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caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

completamento del quadro

Messaggioda valerio il 14/01/2009, 4:00

Dopo l'intervento di apertura ho completato il disegno cercando di rispondere alle domande di verifica che lì mi facevo. Per la migliore comprensione, in questo ordine:
AIUTINO: dove dovrei impegnarmi io
AIUTINO: rapporto delle "cellule democratiche" con il Circolo
AIUTINO: le cellule e la rete delle cellule
AIUTINO: come ci si garantisce

Questa cosa delle "cellule democratiche" non so se la volete chiamare un'idea, pensieri ad alta voce in cerca di verifica, profezia in cerca di avveramento.. ;-) certo per me non è ginnastica da forum. Qualche giorno di verifica e messa a punto, poi, se parliamo di politica alle cose ci vanno messe a fianco le date. Perchè stia con la ritenuta utilità dentro ai processi del 2009 bisogna che sia in grado di dispiegare effetti subito dopo la Conferenza programmatica, quindi fine marzo.

Quindi andiamo avanti, se vi va, con la verifica (fattibilità, modello, efficacia...). Mi scuso per il ritardo con cui vi ho dato il quadro completo, probabilmente alimentando qualche deviazione.

Ho letto tutti gli interventi. Ovviamente trovo dal mio punto di vista utili quelli che assumono i punti di partenza del ragionamento; se si pensa che non sia un obiettivo politico "dare corpo al pd", o non lo si condivide, ci si pone su un piano diverso. Invece vorrei chiarire una cosa, rispetto a Pinopic1 che riprendeva il tema associazioni, a Gabriele che lo allargava cercando il mix di successo, a Ranvit che aveva ipotizzato che si trattasse di qualcosa di simile ai Circoli on-line. A quadro completato dovrebbe essere più chiaro. Per il compito di verifica mi aiuta poco mescolare le cose. Ma ovviamente questa idea delle cellule democratiche non è mica un'alternativa alle altre forme di aggregazione e di iniziativa. Anzi troverete nei messaggi di questa sera un nesso specifico con la strumentazione di partecipazione che è nello Statuto nazionale del PD. Ma, appunto, se non cresce la forza della domanda, della spinta dal basso, tutta quella strumentazione là resta, solo nel testo dello Statuto.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda ranvit il 14/01/2009, 11:14

guidoparietti ha scritto:
ranvit ha scritto:Del resto non c'è alternativa! La strada indicata da guido è del tutto immaginaria.

Sei tu che hai immaginazione. Immagini che senza fare nulla le cose cambiano. Ci vuole molta immaginazione per pensarla così.

Addendum: che non votando si possa contribuire a cambiare qualcosa è dimostrato falso dal fatto che anche quando hanno perso i dirigenti sono rimasti al loro posto, semplicemente perché non c'era nessuno che volesse e fosse in grado di sostituirli. E sarà così anche in futuro, oppure di fronte al disimpegno complessivo saranno sostituiti da qualcuno dalle analoghe (mancanti) qualità.



Evidentemente ancora non mi sono spiegato.
Non contesto in assoluto quello che dici in merito alla partecipazione (è cosi' in una situazione normale)!
Contesto che tu pretenda la partecipazioni attiva di tutti; come se la non militanza attiva nel partito non desse il diritto di critica.
Tu credi di poter cambiare le cose? Partecipa!
Io, invece, credo che questa classe dirigente, immodificabilmente inadeguata, debba essere spazzata via dal voto!
Questi signori si sentono garantiti nella loro impunità ed inadeguatezza proprio perchè c'è sempre qualcuno che ragionando come te (o come propone Valerio negli ultimi interventi) continua a portare acqua al loro mulino.
Perchè il mulino ce l'hanno sempre loro in mano!
E' invece necessario, secondo me, non accettare piu' il ricatto "cosi' facendo avrai Berlusconi ancora al governo" e (se non cambiano immediatamente registro) punirli pesantemente con il voto, costringendoli a scontrarsi tra loro (come sta già avvenendo, qui in Campania ma anche in giro per il nord)) fino alla deflagrazione, che sprigionerà energie inespresse e un profondo rinnovamento....poi vedremo.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda Ful il 15/01/2009, 11:42

valerio ha scritto:..

2) Come si raccorda lo svilupparsi di queste cellule democratiche con la struttura del partito, con la sua parte più vicina, il Circolo locale del PD? E cosa succede se il Circolo non è stato ancora costituito o è dormiente?

..


In generale trovo stimolante quest'idea. Sinceramente non è chiarissima, credo che alcune domande e risposte possono aiutare.

Ipotesi:
io e altri..3/4..10 o + all'interno di un circolo ben strutturato, per quali motivi dovremmo costituire una cellula democratica? Se ci riuniamo in questo... pacchetto energetico quali attività possiamo elaborare?

