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E' in gioco un'intera generazione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda pierodm il 17/01/2011, 14:33

Cara Manuela, non sono minimamente d'accordo con te, ma proponi la tua posizione con quel tanto di civiltà e di garbo che rende possibile una discussione.
Da parte mia cercherò di essere altrettanto garbato, e altrettanto netto nelle mie affermazioni.

non aver rielaborato, superandole, le culture novecentesche, quell'essevi rimasta aggrappata, incapace, in fondo, di elaborare la caduta del Muro e di diventare europea.

Questo sarebbe un buon titolo per un capitolo di libro, o un paragrafo: rimarrebbe però da scriverlo questo capitolo, per capire di cosa parli.
Quali sarebbero le "culture novecentesche"? Quale parte delle tante culture novecentesche sarebbero da buttare, quali da conservare? Che c'entra la caduta del Muro? Quali sono i discorsi, i concetti, che hai trovato in questo forum, su questo argomento, che ti spingono a evocare il Muro?
Quanto alla classe dirigente, ti sembra proprio che sia un problema da guardare sotto l'aspetto esclusivo o prevalente della "sinistra"?

Dice Pierodm che quella che disegno è "buona amministrazione", ma non "sinistra" (che poi sia generico è ovvio, non posso mica qui fare un programma di governo, cosa di cui non sarei capace:.. ).
Forse è vero, ma la buona amministrazione, qui e ora, è la cosa più di sinistra che mi viene in mente.


Nessuno chiede a te o a chiunque altro di fare un programma di governo: si parlava in generale, e in generale ho affrontato anch'io il problema.
Evidentemente mi sono spiegato male.
Primo - L'amministrazione - buona o cattiva che sia - è appunto amministrazione, non è "politica", e di politica si parlava.
Io dicevo che la buona amministrazione, così come tu correttamente la descrivevi, non può e non deve essere considerata di pertinenza esclusiva della destra o della sinistra, ma in un paese civile (o "europeo", come si usa dire attualmente) è cosa che è lecito aspettarsi da chiunque vada al governo.
Il fatto che a te venga in mente, al massimo, la buona amministrazione fa probabilmente parte di quella crsi di cui tu stessa parlavi: non è evidentemente solo un problema di classe dirigente
Personalmente ho visto cominciare questa sindrome riduttivistica alla fine del "secolo scorso" - visto che parliamo di secoli - che poi sarebbe dieci o quindici anni fa, quando cominciava a manifestarsi la povertà ideale e ideologica di quella nomenklatura di centro-sinistra della quale tu stessa parlavi, arrivando al limite grottesco delle Centopadelle, dei "sindaci d'Italia" e altre sciocchezze che si è ben visto che fine abbiano fatto.

Secondo - Diciamo che la buona amministrazione è condizione necessaria, ma non sufficiente a caratterizzare un partito, o peggio ancora un governo, sia di destra sia di sinistra: queste, e perfino i centristi, si distinguono per avere ciascuna una propria idea di società, un proprio concetto di economia, di lavoro, di istruzione, di rapporti internazionali, di priorità, di diritti individuali, di giustizia, etc.

Non è detto che tutto ciò debba dare luogo ad un'architettura ideologica complessa: può trattarsi anche di un semplice programma. Ma francamente è improbabile che basti un programma: anche dietro il più semplice dei programmi c'è sempre un complesso antefatto intellettuale e ideologico, sebbene non sempre sia reso esplicito o sia strutturato consapevolmente.

Anche perché, lascia intendere pierodm che la sua idea di "sinistra" sia un insieme di definizioni teoriche, cui commisurare l'azione di governo. Una specie, cioè, di idea platonica di sinistra, cui le perfettibili azioni umane dovrebbero tendere. Beh, Piero, abbiamo già dato. L'abbiamo già sperimentato l'ideale cui tendere senza arrivarci mai, quel paradiso laico che ci aspetterebbe dopo la resurrezione della rivoluzione: grazie, basta così. Io di religioni, di un tipo o dell'altro, che guidano il fare politico, ne ho decisamente abbastanza.

