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Chiesa, politici e società

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda Iafran il 11/03/2011, 10:39

Loredana, io non comprendo perché la libertà che i cattolici ricevono per "i pensieri, opere e azioni" non la contemplino anche per gli altri, per i cosiddetti "infedeli".
I "fedeli" sono liberi di fare quello che vogliono in Italia, coloro che "fedeli non sono" debbono solo sottostare, altrimenti conseguenze amare (è storia)!
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda flaviomob il 11/03/2011, 11:03

La CEI può sostenere le proprie posizioni come e quando le aggrada. Il problema, nel nostro paese retrogrado, sono le conseguenze sul piano politico. In ogni cultura esiste una relazione tra norma religiosa, norma sociale e norma giuridica. In Italia, nell'attuale contesto storico e culturale, il potere di veto della chiesa è altissimo perché dispone di un centrodestra in buona parte sdraiato sulle stesse posizioni etico-morali (dove l'etica vale per gli altri, ovviamente, ma non per i potenti), mentre nel centrosinistra dispone di una quinta colonna sufficiente a far saltare ogni ipotesi di riforma progressista. Inoltre la regressione culturale tiene ormai lontani dalle urne i cittadini, in occasione dei referendum. Certo non riuscire a cogliere lo iato tra chiesa e Cristo impedisce evidentemente a molti di riconoscere l'anomalia italiana e la crisi dello stato laico. E poi diciamocelo chiaramente: in molte realtà regionali medici 'obiettori di coscienza' hanno grandi vantaggi per la carriera...


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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda ranvit il 11/03/2011, 12:31

....scontro titanico tra due assolutismi : la Chiesa e il laicismo sinistrorso.
Basterebbe un po' di buon senso da una parte e dall'altra!
Parola di un non credente....non affetto da alcun fideismo religioso.

Vittorio
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda Loredana Poncini il 11/03/2011, 12:45

Dato che continuiamo a parlarci chiaramente,
se io riconoscessi un qualsiasi IATO TRA IL CRISTO DEI VANGELI E LA CHIESA CHE CRISTO (me lo affermano i Vangeli) ha fondato su Pietro, sarei già diventata da tempo Protestante o Riformata che dir si voglia, basandomi sulla SOLA SCRIPTURA, e non riconoscendo né la Tradizione Apostolica né il Magistero Cattolico.
Nello stesso tempo, sono piemontese e godo i frutti dei Santi e delle Sante Sociali che hanno traghettato dall''800 al 2011 questo pezzetto che è la mia terra ai piè dei monti nel globo attuale.
Come medico, nell'alquanto rossa, dal 1945 in poi mia Regione d'appartenenza, ho vissuto e subìto il sentirmi epigrafare da "catto-comunista" (se non di peggio...) quando nelle progressive lottizzazioni imperanti (ultrasinistra compresa) difendevo i LABORATORI OSPEDALIERI PUBBLICI contro i privatissimi interessi privati di tutti (socialisti craxiani in primis), cioé a manca forse ancor più ipocritamente che a destra.
ESSERE LAICI CATTOLICI DAVVERO, anche oggidì è molto meno comodo di chi, guardando solo alla lombardia, può sospettare ! :D
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda flaviomob il 11/03/2011, 12:55

La chiesa fondata da Pietro non era la chiesa (ecclesia=comunità) in cui un vescovo pretendeva l'egemonia, il controllo e l'accentramento del potere su di se', in cui si comminavano torture e pena di morte. Non esisteva il dogma del celibato, ne' quello (peccato di superbia) dell'infallibilità. Ne' le scritture inducono all'appoggio di potenti e dittatori (Mussolini e Pinochet, tra gli altri).

Le ingiustizie presenti in una regione non giustificano quelle di segno opposto presenti in altre. Le ingiustizie motivate da presunte appartenenze politiche sono gravi e chi le pratica dovrebbe dimettersi da ogni carica. Le ingiustizie motivate da presunte appartenenze religiose, spacciate per motivazioni spirituali, sono ancora più gravi perché sfruttano la buonafede popolare, il senso del sacro, della tradizione, la trascendenza e sputtanano le cose migliori dell'uomo: la ricerca della spiritualità, dell'amore, della fratellanza.

Infine: la tradizione laica in Italia non è certo stata rappresentata dalla sinistra comunista, che anzi si accordò con la DC per mettere il concordato in Costituzione, ma dalla tradizione liberale e socialista (vera).
E' comico definire laicismo od ultralaicismo quello che in Europa costituisce la normalità, il punto di partenza comune per tutte le parti politiche, il punto di non ritorno. Mentre in Italia siamo ancora... all'anno zero! :lol:

******
da Cronache Laiche di Alessandra Maiorino -

Certamente è giusto esprimere solidarietà al professor Petrucci per aver dimostrato autonomia e libertà di coscienza nel liceo scientifico Keplero di Roma col suo assenso all’introduzione del distributore di preservativi nella scuola nell’ambito di un progetto di educazione sessuale. E anche apprezzamento per il suo coraggio. Nella sua condizione, infatti, di autentico “coraggio” si è trattato, poiché l’espressione di un proprio legittimo convincimento gli è costato il posto di lavoro nel presente anno scolastico.

