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Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda ranvit il 27/01/2011, 18:35

gabriele ha scritto:Quindi la soluzione è trovare un uomo di centro che possa vincere anche senza la sinistra...che però non lo voterà. Occorrerà quindi un uomo di centro ma che stia un po' di più a destra, così da poter portar via voti a Silvio e poter governare senza i voti della sinistra.

A me pare invece che gli italiani, come qualcuno ci ricorda da tempo, vogliono persone concrete che facciano, invece che parlare. Uno di questi era Prodi. Non dimentichiamoci la sua caparbia nel portare avanti i suoi 2 programmi, uno dei quali ricordo era di 180 pagine!
Invece di raccontarci tante "fregnacce", perché non cominciamo a tirar fuori qualche nome? Chissà che poi quelli che stanno al vertice si sveglino...



Prodi non ha potuto governare perchè la sinistra italiana (che non è quella europea) non è concreta e si divide su qualsiasi cosa. Anche lui ci ha messo del suo pero', come l'inenarrabile programma di 280 pagine (non 180) e l'indulto e l'aumento delle tasse ai lavoratori dipendenti....ossia alla sua base elettorale. Una cosa davvero fantozziana!

Se vuoi governare, la sinistra deve stare fuori! Viceversa governera' sempre e solo il centrodestra. Questo in attesa che la sinistra italiana si decida finalmente a prendere la cittadinanza europea. Ma ci vuole tempo...

Un nome? De Luca sarebbe l'ideale....qua a Salerno lo vota anche gran parte degli elettori di centrodestra...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda pierodm il 27/01/2011, 18:42

Quali siano le prediche buoniste è un mistero, ma abbiamo la parola di Ranvit che ci sono e dunque sicuramente qualcuno da qualche parte le avrà fatte.
Poi, giustamente, alla brava gente centrale le prediche buoniste fanno schifo, e tutto si spiega: meglio, molto meglio la capacità di governare che Berlusconi ha sicuramente dimostrato.
Tra l'altro, non si capisce perché quel 40% insiste a non voler apprezzare questa capacità di governare di Berlusconi, e perché anche noi qui ci affanniamo tanto a prendercela con il buon Papi, che non ha mai avuto niente a che fare con la sordida compagnia dei sinistrorsi, che non rompe mai i coglioni co' 'sta pippa della "cultura", e che è stato un amicone di quel favoloso esemplare di statista che era Bettino Craxi.

E poi, come ha detto quel tizio telefonando ad una radio romana: "Dopo che siamo stati governati per cinquant'anni dai comunisti, e dopo che Prodi ha fatto fallire l'Alitalia, è logico che gli italiani votino Berlusconi".
Ha ragione Battista a difendere questo tipo di cittadini elettori, che sono il nerbo, il cuore pulsante della nostra patria - ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

Comunque, sono in vena di fare un paio di regalini, tratti da un libretto che ho sottomano.
Se non piace il primo, vale il secondo.

Gli italiani, poiché identificano ogni idea di peccato col sesso, credono che l'Inferno sia un luogo dove bene o male si organizzano orge un po' dolorose ma tuttavia divertenti, visto che i peccatori sono nudi.

La Felicità dei greci: credevano che il cielo fosse a tremila metri e avevano posto gli dèi sull'Olimpo, alto meno di tremila metri.

Uno dice: che c'entrano 'ste cose? Niente, per fortuna.
Va be', per gli incontentabili una giuntarella.

Se noi dobbiamo risvegliarci una volta e riprendere lo spirito di nazione, il primo nostro moto dev'essere, non la superbia o la stima delle nostre cose presenti, ma la vergogna.

Da Frasario essenziale per passare inosservati in società, di Ennio Flaiano.
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda ranvit il 27/01/2011, 18:47

Gabriele, ti è chiaro adesso perchè gli italiani non ci vogliono al governo? :D :D :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda gabriele il 27/01/2011, 19:13

ranvit ha scritto:Un nome? De Luca sarebbe l'ideale....qua a Salerno lo vota anche gran parte degli elettori di centrodestra...


