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Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda Giorgio Graffieti il 06/06/2011, 15:33

Iafran ha scritto:
annalu ha scritto:Questo drammatico sforzo per confonderci le idee

La peculiarità di questa classe di s-governanti.


è triste che sia l'unica risorsa anche qui di coloro che pensano di avere dalla loro parte la conoscenza di una tecnologia che una maggioranza di ignoranti aborrisce.

Povera intelligenza, verrebbe da dire...
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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda Stefano'62 il 06/06/2011, 15:52

A me sembra che non sia il caso di fare il gioco dei nuclearisti rincorrendo i tentativi dei loro lobbisti di ingarbugliare la questione.
Che invece è chiarissima:se si vota sì si dice un bel NO sonoro al nucleare;punto.
Perchè questo è il messaggio venduto alla gente,e non esiste proprio che in un referendum si cerchi di vendere al pubblico qualcosa,per ottenere con l'inganno un voto su qualcosa di addirittura contrario.
Su queste cose nessuno può scherzare,pena la rivoluzione,appunto.
E le Corti stanno lì proprio a vigilare che questo non avvenga,e se risultasse questo il caso,come paventato dagli sponsor nuclearisti (che ci sono pure a sinistra) allora il referendum verrebbe inesorabilmente bloccato.
Se dunque domenica alle urne avremo la scheda grigia,allora saremo arcisicuri che votare SI non avrà nessunissima implicazione nascosta o misteriosa,e questo è assolutamente certo.

Che poi lo stop non sia eterno questo non ha nessuna importanza,perchè il nucleare è un affare in via di esaurimento,dato che le risorse su cui si fonda sono in via di estinzione;cosa arcinota anche se pervicacemente negata dai più sfegatati fans e tenuta nascosta alle masse.
E' solo questione di tempo prima che non si possa più negare l'evidenza,e la prossima volta che qualcuno pensasse che è passato tanto tempo da poter riprovare a fare qualcosa negato da questo referendum,oramai sarebbe troppo tardi.

Votiamo si,e finiamola di perdere tempo dietro qualcosa di moribondo e utile solo a chi volesse provare a spremerlo e lucrarci finchè può,e studiamo invece qualcosa per il futuro.
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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda Giorgio Graffieti il 06/06/2011, 16:17

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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda franz il 06/06/2011, 16:51

Iafran ha scritto:
annalu ha scritto:Questo drammatico sforzo per confonderci le idee

La peculiarità di questa classe di s-governanti.

Vero, ma è una caratteristica comune e costate, da molti decenni, della Repubblica Italiana.
Partendo già dal fatto che nel referendum, chi è "contro" deve votare SI e viceversa.
L'UCAS, Ufficio Complicazione Affari Semplici non è invenzione recente.
Certo che ora, con l'attuale governo, parlamento e corte costituzionale, abbiamo raggiunto vette prima inesplorate.

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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda Giorgio Graffieti il 06/06/2011, 17:19

franz ha scritto:
Iafran ha scritto:
annalu ha scritto:Questo drammatico sforzo per confonderci le idee

La peculiarità di questa classe di s-governanti.

Vero, ma è una caratteristica comune e costate, da molti decenni, della Repubblica Italiana.
Partendo già dal fatto che nel referendum, chi è "contro" deve votare SI e viceversa.
L'UCAS, Ufficio Complicazione Affari Semplici non è invenzione recente.
Certo che ora, con l'attuale governo, parlamento e corte costituzionale, abbiamo raggiunto vette prima inesplorate.

Franz


è del tutto ovvio trattandosi di referendum abrogativi... si dice SI o NO all'abrogazione. La conseguenza all'abrogazione è un SI o un NO a qualcosa.

Se voto SI ad un referendum che vuole abrogare norme che consentirebbero la costruzione di centrali nucleari posso dire che voto NO al nucleare, ma potrei anche dire che voto SI ad un'energia libera dal nucleare.

In Italia non abbiamo referendum propositivi (purtroppo), in quelli è chiaro che SI e NO sarebbero immediatamente riferibili alla conseguenza e non alla norma.

Abbiamo i referendum confermativi ed in quel caso il SI o NO alla approvazione delle Leggi di modifica Costituzionale sono altrettanto immediati rispetto alla conseguenza. SI approvo, NO non approvo.
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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda Giorgio Graffieti il 06/06/2011, 17:35

Stefano'62 ha scritto:...
Che invece è chiarissima:se si vota sì si dice un bel NO sonoro al nucleare;punto.
...