Ma proprio questo “coraggio” ci spinge a riflessioni che vanno oltre la solidarietà e l’apprezzamento.

Il professor Petrucci è infatti docente di religione cattolica e come tale il suo insegnamento dipende in primis da quell’idoneità concessa unilateralmente dal Vicariato, nei confronti della quale nulla può l’amministrazione scolastica. In virtù del regime concordatario lo Stato italiano “paga” e “la scuola nomina” i docenti di religiona cattolica su una rosa di nominativi forniti dal Vicariato (al di fuori dei vincitori del Concorso in seguito introdotto, ai quali, comunque il Vicariato concede l’idoneità per poter concorrere ).

Su tale concessione la competenza dell’autorità religiosa è insindacabile.Il docente di religione cattolica non gode pertanto della libertà d’insegnamento di cui godono tutti i docenti della Repubblica in base all’Art.33 della Costituzione. Vi ha rinunciato nel momento in cui si è sottoposto a un’autorità esterna allo Stato italiano. Per questo è insensata la norma che definisce la “ parità” di diritti e doveri con gli altri docenti. Diverse sono infatti le condizioni.

Il docente di religione cattolica è presente nella scuola in ragione di un insegnamento confessionale e non culturale.

Lo dimostra una volta di più il trattamento subito dal professor Petrucci da parte dell’autorità religiosa, la quale ha stabilito di rimuoverlo dall’incarico a causa di una scelta ritenuta nociva, a giudizio della medesima autorità, alla formazione di alunni/e.

Non si tratta quindi di autentica discriminazione, ma del richiamo delle gerarchie cattoliche alla specifica funzione del ruolo al docente assegnato.

La vicenda del prof. Petrucci deve pertanto indurre non tanto a chiedere all’amministrazione scolastica il suo reintegro nel posto di lavoro – le cui condizioni, lo ribadiamo, dipendono dal Vicariato –, o a invocare un insegnamento della religione cattolica più aperto alle istanze dei giovani; questa vicenda deve indurre ancora una volta a riflettere sull’incompatibilità pratica di un insegnamento confessionale all’interno della scuola pubblica, i cui gli insegnanti devono essere tutti fruitori nelle medesime condizioni e della medesima libertà di insegnamento.

(*) Comitato Nazionale Scuola e Costituzione

http://www.cronachelaiche.it/2011/03/re ... -italiani/


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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda Iafran il 11/03/2011, 13:25

Ma come fanno gli altri Stati ad essere senza il Cupolone e i cittadini di altre nazioni a vivere fuori dalla sua ombra?
Un altro mistero?
No, forse si spiega con l'adattabilità di certuni uomini all'ambiente e alle circostanze (sociali) ... più favorevoli.
Evidentemente la biblica "Terra Promessa" si è trasferita nella Penisola italica, la quale nel Mondo civile (secondo molti) risulterebbe fra le più ... sporche.
Non a caso, in questa Terra, un "rospo" politico lo si ritiene uno statista ("unto" per alcuni, "santo" per altri)!
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda ranvit il 11/03/2011, 13:31

Qui concordo con Iafran! :D
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda flaviomob il 11/03/2011, 14:36

E, si sa, molti leccano il rospo per ottenerne effetti... inebrianti!!! :lol:


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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda Loredana Poncini il 11/03/2011, 15:41

Tutto sta nel non confondere il cupolone con l'Ecclesia istituita da Cristo, e quindi nel non mescolare la dimensione politica dell'esistenza, assolutizzandola, con l'interiorità a cui ci richiama il Vangelo.
In quanto a Roma, già nell' Apocalisse di San Giovanni è adombrata la corruzione indotta dal potere, mentre la lavanda dei piedi ci propone il servizio ai fratelli per liberarci dalla tentazione di dominarli.
Infine, la storia europea degli ultimi secoli c'insegna che le varie regioni italiane continuano ad avere le loro vicissitudini per emanciparsi dai vecchi regimi pre-unificazione ( emancipazione ...ancora alquanto teorica...!) ;)
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda flaviomob il 11/03/2011, 16:12

E allora dovrebbero essere per primi i credenti a contestare le pratiche (e le teorie) propinate dal cupolone, dai suoi banchieri sciacalli, dalle sue gerarchie dogmatiche. Prendiamo ad esempio tanti buoni frati: umili, privi di ricchezze, vicini alle popolazioni con il loro lavoro meticoloso, certosino (in senso letterale), solidale. Spesso offerto quasi gratuitamente.


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