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Sono rientrati per rimandare

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 17/08/2011, 8:28

IL problema è in quel "viva del suo"....in Italia nessuno in politica vive del suo!

Infatti si tratta di eliminare "le poltrone".
Se non sbaglio infatti la proposta prevede che nella realtà resti tutto com'è oggi. Uffici e servizi; l'unica differenza è che il "sindaco" è unico e solo politico presente nel territorio rivestendo anche il ruolo di "consigliere comunale" del Comune con cui si è stati accorpati.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 17/08/2011, 9:50

Mi aspetto pasticci allucinanti Ranvit.
Allucinanti per la distanza di chi detterà queste regole.
Ecco che il paesino di montagna diventerà una pedina da giocare sulla scacchiera di un comune più grosso.
Questo porterà, finalmente, la cosiddetta antipolitica ad una vera distribuzione porta a porta.
Il comune è una istituzione troppo locale per poter funzionare col telecomando.
Io gli amministratori del mio solito paesello di origine li vedo sempre in giro a parlare con la gente.
Non so neanche se ce l'abbiano una "poltrona".

C'è poi una scenetta in cui Totò dice ad un dipendente:Ti raddoppio lo stipendio.
Ma io non prendo niente.
Allora te lo triplico.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda franz il 17/08/2011, 12:13

ranvit ha scritto:IL problema è in quel "viva del suo"....in Italia nessuno in politica vive del suo!

Per "vivere del suo" intendo che ogni comune e provincia vive delle imposte locali e basta, per le spese di gestione.
Con la possibilità di poterle alzare ed abbassare quandoserve e senza poter emettere titoli di debito pubblico.
Per le spese di invenstimento è altra questione ma per la gestione ordinaria si dovrebbe fare cosi'.
Poi se per diminuire le spese e le imposte occorre unisrsi, lo faranno.
Altrimenti i cittadini si trasferiranno nei comuni che sono riusciti ad avere servizi di qualità ad un costo inferiore.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda Giorgio Graffieti il 17/08/2011, 12:22

Qualche giorno fa un amico ha scritto a me ed a un gruppo di altri amici esponendomi tutta la sua frustrazione per la situazione politica odierna e sul “che fare”… Basta quello che facciamo, o dovremmo fare di più e se sì, che cosa? Era questa la domanda a cui non riusciva a trovare risposta che comunque immaginava dovesse avere obiettivo il cambio di classe dirigente del suo Paese.

Io ho risposto così.

«…le domande che poni arrovellano tutte le persone di buon senso ed anche io non ho ancora trovato una risposta precisa.

Quello che ho capito… starò in una fase dark… è che è molto peggio la situazione per limitarla ad una questione di classe dirigente.

Esisterebbe una classe dirigente (buona o cattiva) se potesse realmente determinare delle scelte (buone o cattive). Oggi è in discussione il concetto stesso di democrazia e, quindi di classe dirigente. Se i popoli, non solo quello italiano, non si rendono conto di questo, le misure che determineranno cambiando questa o quella classe dirigente (apparentemente dirigente) saranno, al massimo, solo palliativi inutili.

In realtà stiamo nel mezzo della 3^ guerra mondiale e non pare che i più se ne siano accorti. Una potenza oscura, anonima, ha dichiarato guerra ai popoli e agli Stati e la sta vincendo senza nemmeno che i popoli e gli Stati se ne stiano rendendo conto. Noi parliamo di democrazia, ma i nostri Parlamenti, le nostre Istituzioni non contano assolutamente nulla ancorché, come sappiamo tutti, piene di imbecilli. Fossero anche piene di statisti e questi non avessero compreso quello che realmente sta succedendo sarebbe tutto inutile… e io temo che anche i migliori di coloro che potremmo immaginare come nuova classe dirigente questo non l’abbiano compiutamente capito.