Mi sembra di aver esposto un concetto di partito semplicemente basilare, senza alcun accenno a rivoluzioni, a caverne platoniche, a resurrezioni, e tutto il cucuzzaro che hai citato.
Io credo che tu - e non solo tu - ti sei fatta un ritratto, diciamo una bambilina di cera, chiamata "sinistra" e c'infili gli spilloni a prescindere da chi in particolare ti sta parlando, o da che cosa ha detto o scritto: basta la parola "sinistra" per far scattare una serie di frasi e di concetti.

Ma è lo stesso pragmatismo delle socialdemocrazie, quello che ha permesso ai sindacati tedeschi e francesi di contrattare salari alti e clausole di salvaguardia

Tra parentesi potrei far notare che anche il pragmatismo è un retaggio, settecentesco perfino più che novecentesco: ma è una battuta ...
Ti risulta che i sindacati italiani abbianoi contrattato in forma religiosa o superstiziosa?
Pensi sul serio che i salari alti tedeschi siano figli di uno speciale pragmatismo sindacale?

Chi ha detto che un riformismo radicale è un pranzo di gala? :) Al contrario, è molto più difficile e complesso praticare il riformismo che predicare la rivoluzione, no?

Per rispondere alla tua domanda, credo che l'abbia detto un imbecille.
Ma adesso rispondi tu: chi ha parlato, qui, di rivoluzione?
Quello che io vedo, con molta semplicità, è che da quando la sinistra si riempie la bocca di riformismo si ritrova senza una linea politica chiara, e si limita a ripetere a pappagallo quello che dicono anche i più cretini esponenti della destra.
L'hai detto tu: praticare il riformismo è difficile e complesso, mentre - aggiungo io - è assai più facile parlarne e chiamare "massimalisti" quelli che qualche riforma la vogliono sul serio.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda Manuela il 17/01/2011, 17:48

Approfittando di un po' più di tempo, voglio insistere nella polemica (era un po' che non mi veniva così... :)).

1) Pierodm è troppo raffinato per non sapere di cosa parlo quando parlo di culture novecentesche e cosa c'entra il muro di Berlino. La storia d'Italia, almeno dagli anni '90 in poi, la conosciamo tutti; e c'entra eccome l'incapacità del PCI di trasformarsi (non solo nel nome) in un vero partito socialdemocratico, o l'impossibilità per Prodi di pervenire da subito ad un Partito Democratico che ri-fondasse dentro di sé il riformismo socialista, quello cattolico e quello azionista. Non credo di dovermi dilungare olrte, sono cose ormai stranote. Che poi il problema dell'incapacità della classe dirigente non riguardi solo la sinistra, è vero, ma a me interessa quella.

2) Quanto al resto, vorrei essere io a chiedere. Se ho ben capito il concetto di partito di pierodm sarebbe questo:
"Un partito esiste, ha un senso, se ha (se è) un insieme di idee e di valori comuni a tutti coloro che ne fanno parte: .... Penso a questioni che si usa considerare dirimenti in tutte le democrazie occidentali: la laicità, l'interventismo bellico, la scelta se guardare all'economia dal punto di vista dei lavoratori o del capitale, l'assetto istituzionale, etc.".
Se hai esplicitato maggiormente in altri interventi, mi è sfuggito, e ti prego di rendermene edotta. Ma se non mi sbaglio, allora è proprio questo quel "corpus teorico" cui mi riferivo, quell'"a priori" cui l'azione politica dovrebbe conformarsi per guadagnare la patente di "sinistra". Se considero la laicità un prerequisito di qualsiasi azione politica (ma temo che se approfondissimo anche su questo troveremmo da discutere) tutto il resto attende ad un fare politico che nel tempo può cambiare, senza per questo perdere la sua connotazione. "Guardare all'economia dal punto di vista dei lavoratori o del capitale" cosa significa, poi, nel concreto? Per esempio, io penso che lavoratori e aziende abbiano un obiettivo comune, quello di produrre e crescere, e far crescere il paese dove sono collocate; e la contrattazione sindacale serve proprio a contemperare interessi immediatamente divergenti per trovare accordi che concorrano a perseguire quel fine comune.

3) In una cosa hai proprio ragione: il pragmatismo è un retaggio settecentesco, di quel Settecento che all'Italia è tanto mancato, e cavolo se ne paghiamo le conseguenze!

