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Camera, no a sfiducia. Votazione sul filo di lana: 314 a 311

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Re: Camera, no a sfiducia. Votazione sul filo di lana: 314 a 311

Messaggioda Gab il 16/12/2010, 18:53

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Gab
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Re: Camera, no a sfiducia. Votazione sul filo di lana: 314 a 311

Messaggioda flaviomob il 16/12/2010, 21:23

Sciliputin

Sciliputin
di Marco Travaglio

Nell’estate del 1994, la prima di B. al governo, Montanelli scrisse sulla Voce: “Oggi, per instaurare un regime, non c’è più bisogno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul Palazzo d’Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione. Il risultato è scontato: il sudario di conformismo e di menzogne che, senza bisogno di leggi speciali, calerà su questo Paese riducendolo sempre più a una telenovela di borgatari e avviandolo a un risveglio in cui siamo ben contenti di sapere che non faremo in tempo a trovarci coinvolti”.
Sette anni dopo, l’ultima volta che s’incontrarono in tv, nel 2001, Biagi gli chiese una previsione. E lui: “Berlusconi, se vince, governerà senza quadrate legioni, ma con molta corruzione” (il direttore di Rai1, Maurizio Beretta, censurò la frase e fece subito carriera in Confindustria).

Ecco, quel che è accaduto ieri nel regno dei morti – Montecitorio, l’unico posto al mondo dove B. ha ancora la maggioranza – è una mirabile sintesi del regime Tv & Corruzione denunciato fin dall’inizio da Montanelli. Anche ieri era scontato il risultato: e non perché si prevedesse che le signore Siliquini e Polidori sarebbero state colte da crisi di coscienza last minute alla toilette o dalla manicure, in perfetta simbiosi con i Calearo, i Cesario, gli Scilipoti e i Razzi; ma perché chi si proponeva di abbattere il regime non l’ha mai, in cuor suo, considerato un regime e dunque s’è comportato come se dovesse rovesciare un normale governo. Come se bastasse chiudere una parentesi aperta nel ’94 per riportare il paese alla normalità.

L’Italia, specie ai piani alti, non è più un paese: 16 anni di berlusconismo l’hanno trasformata in quella “telenovela di borgatari” avvolta in un “sudario di conformismo e di menzogne senza bisogno di leggi speciali” profetizzata dal vecchio Indro. Non c’è più arbitro, a regolare la contesa.

La Corte costituzionale se la dà a gambe perché “il clima politico è surriscaldato” (dice il neo-presidente De Siervo, noto cuor di leone, che l’altra notte era da Marzullo). Il Tribunale dei ministri e la Procura di Roma si palleggiano l’indagine su B. per il complotto anti-Annozero e, nel tragitto, spariscono le intercettazioni.

Il capo dello Stato, noto anestesista, somministra cloroformio e bromuro, intanto mentre tutti dormono la Banda B svaligia il paese. Un mese fa B. era politicamente morto: bastava votare subito la mozione di sfiducia dei finiani ed era fatta. Invece la cosiddetta “moral suasion” del Colle ha regalato al grande corruttore un mese di tempo per comprarsi quei pochi che ancora non teneva sul libro paga.

Fini poi ha sottovalutato l’avversario e selezionato male le truppe d’assalto. Errore tanto più imperdonabile in quanto lui il nemico lo conosce meglio degli altri: avendoci convissuto per tanti anni, avrebbe dovuto reclutare uomini di provata fede e incorruttibilità, col coltello fra i denti, non le Moffe e le Sdilinquini. Ha preferito la quantità alla qualità, mettendosi in casa infiltrati che, al segnale convenuto del mandante, sono usciti allo scoperto.

Stesso errore dall’altra parte ha commesso Di Pietro: non contento dei Carrara e dei De Gregorio, ha imbarcato i Razzi, gli Scilipoti e i Porfidia, gente che non occorre il curriculum per tenerla a debita distanza: basta la faccia.

Del Pd, che è riuscito a perdere per strada 18 deputati e un terzo dei voti in due anni e mezzo, inutile parlare. Fini almeno ha ammesso la sconfitta. Invece dai perditori piddini, che han collezionato più fiaschi di una cantina sociale, mai un cenno di autocritica. Come disse Violante nel 2002 alla Camera, “Berlusconi sa per certo che gli è stata data la garanzia piena nel 1994 che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa Letta. Non abbiamo fatto la legge sul conflitto d’interessi, abbiamo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni e durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte!”. Gli hanno venduto l’Italia e se ne vantano pure.

Fonte: http://www.nuovasocieta.it/editoriali/9 ... putin.html


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Re: Camera, no a sfiducia. Votazione sul filo di lana: 314 a 311

Messaggioda gabriele il 16/12/2010, 21:39

pierodm ha scritto:In politica non esiste la categoria del tradimento.


Esatto. Per subire un tradimento, bisogna prima fidarsi...
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Re: Camera, no a sfiducia. Votazione sul filo di lana: 314 a 311

Messaggioda Iafran il 16/12/2010, 21:40

(A proposito del video proposto da Gab)

Scilipoti ha avuto modo di sfogarsi e di giustificare le sue decisioni politiche (non poteva fare altrimenti), come si sfogheranno e si giustificheranno gli altri che non hanno resistito a cogliere le "opportunità" più ghiotte e più redditizie (per immagine, importanza e ... altro) delle loro storie personali, non contingenti a questo specifico momento.
Se fosse diversamente (rifacendomi alle parole di Myosotis viewtopic.php?f=4&t=3148&st=0&sk=t&sd=a&start=30) "il Parlamento rappresenterebbe proprio lo strumento di mediazione tra classi ed interessi economico e sociali" e sarebbe visto con simpatia e stimolerebbe tutti ad una partecipazione fattiva.
La realtà, invece, è fatta da troppi personaggi privilegiati dalla politica che hanno costituito una vera e propria "casta", quasi antagonista della popolazione e probabilmente all'origine delle profonde "sofferenze" sociali e all'origine anche degli squilibri territoriali.
A questi si aggiungono gli attuali governanti il cui unico scopo è quello di mantenere uno stato di agitazione perenne per non interessarsi ai problemi della collettività (estranei agli interessi del "premierissimo").
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