gabriele ha scritto:De Luca? Hai qualche informazione in più?
Beh, intanto da Wikipedia :
Vincenzo De Luca (1949)
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Luogo nascita Ruvo del Monte, Italia
Data nascita 8 maggio 1949
Titolo di studio Laurea in filosofia
Professione Politico ed ex-sindacalista
Partito Partito Democratico
Legislatura XIV, XV
Gruppo Ulivo
Coalizione L'Unione
Circoscrizione XX, Campania 2
Incarichi parlamentari
Vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, dal 13 febbraio 2002 al 27 aprile 2006
Membro della IX commissione trasporti, poste e telecomunicazioni, dal 20 giugno 2001 al 27 aprile 2006
Membro della XIII commissione agricoltura, dal 6 giugno 2006 al 28 aprile 2008
Vincenzo De Luca (Ruvo del Monte, 8 maggio 1949) è un politico italiano, è stato deputato del Partito Democratico-Ulivo ed attualmente è sindaco di Salerno per la terza volta.
Anni '90 [modifica]
Eletto nel consiglio comunale di Salerno nel 1990, nella primavera del 1993 diviene sindaco per la prima volta a causa delle dimissioni del sindaco eletto, Vincenzo Giordano. Quest'ultimo infatti fu travolto da Tangentopoli anche se in seguito fu scagionato da ogni accusa.
Dopo un mese, le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali causano lo scioglimento della giunta. Le successive elezioni amministrative del 5 dicembre vedono l'elezione a sindaco di De Luca, a capo della lista Progressisti per Salerno,
con il 57,9% dei voti al turno di ballottaggio contro Giuseppe Acocella.Nel primo mandato i lavori della giunta si concentrano soprattutto sulla riqualifica urbana e lo snellimento dell'amministrazione comunale.
Il 16 novembre 1997 è rieletto sindaco al primo turno raccogliendo il 71,3% dei consensi.2000-2005 [modifica]
Non potendosi ricandidare per un terzo mandato, prima della scadenza si dimette per candidarsi al Parlamento;
viene eletto il 13 maggio 2001 alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale 14 (Circoscrizione Campania 2) con la percentuale del 55,4% dei consensi, la più alta ottenuta da un candidato dell’Ulivo nel Meridione d’Italia.Nel dicembre 2005 De Luca era stato iscritto nel registro degli indagati, nell'ambito delle indagini sul "progetto Seapark". Nel corso dell'inchiesta il sostituto procuratore incaricato ha presentato per tre volte richiesta di custodia cautelare, ma le istanze sono state respinte dal GIP[1]. La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati ha negato l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche a carico di De Luca, ritenendole "totalmente prive di valore indiziante" e "totalmente irrilevanti", richiedendone quindi la cancellazione[2]. Le indagini sono state infine archiviate ufficialmente nell'ottobre del 2007.
In seguito all'incendio del sito di trasferenza dei rifiuti della frazione di Ostaglio, nell'agosto 2001, De Luca fu condannato in primo grado insieme a Mario De Biase (sindaco 2001-2006). Entrambi firmarono, in condizioni di emergenza, il trasferimento dei rifiuti, anche se il sito non era ancora a norma di sicurezza. La Corte d'Appello di Salerno, nel 2010, ha dichiarato la prescrizione per De Luca e gli altri imputati.
2006-2010 [modifica]
Alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 viene rieletto alla Camera dei Deputati.
Durante le elezioni amministrative dell'11 e 12 giugno successivi
è rieletto nuovamente sindaco di Salerno dopo un ballottaggio, ottenendo il 56,9% dei voti. A queste elezioni comunali si era presentato con la lista di centrosinistra Progressisti per Salerno (e l'appoggio di una lista civica), contrapponendosi ad Alfonso Andria, appoggiato dalla Margherita, da una frangia dei Democratici di Sinistra contrari alla nuova candidatura di De Luca, che è apertamente in contrasto con l'amministrazione regionale campana, retta da Antonio Bassolino.Secondo quanto rivela il giornale L'espresso e stando anche a quanto riporta lo stesso gruppo dell'Ulivo, Vincenzo De Luca è stato tra i più assenteisti alla Camera nel 2006 (il decimo più assentista sul totale), anche a causa dell'attività di sindaco [3]. Durante la legislatura è stato il primo firmatario di tre proposte di legge, una per rendere facoltative le circoscrizioni, una relativa alle società di trasformazione urbana ed una per la modifica del codice penale in materia di ingiuria a pubblici ufficiali[4].