Avendo favorito un modello nel quale non è più il lavoro, l’idea innovativa, la scienza a determinare il futuro, ma la finanza e le sue speculazioni, le società hanno costruito dei mostri che ora hanno una forza economica dieci volte quella che gli stessi Stati e popoli possono determinare con il loro lavoro. Il cosiddetto PIL mondiale vale 60.000 miliardi di dollari e la forza della speculazione finanziaria di un manipolo di qualche decina di caimani è di 550.000 miliardi di dollari… quasi dieci volte tanto. Non c’è manovra finanziaria che uno Stato possa mettere in campo per contrastare alcunché se le forze in campo sono queste e il modello non cambia.

La sfida per una nuova classe dirigente, quindi, non deve partire tanto e solo con la verifica delle sue qualità morali, quanto dalla consapevolezza del problema. Mi sembra che anche dalla parte dei migliori si pensa invece a curare la malattia con il virus che l’ha determinata. Il paradigma di un mercato assolutamente slegato dalle regole come meccanismo automatico di funzionamento di una società è la causa del disatro. Tornare prepotentemente agli insegnamenti keynesiani è la soluzione. I caimani vanno massacrati, non solo probabilmente in senso figurato, i servizi segreti degli Stati devono pur servire a qualcosa… e i servizi segreti in una guerra servono a difendere gli Stati e i popoli.

Le misure che in questo tiepido agosto stanno prepotentemente per essere adottate hanno il segno della malattia… aggraveranno ancor di più la condizione di una democrazia di paglia, sempre più finta, illusoria… dove i cittadini non contano assolutamente nulla. È singolare… e i fautori del motto: ciò che non è espressamente vietato è libero, dovrebbero spiegarlo… che l’origine più evidente del disastro viene proprio dal Paese più “libero”, dove lo Stato è meno presente, dove la libertà di licenziare non è in discussione, dove contratti di lavoro nazionali non esistono, dove sicuramente è tutto libero ciò che espressamente non è vietato… gli Stati Uniti. Pensare di utilizzare le ricette americane per sollevare le nostri sorti è evidentemente folle come cercare di guarire la malattia con il suo virus… anche perché qui le dosi non sono omeopatiche.

Tutto sta andando nella direzione di non far contare nulla i cittadini… si è cominciato con una Legge che nomina i Parlamentari senza alcun contributo degli elettori e si sta continuando ora con il disegno della forma organizzativa dello Stato alla Lawrence d’Arabia fatta con il righello, la matita e la calcolatrice, come se in democrazia la dimensione avesse un senso e non contasse in democrazia solo l’aver qualcosa da dire e il motivo per farlo.

…tranquilli, non ho preso un’insolazione… se ne valutaste la necessità potrei anche prendere in considerazione di emulare Gaetano Bresci.»
«vedo gente, faccio cose...»
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 17/08/2011, 15:56

franz ha scritto:
ranvit ha scritto:IL problema è in quel "viva del suo"....in Italia nessuno in politica vive del suo!

Per "vivere del suo" intendo che ogni comune e provincia vive delle imposte locali e basta, per le spese di gestione.
Con la possibilità di poterle alzare ed abbassare quandoserve e senza poter emettere titoli di debito pubblico.
Per le spese di invenstimento è altra questione ma per la gestione ordinaria si dovrebbe fare cosi'.
Poi se per diminuire le spese e le imposte occorre unisrsi, lo faranno.
Altrimenti i cittadini si trasferiranno nei comuni che sono riusciti ad avere servizi di qualità ad un costo inferiore.



Franz....era chiaro anche prima.
Ma il fatto caro Franz che tu dai per assodato quello che non è: come sai bene gli enti locali non hanno alcuna possibilità impositiva per cui "consumano" soldi a piu' non posso....e la parte del leone di questi costi la fanno le remunerazioni dei politici, dei loro amici, dei loro parenti e anche dei loro elettori.
La conseguenza è che meno "poltrone" ci sono e meno si sprecano soldi....almeno per questa voce di spesa.

