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Matteo, io lo conosco bene

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda Loredana Poncini il 10/11/2010, 16:58

Per fortuna c'è uno che è concretissimo ! :D
Peccato che la concretezza, pur necessaria, nella realtà politica non sia affatto sufficiente, anzi !!! 8-)
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda Iafran il 10/11/2010, 17:20

franz ha scritto:
Iafran ha scritto:Nel 2010, in Puglia, Adriana Poli Bortone, la candidata dell'UdC+IoSud+MpA, ha ottenuto il 8,71% dei voti, però a Vendola sono mancati i voti dell'Udeur e del Partito dei pensionati, che nel 2005 rappresentavano il 3,46%, mentre nel 2010 (nell'altro schieramento) sono scesi a 0,7%.
Queste liste (Udeur + pensionati) se non passavano al PdL avrebbero confermato le percentuali precedenti o avrebbero avuto le stesse preferenze che hanno avuto schierandosi nel Cdx?
Forse si o forse no, nel dubbio sarebbe bastato un 1,2% (a fronte dello 0,70% reale attuale e del 3,46% passato), per determinare la vittoria di Vendola nelle elezioni del 2010, con il 49,89 % delle preferenze (48,69 + 1,2), mentre il candidato opposto, Rocco Palese, anche con l'aggiunta del 8,71% della Poli Bortone, e la mancanza dell'1,2% ipotetico (dato a Vendola) si sarebbe portato al 49,76% (42,25 + 8,71- 1,2).

Chiaro che la storia non si fa con i se e che se ci proviamo possiamo fare ipotesi sia sul posizionamento di poli bortone ed anche di altri (e non ci sono limiti alla fantasia). Realisticamente il risultato ha piu' possibiltà di cambiare per i 185'000 voti della poli bortone che per i 9'000 udeur e 4700 dei pensionati.

Avevo avvertito che tutto poteva essere contestabile (le mie fantasiose supposizioni, ma anche l'ipotetica vittoria del Cdx qualora si fosse associato con l'UdC + IoSud + MpA).
I dati certi sono:
- Udeur, nel 2005 con Vendola, 3,28% - nel 2010 con Cdx, 0,46%
- PdPens, nel 2005 con Vendola 0,18% - nel 2010 con Cdx, 0,24%
- UdC, altri nel 2005 con Cdx 7,77% - nel 2010 come terzo 8,71%
- nel 2010, Vendola (Cs) 48,69% - Palese (Cdx) 42,25%
si può pensare che gli elettori dell'Udeur non abbiano gradito la nuova collocazione, oppure che non hanno fatto mancare comunque l'appoggio a Vendola (che ha preso più voti dei rispettivi partiti) o, ancora, che abbiano votati altre liste nel Cdx o che non siano andati a votare, certo che una debacle così evidente non era immaginabile (dal 3,28 allo 0,46%).
E' lapalissiano che la lettura dei dati numerici del 2010 avrebbe portato Rocco Palese (42,25 + 8,71 – 0,7 = 50,26%) a prevalere su Vendola (48,69 + 0,7 = 49,39%). Ma io ho voluto insinuare qualche dubbio sulla reale consistenza dell'Udeur se avesse sostenuto Vendola e avrei ipotizzato che bastava un 1,20% (del 3,46% precedente) al posto dello 0,70% reale, che l'esito sarebbe stato lo stesso a favore di Vendola.
I numeri riferiti ad un'elezione, se vengono letti a posteriori e se vengono presi come sono esposti senza nessun "se" e senza nessun somma ipotetica, possono dire la verità.
Indubbiamente se Vendola avesse "predicato bene e razzolato male" sarebbe stato una proposta perdente (come pensavano i nostri stessi "capi", che non avevano fatto bene i conti con i cittadini).
In un contesto particolare l'uomo Vendola, con tutto quel che ha "predicato e fatto" nella Regione Puglia, ha vinto sulle mistificazioni e sul teatrino dei politicanti, per l'appoggio degli elettori.