4) Ti risulta che i sindacati italiani abbianoi contrattato in forma religiosa o superstiziosa? . Si. La FIOM ha messo sul tavolo quelli che ha chiamato "diritti indisponibili", usando lo stesso termine della Binetti sul testamento biologico. E si è ritirata dal tavole delle trattative. (Vedi, anche sul concetto di laicità finiamo per non essere d'accordo)

Pensi sul serio che i salari alti tedeschi siano figli di uno speciale pragmatismo sindacale? Si. assolutamente (le clausole di salvaguardia, per esempio, non sono state considerate "diritti indisponbili"). O forse di cosa, dei buoni capitalisti tedeschi?

5) Chiedi retoricamente: chi ha parlato qui di rivoluzione? Beh, quando voglio citare qualcuno, lo faccio. Ma ci sono conseguenze che si deducono dalle premesse. Tanto per chiarire: se la premessa è "lotta di classe", la conseguenza è la rivoluzione (o, perlomeno, un'alternativa di sistema, contrapposta ad un'alternativa di governo: parole meno sanguinarie ma, concettualmente lo stesso). Se la premessa è "la vita è un dono di dio", la conseguenza è che io non posso disporne, e qualcun altro decide per me. Solo logica.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda pianogrande il 17/01/2011, 18:10

Come si può difendere i propri interessi, per non essere massacrati dagli interessi di altre categorie di cittadini molto meno schizzinosi di noi nel passare all'azione, senza essere catalogati come: massimalisti, rivoluzionari, pezzi di antiquariato?
Io, quando cercano di fregarmi, mi difendo con le unghie.
Se di fronte alla mia difesa mi dicono che non ho capito niente, si rafforza in me l'idea che mi vogliono fregare.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda ranvit il 17/01/2011, 20:21

Manuela....ti voglio bene
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda flaviomob il 18/01/2011, 0:20

Manuela


4) Ti risulta che i sindacati italiani abbianoi contrattato in forma religiosa o superstiziosa? . Si. La FIOM ha messo sul tavolo quelli che ha chiamato "diritti indisponibili", usando lo stesso termine della Binetti sul testamento biologico. E si è ritirata dal tavole delle trattative. (Vedi, anche sul concetto di laicità finiamo per non essere d'accordo)


Calma. La FIOM ha annunciato azioni legali contro il contratto (che limita in maniera illegittima il diritto di sciopero e la rappresentanza sindacale). Forse ha ragione: aspettiamo le sentenze prossime venture...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda Manuela il 18/01/2011, 9:36

ranvit ha scritto:Manuela....ti voglio bene


Lo so. Ma okkio... Enzo non scrive, ma legge... :D :D :D
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda gabriele il 18/01/2011, 10:14

Un contributo veloce.

Si parla di Germania, ma della Germania bisgna anche dire che è un sistema armonizzato: i politici fanno il politici, i sindacati i sindacati e i mafiosi stanno in galera. E i risultati sono, per esempio, questi:

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GERMANIA, salario minimo per interinale
EUROPA

FRANCOFORTE (nostro servizio) - Gli appelli lanciati dai sindacati al governo non sono rimasti inascoltati: il ministro del Lavoro, Ursula von der Leyen (Cdu), ha annunciato ora di voler riordinare il mercato del lavoro con nuovi regolamenti. Dopo un intenso colloquio con il presidente dell' Unione dei datori di lavoro in Germania (Bda), Dieter Hundt, la signora von der Leyen ha deciso di fissare per legge il salario minimo per il settore del lavoro interinale.

In considerazione del termine della moratoria concessa alla Germania sulla libera circolazione dei lavoratori dei Paesi dell' Europa dell'Est, entrati a far parte dell'Ue, che scadrà nella primavera del 2011, il ministro del Lavoro ha definito la reolamentazione del salario minimo ''assolutamente necessaria e urgente''. Il settore interinale, con oltre 650mila lavoratori, ha un peso determinante e, anche a giudizio del presidente del Bda, Hundt, ''occorre evitare che i lavoratori dell'est a partire dall' anno prossimo vengano impiegati con salari dumping, che sconvolgerebbero l'intero mercato''.