Dal 6 giugno 2006 al 28 aprile 2008 è stato membro della XIII Commissione Agricoltura.
Alle elezioni politiche dell'aprile 2008 non ha potuto ricandidarsi anche a causa dell'incompatibilità prevista dalla legge fra le cariche di Deputato e Sindaco di una città superiore ai 15000 abitanti.
Il 13 novembre 2006, in un sondaggio Governance Poll pubblicato dal Sole 24 ore, è il sindaco di capoluogo che più di tutti ha migliorato il suo consenso dal giorno dell’elezione (più del 9%); inoltre si classifica quarto per gradimento dopo i sindaci di Torino, Lecce e Roma[5].
Il 7 gennaio 2008, nello stesso sondaggio, si piazza in testa alla classifica figurando come il sindaco che riscuote maggiore consenso tra gli elettori con il 75% di preferenze, ossia con circa 18 punti in più rispetto al giorno dell'elezione[5].Il 16 gennaio 2008 viene nominato dal presidente del consiglio Romano Prodi commissario delegato per la realizzazione dell’impianto di trattamento finale dei rifiuti nel comune di Salerno.
Nel gennaio 2010, lo stesso sondaggio Governance Poll lo colloca al quinto posto in ordine di gradimento, dopo i sindaci di Verona, Torino, Crotone e Reggio Calabria, primi a pari merito[6].
Il 30 gennaio 2010 viene candidato dal centro sinistra a presidente della regione Campania.
Nel gennaio 2011, il sondaggio Governance Poll lo colloca al terzo posto in ordine di gradimento, dopo i sindaci di Firenze e Torino[7].
Attività di sindaco [modifica]
Vincenzo De Luca è noto soprattutto per la sua attività di sindaco a Salerno, attualmente al terzo mandato.
I primi due mandati (1993-2001) si sono contraddistinti per il numero di opere pubbliche realizzate e per il recupero urbanistico della città. De Luca ha portato a Salerno grandi firme dell'architettura mondiale quali Zaha Hadid, Jean Nouvel, Santiago Calatrava, Ricardo Bofill, David Chipperfield, Oriol Bohigas, Tobia Scarpa, Dominique Perrault.[8][9][10][11][12]
Il terzo mandato, attualmente in corso, è caratterizzato dalla progettazione e realizzazione delle grandi opere per la città (metropolitana, cittadella giudiziaria, lungo-irno, etc.), alcune delle quali avviate da tempo dallo stesso De Luca e non ancora del tutto completate. Durante questo mandato inoltre è stato avviato l'impianto di compostaggio, per una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti, sono stati aperti diversi asili nido, sono iniziati i lavori per un parco fotovoltaico, è stato varato un piano di abbattimento delle barriere architettoniche con, nel centro storico, percorsi tattili per ciechi, disabili ed ipovedenti ed un piano di informatizzazione dei sistemi e dei pubblici servizi.[13][14][15][16][17][18]
Le battaglie per la vivibilità e per la sicurezza hanno riscosso consensi anche nell'elettorato di centro-destra tanto che nell'ultimo sondaggio di Governance Poll si attesta al 65% delle preferenze, ossia +8% rispetto al giorno dell'elezione[6].
L'avvio della raccolta differenziata ed il fatto che Salerno (nonché la sua provincia) non sia stata toccata dalla crisi dei rifiuti della Campania, hanno portato l'amministrazione De Luca sotto i riflettori della stampa nazionale.
Nel 2009 il comune di Salerno è risultato l'unico comune capoluogo "riciclone" del centro-sud ed è diventato il primo capoluogo d'Italia per percentuale di raccolta differenziata (72%) raggiungendo a fine ottobre il 74,16%[19].
Dal rapporto di Legambiente, il Sole 24 Ore e Ambiente Italia, inoltre, Salerno risulta la prima città del meridione per qualità ambientale[20]. In particolare, nel luglio 2010 un rapporto di Legambiente attribuisce a Salerno il 60,6% per la raccolta differenziata dei rifiuti e riconferma la città primo capoluogo del sud Italia per la differenziata.[21].
De Luca si è sempre presentato con una lista civica di sinistra ("Progressisti per Salerno"); questa relativa indipendenza dai raggruppamenti politici (anche se i componenti della giunta appartengono comunque ai diversi partiti) ha contribuito ad accentrare la scelte programmatiche nella persona del sindaco. Per questi motivi è stato spesso tacciato di decisionismo e populismo dalla sinistra radicale e dai moderati, mentre la destra lo ha soprannominato il podestà rosso[22].
