franz ha scritto:pinopic1 ha scritto:Vuoi dire in classe, in cattedra, con davanti gli alunni?
[...]
Sulle responsabilità ti riferisci ai sindacati?
1) No, non certo sul front-end. Parlo del totale delle ore lavorate. In classe come a scuola, con i genitori, con le riunioni.
2) No, non mi riferisco ai sindacati, erroneamente indicati come capro espiatorio.
Loro fanno doverosamente il loro compito.
Mi riferisco direttamente ai rappresentati, non ai rapresentanti. Ai docenti.
Ti risultavano scioperi duri (non dico selvaggi ma almeno determinati) contro l'offerta del potere DC di una pensione a 15 sei mesi ed un giorno? A me pare che gli insegnanti abbiano accettato, come ad un buon caval donato, cose che nessuna persona degna di cultura (come un insegnante deve essere ) e di coscienza civile (idem) avrebbe dovuto accettare.
Questa la prima colpa. la seconda è quella di essersi messi di travesrso a qualsiasi tentativo di riforma. Che venisse essa da Berlinguer o dalla Moratti, gli insegnanti hanno giocato il vecchio gioco del "no a prescindere" e delle difese corporative.
E, cosa ancora piu' grave, senza mai proporre nulla in positivo.
Lieto di sbagliarmi se mi indichi qualche progetto di riforma nato dal mondo della scuola, dai docenti stessi.
Io ho visto solo scioperi contro tutti, governi dell'Ulivo e del Polo.
Tutti uniti contro qualsiasi cambiamento ma incapaci di proporne uno.
Ciao,
Franz
Su queste cose hai ragione.
Però c'è sempre stata una minoranza di insegnanti non interessati alla difesa corporativa e disponibili a riforme che migliorassero la qualità del servizio scolastico. Non avevano forza e non erano simpatici, erano considerati nemici dai loro colleghi.
Oggi però sarebbe impossibile. La condizione di precario non dà certo più forza e spinge ancora di più a pensare soltanto ai propri interessi immediati. E non vale soltanto per la scuola.
Ma io sarei favorevole ad una profonda riforma che prevede anche la razionalizzazione del rapporto docenti/alunni, dell'orario lavorativo, della valutazione del servizio e dei risultati conseguiti. Ma questo non c'entra con i tagli progettati da Tremonti. E ho paure che Berlusconi estenda anche al governo quello che pensa del gruppo parlamentare (quattro o cinque che pensano e gli altri a schiacciare bottoni per votare). Quindi la Gelmini subordinata a Tremonti.