Fulvio
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda pinopic1 il 15/01/2009, 12:43

Io non credo si possa realizzare la partecipazione attiva di tutti o di molti alla vita del circolo per esercitare il diritto/dover di critica o di proposta. Il circolo come la sezione è il luogo della militanza attiva. Inoltre non so da voi ma qui da me il circolo come luogo fisico non esiste. Si fanno riunioni o assemblee quando chi lo dirige lo decide, nella sede della circoscrizione. Io sono elettore delle primarie e tesserato. Quando partecipo alle occasioni di incontro, ho l'impressione che alcuni siano più del circolo di altri. E può anche andar bene così. Ma questo non è il luogo della partecipazione e dell'apertura ai cittadini. Cittadini che non sono soltanto gli abitanti di questa o quella circoscrizione, di questo o quel comune: sono lavoratori, disoccupati, precari, garantiti, professionisti, intellettuali, studenti, casalinghe, pensionati, immigrati, imprenditori, abili, disabili, ecc.
Come far sì che ognuno, se lo vuole partecipi portando le proprie esperienze, le proposte, le idee che nascono dalla sua esperienza e particolare condizione professionale, esistenziale, ecc.?
Altrimenti nei circoli si riflette semplicemente la situazione correntistica esistente a livello nazionale. I più attivi, i più militanti, si organizzaranno in Rutelliani, Dalemiani, teodem, fassiniani, veltroniani, prodiani e gli altri nei momenti in cui si vota per qualcosa si schiereranno con uno o l'altro dei gruppi. E si discuterà solo di tattiche e strategie per la conquista di posizioni. Al più di alleanze con Casini sì o con Casini nò. O se stare con il PSE o con il partito del Congresso Indiano, ma così, a seconda se si è rutelliani o dalemiani. Oppure se è meglio morire socialisti o democristiani.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda valerio il 15/01/2009, 15:22

Ful ha scritto:io e altri..3/4..10 o + all'interno di un circolo ben strutturato, per quali motivi dovremmo costituire una cellula democratica? Se ci riuniamo in questo... pacchetto energetico quali attività possiamo elaborare?


Grazie Fulvio per questo approccio perchè aiuta a chiarire e ragionare sulle "profezia in cerca di avveramento" ;-)

Premesso che, nel prender forma e sostanza, l'idea dovrà sviluppare tutta la parte di motivazione di quel che qui nel forum ho dato per scontato, cioè il ragionamento politico che porta ad assumere l'obiettivo di far crescere il corpo del partito, la tua domanda rinvia, più che alle nostre, alle valutazioni che potranno fare quelle democratiche e quei democratici nella loro specifica situazione. Non voglio essere evasivo, è la vera risposta, perchè, dentro alla cornice generalissima, le motivazioni e i punti di forza saranno specifici della singola situazione. Nel messaggio a cui ti riferisci avevo fatto tre ipotesi; se anche ne facessimo cento non arriveremo a descrivere la varietà esistente.

La mia situazione, Roma-Laurentino, non è ottimale come quella che proponi in via di esempio ma è abbastanza buona. Cosa aggiungerebbe? Simulo. Il Circolo viene a fare un volantinaggio al supermercato, centrale nel mio microcosmo residenziale. Immagino un volantino "generale"... . Effetto: qualcuno più vicino a noi si consolerà un pochino, del tipo "meno male che qualche voce ancora c'è". Punto. Immaginiamo invece il volantino "mio". Intanto nel distribuirlo ci metto la faccia, quelle di altri amici, facce di qui, persone che ogni giorno si incontrano. Un volantino che non starà a parlare di politica generale e che invece punterà tutto sulla proposta di riconoscersi e incontrarsi tra coloro che avevano creduto a qualcosa il 14 ottobre, per far vivere quell'idea. Creare un punto di inizio. Poi da cosa viene cosa. Nel messaggio che descriveva il mio microcosmo abitativo avevo abbozzato qualche punto di possibile interesse, poi si tratta di verificare in concreto. Come si diceva, questo "risveglio" potrà far nascere una attività della cellula ma soprattutto una proiezione sul lavoro del Circolo.

