Proposta di buonsenso. Finalmente!

[lucameni]

E' vero: Berlusconi deve essere battuto politicamente.
Io la interpreto però come necessità che la magistratura faccia il suo dovere senza guardare in faccia nessuno e la politica faccia il suo, proponendo programmi e soluzioni ai problemi. Compresi quelli di una giustizia che deve funzionare per tutti e non per rendere impuniti gli esponenti della classe politica sia essa di destra o di sinistra.
La pretesa di rendere immune dalla legge quel personaggio che pure in merito ha già fatto tanto per sè, sulla scorta dell'essere controproducente etc etc (giustificazione pro-inciucio raccontata così da almeno 17 anni), la ritengo frutto di una voluta confusione di ruoli al quale pure il Cs in questi anni ha dato un poderoso appoggio.
Ripeto: ad ognuno,nel rispetto di quella Costituzione che si vuole stravolgere, il suo ruolo.

[chango]

Conoscendo Maltese direi che non si è nemmeno sognato di assecondare la pancia della gente come fa la destra.
Essere umili significa capire le esigenze della gente e trovare soluzioni di sinistra (riformista ) ai problemi della gente...semplicemente.
La classe dirigente del Pci dei bei tempi era in grado di farlo e non a caso arrivo' al 35% dei consensi.
Oggi siamo pieni di tromboni, verbosi e privi di idee sia tra i dirigenti che tra i militanti.

Del resto ricordo ancora che ben due volte abbiamo vinto le elezioni...con un moderato democristiano

Viceversa....teniamoci Berlusconi

Vittorio

Ps Ricordiamoci di leggere cosa c'è scritto qua sotto...

quali sarebbero queste soluzioni di sinistra riformista?
giusto per capire non tanto se sono di sinistra o riformiste, ma se almeno sono soluzioni.

[ranvit]

D'accordo con lucameni.
Il problema è che al momento manca l'azione politica e la sinistra si sta affidando unicamente all'azione giudiziaria.

[flaviomob]

‎"Resto al mio posto". [Formigoni]
"Resto al mio posto". [Berlusconi]
"Resto al mio posto". [Cosentino]
"Resto al mio posto". [Verdini]
"Resto al mio posto". [...]

[flaviomob]

Vergogna(Dal latino verecundia, collegato a vereor, avere timore e riverenza). Il turbamento derivante dall'avere compiuto un atto lesivo dell'onore e della rispettabilità.

La vergogna come sentimento sociale nasce e si sviluppa nelle culture che danno valore politico al giudizio che la collettività dà delle persone e dei loro comportamenti. E' questo giudizio - di apprezzamento oppure di sanzione, di onore o di disonore - insieme ai valori comuni su cui si fonda, il vero legame che struttura quelle società. Conservare il proprio onore è, in questi contesti, il primo dovere pubblico di ciascuno; e la vergogna è appunto la percezione insopportabile che la propria immagine pubblica è lesionata dalla perdita dell'onore e del rispetto degli altri.

Le culture politiche occidentali moderne - a differenza dal mondo greco arcaico e da quello orientale - tendono a rimuovere la vergogna dal centro della scena politica, e a sostituirla con il rispetto non tanto di valori quanto di leggi positive impersonali. Il giudizio da temere non è, in questi ambiti, quello della comunità, ma quello della magistratura; alla coppia onore/disonore si sostituisce quella di legale/illegale. La maggiore libertà di comportamento dell'individuo va di pari passo con la maggiore formalizzazione della politica, che tende a esaurirsi nel diritto. Per essere buoni cittadini è sufficiente non infrangere la legge.

In realtà, la semplice legalità non è un legame sociale sufficientemente coesivo. Perfino le democrazie moderne, che garantiscono grande libertà individuale, esigono che i comportamenti dei singoli - soprattutto, come afferma la Costituzione (art. 54), di coloro che rivestono cariche politiche - siano non soltanto legali ma anche esercitati con onore. Il che significa che dai politici si esige un'immagine pubblica - informata a valori come il decoro, la dignità, il senso del dovere e del servizio - e che la collettività è eventualmente in grado di sanzionare, con la riprovazione sociale che dovrebbe indurre vergogna, i responsabili di atti disonorevoli.

