ranvit ha scritto:Soprattutto non possiamo accettare che la guerra della monnezza a Napoli si trasformi in una gara tra tribuni, locali e nazionali. La via d’uscita è una sola: collaborare.
Berlusconi mantenga la promessa fatta a pochi giorni dal ballottaggio: avrebbe aiutato Napoli, disse, in ogni caso. Il momento di dimostrarlo è arrivato. Cominci con l’approvare quel decreto che la Lega tiene bloccato per puro livore anti-Sud. Quanto a De Magistris non può limitarsi a progetti di lunga gittata, a risultati da media europea per la raccolta differenziata che pure ha costi proibitivi per le casse vuote del Comune di Napoli.
Si vuole solo riempire le pagine dei giornali e dare libertà ai commenti dei bar sport.
Gli elettori che hanno votato De Magistris non penso che abbiano interesse a svuotare i cassonetti e a bruciare l'immondizia ...
Dato i precedenti della campagna elettorale dello stesso Lettieri mi sembra che ci siano i presupposti per ogni tipo di boicottaggio delinquenziale da parte di tutti.
Ma non c'era bisogno di questa ulteriore dimostrazione per capire le mire dei "berluscones" piccoli, medi, grandi e grandissimo.
C'è una vera e propria gara di forza per far rispettare la legalità e le norme del vivere civile, messe a dura prova proprio da alcuni ... organi "istituzionali deviati" (sic!).
Il nostro "capo" più di raccontare barzellette sa fare solo loschi affari!
Un politico normale deve fare progetti a lunga gittata ... non penso proprio che debba vivere alla giornata ...
franz ha scritto:Al primo scivolone de Magistris ha reagito inserendo il pilota automatico, come facevano i suoi predecessori. Complotto, provocazione contro di me, ritorsione perché vado contro camorra e poteri forti, colpa degli altri, Provincia, Regione e naturalmente governo. C’è del vero, ma la verità è più complessa. Il sindaco si trova di fronte alla non troppo sottile differenza che passa tra «scassare» e governare. La seconda attività implica dolorose prese di coscienza, soluzioni utili a tamponare un’urgenza quotidiana.
In realtà la differenza, per chi vienee dal potere giudiziario, è piu' drammatica.
Sta tra il comandare ed il fare politica.
Un giudice ordina (arresta, interroga, scarcera) e qualcuno per lui (polizia o carabinieri) esegue.
Un giudice emette sentenze e qualcuno dispone la libertà o la cercarazione dell'imputato.
La politica è un po' piu' complessa, .... diciamolo.
Tutti possono soffrire di "deformazione professionale", a meno che la persona prestata alla politica non allevi "pargoletti" o "familiares" alla politica (propria).