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SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda pianogrande il 15/10/2011, 17:12

Franz
Anche "il" federalismo è un po' troppo generico (o generalizzante).
Quale federalismo?
Ce ne può essere anche uno buono come uno cattivo.
Anche uno stato con un ordinamento non interrotto dal centro alla periferia può essere buono o cattivo.
Insomma.
Tutte dichiarazioni condivisibili.
Quello che conta è giudicare caso per caso.
In questo momento, in Italia, la parola federalismo è assolutamente impronunciabile visto che se ne è appropriata una organizzazione di bassissimo livello e che punta solo a spremere il limone dei privilegi di casta.
Copio e incollo da Travaglio quando racconta che Montanelli aveva previsto che Berlusconi avrebbe reso impronunciabile il termine "destra".

Anche io sono per più potere alle autonomie locali ma non è la ricetta per i miracoli (anche qui sappiamo chi detiene il copyright).
Qualche forma di federalismo potrebbe star bene anche a me.
Detto questo, non abbiamo risolto (non automaticamente, questo è il punto) l'altro problema.
Come li controlliamo i politici?
Come interagiamo con loro?
Le elezioni non bastano.
Non bastano con nessun sistema elettorale (per quanto non sia la stessa cosa un sistema o un altro).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda franz il 15/10/2011, 17:56

pianogrande ha scritto:Franz
Anche "il" federalismo è un po' troppo generico (o generalizzante). (1)
Quale federalismo?
Ce ne può essere anche uno buono come uno cattivo
.....
Detto questo, non abbiamo risolto (non automaticamente, questo è il punto) l'altro problema.
Come li controlliamo i politici? (2)
Come interagiamo con loro?
Le elezioni non bastano.


1) quoto. ormai è una parola che puo' dire tutto o niente, in Italia, ma io faccio riferimento a quello che è da secoli dove esiste.
2) Democrazia Diretta? http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia_diretta
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Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda flaviomob il 16/10/2011, 0:48

Ah ora va bene la democrazia diretta? Strano, qualche "thread" fa equivaleva a dire "demagogia"... :lol:
Io penso che discutere se sia meglio abolire regioni, province, comuni, consigli di zona o magari direttamente il governo (il Belgio ne ha fatto a meno per un anno e passa e sono sopravvissuti benissimo) sia un po' fumoso se continuiamo poi a farli gestire a politici che cercano il potere al posto della responsabilità condivisa.


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Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda franz il 16/10/2011, 9:32

flaviomob ha scritto:Ah ora va bene la democrazia diretta? Strano, qualche "thread" fa equivaleva a dire "demagogia"... :lol:
Io penso che discutere se sia meglio abolire regioni, province, comuni, consigli di zona o magari direttamente il governo (il Belgio ne ha fatto a meno per un anno e passa e sono sopravvissuti benissimo) sia un po' fumoso se continuiamo poi a farli gestire a politici che cercano il potere al posto della responsabilità condivisa.

La democrazia diretta è cosa seria e da non confondere con l'elezione popolare delle veline a striscia la notizia, come si faceva anni fa (ora non so, non seguo piu' il programma) o con i generici richiami al popolo ogni qual vota si deve prendere una decisione di partito come si discuteva quandi poi parlavo di demagogia. La democrazia diretta è una serie di prassi e procedure inserite nella Costituzione e riguardano tutto il corpo elettorale, non un partito o uno schieramento. La Demagogia è "Pratica politica mirante a ottenere il consenso popolare, facendo mostra di condividere i malumori e le rivendicazioni, anche irragionevoli, della maggioranza e di battersi per dare ad essi una risposta positiva". Chiaro che se in un paese il popolo è facile preda della demagogia, la democrazia diretta metterà a nudo le scelte irragionevoli che il popolo fa. Ma forse proprio per questo imparerà dai suoi errori. Chiaramente uno' puo essere favorevole alla DD e combatterne il rischio peggiore (la demagogia). Quanto al far gestire la cosa pubblica, a tutti i livelli, a chi "cerca il potere al posto della responsabilità condivisa" è chiaro che siamo noi a permetterlo, votandoli. Se questo accade è perché tramite l'appartenenza ideologica, il candidato riceve un benestare, un lasciapassare, che evita controlli approfonditi sulle sue intenzioni morali. In ogni caso piu' piccole sono le giusrisdizioni, piu' è facile controllare i politici e piu' piccole sono le giurisdizioni, meno è facile che li' si annidino politici in cerca di grande potere.
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Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda cardif il 16/10/2011, 10:31

Prima si parlava della 'abilizione' di una provincia.
Lo scopo della abolizione di alcuni Enti (piccoli Comuni e Province) non era quello di ridurre la spesa (e la presenza) di amministratori?
Siamo noi a far gestire il potere da chi scegliamo, con le elezioni.
Dovremmo pretendere di scegliere in base a programmi precisi e non alle solite fumose proposte e promesse gridate nei comizi.
Dovremmo pretendere di conoscere quali azioni si propongono gli aspiranti amministratori (o partiti): come ognuno vuole spendere i nostri soldi? Chi vuole rifare l'asfalto e chi i marciapiedi; chi realizzare una nuova strada e chi estendere o rifare l'illuminazione; chi risanare an'area degradata e chi espropriare una determinata area per insediarci una università; chi estendere una linea della metropolitana e chi spendere per sostenere asili nido; ecc ecc.
Naturalmente in base alla disponibilità economica derivante dal livello di tassazione che ciascuno intende applicare, entro i limiti consentiti dalla legge (previsioni di entrate per tassazione locale, biglietti dei mezzi di trasporto, parcheggi, ecc)
So che la maggior parte vota comunque per collocazione politica, a prescindere dai programmi. Ma un po' di voti li guadagnerebbe chi presenta il programma che soddisfa le esigenze socio-ambientali più sentite dall'elettorato; senza ideologie ed in base ai soli propri interessi.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda flaviomob il 16/10/2011, 13:57

