da Giorgio Graffieti il 17/08/2011, 12:22
Qualche giorno fa un amico ha scritto a me ed a un gruppo di altri amici esponendomi tutta la sua frustrazione per la situazione politica odierna e sul “che fare”… Basta quello che facciamo, o dovremmo fare di più e se sì, che cosa? Era questa la domanda a cui non riusciva a trovare risposta che comunque immaginava dovesse avere obiettivo il cambio di classe dirigente del suo Paese.
Io ho risposto così.
«…le domande che poni arrovellano tutte le persone di buon senso ed anche io non ho ancora trovato una risposta precisa.
Quello che ho capito… starò in una fase dark… è che è molto peggio la situazione per limitarla ad una questione di classe dirigente.
Esisterebbe una classe dirigente (buona o cattiva) se potesse realmente determinare delle scelte (buone o cattive). Oggi è in discussione il concetto stesso di democrazia e, quindi di classe dirigente. Se i popoli, non solo quello italiano, non si rendono conto di questo, le misure che determineranno cambiando questa o quella classe dirigente (apparentemente dirigente) saranno, al massimo, solo palliativi inutili.
In realtà stiamo nel mezzo della 3^ guerra mondiale e non pare che i più se ne siano accorti. Una potenza oscura, anonima, ha dichiarato guerra ai popoli e agli Stati e la sta vincendo senza nemmeno che i popoli e gli Stati se ne stiano rendendo conto. Noi parliamo di democrazia, ma i nostri Parlamenti, le nostre Istituzioni non contano assolutamente nulla ancorché, come sappiamo tutti, piene di imbecilli. Fossero anche piene di statisti e questi non avessero compreso quello che realmente sta succedendo sarebbe tutto inutile… e io temo che anche i migliori di coloro che potremmo immaginare come nuova classe dirigente questo non l’abbiano compiutamente capito.
Avendo favorito un modello nel quale non è più il lavoro, l’idea innovativa, la scienza a determinare il futuro, ma la finanza e le sue speculazioni, le società hanno costruito dei mostri che ora hanno una forza economica dieci volte quella che gli stessi Stati e popoli possono determinare con il loro lavoro. Il cosiddetto PIL mondiale vale 60.000 miliardi di dollari e la forza della speculazione finanziaria di un manipolo di qualche decina di caimani è di 550.000 miliardi di dollari… quasi dieci volte tanto. Non c’è manovra finanziaria che uno Stato possa mettere in campo per contrastare alcunché se le forze in campo sono queste e il modello non cambia.
La sfida per una nuova classe dirigente, quindi, non deve partire tanto e solo con la verifica delle sue qualità morali, quanto dalla consapevolezza del problema. Mi sembra che anche dalla parte dei migliori si pensa invece a curare la malattia con il virus che l’ha determinata. Il paradigma di un mercato assolutamente slegato dalle regole come meccanismo automatico di funzionamento di una società è la causa del disatro. Tornare prepotentemente agli insegnamenti keynesiani è la soluzione. I caimani vanno massacrati, non solo probabilmente in senso figurato, i servizi segreti degli Stati devono pur servire a qualcosa… e i servizi segreti in una guerra servono a difendere gli Stati e i popoli.
Le misure che in questo tiepido agosto stanno prepotentemente per essere adottate hanno il segno della malattia… aggraveranno ancor di più la condizione di una democrazia di paglia, sempre più finta, illusoria… dove i cittadini non contano assolutamente nulla. È singolare… e i fautori del motto: ciò che non è espressamente vietato è libero, dovrebbero spiegarlo… che l’origine più evidente del disastro viene proprio dal Paese più “libero”, dove lo Stato è meno presente, dove la libertà di licenziare non è in discussione, dove contratti di lavoro nazionali non esistono, dove sicuramente è tutto libero ciò che espressamente non è vietato… gli Stati Uniti. Pensare di utilizzare le ricette americane per sollevare le nostri sorti è evidentemente folle come cercare di guarire la malattia con il suo virus… anche perché qui le dosi non sono omeopatiche.
Tutto sta andando nella direzione di non far contare nulla i cittadini… si è cominciato con una Legge che nomina i Parlamentari senza alcun contributo degli elettori e si sta continuando ora con il disegno della forma organizzativa dello Stato alla Lawrence d’Arabia fatta con il righello, la matita e la calcolatrice, come se in democrazia la dimensione avesse un senso e non contasse in democrazia solo l’aver qualcosa da dire e il motivo per farlo.
…tranquilli, non ho preso un’insolazione… se ne valutaste la necessità potrei anche prendere in considerazione di emulare Gaetano Bresci.»
«vedo gente, faccio cose...»