da pierodm il 05/01/2010, 12:04
Dalla buca non si esce scavando: bene, ma che c'entra?
Ha ragione Stefano, e lascio in sospeso su che cosa ha ragione in particolare.
La metafora della buca avrebbe senso - così così, per altro - se fossi caduto nella buca scavando, e dunque dovessi evitare di continuare nel gesto che mi ci ha fatto cadere.
Ma nella buca ci siamo caduti camminando, anzi atteggiandoci a signori, ignorando chi ci avvertiva che la strada era piena di trappole: quindi, eventualmente dovremmo smetterla a darci le arie da signori e cominciare ad ammettere che quella in cui ci troviamo è una buca, una trappola.
A me non interessa che figura faccio,non sono disposto a cambiare le carte in tavola per fare i giochini politichini...
Dico le cose come stanno,e voto chi fa altrettanto.
Anche qui ha ragione Stefano.
Un male italiano è quello di sentirsi e di fare i furbi, tanto furbi, così furbi da girare tutto intorno alla testa col braccio per grattarsi il naso: sollevare semplicemente la mano è troppo facile - il bello è che, poi, le "seghe mentali" si attribuiscono agli altri ...
Specialmente nella situazione in cui ci troviamo, da anni - confusa, magmatica, difficile, di transizione, etc - c'è bisogno di avere pochi ma chiari punti fermi di riferimento: dire (vedere, ancora prima) le cose come stanno, senza fare tanti calcoli di opportunità, da furbetti troppo furbetti un po' coglioni, tutto sommato patetici, credo che sia non solo un buon inizio, ma una buona regola.
E poi, se le cose come stanno non le racontano, gridando se necessario, quelli che le vedono e le giudicano come devono essere giudicate, chi altro lo fa?
La politica e la vita di una società civile non è fatta solo di elezioni - o meglio, le elezioni non consistono, non si vincono o perdono, solo con i calcoli elettorali, ma si giocano a tutto campo molto prima e molto lontano dai seggi canonici.
La vita politica e sociale è fatta di cose viste e cose dette, e la cosa più stupida è chiedersi "che figura ci faccio a dire questo?": stupida, ma anche immorale e qualche volta miserabile, o patetica.
Ma almeno, se proprio la "figura" è tanto importante, bisognerebbe chiedersi anche "che figura ci faccio a non dirlo?".
C'è poi un'altra domanda che avrei voglia di fare, ma è troppo cattiva e me la riservo per un'altra occasione.