In precedenza, ho avuto modo di riportare quello che è accaduto nel mio paese: alle amministrative del 2005 siamo partiti (noi del Cs) in fase di ballottaggio nettamente svantaggiati di circa 7 punti con il Cdx (43% Cs vs 57% Cdx+altri): abbiamo recuperato e vinto le elezioni perché abbiamo dato impressione di avere voglia di fare, condivisione e compattezza. Doti (voglia di fare, condivisione e compattezza) che, nel quinquennio amministrativo, non abbiamo saputo dimostrare realmente di possedere, per la solita autoreferenzialità dei nostri irraggiungibili eletti, con il risultato che ora siamo amministrati dall'Udc insieme ad altri di Cdx.
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda Iafran il 10/11/2010, 17:39

Loredana Poncini ha scritto:Per fortuna c'è uno che è concretissimo ! :D
Peccato che la concretezza, pur necessaria, nella realtà politica non sia affatto sufficiente, anzi !!! 8-)

Sembra la tattica degli allineati perfetti, gli allineati imperfetti (concreti?) riescono a mimetizzarsi bene.
C'è solo da complimentarsi con questi ultimi ... "imperfetti". :lol: :lol:
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda pierodm il 10/11/2010, 19:45

Se le cose che sono standard per il mondo diventano standard anche per l'Italia tutta (non solo per Firenze e per le grandi città), realizziamo un bel po' di sogni!

Iafran, per pensare - anche solo pensare, intendo - che certe cose diventino standard non basta che siano elencate in dieci, cento o mille punti.
Io ho un criterio, comunque, diverso, specialmente laddove il discorso si sposta dal piano amministrativo a quello politico.
Il criterio della "idea-guida": un concetto essenziale, un principio, uno scopo.

La politica, soprattutto se proiettata nei cinque anni di una legislatura e misurata sulla complessità e varietà dei problemi che è chiamata ad affrontare, è difficilmente risolvibile in una serie di promesse o di propositi - anche perché i propositi di un leader o di un partito inevitabilmente andranno a scontrarsi con ostacoli oggettivi.
Quello che invece è assai più ragionevole è aspettarsi una precisa volontà imperniata su un principio che servirà da guida al leader o al partito di fronte ad ostacoli e difficoltà. Una "credibilità flessibile", diciamo così, ma non per questo meno concreta: anzi, la flessibilità è garanzia di maggior realismo e di un pragmatismo al servizio di un'idealità.
Per esempio, io trovo che la frase di Pertini, che ho citato in un altro post, sia perfetta: non entra in dettagli, ma dà la misura di un leader e della sua idea-guida. Se il leader, il personaggio ha credibilità - in base alla sua storia, alla sua faccia, al suo stile, alla sua cultura, com'è il caso di Pertini - sappiamo quali saranno le strade che cercaherà di percorrere nel suo mandato, nell'esercitare il potere che gli viene affidato.
Spesso succede invece che i candidati si affannano a enumerare progetti e propositi appetibili ma incoerenti tra loro, o privi di un fil rouge che li colleghi l'uno con l'altro, in una specie di collage, e lo chiamano "programma di governo".
Nonostante l'apparenza formale, io trovo molto più concreto il Pertini che ho citato che queste infornate di propositi.
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda flaviomob il 10/11/2010, 21:04

Vale, vale! Con "testoni" come voi non basta mai ripetere le ovvietà....siete lontani "mille miglia" dalle cose concrete!


Meno male che Ranvit c'è :lol: :lol: :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda ranvit il 10/11/2010, 22:34

:lol: :lol: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda Iafran il 11/11/2010, 0:44

pierodm ha scritto:Iafran, per pensare - anche solo pensare, intendo - che certe cose diventino standard non basta che siano elencate in dieci, cento o mille punti.
Io ho un criterio, comunque, diverso, specialmente laddove il discorso si sposta dal piano amministrativo a quello politico.
Il criterio della "idea-guida": un concetto essenziale, un principio, uno scopo.

La politica, soprattutto se proiettata nei cinque anni di una legislatura e misurata sulla complessità e varietà dei problemi che è chiamata ad affrontare, è difficilmente risolvibile in una serie di promesse o di propositi - anche perché i propositi di un leader o di un partito inevitabilmente andranno a scontrarsi con ostacoli oggettivi.
Quello che invece è assai più ragionevole è aspettarsi una precisa volontà imperniata su un principio che servirà da guida al leader o al partito di fronte ad ostacoli e difficoltà. Una "credibilità flessibile, diciamo così, ma non per questo meno concreta: anzi, la flessibilità è garanzia di maggior realismo e di un pragmatismo al servizio di un'idealità."
Per esempio, io trovo che la frase di Pertini, che ho citato in un altro post, sia perfetta: non entra in dettagli, ma dà la misura di un leader e della sua idea-guida. Se il leader, il personaggio ha credibilità - in base alla sua storia, alla sua faccia, al suo stile, alla sua cultura, com'è il caso di Pertini - sappiamo quali saranno le strade che cercaherà di percorrere nel suo mandato, nell'esercitare il potere che gli viene affidato.

