da diffidente il 13/03/2016, 1:08
Secondo me questi sono problemi molto comlessi che vedono coinvolti anche fattori piu' sociali che prettamente economci. Oramai da diversi anni un numero non piccolo, anzi, direi significativo di aziende manfatturiere o hanno cessato la loro attività o sono state spostate in Paesi extra- UE, cosi' che moltissimi lavoratori si trovano disoccupati e una porzione sempre maggiore di beni di consumo viene importata. La bilancia commerciale fra Europa e Cina/Vietnam/Bangladesh, che sono poi, i Paesi in cui vi sono piu' fabbriche, é pesantemente in passivo, questo vuol dire che ogni anno un fiume di denaro esce dall'Europa e va in quei Paesi. Bene per loro, che,infatti, stanno conoscendo -sia pure con differenze sociali marcatissime fra beneficiati ed esclusi- un periodo di crescente benessere ma male per noi,perché questo denaro non viene compensato da flussi in entrata,per cui, di fatto, l'Europa si impoverisce. La bilancia commerciale con altri Paesi,infatti, come gli USA o i Paesi del Golfo, non é buona neppure lei e non compensa il pesante passivo citato poco sopra.
Piu' marcatamente, é vero che in molti Paesi vi sono misure di sostegno al reddito,pero' é innegabile che chi riceve il sussidio di disoccupazione o equivalente non ha una disponibilità economica pari a chi ha un lavoro ben retribuito e quando il numero di lavoratori ben retribuiti o lavoratori autonomi benestanti diminuisce, il potere di acquisto complessivo cala e proporzioni importanti della popolazione si limitano a beni e servizi di prima necessità.
A mio parere bisognerebbe ridare a tante persone la possibilità di spendere,perché adesso come adesso si compra relativamente poco in quanto un grandissimo numero di persone ha pochi soldi; i salari medi sono in contrazione ,anche per colpa della concorrenza extra europea, e i guadagni di moltissimi liberi professionisti, idem. L'arricchimento innegabile di una piccola elite ,per motivi vari,non riesce a compensare l'impoverimento di molti.
In molti vorrebbero piu' inflazione,pero', in questa situazione, tanta inflazione non farebbe automaticamente aumentare i consumi, in quanto il principio piu' inflazione=piu' timore che i beni in futuro costeranno di piu'= piu' voglia di acquistare adesso
, vale SE i potenziali compratori hanno denaro da spendere. Negli USA ,almeno fino a poco fa, questo problema era stato aggirato agevolando il credito al consumo, ma si sa che l credito é solo un differimento dell'esborso che pima o poi deve essere materialmente effettuato ,prelevando denaro dai salari o dai profitti e, per motivi aitmetici, sottraendone dai consumi futuri