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Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda flaviomob il 09/09/2010, 0:01

Ieri sembrava che i "fischiatori" contro Schifani fossero il peggio... (paragonati ai nazisti, persino - ma il nazismo non prevedeva fischi, libertà di stampa, contestazione). Oggi è arrivato il lancio di un fumogeno (e di petardi) da parte di giovani dell'area dei centri sociali (a chi verrano paragonati, ora? ai marziani?), che esprimono in una forma sbagliata una rabbia sorda e profonda. Essa certamente si radicherà sempre più profondamente mammano che si smantellano diritti dei lavoratori, dignità del lavoro, democrazia sostanziale. Ora sì che il paragone con il nazismo viene bene: anche quello fu figlio di una crisi economica e sociale a cui non si seppe dare una risposta dignitosa e giusta. La contestazione coi petardi e i fumogeni va condannata, è vero, ma cosa diremo quando al posto dei petardi ci sarà molto di peggio? Chi è disposto a rischiare una condanna penale? Credo, in maggior parte, chi è già disperato...


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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda franz il 09/09/2010, 8:31

flaviomob ha scritto:Ieri sembrava che i "fischiatori" contro Schifani fossero il peggio... (paragonati ai nazisti, persino - ma il nazismo non prevedeva fischi, libertà di stampa, contestazione). Oggi è arrivato il lancio di un fumogeno (e di petardi) da parte di giovani dell'area dei centri sociali (a chi verrano paragonati, ora? ai marziani?), che esprimono in una forma sbagliata una rabbia sorda e profonda. Essa certamente si radicherà sempre più profondamente mammano che si smantellano diritti dei lavoratori, dignità del lavoro, democrazia sostanziale. Ora sì che il paragone con il nazismo viene bene: anche quello fu figlio di una crisi economica e sociale a cui non si seppe dare una risposta dignitosa e giusta. La contestazione coi petardi e i fumogeni va condannata, è vero, ma cosa diremo quando al posto dei petardi ci sarà molto di peggio? Chi è disposto a rischiare una condanna penale? Credo, in maggior parte, chi è già disperato...

Compagni disperati che sbagliano ma vanno compresi e forse anche giustificati?
In fondo è "tutta colpa" della crisi, del liberismo, di Marchionne, dello smantellamento, dei diritti, di qualche sindacato traditore, del PD che tentenna. Cosa diremo quando al posto dei petardi ci sarà molto di peggio? Mah, forse qualcuno li chiemerà eroi. In fondo Vendola lo ha già fatto, paragonando l'<eroe> Giuliani a Falcone e Borsellino. Parziale smentita il giorno dopo ma intanto il messaggio è stato mandato.
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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda lucameni il 09/09/2010, 8:45

Compagni disperati quelli dei centri sociali?
Magari saranno in gravissima difficoltà coloro che stanno in cassa integrazione, i precari etc etc.
Ma i militanti dei centri sociali cosa c'entrano con la disperazione?
Vista la loro storia e le loro azioni dovrebbero essere disperati cronici, da sempre.
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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda ranvit il 09/09/2010, 10:20

Non sapevo che Vendola avesse detto quelle cose.
Con me ha chiuso definitivamente.


Noi dobbiamo tenere fuori dal ns recinto i centri sociali ma anche Ferrero, Diliberto e compagnia bella.
A questo punto anche Vendola!

Vittorio
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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda trilogy il 09/09/2010, 13:04

Io faccio fatica a rimanere sorpreso da quanto sta accadendo. Abbiamo un distacco tra “istituzioni” e cittadini che ha raggiunto ormai un livello limite. La coesione civile è tenuta assieme da quantità senza precedenti di propaganda populista erogata dai mezzi d’informazione, pubblici e privati, ma anche questo sistema sta provocando fenomeni di rigetto. La cosiddetta “classe dirigente” che non esiste nel nostro paese, è totalmente impegnata nell’arricchimento personale e nella distribuzione di privilegi sotto forma di finanziamenti e posti di lavoro ai propri familiari. Per la stragrande maggioranza della popolazione, la qualità della vita è in costante peggioramento.

Ora ci aspetta una campagna elettorale nella quale verremo inondati da promesse a senso unico su nuovi posti di lavoro, riduzioni delle imposte, cacciata di immigrati, sanatorie edilizie ecc. ecc.
E voteremo con una legge elettorale ,farsa, che impedisce agli elettori di scegliere i propri rappresentanti.

La democrazia moderna è una cosa seria e complessa e non è fatta solo di suffragio universale, ma di libertà di stampa, di pari opportunità tra cittadini,di uguaglianza davanti alla legge, di equità fiscale, di welfare. Tutti questi elementi che rappresentano la base della convivenza civile sono inseriti in un trend di costante degrado e riduzione, e non si vede nessun segnale di inversione o di sensibilità politica al problema.

Questa situazione, in qualunque paese e in qualunque epoca genera tensioni. Poi si può gridare allo scandalo, agli squadristi, comminare condanne esemplari. Ma in questi casi, prevenire è molto meglio che curare, ma nel nostro paese, di politica di “prevenzione” che ponga al centro dell’attenzione i problemi dei cittadini e in particolare dei più deboli non c’è alcuna traccia.
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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda ranvit il 09/09/2010, 13:10

Per il momento i cittadini votano in maggioranza Lega e Pdl...
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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda franz il 09/09/2010, 13:41

trilogy ha scritto:Questa situazione, in qualunque paese e in qualunque epoca genera tensioni.