De Luca? Hai qualche informazione in più?
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda matthelm il 27/01/2011, 19:16

Nomi? Così a caso: Enrico Letta, Montezemolo, Draghi, Zingaretti, Renzi, De luca, Monti, Casini, Bindi, Pisanu, Cacciari e altri che sicuramente al momento dimentico.
Questi sono tutti in condizione di farci vincere.
Con limite chiarissimo nella non alleanza con la sinistrasinistra!
Altrimenti non vinceremo più! E' l'unica cosa certa!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda ranvit il 27/01/2011, 19:54

gabriele ha scritto:De Luca? Hai qualche informazione in più?




Beh, intanto da Wikipedia :

Vincenzo De Luca (1949)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Luogo nascita Ruvo del Monte, Italia
Data nascita 8 maggio 1949
Titolo di studio Laurea in filosofia
Professione Politico ed ex-sindacalista
Partito Partito Democratico
Legislatura XIV, XV
Gruppo Ulivo
Coalizione L'Unione
Circoscrizione XX, Campania 2
Incarichi parlamentari
Vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, dal 13 febbraio 2002 al 27 aprile 2006
Membro della IX commissione trasporti, poste e telecomunicazioni, dal 20 giugno 2001 al 27 aprile 2006
Membro della XIII commissione agricoltura, dal 6 giugno 2006 al 28 aprile 2008
Vincenzo De Luca (Ruvo del Monte, 8 maggio 1949) è un politico italiano, è stato deputato del Partito Democratico-Ulivo ed attualmente è sindaco di Salerno per la terza volta.

Anni '90 [modifica]
Eletto nel consiglio comunale di Salerno nel 1990, nella primavera del 1993 diviene sindaco per la prima volta a causa delle dimissioni del sindaco eletto, Vincenzo Giordano. Quest'ultimo infatti fu travolto da Tangentopoli anche se in seguito fu scagionato da ogni accusa.
Dopo un mese, le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali causano lo scioglimento della giunta. Le successive elezioni amministrative del 5 dicembre vedono l'elezione a sindaco di De Luca, a capo della lista Progressisti per Salerno, con il 57,9% dei voti al turno di ballottaggio contro Giuseppe Acocella.
Nel primo mandato i lavori della giunta si concentrano soprattutto sulla riqualifica urbana e lo snellimento dell'amministrazione comunale.
Il 16 novembre 1997 è rieletto sindaco al primo turno raccogliendo il 71,3% dei consensi.
2000-2005 [modifica]
Non potendosi ricandidare per un terzo mandato, prima della scadenza si dimette per candidarsi al Parlamento; viene eletto il 13 maggio 2001 alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale 14 (Circoscrizione Campania 2) con la percentuale del 55,4% dei consensi, la più alta ottenuta da un candidato dell’Ulivo nel Meridione d’Italia.
Nel dicembre 2005 De Luca era stato iscritto nel registro degli indagati, nell'ambito delle indagini sul "progetto Seapark". Nel corso dell'inchiesta il sostituto procuratore incaricato ha presentato per tre volte richiesta di custodia cautelare, ma le istanze sono state respinte dal GIP[1]. La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati ha negato l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche a carico di De Luca, ritenendole "totalmente prive di valore indiziante" e "totalmente irrilevanti", richiedendone quindi la cancellazione[2]. Le indagini sono state infine archiviate ufficialmente nell'ottobre del 2007.
In seguito all'incendio del sito di trasferenza dei rifiuti della frazione di Ostaglio, nell'agosto 2001, De Luca fu condannato in primo grado insieme a Mario De Biase (sindaco 2001-2006). Entrambi firmarono, in condizioni di emergenza, il trasferimento dei rifiuti, anche se il sito non era ancora a norma di sicurezza. La Corte d'Appello di Salerno, nel 2010, ha dichiarato la prescrizione per De Luca e gli altri imputati.
2006-2010 [modifica]
Alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 viene rieletto alla Camera dei Deputati.
Durante le elezioni amministrative dell'11 e 12 giugno successivi è rieletto nuovamente sindaco di Salerno dopo un ballottaggio, ottenendo il 56,9% dei voti. A queste elezioni comunali si era presentato con la lista di centrosinistra Progressisti per Salerno (e l'appoggio di una lista civica), contrapponendosi ad Alfonso Andria, appoggiato dalla Margherita, da una frangia dei Democratici di Sinistra contrari alla nuova candidatura di De Luca, che è apertamente in contrasto con l'amministrazione regionale campana, retta da Antonio Bassolino.
Secondo quanto rivela il giornale L'espresso e stando anche a quanto riporta lo stesso gruppo dell'Ulivo, Vincenzo De Luca è stato tra i più assenteisti alla Camera nel 2006 (il decimo più assentista sul totale), anche a causa dell'attività di sindaco [3]. Durante la legislatura è stato il primo firmatario di tre proposte di legge, una per rendere facoltative le circoscrizioni, una relativa alle società di trasformazione urbana ed una per la modifica del codice penale in materia di ingiuria a pubblici ufficiali[4].
Dal 6 giugno 2006 al 28 aprile 2008 è stato membro della XIII Commissione Agricoltura.
Alle elezioni politiche dell'aprile 2008 non ha potuto ricandidarsi anche a causa dell'incompatibilità prevista dalla legge fra le cariche di Deputato e Sindaco di una città superiore ai 15000 abitanti.
Il 13 novembre 2006, in un sondaggio Governance Poll pubblicato dal Sole 24 ore, è il sindaco di capoluogo che più di tutti ha migliorato il suo consenso dal giorno dell’elezione (più del 9%); inoltre si classifica quarto per gradimento dopo i sindaci di Torino, Lecce e Roma[5].
Il 7 gennaio 2008, nello stesso sondaggio, si piazza in testa alla classifica figurando come il sindaco che riscuote maggiore consenso tra gli elettori con il 75% di preferenze, ossia con circa 18 punti in più rispetto al giorno dell'elezione[5].
Il 16 gennaio 2008 viene nominato dal presidente del consiglio Romano Prodi commissario delegato per la realizzazione dell’impianto di trattamento finale dei rifiuti nel comune di Salerno.
Nel gennaio 2010, lo stesso sondaggio Governance Poll lo colloca al quinto posto in ordine di gradimento, dopo i sindaci di Verona, Torino, Crotone e Reggio Calabria, primi a pari merito[6].
Il 30 gennaio 2010 viene candidato dal centro sinistra a presidente della regione Campania.
Nel gennaio 2011, il sondaggio Governance Poll lo colloca al terzo posto in ordine di gradimento, dopo i sindaci di Firenze e Torino[7].


