto a quella che è sempre stata una prassi istituzionale. Ma fin qui potremmo anche ipotizzare che sia Bersani che non se l'è sentita di affrontare un voto di fiducia "al buio" (ma ho molti dubbi). Per cui questo fatto può essere letto in maniera differente. Limitiamoci a definirlo "irrituale", ma qui entriamo in una lettura soggettiva. Però molti costituzionalisti hanno criticato (opinione loro, motivata), questa scelta.
2) Napolitano ha nominato dieci saggi. Questo è un fatto che può essere letto in un solo modo. Ed è un fatto non previsto dalla carta costituzionale: poi uno è liberissimo di stappare lo champagne perché il solo nominare dieci saggi gli risulta fonte di intimo e soggettivo godimento. Rimane il dato di realtà, non interpretabile, che questa funzione di "nominatore di saggi" è fuori dalla Costituzione repubblicana.
3) Napolitano ha insistito per la distruzione delle intercettazioni. Un altro fatto: stavolta nella piena applicazione della legge, come confermato anche dalla Corte suprema. Ma ragioni di opportunità avrebbero richiesto (e qui siamo nel campo delle opinioni, naturalmente) che il presidente esponesse i fatti e il motivo di contatti con un indagato che faceva richieste precise, non telefonava per gli auguri di Natale.
"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)