Secondo un sondaggio Doxa, svolto nel marzo 2010 su un campione di 2.000 persone nelle città di Genova, Trieste, Parma e Salerno,
l'85% dei salernitani si dichiara soddisfatto dell'operato del sindaco. Promossi anche i sindaci delle altre città, ad esclusione della giunta genovese.[23]
Nell'autunno 2010, mentre nella provincia e nella città di Napoli esplodeva nuovamente l'emergenza rifiuti, i grandi risultati raggiunti dal comune di Salerno in questo campo hanno reso Vincenzo De Luca ospite diverse volte della trasmissione Uno Mattina di Franco Di Mare, Linea notte del Tg3, La vita in diretta di Sposini, Sky Tg 24 di Paola Saluzzi, Anno zero di Santoro, L'ultima parola di Paragone, Repubblica Tv, nonché più volte in diretta al Tg3 regionale.[24][25][26][27][28]
Attività politica [modifica]
De Luca si è sempre dichiarato un riformista di sinistra. Sebbene sia un dirigente del PD (ed in precedenza dei DS) ha sempre preso le distanze dalla politica regionale del proprio partito e qualche volta anche dalle scelte della direzione nazionale.
In particolare questo contrasto si è concretizzato alle comunali del 2006 quando i partiti di sinistra non accettarono la sua ricandidatura e gli contrapposero un candidato (Alfonso Andria) appoggiato dalla Margherita, i Verdi, Rifondazione e da quella parte dei DS salernitani detti "bassoliniani".
Di fatto il rapporto con il presidente della regione Campania Bassolino non è mai stato idilliaco ma la rottura si è realizzata ufficialmente con il j'accuse lanciato da De Luca alla Festa dell'Unità di Agropoli del settembre 2005 con cui il sindaco di Salerno denunciava con parole forti la politica regionale in fatto di sanità e rifiuti.
La sua posizione è stata spesso critica anche nei confronti dello stesso PD, tanto che il 13 maggio 2010 ad un dibattito politico con il collega Gianfranco Valiante, auspicando un cambiamento di posizione interno al partito, si disse pronto a far "vivere in maniera autonoma l'esperienza politica di Campania Libera" e a lasciare il partito democratico.[29]
Inoltre in un comunicato stampa del 31 agosto 2010 riferendosi alla "Festa Nazionale del PD" esprime il "più vivo compiacimento per l'organizzazione della splendida “sagra” in corso di svolgimento a Torino", stigmatizzando la scarsa attenzione del partito per il problemi reali del paese ed in particolare del mezzogiorno.[30]
Il 2 novembre, nell'ambito di un discorso sulla crisi dei rifiuti in Campania e delle beghe con la provincia per la realizzazione del termovalorizzatore cittadino, il sindaco De Luca rinnova le sue accuse e le sue dure considerazioni sul PD,
"Il gruppo dirigente del partito -dice- è talmente logoro che, se anche dicesse qualcosa di chiaro, nessuno lo ascolterebbe. Mi batterò per una svolta radicale del gruppo dirigente e del programma. Non ci sono altre vie. L'alternativa è la morte politica, tra gli applausi".[31]Candidatura a presidente della regione Campania [modifica]
Il 30 gennaio 2010 i segretari regionali del Pd, dei Verdi e dell’Api, rendono noto che Vincenzo De Luca sarà il candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali della Campania del marzo 2010.
Alla vigilia della candidatura De Luca si era presentato agli elettori con la seguente dichiarazione, preannunciando di fatto che avrebbe fatto leva soprattutto sulla società civile piuttosto che sui partiti:
« Non saro' un uomo di partito, ma un uomo delle istituzioni e di un programma di rinnovamento. Non mi bastano le etichette di partito. Per la Campania occorre uno sforzo straordinario, (...) ed e' una battaglia che non si fa con etichette di partito, ma che dobbiamo combattere chiamando all'appello uomini e donne per bene di centro, di sinistra e di destra »
L'IdV non appoggia subito la candidatura di De Luca in quanto coinvolto in un procedimento giudiziario[32]. Tuttavia il 6 febbraio Antonio Di Pietro invita De Luca ad intervenire al congresso in corso a Roma; al termine del suo intervento, De Luca riceve una standing ovation da parte dei delegati che sancisce difatto il sostegno alla sua candidatura anche da parte dell'IdV[33]. Il 7 febbraio sarà sostenuto anche dai radicali, dai socialisti e da Sinistra Ecologia Libertà[34][35].