Attività di sindaco [modifica]
Vincenzo De Luca è noto soprattutto per la sua attività di sindaco a Salerno, attualmente al terzo mandato.
I primi due mandati (1993-2001) si sono contraddistinti per il numero di opere pubbliche realizzate e per il recupero urbanistico della città. De Luca ha portato a Salerno grandi firme dell'architettura mondiale quali Zaha Hadid, Jean Nouvel, Santiago Calatrava, Ricardo Bofill, David Chipperfield, Oriol Bohigas, Tobia Scarpa, Dominique Perrault.[8][9][10][11][12]
Il terzo mandato, attualmente in corso, è caratterizzato dalla progettazione e realizzazione delle grandi opere per la città (metropolitana, cittadella giudiziaria, lungo-irno, etc.), alcune delle quali avviate da tempo dallo stesso De Luca e non ancora del tutto completate. Durante questo mandato inoltre è stato avviato l'impianto di compostaggio, per una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti, sono stati aperti diversi asili nido, sono iniziati i lavori per un parco fotovoltaico, è stato varato un piano di abbattimento delle barriere architettoniche con, nel centro storico, percorsi tattili per ciechi, disabili ed ipovedenti ed un piano di informatizzazione dei sistemi e dei pubblici servizi.[13][14][15][16][17][18]
Le battaglie per la vivibilità e per la sicurezza hanno riscosso consensi anche nell'elettorato di centro-destra tanto che nell'ultimo sondaggio di Governance Poll si attesta al 65% delle preferenze, ossia +8% rispetto al giorno dell'elezione[6].
L'avvio della raccolta differenziata ed il fatto che Salerno (nonché la sua provincia) non sia stata toccata dalla crisi dei rifiuti della Campania, hanno portato l'amministrazione De Luca sotto i riflettori della stampa nazionale. Nel 2009 il comune di Salerno è risultato l'unico comune capoluogo "riciclone" del centro-sud ed è diventato il primo capoluogo d'Italia per percentuale di raccolta differenziata (72%) raggiungendo a fine ottobre il 74,16%[19]. Dal rapporto di Legambiente, il Sole 24 Ore e Ambiente Italia, inoltre, Salerno risulta la prima città del meridione per qualità ambientale[20]. In particolare, nel luglio 2010 un rapporto di Legambiente attribuisce a Salerno il 60,6% per la raccolta differenziata dei rifiuti e riconferma la città primo capoluogo del sud Italia per la differenziata.[21].
De Luca si è sempre presentato con una lista civica di sinistra ("Progressisti per Salerno"); questa relativa indipendenza dai raggruppamenti politici (anche se i componenti della giunta appartengono comunque ai diversi partiti) ha contribuito ad accentrare la scelte programmatiche nella persona del sindaco. Per questi motivi è stato spesso tacciato di decisionismo e populismo dalla sinistra radicale e dai moderati, mentre la destra lo ha soprannominato il podestà rosso[22].
Secondo un sondaggio Doxa, svolto nel marzo 2010 su un campione di 2.000 persone nelle città di Genova, Trieste, Parma e Salerno, l'85% dei salernitani si dichiara soddisfatto dell'operato del sindaco. Promossi anche i sindaci delle altre città, ad esclusione della giunta genovese.[23]
Nell'autunno 2010, mentre nella provincia e nella città di Napoli esplodeva nuovamente l'emergenza rifiuti, i grandi risultati raggiunti dal comune di Salerno in questo campo hanno reso Vincenzo De Luca ospite diverse volte della trasmissione Uno Mattina di Franco Di Mare, Linea notte del Tg3, La vita in diretta di Sposini, Sky Tg 24 di Paola Saluzzi, Anno zero di Santoro, L'ultima parola di Paragone, Repubblica Tv, nonché più volte in diretta al Tg3 regionale.[24][25][26][27][28]
Attività politica [modifica]