Si, sono dello stesso parere, non ho mai accettato di buon grado l’esposizione del programma dei primi 10 o 100 giorni. Come se tutto l’impegno di un’amministrazione o di un governo dovessero finire lì (quando bastavano i capiservizio comunali per partorire "un'opera di cotanto ingegno"). Dopo? Si vivrebbe di rendita … già dal secondo giorno, dopo avere elencate le intenzioni: tutto ciò basterebbe ai “rampanti” della politica, che vogliono ... una “politica rampante”!

B. forse non s’immaginava di influenzare tanto il modo di fare politica in Italia, si vede che il terreno era già pronto (purtroppo) e che aspettava solo ... un po' d’acqua.

Mi sono espresso, tempo fa, che in Italia ci si rivolge alla politica come i tifosi si rivolgono all’allenatore della propria squadra di calcio: se non fa risultati si cambia dopo qualche mese!
Organizzare la società è tutta un’altra cosa, e i risultati non possono che vedersi a medio-lungo termine.
Ma chi non vuole aspettare, che non ha tempo da perdere, mira solo al potere, i cittadini però, pensano di eleggere statisti quando si recano alle urne, che abbiano un’idea-guida da perseguire, anche se prende tempo per realizzarsi.
La validità di questa idea-guida è proprio in funzione della sua durata nel tempo!

Che programma politico può essere quello che abbraccia 100 giorni (o uno solo … da leone, però)?
Può essere accettato da tutti i cittadini (giovani, vecchi, donne, etc.) o è solo fumo che si getta per nascondere ben altre realtà (intrallazzi, favori, sottopotere, abusi, arricchimenti illeciti, azioni malavitose, etc.) o magari è il frutto di una “idealità” politica di "poche pretese"?
Io sono sulle le tue posizioni e ricerco "il meglio", "il bene" verrebbe di conseguenza (ci vuole anche poco) e in Italia siamo ancora molto distanti dagli standard dell’Europa civile: ricercare solo "il bene" non ci farebbe recuperare questo gap, che suona quasi come il nostro peccato originale.
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda ranvit il 11/11/2010, 11:34

....e in Italia siamo ancora molto distanti dagli standard dell’Europa civile: ricercare solo "il bene" non ci farebbe recuperare questo gap, che suona quasi come il nostro peccato originale.
Iafran



Bella contraddizione....gli "standard dell' Europa civile"sono stati raggiunti attuando, sia con il Ppe che con il Pse, politiche contrapposte, nella maggior parte dei casi, a quelle prospettate da molti di voi!
Mettetevi d'accordo!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda Iafran il 11/11/2010, 13:37

ranvit ha scritto:....e in Italia siamo ancora molto distanti dagli standard dell’Europa civile: ricercare solo "il bene" non ci farebbe recuperare questo gap, che suona quasi come il nostro peccato originale.
Iafran


Bella contraddizione....gli "standard dell' Europa civile"sono stati raggiunti attuando, sia con il Ppe che con il Pse, politiche contrapposte, nella maggior parte dei casi, a quelle prospettate da molti di voi!
Mettetevi d'accordo!

E' vero! Grazie per avermi aperto gli occhi, non mi ero accorto che andando in giro per l'Italia e vivendovi avevo la stessa assistenza, gli stessi servizi, la stessa organizzazione, la stessa economia, la stessa dedizione al dovere, la stessa Giustizia, le stesse opportunità lavorative, etc. che hanno gli altri cittadini europei! :o
E tutto ciò per merito del Ppe e del Pse, che hanno recuperato i guasti e i ritardi delle altre formazioni politiche italiane (PSI escluso o incluso? Mannaggia a quelle monetine ... se non ci fossero state ... non avremmo mai avuto questa "appendice" che va bene solo ai "soliti", che c'erano anche prima). ;)
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Re: Matteo, io lo conosco bene

Messaggioda ranvit il 11/11/2010, 18:52

Iafran....ma che stai dicendo?
Tu dici che in Italia non ci sono gli stessi servizi che nel resto d'Europa. Io ti rispondo che è grazie al fatto che in quei Paesi non hanno mai applicato le idee della sinistra italiana e che quindi è un controsenso che tu ammiri gli altri Paesi.
E tu cosa mi rispondi? Fai dello spirito.....

Vittorio
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