Se dovessimo abolire gli enti locali spreconi e sciuponi... dovremmo abolire l'intera Regione Autonoma Siciliana... :lol:

E lì non c'è federalismo che tenga: hanno già un'autonomia di spesa invidiabile e non versano un euro nelle casse dello Stato italiano: ogni tributo che pagano i siciliani rimane in Sicilia. Eppure è la regione dove i deputati regionali sono i più pagati del mondo (e lavorano di meno) e da lì è tutta una catena.

Franz
1) Assolutamente vero. Non è scontato. Ma non è nemmeno scontato che i politici tutti siano uguali (a meno di non voler generalizzare e noi di sinstra non genealizziamo mai, perché non siamo razzisti). E se non è scontato, qualche politico sarà migliore di altri, qualcuno sarà peggiore. Quindi una scelta sarà possibile. E se è possibile scegliere, la democrazia vince, i cittadini vincono.


Sono d'accordo con Franz, ma se i partiti che dovrebbero mostrarsi "diversi" sono al centro di continui scandali (Veltroni col sacco di Roma [Report], D'Alema prescritto per finanziamento illecito, gli scandali in Abruzzo con Del Turco, la sanità pugliese, il disastro bassoliniano e la farsa delle primarie a Napoli, l'appoggio a Lombardo - indagato - in Sicilia, il caso Penati [vedremo alla sentenza]), significa che abbiamo un problema enorme, per non parlare dei deputati eletti con Pd e Idv che ora votano la fiducia a Berlusconi.


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Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda pianogrande il 16/10/2011, 16:51

La democrazia e l'onestà della classe politica non si ottengono con il solo voto (peraltro, un diritto-dovere sacrosanto e da difendere).
Questo vale con qualsiasi legge elettorale (fermo restando che bisogna avere la legge migliore possibile non la peggiore) e con qualsiasi ordinamento dello stato.
Questo problema, a casa nostra, è lontanissimo dalla soluzione.
Sappiamolo, almeno e non ci illudiamo che basti una croce su una scheda ogni qualche anno.

Un primo risultato sarebbe la presa di coscienza che individualmente il problema non si risolve.
Al massimo, individualmente, si può riuscire a stare dalla parte "giusta" a scapito di altri.
Su questo criterio funziona il nostro paese e la politica ci sguazza.

Se i giovani cominciano a rendersene conto ed a lottare insieme è già un progresso notevole (detto già da un'altra parte).
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Re: SINDACI PIU' AMATI D'ITALIA

Messaggioda franz il 16/10/2011, 17:37

flaviomob ha scritto:Se dovessimo abolire gli enti locali spreconi e sciuponi... dovremmo abolire l'intera Regione Autonoma Siciliana... :lol:

E lì non c'è federalismo che tenga: hanno già un'autonomia di spesa invidiabile e non versano un euro nelle casse dello Stato italiano: ogni tributo che pagano i siciliani rimane in Sicilia. Eppure è la regione dove i deputati regionali sono i più pagati del mondo (e lavorano di meno) e da lì è tutta una catena.

Sei sicuro?

A me risulta diversamente. La sicilia non è il trentino alto adige.

wikipedia ha scritto:Il cosiddetto Fisco Federale è attuato nell'Alto Adige, la cui autonomia sancita dallo statuto negli anni settanta, prevede un'ampia autonomia finanziaria e legislativa, le province speciali trattengono i nove decimi di tutte le entrate tributarie erariali (anche sui tabacchi, benzina e marche da bollo), particolare autonomia anche sui servizi in genere affidati al potere centrale quali: scuole, viabilità, infrastrutture.

La Regione Siciliana, ai sensi degli articoli 36 e seguenti del proprio Statuto (Legge Costituzionale n.2 del 26 febbraio 1948), sarebbe dotata di completa autonomia finanziaria e fiscale, de facto è totalmente dipendente dal gettito riversatole mediante il governo centrale.


La Sicilia riceve fondi extra oltre a quelli che maturano nel territorio ed è con questi uteriori fondi che si pemettono stipendi e pensioni d'oro ai dipendenti della regione sicilila. In realtà le cose potrebbero andare diversamente se fosse lasciato sul territorio siciliano anche una quota del reddito prodotto in sicilia da imprese non sicliane (con sede altrove) ma che hanno stabilimenti in sicilia. Una pratica tipica dei sistemi veri di federalismo fiscale.

In ogni caso con un vero federalismo fiscale i siciliani sono liberi di farne quello che vogliono con i fondi che raccolgono. Tuttavia vedrei meglio un simile sistema se basato sui comuni e province, poi solo in ultima istanza (sussidiarimente) sulla regione.
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