De Luca si è sempre dichiarato un riformista di sinistra. Sebbene sia un dirigente del PD (ed in precedenza dei DS) ha sempre preso le distanze dalla politica regionale del proprio partito e qualche volta anche dalle scelte della direzione nazionale.
In particolare questo contrasto si è concretizzato alle comunali del 2006 quando i partiti di sinistra non accettarono la sua ricandidatura e gli contrapposero un candidato (Alfonso Andria) appoggiato dalla Margherita, i Verdi, Rifondazione e da quella parte dei DS salernitani detti "bassoliniani".
Di fatto il rapporto con il presidente della regione Campania Bassolino non è mai stato idilliaco ma la rottura si è realizzata ufficialmente con il j'accuse lanciato da De Luca alla Festa dell'Unità di Agropoli del settembre 2005 con cui il sindaco di Salerno denunciava con parole forti la politica regionale in fatto di sanità e rifiuti.
La sua posizione è stata spesso critica anche nei confronti dello stesso PD, tanto che il 13 maggio 2010 ad un dibattito politico con il collega Gianfranco Valiante, auspicando un cambiamento di posizione interno al partito, si disse pronto a far "vivere in maniera autonoma l'esperienza politica di Campania Libera" e a lasciare il partito democratico.[29]
Inoltre in un comunicato stampa del 31 agosto 2010 riferendosi alla "Festa Nazionale del PD" esprime il "più vivo compiacimento per l'organizzazione della splendida “sagra” in corso di svolgimento a Torino", stigmatizzando la scarsa attenzione del partito per il problemi reali del paese ed in particolare del mezzogiorno.[30]
Il 2 novembre, nell'ambito di un discorso sulla crisi dei rifiuti in Campania e delle beghe con la provincia per la realizzazione del termovalorizzatore cittadino, il sindaco De Luca rinnova le sue accuse e le sue dure considerazioni sul PD, "Il gruppo dirigente del partito -dice- è talmente logoro che, se anche dicesse qualcosa di chiaro, nessuno lo ascolterebbe. Mi batterò per una svolta radicale del gruppo dirigente e del programma. Non ci sono altre vie. L'alternativa è la morte politica, tra gli applausi".[31]

