http://stille.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-2Ultimi 10 anni: crollo della trasparenza in Italia, crollo parallelo dell'economia. La corruzione ci costa almeno 60 miliardi all'anno: meno male che Silvio c'è!
La criminalità organizzata dilaga nella regione-feudo di Bossi, CL e Berlusconi: la Lombardia.
Questo per sottolineare come, di fronte a dati oggettivi ed evidenti di declino, se la destra mantiene un alto consenso significa che una parte del suo elettorato non riconosce più il dato di realtà (perché distorto dall'informazione di cui fruisce o perché non vuole crederci, consciamente o inconsciamente) e un'altra parte di elettorato crede prioritario difendere i propri interessi, vuoi perché benestanti od altro, a qualsiasi costo, senza curarsi del prezzo da pagare per il sistema-paese. Aggiungere una parte di elettorato che costituisce in pianta stabile l'intreccio di malaffare diffuso nel paese e il gioco è fatto.
Noi a quale di queste quote di elettorato possiamo rivolgerci? Ma soprattutto come possiamo rivolgerci?
Il messaggio che ho mandato relativamente a un altro argomento, sulla riforma della giustizia favorita dal governo D'Alema evidenzia che non abbiamo la coscienza a posto sulla questione morale e questo è un punto da affrontare alla radice, altrimenti perdiamo una buona fetta di elettorato "pulito" (ed è il primo a cui dobbiamo rivolgerci).
Un altro tema cogente riguarda l'informazione: è chiaro che un popolo politicamente quasi analfabeta e travolto da cronaca-gossip alla Vespa/Fede non ha più lo spazio mentale per rielaborare un pensiero politico basato sui fatti (quanti italiani sanno che la mafia sta entrando capillarmente in Lombardia, Lazio, Umbria, Abruzzi e Liguria? chi ne parla? chi conosce transparency e i suoi dati allarmanti?). Anche qui, abbiamo fatto errori imperdonabili lasciando il campo aperto a Mediaset e non risolvendo il conflitto d'interessi. Dobbiamo creare un sistema alternativo di informazione capillare e lavorare da certosini sul territorio, tra gli operai, nei quartieri popolari, prima di subito per creare una coscienza condivisa. Anche chi pensa che la destra difenda gli interessi dei benestanti dovrebbe nutrire qualche dubbio: crisi economica, mancata crescita, assenza di soluzioni ai problemi sociali e alle esigenze delle ultime generazioni (scuola, garanzie, pensione), latitanza della classe politica dovrebbero far ben capire alla borghesia nostrana che il declino tocca comunque e inevitabilmente i suoi profitti e i suoi interessi.