Vale per l'attività per l'esterno ma vale anche per la classica "discussione politica". Prendiamo il tema xxx. Pensa una assemblea del Circolo (i numeri sono sempre stimati nella mia situazione). Situazione attuale: 60 presenti, 20 interventi dalle 18 alle 20:30, ampio ricalco di posizioni nazionali, difficile che ne venga fuori qualche impegno, qualcosa che non sia solo "cosa dovrebbe fare Veltroni" ma anche "cosa facciamo noi qui". Magari qualche spunto interessante è venuto ma resta patrimonio utile solo per chi era presente. E se sei arrivato a "prendere una posizione" quel documento sarà in sostanza l'opinione degli ultimi trenta che sono rimasti fino alla fine. Quindi qualcosa di usabile nella dinamica del partito ma certo non un atto partecipativo, qualcosa che non risponde ad un ascolto allargato del corpo del partito e dei simpatizzanti. Mettiamo ora la situazione in cui ci sia stato quel "risveglio" e ammettiamo che a fronte di un Circolo che ha oggi 160 iscritti (e che pensa di arrivare a 600-700 a fine anno) siano sorte anche solo 10 cellule da 60 persone (non a fine anno ma entro un paio di mesi). Ammettiamo che il Circolo abbia un atteggiamento positivo, che il Coordinatore, pur messo in una situazione totalmente nuova voglia cogliere e mettere a frutto quel risveglio. Ammettiamo che il tema xxx sia uno di quelli che tengono dentro tutto, tipo quello delle alleanze. Una assemblea di 600 persone è improponibile. Si può pensare che il tema sia discusso negli incontri periodici delle singole cellule. E mi immagino che sia una discussione un po' diversa dalla classica sequenza di interventi delle assemblee di sezione, me la immagino più interattiva, più desiderosa di scavare nei vari aspetti, più problematicizzata. Su questa base i rappresentanti delle cellule potranno confrontare i risultati e fissare-motivare i punti comuni di elaborazione, mettere in luce gli argomenti delle parti diverse. Non mi dite che questo non è lo stile del far politica oggi. Lo so, ma chiedetevi se sarebbe lo stile di coloro di cui ho ipotizzato il risveglio. Poi alla fine si farà la assemblea di Circolo, magari invece di 60 ce ne saranno 160, comunque una discussione più indirizzata e basata sull'ascolto di una cerchia molto ampia.

Scusa Fulvio e scusate tutti la lunghezza.

Io mi auguro che tra qualche settimana alla domanda di Fulvio si possa rispondere in modo molto più semplice, con qualche link. Caro Fulvio, qui puoi vedere la mappa di chi ha già costituito o sta costituendo cellule democratiche, nei rispettivi miniblog puoi vedere il percorso seguito, ti segnalo inoltre il quadro delle situazioni di maggior successo articolata nelle differenti tipologie. Se ti interessa il lavoro comune sulla strumentazione partecipativa nel partito vedi qui.

...voglio dire che questa cosa prende forma cominciando a farla ;-)
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda valerio il 15/01/2009, 15:28

pinopic1 ha scritto:Io non credo si possa realizzare la partecipazione attiva di tutti o di molti alla vita del circolo per esercitare il diritto/dover di critica o di proposta


Tu dici che si deve tener conto di un differente livello di partecipazione delle persone e lo consideri giustamente un dato fisiologico. Ma rilevi, anche qui in modo veritiero per la gran parte dei casi, che da quel dato fisiologico deriva che di fatto "alcuni siano più del circolo di altri", che si crea un livello più stretto che non facilita la partecipazione, anche al di là delle intenzioni (come mi sembra dicesse Parietti), quando non per una scelta consapevole di portare tutto nell'ottica di battaglia di posizioni interne.

Mi pare che da questa affermazione tu derivi un dubbio generale che ci si possa anche solo provare a cambiare quelle modalità e quell'assetto. Per parte mia, senza ripetere argomentazioni, penso invece che quei meccanismi (e quelli di stallo a livello più alto) siano sospinti nell'avvitamento proprio dal fatto di essere un giro sempre più stretto, orfano dei sentimenti e delle intenzioni di quel popolo più ampio che si manifestò il 14 ottobre. E proprio da questo nasce l'idea dell'aiutino dal basso, al di là delle differenze statutarie tra iscritti e elettori, frutto di mediazioni che conosciamo realizzate a suo tempo in Commissione statuto, ma poco significative se andiamo alle motivazioni di chi partecipò il 14 ottobre.

Questa affermazione del livello differenziato di partecipazione, di per sè semplice fino al banale, ci porta invece alla scelta principale da fare sul terreno della strumentazione partecipativa del partito, che non a caso indicavo come unico possibile terreno non-locale di apporto da parte delle cellule democratiche, non tanto come cellule in quanto tali ma come persone in esse risvegliate e rimotivate. Scelta che consiste nell'introiettare con coerenza e fino in fondo il fatto che persone normali, prese dagli impegni consueti della vita, possono dedicare alla loro partecipazione politica un tempo molto piccolo nell'arco della giornata; di solito nel fare questo discorso io mi taro sui 15 minuti al giorno. Se creiamo un sistema partecipativo che rispetta questo vincolo avremo la partecipazione di tanti, al contrario avremo una partecipazione di pochissimi. Abbiamo tutti davanti agli occhi le scelte delle forme di comunicazione adottate, PDnetwork, Youdem, ecc. Cioè meccanismi che sembrano fatti apposta per moltiplicare le quantità informative... . La parola magica, se ci intendiamo, è passare ad una logica strutturata di servizi per la partecipazione. Ne riparleremo.