Candidatura a presidente della regione Campania [modifica]
Il 30 gennaio 2010 i segretari regionali del Pd, dei Verdi e dell’Api, rendono noto che Vincenzo De Luca sarà il candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali della Campania del marzo 2010.
Alla vigilia della candidatura De Luca si era presentato agli elettori con la seguente dichiarazione, preannunciando di fatto che avrebbe fatto leva soprattutto sulla società civile piuttosto che sui partiti:
« Non saro' un uomo di partito, ma un uomo delle istituzioni e di un programma di rinnovamento. Non mi bastano le etichette di partito. Per la Campania occorre uno sforzo straordinario, (...) ed e' una battaglia che non si fa con etichette di partito, ma che dobbiamo combattere chiamando all'appello uomini e donne per bene di centro, di sinistra e di destra »
L'IdV non appoggia subito la candidatura di De Luca in quanto coinvolto in un procedimento giudiziario[32]. Tuttavia il 6 febbraio Antonio Di Pietro invita De Luca ad intervenire al congresso in corso a Roma; al termine del suo intervento, De Luca riceve una standing ovation da parte dei delegati che sancisce difatto il sostegno alla sua candidatura anche da parte dell'IdV[33]. Il 7 febbraio sarà sostenuto anche dai radicali, dai socialisti e da Sinistra Ecologia Libertà[34][35].
Il 20 marzo è organizzata una grande manifestazione a Piazza Plebiscito per la campagna elettorale, cui partecipano più di 100.000 persone.[36][37]
Il vincitore della competizione elettorale sarà Stefano Caldoro (PDL) con il 54,25% di preferenze. De Luca resta fermo al 43,04%, Paolo Ferrero 1,35% e Roberto Fico 1,34%.[38] Il candidato del centrosinistra raccoglie comunque il 72,5% dei voti a Salerno città e il 54% in provincia di Salerno, risultando, grazie al voto disgiunto, più votato delle liste che lo sostengono.[39]
Nel dopo-elezioni, in una conferenza stampa, annuncia ufficialmente di voler svolgere il ruolo di capo dell'opposizione nel consiglio regionale, confutando dubbi e pronostici vari in merito.[40]
L' 11 luglio viene sciolto il nodo delle incompatibilità. Il sindaco di Salerno dichiara di aver rassegnato le dimissioni come consigliere regionale per poter portare a termine il lungo programma di lavoro da tempo in atto nella sua città. Afferma, inoltre, di avere comunque intenzione di rimanere capo dell'opposizione regionale e non tradire le aspettative dei suoi elettori, rispettando il programma proposto alle elezioni.[41]

Procedimenti giudiziari [modifica]
Nel dicembre 2008 Vincenzo De Luca, con altri 46 imputati, viene rinviato a giudizio per truffa ai danni dello stato e falso in relazione alla vicenda relativa alla delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali, in qualche modo legata all'inchiesta Sea Park del 2005[42]. Nell'aprile 2009 il rinvio viene confermato per De Luca ad altri 13 imputati (tra cui il già sindaco di Salerno, Mario De Biase, ed il presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Gianni Lettieri)[43][44].
Nel luglio 2010 viene condannato in primo grado dalla Corte dei Conti (sezione giurisdizionale di Napoli), insieme all'ex-sindaco De Biase ad alcuni dirigenti comunali, per questioni inerenti agli stipendi dei dirigenti del Comune di Salerno. De Luca viene condannato a pagare 23 mila euro, mentre De Biase 46 mila euro.[45]
Il 6 luglio 2010 la Corte d'Appello di Salerno dichiara la prescrizione nei confronti di De Luca e degli altri imputati del processo per lo sversamento di rifiuti, nel 2001, nel sito di Ostaglio, non ancora completato.[46] Il sindaco di Salerno, però, afferma di non essere stato lui a richiedere la prescrizione, come asserivano certi esponenti politici, ma di essere stata una scelta del tribunale giudicante, dopo dieci anni di processo.[47]
Il 17 novembre 2010, Vincenzo De Luca, con gli altri indagati tra cui l'ex-sindaco Mario De Biase e l'ex-presidente dell'Asi Felice Marotta, è prosciolto, in campo penale, dalle accuse di associazione a delinquere e truffa relative alla costruzione di una centrale elettrica da 800 megawatt,a cui il sindaco si era opposto, sui suoli dell'ex-Ideal Standard. Il filone dell'inchiesta riguardante il possibile danno erariale è, invece, stato trasmesso dalla Procura Generale alla Corte dei Conti e al Ministero delle Attività Produttive. [48]