Il ministero del lavoro intende estendere il regolamento sul salario minimo - attualmete vigente solo nel settore edilizio - anche agli 800mila dipendenti nei settori sanitario, della cura degli anziani e convalescenti, un settore in forte crescita che impiega prevalentemente personale straniero spesso sottopagato. Il leader del Dgb, Michael Sommer aveva ribadito, anche al vertice di due settimane fa, la richiesta del sindacato di una legge che garantisca la retribuzione minima oraria.

''La retribuzione deve di nuovo corrispondere al lavoro effettuato - ha detto Sommer - un salario al di sotto di 8,50 euro l'ora, non corrisponde al valore della prestazione umana''.Finora, una legge federale sui salari minimi - che trova sempre più sostenitori tra gli imprenditori - non era stata vista di non occhio dagli esponenti della Cdu. Ora è soprattutto il partner della coalizione di Berlino, il partito Fdp, a opporsi al salario minimo.

Ursula von der Leyen ha inoltre dichiarato che occorrerà trovare un regolamento anche sui sindacati di categoria minori. Il principio dell' unità contrattuale di categoria all' interno delle aziende, vigente da decenni in Germania, è stato recentemente abolito da una sentenza del Tribunale Federale del Lavoro, che definisce legale la coesistenza di diversi contratti nella stessa impresa.

La sentenza favorisce in tal modo la concorrenza tra i sindacati, ma crea, al tempo stesso, le condizioni per aspri conflitti tra i lavoratori, i loro rappresentanti e i datori di lavoro. Il sindacato unitario di categoria, Dgb, e l'Unione Federale die datori di lavoro (Bda) hanno già lavorato insieme a un progetto per la modifica della legge del contratto di categoria. Tale compromesso, secondo quanto dichiarato dal presidente del Bda, Hundt ''non intende impedire i sindacati minori, bensi' prevenire conflitti tra i lavoratori''.

E' previsto tra l'altro che all' interno di un periodo di pace concordato tra le parti sociali nel corso delle trattative, non sarà permesso di proclamare scioperi. Ursula von der Leyen ha accolto la richiesta delle parti,ma ha precisato che una modifica al diritto alla sciopero dovra' essere attentamente valutata, anche sulla base della conformità alla Costituzione e potra' essere sottoposta al Bundestag non prima dell'autunno.

Andreina Bonanni

(1 luglio 2010)
http://www.conquistedellavoro.it/cdl/it ... 710512.htm


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GERMANIA TRAINO D'EUROPA, RETRIBUZIONI + 2,8%
Scritto da: Redazione il 15/10/2010 alle ore 16:02, nella categoria News

Gli esperti economici tedeschi sicuri: in futuro meno disoccupazione e aumento delle retribuzioni.La soddisfazione del ministro federale dell'economia Rainer Bruederle (Fdp).


Francoforte - Della crescita in Germania potranno finalmente approfittare anche i lavoratori. Gli esperti economici dei principali Istituti tedeschi, nella loro relazione presentata oggi, prevedono che l'anno prossimo le retribuzioni cresceranno in media del 2,8%. L'aumento del costo del lavoro non condizionerà, tuttavia, negativamente la situazione dei posti di lavoro: gli istituti sono concordi nel prevedere che, al tempo stesso, la disoccupazione dovrebbe scendere a meno di tre milioni di persone, ovvero al livello più basso registrato dal 1992. Gli economisti sottolineano inoltre che gli aumenti salariali contribuiranno ulteriormente alla crescita del consumo interno e all' andamento congiunturale. Si prevede che l' aumento del Pil sarà quest'anno del 3,5% e di almeno il 2% nel 2011.

Degli aumenti retributivi, approfitteranno anche le casse pubbliche. Grazie ai maggiori introiti fiscali, il governo Federale sarà in condizione di rispettare di nuovo i criteri del patto di stabilità dell'euro, con due anni in anticipo rispetto al previsto. Il livello del nuovo indebitamento dovrebbe tornare al di sotto del 3% già entro il 2012. Il ministro federale dell' economia, Rainer Bruederle (Fdp), attualmente in viaggio in Asia, ha accolto con soddisfazione la notizia e ha dichiarato: "La ripresa, trainata dalle forti esportazioni, si ripercuote ora positivamente sugli investimenti il consumo e le retribuzioni reali". Bruederle ha tuttavia sottolineato: "La Germania risentirà sempre più di una carenza di forze di lavoro: occorrerà far ricorso per questo a misure strutturali".
In seguito alla robusta ripresa e gli aumenti retributivi, cresceranno anche i prezzi al consumo. Secondo i calcoli degli esperti, tuttavia, l'inflazione dovrebbe restare ben al di sotto dei livelli di guardia fissati dalla Banca centrale europea (Bce). Gli Istituti prevedono che l'aumento del costo della vita, che lo scorso anno è stato appena dello 0,4%, salirà all' 1,1% quest'anno e all'1,6% nel 2011.