Vittorio

Ps Si qualcuno ha preso una insolazione... :D
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 17/08/2011, 18:48

Quà si parla di piccoli comuni Ranvit.
Se i piccoli comuni vengono assorbiti da comuni grandi e lontani le cose a cui tu fai riferimento non farebbero che peggiorare perché quello che prima era gratuito ed in mano a gente di buona volontà, diventerà una pedina in più in mano a politici che non fanno assolutamente niente gratis e che si attrezzerebbero per spremere di più visto che il lavoro è aumentato.
I piccoli comuni entrerebbero, così in un tritacarne a cui non sono abituati.
L'abbandono di centri abitati trascurati aumenterebbe.
Nei piccoli comuni si fa di tutto per far sopravvivere un negozio o una farmacia.
Si fa di tutto per mantenere una qualità di vita accettabile.
Aspetti che possono essere gestiti solo da persone che ci vivono e che oltre alle elezioni, hanno l problema quotidiano dei rapporti con la gente che incontrano ogni volta che escono di casa.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda Iafran il 17/08/2011, 19:53

Giorgio Graffieti ha scritto:Avendo favorito un modello nel quale non è più il lavoro, l’idea innovativa, la scienza a determinare il futuro, ma la finanza e le sue speculazioni, le società hanno costruito dei mostri che ora hanno una forza economica dieci volte quella che gli stessi Stati e popoli possono determinare con il loro lavoro. Il cosiddetto PIL mondiale vale 60.000 miliardi di dollari e la forza della speculazione finanziaria di un manipolo di qualche decina di caimani è di 550.000 miliardi di dollari… quasi dieci volte tanto.

I caimani, giorgio, nelle regioni temperate "non si vedono" e quindi non ... esistono.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 17/08/2011, 20:34

Pianogrande, quanti Paesini sono, come descrivi tu, alla "Alice nel Paese delle meraviglie"?

Di solito anche nei piccoli centri l'etnia dei politici è sempre la stessa: chiacchieroni, arroganti, corrotti e corruttori, incapaci, cialtroni, etc.

In Italia bisognerebbe mettere in galera almeno l'80% dei politici...allora meno ce ne sono meglio è!

Oltre alla riduzione dei Comuni (facciamo ridere il mondo per quanti sono), che andrebbe portata almeno a 10.000 abitanti, bisognerebbe piu' che dimezzare tutti gli altri. Privatizzare tutte le aziende municipalizzate (Ho letto di una proposta per consentirne una sola per Comune). Abolire tutte le Comunità Montane. Ridurre al lumicino le Ato, Consorzi di bacino etc etc. Tutte queste cose sono il rifugio temporaneo di politici trombati che fra l'altro fanno quasi sempre grandi danni economici, un po' per "abitudine" a fottere soldi allo Stato e un po' per assoluta incapacità gestionale.

I costi della politica non sono solo gli stipendi di questi mangiapane a tradimento ma, soprattutto, per quello che combinano!

Vittorio
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 17/08/2011, 22:33

Allora ci vorrebbe un criterio più intelligente.
Non la solita falce manzoniana che taglia tutti i fili d'erba ma le realtà del tipo "Alice nel paese delle meraviglie" hanno tutto il diritto di sopravvivere.
Perché l'uomo ha sviluppato l'intelligenza se poi al momento che serve si comporta come un bulldozer?
Sono capace anch'io di fare l'economista o lo statista in quel modo acefalo.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda flaviomob il 17/08/2011, 23:20

Cominciamo a non dare più risorse ai comuni spendaccioni e ad aiutare maggiormente i comuni virtuosi, indipendentemente dal numero di abitanti.

http://www.comunivirtuosi.org/mappa-com ... tuosi.html

Inoltre non si può ignorare il parametro dell'estensione territoriale di una comunità. Esistono comuni di montagna sotto i mille abitanti la cui estensione è pari a Milano o Torino, che si occupano di presidiare il territorio e lottano contro lo spopolamento: toglier loro risorse significa uccidere presidi importantissimi nell'equilibrio idrogeologico e sociale.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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