Riconoscimenti [modifica]
Il 23/05/2009 Vincenzo De Luca ha ricevuto il premio Sebetia per Legalità, Ambiente e Sicurezza[49].
Il 6/07/2009 ha ricevuto il premio Campania Awards 2009 per la Pubblica Amministrazione[50].
Il 26/10/2009 è stato premiato durante la giornata inaugurale di Euromed per gli importanti successi conseguiti[51].
Il 14/11/2009 ha ricevuto a Napoli il premio del codacons "Amico del Consumatore"[52].
Il 23/12/2009 ha ricevuto il riconoscimento della Onlus DEA Sport di Bellona per il primato della differenziata[53].
Il 12/06/2010 ha ricevuto a Castel San Lorenzo il premio ValCalore [54].
Il 16/11/2010 ha ricevuto a Roma una menzione speciale del Premio Pimby per la "cultura del fare". [55]
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda lodes il 27/01/2011, 20:03

In generale evito li leggere Battista perchè non mi piace il suo modo di essere moderato. Nel senso che è sempre molto pronto a mettere in graticola la sx, ma, quando si tratta della destra e del cavaliere, la sua penna fa esercizi molto arditi pur di essere, appunto, moderato. Nello specifico di questo intervento si ripete in concetti a dir la verità un po' logori e abusati. Nel merito poi mi sembra che faccia delle facili semplificazioni per poter dimostrare una tesi precostituita. Nel senso che il motivo per cui l'Italia si trova in queste condizioni (mi riferisco al declino, alla crisi della democrazia, alle sempre più ridotte virtù civiche, alla crisi del sistema politico italiano ecc.) non può essere attribuita al "razzismo etco" dell'intellighentia di sx che, chiusa nella sua torre d'avorio, non capisce il popolo (come invece sa fare la dx e in particolare il cav e la lega). Tutto il ragionamento di Battista sorvola tranquillamente sulla storia del paese, trascura il fatto che in Italia ci portiamo dietro un deficit di "senso civico" che ha fatto sì che si possa votare e legittimare un primo ministro che in altri paesi avanzati non si poteva nemmeno immaginare al governo. Si può esprimere un giudizio sull'etica pubblica del cavaliere? Si può esprimere un giudizio sul comportamento dell'elettorato che gli da il consenso? Di fronte ai fatti che in questi anni hanno coinvolto Berlusconi (dall'aver corrotto giudici attraverso Previti al caso Mills, dall'evasioni fiscali ai festini a luci rosse con minorenni) si può criticare chi comunque lo sostiene elettoralmente? Qui non siamo di fronte ad un normale governo di destra. Siamo un paese dove al governo c'è una forza politica apertamente exonofoba e razzista, siamo un paese che è governato da un signore, che in spregio alle regole democratiche, si sottrae agli equilibri imposti dalla Costituzione, che detiene un potere economico e mediatico abnorme che ha falsificato le carte del gioco. Fare questa critica significa fare del "razzismo etico" o viceversa significa affermare una esigenza di "etica pubblica" che dovrebbe prescindere dagli schieramenti politici? Se è vero il ritardo endemico di questo paese nel senso di appartenza alla comunità nazionale e, quindi, ad un deficit di rispetto verso le regole di convivenza (a cominciare dalla Costituzione), allora ci dovrebbe essere un "impegno" da parte degli appartenenti alle classi dirigenti per fare emergere il "valore" del rispetto dell'etica pubblica e delle regole democratiche. E a queste classi dirigenti appartengoni gli intellettuali di sinistra ma anche i giornalisti. Per dire che quando PG Battista scrive dovrebbe sì svolgere il suo ruolo di controllo e stimolo del ceto politico, ma dovrebbe anche essere portabiendera, appunto, di quei valori che sono derisi, messe in discussione dal sultano, dai suoi servi ma anche dai suoi elettori. Invece, Battista, dietro l'apparenza equidistanza, fa un opera da supporter affatto nascosto di questo stato di cose. Dunque a oltre vent'anni dalla caduta del muro parlare ancora della "superiorità antropoligica" e del "razzismo etico" della sx significa non affrontare il problema vero: cioè di come facciamo ad uscire dal piano inclinato del declino su cui il paese sta sciviolando. Lo si può fare leggendo il nostro tempo con chiavi analitiche del secolo scorso? Il richiamo alle elezioni del '48 mi pare risibile.
Semmai il problema, per la sx e per gli intelettuali che ad essa si rifanno, è quello di non riuscire a navigare in mare aperto, di reinventare riferimenti, politiche. Se si abbandonano i porti del '900 allora sì che si può discutere di cosa deve fare la sx per vincere, viceversa saremo sempre fermi a recriminare su torti e ragioni di un passato che non passa mai. E questa necessità di navigare in mare aperto vale anche per Battista, purtroppo però non lo fa e chiude in questo modo... "Quando le due Italie, oggi divise da un muro di disprezzo e di ostilità, dovranno ricominciare a parlarsi." ...con la sua falsa equidistanza indica le due parti come se fossero coresponsabili ignorando comopletamente che chi attenta con i propri comportamenti politici e personali alla Costituzione e alle regole democratiche è un "sultano" che fa il bunga bunga in quel di Arcore con tanto di elettori plaudenti che lo ammirano e lo invidiano.
Questioni che sono le premesse ad un corretto svolgersi della vita politica e civile di un paese, ma l'Italia non è un paese normale.
lodes
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda ranvit il 27/01/2011, 20:19