Il 20 marzo è organizzata una grande manifestazione a Piazza Plebiscito per la campagna elettorale, cui partecipano più di 100.000 persone.[36][37]
Il vincitore della competizione elettorale sarà Stefano Caldoro (PDL) con il 54,25% di preferenze. De Luca resta fermo al 43,04%, Paolo Ferrero 1,35% e Roberto Fico 1,34%.[38] Il candidato del centrosinistra raccoglie comunque il 72,5% dei voti a Salerno città e il 54% in provincia di Salerno, risultando, grazie al voto disgiunto, più votato delle liste che lo sostengono.[39]
Nel dopo-elezioni, in una conferenza stampa, annuncia ufficialmente di voler svolgere il ruolo di capo dell'opposizione nel consiglio regionale, confutando dubbi e pronostici vari in merito.[40]
L' 11 luglio viene sciolto il nodo delle incompatibilità. Il sindaco di Salerno dichiara di aver rassegnato le dimissioni come consigliere regionale per poter portare a termine il lungo programma di lavoro da tempo in atto nella sua città. Afferma, inoltre, di avere comunque intenzione di rimanere capo dell'opposizione regionale e non tradire le aspettative dei suoi elettori, rispettando il programma proposto alle elezioni.[41]
Procedimenti giudiziari [modifica]
Nel dicembre 2008 Vincenzo De Luca, con altri 46 imputati, viene rinviato a giudizio per truffa ai danni dello stato e falso in relazione alla vicenda relativa alla delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali, in qualche modo legata all'inchiesta Sea Park del 2005[42]. Nell'aprile 2009 il rinvio viene confermato per De Luca ad altri 13 imputati (tra cui il già sindaco di Salerno, Mario De Biase, ed il presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Gianni Lettieri)[43][44].
Nel luglio 2010 viene condannato in primo grado dalla Corte dei Conti (sezione giurisdizionale di Napoli), insieme all'ex-sindaco De Biase ad alcuni dirigenti comunali, per questioni inerenti agli stipendi dei dirigenti del Comune di Salerno. De Luca viene condannato a pagare 23 mila euro, mentre De Biase 46 mila euro.[45]
Il 6 luglio 2010 la Corte d'Appello di Salerno dichiara la prescrizione nei confronti di De Luca e degli altri imputati del processo per lo sversamento di rifiuti, nel 2001, nel sito di Ostaglio, non ancora completato.[46] Il sindaco di Salerno, però, afferma di non essere stato lui a richiedere la prescrizione, come asserivano certi esponenti politici, ma di essere stata una scelta del tribunale giudicante, dopo dieci anni di processo.[47]
Il 17 novembre 2010, Vincenzo De Luca, con gli altri indagati tra cui l'ex-sindaco Mario De Biase e l'ex-presidente dell'Asi Felice Marotta, è prosciolto, in campo penale, dalle accuse di associazione a delinquere e truffa relative alla costruzione di una centrale elettrica da 800 megawatt,a cui il sindaco si era opposto, sui suoli dell'ex-Ideal Standard. Il filone dell'inchiesta riguardante il possibile danno erariale è, invece, stato trasmesso dalla Procura Generale alla Corte dei Conti e al Ministero delle Attività Produttive. [48]
Riconoscimenti [modifica]
I
l 23/05/2009 Vincenzo De Luca ha ricevuto il premio Sebetia per Legalità, Ambiente e Sicurezza[49].
Il 6/07/2009 ha ricevuto il premio Campania Awards 2009 per la Pubblica Amministrazione[50].
Il 26/10/2009 è stato premiato durante la giornata inaugurale di Euromed per gli importanti successi conseguiti[51].
Il 14/11/2009 ha ricevuto a Napoli il premio del codacons "Amico del Consumatore"[52].
Il 23/12/2009 ha ricevuto il riconoscimento della Onlus DEA Sport di Bellona per il primato della differenziata[53].
Il 12/06/2010 ha ricevuto a Castel San Lorenzo il premio ValCalore [54].
Il 16/11/2010 ha ricevuto a Roma una menzione speciale del Premio Pimby per la "cultura del fare". [55]
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.