Anche al vertice del Fondo monetario internazionale dei giorni scorsi a Washington, gli esperti economici dei 187 Stati presenti, hanno previsto una grossa ripresa economica in Germania.
In tale occasioni gli economisti del Fondo, non solo hanno riconfermato il ruolo della Germania di locomotiva europea, ma hanno sottolineato anche l'importante funzione del modello economico tedesco a livello mondiale. In considerazione dei tentativi di alcuni paesi, in particolare della Cina, di favorire le esportazioni con una svalutazione monetaria a scapito di altri paesi, ai margini del vertice del Fondo il segretario di Stato per le finanze, Joerg Asmussen, ha lodato la Germania come "un esempio positivo".
A giudizio unanime degli economisti il modello tedesco mostra chiaramente che lo sviluppo congiunturale e delle esportazioni è possibile anche con una forte valuta e con l'aumento del costo del lavoro.

Il presidente della Bundesbank, Axel Weber, al riguardo ha aggiunto: "La Germania trae la sua crescita da sola". Gli impulsi al consumo interno e agli investimenti contribuiranno a suo avviso a rendere il paese meno dipendente dalle esportazioni e da eventuali crisi internazionali.
Secondo le stime del Fondo monetario internazionale la crescita in Italia, dopo il crollo del 5% registrato lo scorso anno, dovrebbe attestarsi intorno all'1% sia quest'anno che nel 2011.
In tal modo, lo sviluppo congiunturale italiano resterà ben al di sotto della media in Europa, dove è previsto un aumento dell' 1,7% per il 2010 e dell'1,5% per l'anno prossimo.

Fonte: Conquistedellavoro.it

http://www.lavoroediritto.it/articoli_d ... php?id=257
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda gabriele il 18/01/2011, 10:21

Navigando si trova anche questo contributo, semplice ma efficace:

Lavorare in Germania
Cultura d'impresa, stipendi e norme di lavoro
Molti stranieri hanno bisogno di qualche tempo per adattarsi al modo di lavorare tedesco. La gente non lavora molte ore; in molti uffici, soprattutto nel settore pubblico, la giornata finisce alle 16.

Tuttavia, si dà molta importanza all'efficenza, si cerca di essere il più produttivi possibile e c'è poco tempo, o quasi nullo, per socializzare o parlare ad eccezione delle ore di pausa che sono di solito di 15 minuti con 45 minuti per mangiare.

La cultura d'impresa in Germania è generalmente abbastanza gerarchica. Ai tedeschi piace lavorare basandosi su piani prestabiliti e prendono decisioni basate su fatti. Le riunioni, organizzate e ben pianificate, rappresentano il passo per prendere decisioni con il consenso generale di gruppo. Ci si aspetta la puntualità e non vengono tollerati i ritardi. Quindi fa attenzione, specialmente se vieni da un paese in cui il ritardo è molto diffuso!

Stipendi
Gli stipendi ( Lohn/Gehalt) in Germania sono tra i più alti del mondo. La maggior parte dei lavori per i laureati pagano 30.000€ /anno. I lavori per gli studenti in cui non è richiesta una laurea vengono pagati 10/15 € /ora. Di solito, quando si parla di stipendi, si parla di stipendio lordo cioè prima della deduzione delle tasse e della previdenza sociale. Tieni presente che le tasse, a seconda del tuo stipendio, possono arrivare ad essere il 50% del tuo stipendio lordo. Quindi cerca di non confondere gli stipendi lordi e netti!

Lo stipendio nel tuo contratto è mensile. Nel contratto dovrebbero essere indicati anche remunerazioni speciali, bonus e revisioni dello stipendio. Molte imprese hanno 13 paghe l'anno. Di solito si riceve lo stipendio a dicembre per Natale o viene diviso tra Natale e l'estate. Per alcuni lavori di dirigenza ci sono 14 paghe l'anno.