La domanda resta....è il popolo che fa schifo o è la classe politico-intellettuale della sinistra che non sa farsi capire ed accettare?


(Ho dovuto interrompere)

Perchè se la risposta che leggo spesso è che il popolo fa schifo, ho già risposto : emigrare nell'isola che non c'è!

Come ho già detto, per me è la sinistra politico-intellettuale che non sa farsi capire.
E, quindi, aggiungo, che bisogna rinnovare completamente il gruppo dirigente del centrosinistra e lasciare da parte la sinistra (sinistra).
Gabriele ha posto una domanda concreta : chi potrebbe essere un leader capace di farci vincere le elezioni?
Vogliamo parlare di questo o vogliamo continuare nel piagnisteo sulla maleficità del berlusconismo considerando che almeno qua non serve a una mazza perchè ne siamo tutti convinti!


Vittorio
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda matthelm il 27/01/2011, 21:54

Lodes, senza allargare di molto l’analisi pacata che tu hai fatto devo sottolineare che il processo alle intenzioni non mi piace mai.
Battista non è al centro della mia visione politica ma ho solo commentato quello che ha scritto sull’argomento in oggetto: il disprezzo per chi vota il nemico. Questo era il tema. Quindi non verso i suoi capi, altro tema che ci vedrebbe concordi.

Parliamo della gente, delle persone, operai, imprenditori, pensionati, giovani che lì votano, che lì scelgono e ciò nonostante tutto quello che vedono succedere. E non votano la “beata” e pura opposizione

Non è una bella domanda? Non è nuova e molti se la pongono.

Il perché. E Battista spiega il suo punto di vista che io in larga parte ho condiviso.

Cosa c’è di strano. Avrai parlato anche tu con la gente che “vota di là”. Ti sembrano tutti dei delinquenti, corrotti, beoti o invasati. Oppure dicono chiaramente la loro avversità verso i nostri “puri” che magari tali poi non lo sono, verso certi loro atteggiamenti supponenti, “antipatici”, elitari ed inutilmente”minacciosi e punitivi” verso loro sensibilità, magari considerandoli pure retrogradi, o verso tutti quelli che non sono sotto la loro ala. Sono tutti nemici a prescindere oppure li degniamo di qualche "giustificazione"?

