Figuriamoci se avesse conosciuto Berlusconi..
Pasolini ha fatto di più e di meglio che "conoscere" Berlusconi: ne ha descritto il mondo, lo scenario, il degrado culturale e antropologico con molti anni di anticipo sulla sua emersione nella scena politica.
I suoi articoli degli anni '70 sono stupefacenti, se riletti oggi, in questo senso.
Ma erano assai difficili da digerire anche allora: allora come oggi non potevano piacere a chi è aggrappato alla retorica della democrazia, a chi ama riempirsi la bocca con le fumisterie del "popolo sovrano", e a chi "non crede in nulla e ci governa" e ai cultori della politica come pura arte del compromesso e della competizione elettorale.