È difficile sapere a quanto ammonta lo stipendio per lavori o posti specifici anche se ti risulterebbe più facile saperlo per contrattare il tuo stipendio. Personalmarket ( www.personalmarket.de ) ti offre, previo pagamento, un'analisi dello stipendio basandosi sul settore, educazione, esperienza professionale e zona geografica. Questo può essere di gran aiuto quando dovrai negoziare il tuo stipendio.

Legge di lavoro
Per lavorare hai bisogno di un permesso di lavoro (Arbeitsgenehmigung o Arbeitserlaubnis) o di un permesso di residenza che ti permetta di lavorare (consulta la nostra sezione sui permessi di lavoro). Hai anche bisogno di una tessera fiscale (Lohnsteuerkarte) e di un numero della previdenza sociale (Sozialversicherungsnummer). Le tessere fiscali vengono emesse dall'autorità che corrisponde alla città/regione in cui sei registrato. I numeri della Previdenza Sociale sono emessi dalle istituzioni delle assicurazioni pensionistiche.

Quando un lavoratore lavora per la prima volta, l'impresa di solito lo registra ed emette un numero di previdenza sociale e una carta d'identità. Nel caso tu avessi domande o richieste, dovresti dirigerti direttamente alla tua impresa, alla tua compagnia di assicurazioni sanitarie o la tua istituzione di assicurazioni statale.

Normativa lavorativa
La Germania ha uno dei mercati lavorativi più regolati del mondo, con le sue leggi sul lavoro disegnate per proteggere i lavoratori. Che ci sia o meno un contratto di lavoro, i lavoratori hanno diritti di base:

● vacanze

● stipendio per malattia

● poter scegliere di lavorare a tempo parziale

● ricevere una formazione

● ferie per maternità/paternità e relativa protezione professionale

I periodi di preavviso seguono delle regole ma le compagnie possono concordare periodi di preavviso più lunghi nel caso di lavori collettivi o individuali. Le condizioni di lavoro al di sotto dello standard minimo legale stabilito non sono permesse e non sono legalmente vincolanti.

Accordi di lavoro collettivo
C'è anche una legge per il lavoro collettivo che nasce dalle leggi che proteggono gli accordi lavorativi collettivi e i diritti dei lavoratori sul posto di lavoro (Betriebsverfassungsrecht). Le leggi che governano gli accordi collettivi permettono ad entrambe le parti (sindacati e federazioni patronali o impresari individuali) di creare i loro propri accordi lavorativi. Gli accordi lavorativi regolano gli stipendi, ore lavorative, ferie e periodi di preavviso. La maggior parte degli impiegati lavorano con un accordo lavorativo anche se negli ultimi anni sempre più imprese sono state esentate dal negoziare accordi propri.

I diritti del lavoratore
Il Betriebsverfassungsrecht regola la relazione tra lavoratore ed impresa sul posto di lavoro. Gli impiegati sono rappresentati dal Consiglio di Lavoro (Betriebsrat) i cui membri vengono scelti dai lavoratori. Tra le altre cose, è responsabile della protezione dei diritti dei lavoratori sul posto di lavoro. La direzione deve consultare il Betriebsrat in relazione a questioni sul personale o l'impresa. Se hai problemi sul posto di lavoro, devi consultare il tuo Betriebsrat e chiedere consiglio o aiuto.

Nelle imprese con più di 2.000 impiegati, viene applicata la co-determinazione del 1976 o Legge della Partecipazione dei Lavoratori (Mitbestimmungsgesetz). Questa legge richiede che il consiglio supervisore dell'impresa abbia un certo numero di impiegati rappresentanti. Il principio di co-determinazione dice che i sindacati e gli impiegati hanno voce e diritto di voto nelle politiche dell'impresa, oltre che avere la responsabilità della stessa

http://www.justlanded.com/italiano/Germ ... n-Germania
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda pianogrande il 18/01/2011, 10:53

Insomma.
In Germania il governo non è un perfetto estraneo che pensa solo a farsi gli affari propri.
Probabilmente, questo vale anche per i partiti politici.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda matthelm il 18/01/2011, 11:38

In Germania non hanno i sindacati e... la testa dei Landini e Cremaschi che abbiamo noi.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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