Li avete, li abbiamo visti, i “nostri” irresponsabili progressisti immaginari, parlare a vanvera in campagne elettorali e in tutti i santi giorni del povero governo Prodi. Sparare sciocchezze su tutti i temi cari a chi li doveva votare. Attaccare smisuratamente con "allegra spensieratezza" chi è ed era inteso come “nemico”, traditore, amico del corrotto ed in fondo corrotto pure lui. Non vedendo invece che molti di quei "nemici" erano anche tra le loro file. Come si è purtroppo visto.

Questi irresponsabili hanno provocato danni in profondità tanto che l’elettore disprezzato ha pensato che forse, alla fine, era meno pericoloso il nostro ridicolo “dittatore” che quegli estremisti parolai.Certo l'abbiamo pagata cara.

Concludendo, non stracciamoci sempre le vesti sul “destino cinico e baro” ma riflettiamo sulla realtà che ci circonda e non giudichiamo con alterigia gli altri.

Prima modifichiamo i nostri atteggiamenti nel proporci al “popolo”, comportiamoci più seriamente e non demonizziamo sempre “gli altri” e forse unendo questo a programmi e candidati migliori saremo più “accettati” anche dalla maggioranza, che è tale, degli italiani.

Allora sì, vedranno sotto nuova luce il loro eroe Frankestein e il suo castello di nefandezze.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda flaviomob il 27/01/2011, 23:36

Ranvit
Alcuni di voi hanno contestato Battista. Io ho detto che invece PiGi ha ragione e che questo rifiuto della sua tesi mostra l'incapacità di capire come realmente stanno le cose e la ragione per cui in Italia la "vostra" sinistra viene vista come il diavolo e quindi da evitare, anche a costo di votare Berlusconi.


Il rifiuto di una tesi non mostra l'incapacità di capire. Ancora una volta hai utilizzato un sillogismo offensivo e denigrante.
Il rifiuto di una tesi, soprattutto se motivato, mostra una differenza di opinione.
Inoltre l'elettore italiano ha diverse alternative alla sinistra, che non lo costringono sempre e comunque a votare Berlusca.

Se oggi, come nel '48, si continua a diffidare della vostra sinistra....ci sarà pure una ragione. La vogliamo capire o vogliamo continuare ad assolverci adducendo il tutto al popolo bue?


Dal '48 ad oggi anche tu hai votato per il partito di sinistra più vicino all'URSS di tutta la storia occidentale, ripetutamente. Ora volti gabbana e parli della vostra sinistra? Hai imparato da Walter?

Siete (non solo tu e pierodm... ma tutto l'ambaradan di persone e intellettuali che sostiene le vostre tesi) persone colte ed intelligenti, condividiamo tante aspirazioni per un mondo piu' giusto ed equo, vogliamo capire i veri perchè anche se dovessero essere impietosi...???


Condividere le aspirazioni non significa condividere le scelte politiche per metterle in atto. Molte persone che aspiravano ad un mondo più giusto votarono Mussolini, Hitler, Franco, Stalin e Ceausescu e sappiamo bene com'è andata a finire.

Nessuno vuole assolversi, anche perché prima che schierati politicamente siamo tutti italiani, qui, e certamente è molto difficile assolverci in questo momento storico. Indubbiamente i fallimenti del centrosinistra hanno avuto un peso a prolungare la vita politica di Berlusconi e dei suoi lacchè e nessuno nega che la spaccatura che si è creata più volte con una frazione di rifondazione comunista abbia minato la credibilità della nostra parte politica. Ciò non significa che politicamente da quella sponda non possano svilupparsi idee, analisi e critiche valide: basti pensare a dove ci ha condotto tutta la retorica intorno alla guerra in Afghanistan.
Se l'opposizione fosse responsabile e riconoscesse la profonda, pericolosa anomalia di Berlusconi e del suo partito, basterebbe che proponesse una soluzione unitaria senza veti incrociati, senza secondi fini. Parte del 'centro' invece si impegna a rimarcare le differenze e a cercare di avvantaggiarsi in un continuo cerchiobottismo, altri impongono veti pretestuosi ed il clima è avvelenato, mancano le capacità di sintesi. Divide et impera.


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