è evidente anche ai tecnocrati se il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Roberto Petronzio, (sentito a RAINEWS24... riporto a memoria...) invitando a un NO al referendum... perché non potremmo fare a meno dell'energia nucleare (quindi è chiaro anche a lui qual è il senso di un SI al referendum)... ha sostenuto che Fukushima ci insegna che avere una centrale nucleare a fronte del mare è utile perché si rischia, in caso di incidente, un inquinamento radioattivo minore del territorio abitato...

Ma noi dovremmo affidare il nostro futuro a questi pazzi?

Il pauroso danno all'ecosistema marino... e quindi alla catena alimentare... ai tecnocrati sembra un vantaggio.

Andiamo a votare e mandiamoli a spazzare i cessi questi scienziati.
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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda Loredana Poncini il 06/06/2011, 18:53

Interessante quel che ne scrive Pietro Ichino oggi nel suo sito www.pietroichino.it in " GIUSTIZIA; ACQUA,NUCLEARE: le mie scelte sui 4 referendum."
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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda franz il 06/06/2011, 19:03

Loredana Poncini ha scritto:Interessante quel che ne scrive Pietro Ichino oggi nel suo sito http://www.pietroichino.it in " GIUSTIZIA; ACQUA,NUCLEARE: le mie scelte sui 4 referendum."

Sono d'accordo con le tesi di Ichino ma io quel conflitto tra ragion politica e ragione intellettuale lo vedo in tre referendum su 4, non solo in due. Non lo vedo solo nel quarto, il legittimo impedimento.

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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda annalu il 07/06/2011, 8:44

Tra tutti i dubbi e le incertezze, mi sembra che una parola chiara e definitiva venga proprio dal neopresidente della Consulta, che esprime la propria opinione in merito.
Va anche sottolineato che uno dei motivi che possono aver spinto berlusconi a ricorrere ancora alla Consulta è proprio l'insediamento del del presidente Quaranta, che si era ipotizzato fosse a lui favorevole: la sua opinione quindi assume un maggiore significato, e mi sembra porti chiarezza anche rispetto ai dubbi di Franz.

Da Paneacqua.eu:

Consulta/ Il neopresidente Quaranta: "Il referendum non si può bloccare"
Red, 06 giugno 2011, 16:20

La Consulta non può bloccare il referendum sul nucleare. E' l'opinione espressa da Alfonso Quaranta, neo-presidente della Corte Costituzionale, napoletano, gradito al centrodestra, che succede a Ugo De Siervo, il cui mandato è scaduto lo scorso aprile. "Personalmente ritengo che non sia nei poteri della Corte bloccare il referendum" sul nucleare, ha detto. La decisione arriverà comunque in tempi rapidi, entro mercoledì prossimo. Intanto la Cassazione motiva così il suo via libera alla consultazione: "Col dl omnibus del governo si apre al nucleare nell'immediato"

Alfonso Quaranta, eletto dai 13 giudici oggi presenti a palazzo della Consulta con 10 voti a favore e 3, è il Presidente numero 34 in in 55 anni di vita della Corte Costituzionale. Succede ad Ugo De Siervo, che aveva lasciato l'incarico lo scorso 29 aprile per raggiunti limiti di età. La sua sarà una presidenza non brevissima. Eletto alla Consulta dal Consiglio di Giustizia amministrativa - l'organo di vertice della magistratura amministrativa- il 16 dicembre 2003, resterà infatti in carica per ben 18 mesi: fino al 27 Giugno 2013, avendo giurato il 27 gennaio 2004. Il mandato dei giudici costituzionali dura infatti nove anni. Con l'elezione di Quaranta si interrompe la prassi dell'elezione a Presidente del giudice più anziano per elezione alla Corte: sarebbe toccato in questo caso, prima di Quaranta, a Paolo Maddalena ed Alfo Finocchiaro. Ma le loro presidenze sarebbero state brevissime: fino a luglio quella di Maddalena, fino a dicembre quella di Finocchiaro.
L'arrivo di Quaranta al vertice della Consulta senza voti contrari assume un valore particolare, tanto più che si considera che il neo presidente fu invece protagonista di un testa a testa per la presidenza perso per pochi voti quando fu eletto De Siervo, sostenuto in particolare dai giudici costituzionali più vicini al centrodestra. La sua elezione "bipartisan" gli toglie una casacca (quello di "uomo gradito a Berlusconi") che il testa a testa con De Siervo gli aveva, volente o nolente, fatto indossare.
E nella prima dichiarazione pubblica, lo stesso Quaranta ha confermato assoluta autonomia di giudizio: "Non credo che la Consulta possa fermare il referendum sul nucleare", è stata la sua prima dichiarazione, in vista della Camera di Consiglio convocata per domani mattina alla Consulta alle 9,30 che dovrà accogliere o respingere il ricorso presentato dall'Avvocatura dello Stato per conto del Governo che chiede l'annullamento del referendum di domenica prossima sul ritorno dell'Italia al nucleare, sostenendo che il trasferimento del quesito dalla legge Scajola al dl omnibus annulla l'intero piano energetico nazionale anziché bloccare la sola costruzione di nuove centrali nucleari. Sul tema, comunque, Quaranta, ha precisato di aver espresso solo la sua personale valutazione, assicurando che "la Corte prenderà la sua decisione domani o al massimo dopodomani. Anche se, per quanto personale, quella di Quaranta è anche la valutazione di un giurista che proprio Avvocato dello Stato è stato per anni.