L'altra tua argomentazione, già proposta anche in precedente messaggio, riguarda la specialità di condizione di ciascuno, dalla quale può e deve venire un arricchimento del confronto generale. Se dovessi risponderti in ottica locale difficilmente potrei uscire dallo scontato. Succede in ogni assemblea che un tot di partecipanti centri il proprio intervento a partire dal proprio specifico, in genere da quello professionale. L'esito dipende da come l'intervento è congegnato. Chi ascolta distingue e apprezza quei richiami che danno specificità e spessore, e dunque arricchiscono il confronto generale; ugualmente distingue e poco apprezza quegli interventi che si propongono piuttosto come uno sfogo, fermo restando che anche gli sfoghi dovrebbero sempre far chiedere perchè...

Anche qui una risposta meno scontata si può dare facendo riferimento alla strumentazione partecipativa del partito. Il meccanismo dei Forum di cui all'art. 24 (no forum di rete) dello Statuto, anche se concettualmente dovrebbero poi essere semplicemente un sottosistema del Sistema informativo per la partecipazione, si propongono come lo strumento che specificamente risponde alla esigenza degli approfondimenti e alle elaborazioni tematiche o settoriali. Se vedi sul sito PD vedrai che la struttura (si fa per dire, penso che avanzino le dita di una mano per contare chi ci lavora) preposta ha dignità di Dipartimento. In due distinte fasi è apparso qualcosa sul sito, una roba confusionaria al massimo, con la forma (brutta) di semplici forum di rete.

Non mi nascondo dietro un dito. Tutte quelle forme partecipative che sono nello statuto non verranno mai da un mero processo attuativo. Qualcosa partirà se dietro c'è una spinta. Poichè nemmeno però voglio solo buttarla in politica, dico anche che quelle realizzazioni sono cose molto impegnative, con la necessità di largo impiego di risorse umane per creare valore aggiunto e servizi. E allora, anche qui, ti spieghi perchè, descrivendo il mio microcosmo, avevo segnalato il fattore della notevole presenza di persone vicine alla pensione... chè il ciclo di vita solo a questi, oltre ai molto giovani, dà un di più di tempo...

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Messaggioda valerio il 28/01/2009, 2:26

Bene. Vedo che questo primo ragionamento è esaurito. Ci tornerò se avrò la forza di sviluppare quell'idea nel mio territorio. Diciamoci la verità, è roba parecchio più dura che postar messaggi in rete. Grazie a chi è intervenuto.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda pierodm il 28/01/2009, 2:40

Intanto un caro abbraccio a Valerio: dalla foto vedo che stai benone, e se la Maggica va in finale di Coppa ti ricrescono pure i capelli.

Amico mio, tu vorresti rifare il vecchio PCI, con le sue Case del Popolo e le sezioni adeste fideles in cui convergeva una disparata umanità.
Tu mi risponderai che no, che i tempi sono cambiati, ma gira e rigira non è che di modelli partecipativi ce ne siano tanti.

Ciao - piero
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda valerio il 28/01/2009, 13:55

Carissimo Piero,
sono certo che mi scrivi del pci non per l'uso della parola "cellule" ;-) E' vero che penso che non esiste azione politica duratura senza organizzazione, senza un costrutto organizzativo regolato, garantito, e quindi partecipato. Su questo oggi si nuota in salita. Ed è vero che i modelli partecipativi, nelle loro caratteristiche essenziali, non sono tantissimi. Infatti, salute permettendo, ho nel radar due cose, questa di cui abbiamo parlato qui ed un impegno dall'interno sulla vicenda dei circoli on-line del PD che stanno nascendo ora, a seguito della approvazione del loro Regolamento il 19/12/08.

Ovviamente concordo anche sul fatto che la magggica in finale mi farebbe ricrescere i capelli ;-)
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda antonio bianco il 29/01/2009, 20:49

"Peccato che il problema sia proprio questo, quello di un corpo che non c'è o che è ancora largamente da costruire."
Aggiungo:
Una damigiana vuota, senza idee certe.
Un passo a destra ed uno a sinistra con il terrore di sbagliare direzione.
La paura di ascoltare le voci che vengono dal basso che se ne infischiano delle
strategie e delle alleanze.
Il problema di dover cedere la poltrona alle nuove idee, quelle del Partito Democratico quel partito
nato dalla gente democratica non dai politicanti di mestiere.
Il professore rimarrà sempre nel mio cuore.
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