(16 aprile 2011)

http://www.repubblica.it/rubriche/la-pa ... ref=HREA-1

[Iafran]

Vergogna(Dal latino verecundia, collegato a vereor, avere timore e riverenza). Il turbamento derivante dall'avere compiuto un atto lesivo dell'onore e della rispettabilità.

Qui, forse, per questo senso di vergogna proviamo un certo imbarazzo ad esprimere quel che sentiamo verso il "capo" e la sua ciurmaglia.
Asor Rosa non penso proprio che abbia scritto quell'articolo a cuor leggero ...
Altri, invece, offendono ed aizzano ... per il dispregio delle istituzioni e degli stessi "italianuzzi", loro elettori.

[pianogrande]

Si puo’ aspettare che che il potere attuale finisca per disavventure giudiziarie o per raggiunti limiti d’età o per un cambio improvviso di umori collettivi. Ma ssarebbe una vittoria di Pirro e poi ne arriverebbe un altro, forse perfino peggiore. L’unica strada per il cabiamento vero è tornare a essere umili, guardare agli italiani come sono e non come li vorremmo."

Questa sì che sarebbe una vera vittoria di Pirro!

Io ho, invece, l'impressione, più volte manifestata, che Berlusconi non abbia, affatto, accettato, umilmente, gli italiani come erano.
Se li è manipolati e se li manipola per bene.
Ha ridotto, in tutti i modi possibili, il loro livello culturale.
Li ha rincoglioniti con le sue corazzate mediatiche.
Si batte, tuttora, a spada tratta, contro l'istruzione pubblica (cioè, non padronale).
Coltiva in tutti i modi la sguaiataggine e la risata servile ed ammiccane ed arrogante.
Berlusconi è un grande educatore.

La lotta, su questo campo deve essere senza quartiere.
Altro che "umiltà"!
Tutti questi inviti a subire fanno il male del paese.
Fanno male a chi si batte per migliorarlo.
Fanno, essi sì, il gioco dell'avversario.

[cardif]

Perciò un nuovo governo, che nascesse da un ampio ed esauriente confronto parlamentare, potrebbe porre mano alle emergenze in corso, riformare la legge elettorale e consentire poi ai cittadini di scegliere tra proposte alternative di governo, proposte non «contro» qualcuno ma «per» l'Italia.

Bellissimo! La via c'è: si mettano d'accordo un po' di quelli dell'ex PdL a non votare la fiducia alla prima occasione.
Preparino una nuova squadra con Pisanu (o un altro) e si presentino dal PdR: certamente avrebbero il mandato per formare un nuovo Governo. A limite per i numeri potrebbe entrare la coalizione UdC+Fli+Api+Mpa. Soprattutto se l'opposizione concorda; e figurati: sempre meglio che ex PdL+Lega Nord+Destra+Deresponsabili.
Ce la faranno i loro eroi, davanti ai tanti bigliettoni e posti che l'Acquirente offre?
cardif

[flaviomob]

Come possono farcela? Se Pisanu se ne va, ne compra un altro e lo rimpiazza. E' un rimpiazzista...

[flaviomob]

Le condizioni non ci sono, però Leggiamo dello sforzo di Beppe Pisanu e Walter Veltroni per rilanciare, con una ulteriore variazione sul tema, l'ipotesi di un governo di unità nazionale, affinché si possa superare questa fase orrenda. Peccato, però, che le condizioni non ci siano oggi come non c'erano un anno fa e, sicuramente, a dicembre, quando si votò (troppo tardi, come ognun sa) la sfiducia al governo (alla Camera, perché al Senato la maggioranza è ancora più solida). Che B sia indisponibile, ovviamente, e che non ci siano i numeri per pensare a qualcosa di diverso. Quanto alla grande alleanza, la versione elettorale del governo di unità nazionale, registriamo quotidianamente che non è stata presentata quasi da nessuna parte. Che il Terzo Polo corre pressoché dappertutto da solo (come qualcuno aveva previsto) e che non è chiaro che cosa faranno le sue varie anime al secondo turno. Insomma, la verità è che pare che questo clima di esasperazione abbia frammentato ulteriormente il quadro politico. L'unica cosa da fare è cercare di vincere le Amministrative. E dimostrare, in quell'occasione, che il fronte anti-berlusconiano (che preferisco chiamare non-berlusconiano, per andare 'oltre') esiste nel Paese, visto che nel Palazzo, dove tanto ci siamo esercitati, non pare sia maggioritario.

(Pippo Civati, facebook)