Vero, ma questo non le legittima sul piano razionale, anche perché 1) le tensioni non sono la soluzione, 2) allontano le soluzioni stesse, 3) aggravano il problema. Rimane quindi corretta la critica di Arlacchi.
È chiaro che se la politica italiana funzionasse, se facesse "prevenzione" come dici, allora certe tensioni non ci sarebbero.
Ci sarebbero sempre gli squadristi (la madre degli imbecilli è sempre incinta) ma sarebbero privi degli alibi migliori e sarebbero quindi deplorati da tutti ed in gran parte disoccupati, partite di calcio a parte.
In pratica ora anche noi stiamo perdendo tempo a discutere degli squadristi e dello squadrismo mentre ci sarebbero cose ben piu' importanti da affrontare.
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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda trilogy il 09/09/2010, 15:47

ranvit ha scritto:Per il momento i cittadini votano in maggioranza Lega e Pdl...


si, nel centro sinistra elettori come questo non li abbiamo....

PRESIDENTE, SONO CON TE!
Grazie Silvio, credo ciecamente a quello che dici e dimostri con il tuo impegno e la tua volontà. A volte mi chiedo se ti merita questa Italia. Non mollare, Silvio! Coraggio, se puoi spazza via i traditori. Forza Silvio!
Giuseppe R.
fonte: http://www.promotoridellaliberta.it/ind ... ono-con-te
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Re: Arlacchi lascia l'Idv: sbagliato zittire Schifani

Messaggioda ranvit il 09/09/2010, 16:00

Premesso che i coglioni sono presenti a tutte le latitudini....resta il fatto che la maggioranza degli italiani, pur al netto dei coglioni, assegna il consenso al centrodestra strafottendosene del "grido di dolore" di trilogy.

Non sarebbe meglio allora spremere le meningi, per trovare una soluzione al nostro scarso consenso, invece che stare a pontificare sulla immaturità del popolo italiano?

Vittorio
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Michele Serra: Diritto di parola

Messaggioda franz il 09/09/2010, 17:47

UN FUMOGENO, corredato da una batteria di urla e insulti, lanciato addosso al "sindacalista traditore" Raffaele Bonanni nel tentativo (riuscito) di impedirgli di parlare alla festa del Pd di Torino. Per evitare di spendere parole troppo scontate e troppo azzimate, partiamo dalle motivazioni degli aggressori, ragazzi dei centri sociali: "Riteniamo inaccettabile invitare alla Festa del Pd un personaggio come Bonanni, che dovrebbe tutelare i diritti dei lavoratori".
Impressionante riuscire a concentrare in una sola frase, e in un solo gesto, una così deragliante prepotenza.

Primo: la festa del Pd è organizzata dal Pd, che come è ovvio invita chi ritiene più opportuno. Se uno non gradisce il cast degli oratori, va da un'altra parte. Non solo per buona educazione (che comunque non farebbe schifo) ma per rispetto delle scelte e dell'autonomia altrui: e questa non è forma, è sostanza. Oppure i centri sociali, quando organizzano le cose loro, chiedono l'approvazione del Pd o di chicchessia?

Secondo. Un dibattito pubblico nel quale tutti siano d'accordo non è solo una contraddizione in termini (i dibattiti riescono utili, e interessanti, solo se tra posizioni difformi). È anche un insulto all'intelligenza, un rituale conformista, rassicurante solo per chi ha la necessità piccolo borghese di sentirsi sempre d'accordo con chi è sempre d'accordo con lui. È da deboli avere paura delle idee altrui, da forti saperle affrontare a viso aperto. Tra sentirsi comunità (interessati alle stesse questioni) e sentirsi tribù (interessati alle stesse certezze) c'è una bella differenza: e non certo a vantaggio della tribù.

Terzo. Bonanni rappresenta milioni di lavoratori iscritti al suo sindacato. Spetta a loro e solo a loro, qualora lo decidessero, dargli la patente del "traditore". Si sa che la democrazia, nel sindacato come altrove, è una controversa, faticosa approssimazione: ma la più scalcinata delle pratiche democratiche, specie se conquistata in circa un secolo e mezzo di lotte e di repressioni come la democrazia sindacale, è mille volte meglio del presuntuoso esproprio di uno spazio pubblico (e democratico) da parte di un gruppetto che si autonomina, non si sa a quale titolo, avanguardia di classe. Di autonominati, di arroganti e di Unti ce n'è già abbastanza al governo: l'opposizione non ne sente la mancanza.

Quarto. A gongolare per l'episodio torinese (che si somma alla contestazione, meno incivile ma ugualmente sgradevole, a Schifani) sono da un lato gli aggressori che possono compiacersi delle proprie gesta; dall'altro quelli della curva opposta, come il ministro Sacconi al quale non è parso vero scaricare sulle spalle del mitissimo (fin troppo) Pd la responsabilità dell'accaduto. È matematico, ed è un calcolo antico ormai di un paio secoli: l'estremismo è una benzina che brucia le idee e le energie (a volte anche la vita, propria e altrui) e lascia campo solo alla conservazione del potere.

Nessuno è felice dell'estremismo, a parte gli estremisti, quanto i tartufi della conservazione e gli strateghi della restaurazione. Poiché l'estremismo si rinnova e si ripete, in forme diverse, di generazione in generazione, significa che quel calcolo elementare è troppo difficile da fare per i bambini iracondi che lanciano i fumogeni ai "traditori" e complicano la vita ai sindacati e agli operai che ci si riconoscono: come se non avessero già abbastanza problemi, e debolezze, e fatiche.

(09 settembre 2010)
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