La Cassazione, intanto, motiva il sì alla consultazione in programma il 12 e 13 giugno affermando che le nuove norme del decreto Omnibus convertito in legge a maggio aprono "nell'immediato al nucleare". Lo mette nero su bianco l'ufficio centrale elettorale della Corte di Cassazione nelle motivazioni con le quali spiega l'ammissione del quesito referendario. In particolare, la Cassazione spiega che "l'articolo 5 comma 1 non esprime solo programmi per il futuro ma detta regole aventi la forza e l'efficacia di una legge che apre nell'immediato al nucleare (solo apparentemente cancellato dalle dichiarate abrogazioni contenute in un provvedimento che completa le sue stesse revisioni abrogative con una nuova disciplina che conserva e anzi amplia le prospettive e i modi di ricorso alle fonti nucleare di produzione energetica)".

Il lavoro che attende Quaranta, dunque, è molto e immediato.
Da giovedì, archiviata la pratica referendum, sarà la volta di quella Ruby. Il 6 Luglio è convocata la Camera di Consiglio dei giudici costituzionali sul conflitto di attribuzioni sollevato a maggioranza dalla Camera nei confronti dei giudici di Milano.
Nella speranza che per allora il Parlamento, appositamente convocato in seduta comune giovedì 23 giugno, abbia raggiunto la convergenza necessaria per l'elezione del successore di De Siervo e la ricostituzione del plenum a 15 giudici, come prevede la Costituzione. Le due votazioni fin qui tenute hanno prodotto in fatti solo fumate nere.

Quanto al profilo personale del nuovo Presidente della Corte Costituzionale, Alfonso Quaranta è stato per anni, prima dell'arrivo alla Consulta, uno dei principali esponenti della magistratura amministrativa italiana. D'altra parte, alla Corte subentrò a Riccardo Chieppa nel seggio di giudice costituzionale che l'articolo 135 della Costituzione riserva alla magistratura amministrativa. Nato a Napoli il 2 gennaio 1936, Quaranta nel 1958 si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Napoli con 110 e lode. Nel 1960 è entrato nella carriera direttiva del ministero dell'Interno. Nel 1961 è entrato nella magistratura ordinaria dove ha prestato servizio fino al 1965.
Nel 1965, primo classificato al concorso, è stato nominato Avvocato dello Stato ed ha prestato servizio presso l'Avvocatura Distrettuale di Napoli. Nel luglio 1966, primo classificato al concorso, è stato nominato nella magistratura del Consiglio di Stato, percorrendone i vari gradi fino alla nomina, nel 1981, a Presidente di Sezione. Dal 1977 al 1981 è stato Segretario Generale del Consiglio di Stato. Ha presieduto, nel tempo, la III Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, le Sezioni Consultive del Consiglio di Stato: III, II e Normativa e la Sezione V Giurisdizionale. E' stato anche Presidente della III Sezione della Commissione Tributaria Centrale e componente elettivo del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa.
Nel corso della sua carriera ha svolto funzioni di collaborazione governativa presso i ministeri dei Trasporti, della Sanità, della Funzione pubblica, delle Poste, della protezione civile, del Mezzogiorno e della Difesa, nonché presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ha insegnato Diritto amministrativo come professore a contratto nell'Università La Sapienza di Roma e nella Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Ed ha svolto un incarico di docenza presso la Scuola Superiore di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. E' autore di volumi di Diritto amministrativo nonché di numerose pubblicazioni in materia. Da giudice costituzionale, infine, Quaranta è stato relatore prevalentemente su materie di sua particolare competenza: appalti pubblici, giustizia amministrativa, sanità pubblica.
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Re: Nucleare, ma su cosa si vota? E si vota SI oppure NO?

