Annarosa - Sono convinta che molta della litigiosità degli ambienti di centrosinistra sia legata alla mancanza di prospettive, all'aspettativa di sblocco di questa crisi di valori e di ideali, sempre delusa e frustrata
Io non credo che sia questa la ragione principale della litigiosità. Lo è semmai della crisi della sinistra: insomma, quelle che tu indichi sono ragioni troppo grandi e troppo serie per conseguenze in fondo di piccolo calibro come la litigiosità.
Ma c'è forse una dimensione che lega le due diverse grandezze del problema, che credo si possa sintetizzare in una domanda: quanto grande può essere la diversità delle idee all'interno di una parte politica, di un partito?
Fatta la domanda, non mi sembra necessario teorizzarci sopra. Preferisco andare al caso concreto, all'esempio pratico.
Si può discutere pianamente, serenamente, civilmente con qualcuno che sostiene i gulag di Baffone e ne celebra le virtù?
O con un negazionista dell'Olocausto? O, se gli esempi citati sembrano eccessivi, con chi definisce "lamentazioni" quelle di chi parla della miseria, dello sfruttamento colonialista, o chi sbuffa spazientito quando sente nominare il capitalismo con un accento che sia poco poco critico? Mi fermo qui con gli esempi, credo che sia chiaro il concetto.
Il vero problema è che in questa sinistra, o centro-sinistra, c'è tutto e il contrario di tutto, e quindi chiunque si sente legittimato a dire qualunque cosa, a sostenere qualunque tesi: il minimo che può succedere è che si litighi, ma non è questa la cosa più grave.
Il problema vero è la diversità surreale, paradossale delle diverse correnti di pensiero - una diversità inconciliabile, non per il capriccio di qualcuno, ma per una pura questione di merito.
In questo quadro è probabilmente ben vero quello che dici: se facessimo parte, come un tempo, di un gruppo numeroso e vivace, i contrasti si risolverebbero con maggiore facilità, perché nel gran numero le differenze si confondono, si annacquano, almeno per gli aspetti più stridenti.
Essendo pochi, nel forum, ognuno acquista peso e dimensione, e dunque ha maggiori responsabilità: a cominciare da chi il forum lo gestisce, che può avere qualche difficoltà ad applicare criteri e "regole" pensate per un traffico più concitato, più anonimo e a rischio di finire fuori controllo.
In un contesto più ridotto, in particolare, ogni presa di posizione, ogni corrente di pensiero sostenuta con particolare animosità o ostinazione o insistenza tende inevitabilmente ad improntare di sé l'intero contesto, ossia ad assumere il ruolo per così dire di ideologia prevalente,, o perfino "ufficiale", del contesto stesso: inevitabile la ribellione di chi quella corrente di pensiero non condivide.