Messaggioda franz il 07/06/2011, 9:28

annalu ha scritto:Tra tutti i dubbi e le incertezze, mi sembra che una parola chiara e definitiva venga proprio dal neopresidente della Consulta, che esprime la propria opinione in merito.
Va anche sottolineato che uno dei motivi che possono aver spinto berlusconi a ricorrere ancora alla Consulta è proprio l'insediamento del del presidente Quaranta, che si era ipotizzato fosse a lui favorevole: la sua opinione quindi assume un maggiore significato, e mi sembra porti chiarezza anche rispetto ai dubbi di Franz.

Si tratta in realtà dei dubbi espressi da varie parti, tutte "da questa parte" per intenderci. Leggi Rodotà, Guzzetta e vari siti legati alle rinnovabili che hanno riportato gli aspetti paradossali.
Dubbi che ritengo non campati in aria.
Naturalmente possiamo farne anche una questione di fede. Mi fido della Consulta, dell'indicazione di partito, del tal dei tali.
Oppure posso provare a pensare con la mia testa. Sempre che lo strumento sia adeguato allo sforzo ;)

Ora la Cassazione spiega che
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I"l'articolo 5 comma 1 non esprime solo programmi per il futuro ma detta regole aventi la forza e l'efficacia di una legge che apre nell'immediato al nucleare (solo apparentemente cancellato dalle dichiarate abrogazioni contenute in un provvedimento che completa le sue stesse revisioni abrogative con una nuova disciplina che conserva e anzi amplia le prospettive e i modi di ricorso alle fonti nucleare di produzione energetica)".

Riporto l'articolo citato, che troveremo sulla scheda domenica.
Il comma 1 dell’articolo 5 (Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari) della legge 26/05/2011 n.75 1 recita: “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.”

Ecco, sarà che non sono abbastanza bizantino (ma lo considero un fatto positivo) ma io in quello che leggo non trovo un'apertura immediata al nucleare. Ovvero. Si potrebbe considerare così:
a) non si procede al nucleare;
b) ma si raccolgono ulteriori evidenze scientifiche;
Da qui si puo' intuire che una volta raccolte codeste evidenze, si puo' ripensare o meno al nucleare.
Di fatto è una moratoria. Non un'apertura immediata. Non certo un abbandono definitivo. Ma in nessun caso una decisione di legge o referendaria puo' prevedere un abbandono definitivo, perché il popolo è sempre sovrano e con esso il Parlamento e quindi tra 15 anni, di fronte a nuovi sviluppi tecnologoci si puo' sempre decidere liberamente, senza che le passate decisioni siano di ostacolo. Quindi moratoria o abbandono, è sempre tutto temporaneo.
Come moratoria è truffaldina, e lo stesso Berlusconi lo ha ammesso.
E qui bene ha fatto la Consulta a sostituire il vecchio testo, non piu' valido, con uno nuovo.
Ma ora il fatto è che noi siamo chiamati a votare su questo nuovo articolo, quello che stabilisce questa moratoria truffaldina. Se lo abroghiamo, abroghiamo la moratoria (vera o finta che sia). Ed è questo il passaggio logico che non capisco. E che il neopresidente della Consulta non mi spiega. È chiaro che una volta deciso, da parte della Consulta, che andava messo ai voti il nuovo testo, non si poteva far altro che sottoporre al voto i due articoli incriminati, quelli inseriti dal decreto omnibus. Ma il primo è una richiesta di abrogazione della moratoria e l'altro è l'abrogazione del piano energetico nazionale, da farsi entro un anno, in cui non si parla di nucleare (ma dove questo potrebbe anche rientrare dalla finestra se qualcuno si inventasse nuove evidenze entro 12 mesi).

Ora cosa succede se eliminamo la moratoria? Per prima cosa per 5 anni il parlamento non puo' votarne altre (chiedo conferma perché di questo non sono sicuro). E se non la eliminiamo o non raggiungiamo il quorum? Per 5 anni non possiamo proporre referendum in tema (qui si' perché la legge del '70 è chiara). Il governo potrebbe riproporre il nucleare, se bocciassimo la moratoria?
Idem per la richiesta di un piano energetico nazionale. Che senso ha abrogarlo? Ci salva dal nucleare?

A me sembra un grande pastiiccio e capisco che di fronte a tanto casino, l'unica opzione sia un atto di fede.

Franz
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