La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Venezuelan currency tanks; inflation seen near 100%

Messaggioda franz il 15/05/2015, 15:02

Venezuela's black market exchange rate weakened below a key level on Thursday, as the bolivar's decline steepened in the face of hyperinflation and a rapidly shrinking economy.

The unofficial exchange rate for the bolivar has fallen sharply in recent weeks, so that on Thursday, one dollar would get you 300.72 bolivars, according to widely used rate-tracking website dolartoday.com.

Immagine

Over the past couple of years the value of the currency has plummeted against the dollar to its present 300 bolivar level. In 2012, a dollar would get you 10 bolivars, according to unofficial exchange rates. By the time President Nicolas Maduro was inaugurated in April 2013, it was 24 bolivars to the dollar and by this January it was at 173.

This black market rate of 300.72 on Thursday was almost 50 times the official rate set by Venezuela's hard-line socialist government of 6.3 bolivars to the dollar.

The oil-reliant Latin American country is suffocating under a highly interventionist government, led by Hugo Chavez's successor, Nicolas Maduro, rocketing hyperinflation and the tumble in oil prices since June last year.

The International Monetary Fund sees Venezuela's economy shrinking 7 percent in 2015, with prices rising by a staggering 96.8 percent.

The country's economy is highly reliant on oil, which accounts for around 95 percent of its exports, according to the Organization of Petroleum Exporting Countries (OPEC), of which Venezuela was a founding member. The broader oil and gas sector constitutes roughly one-quarter of Venezuela gross domestic product (GDP).

Read MoreIs Venezuela on route to disaster as sanctions hit?

Both Moody's Investors Service and Standard & Poor's have cut Venezuela's credit rating deeper into speculative territory this year.

"We see default risk stemming from the collapse in oil prices," BBH analysts led by Marc Chandler warned in a research note earlier this week, with the caveat that this prospect had abated somewhat since the partial recovery in energy prices.
A bank note with the face of Venezuela's President Nicolas Maduro and the word "devaluated" at a market in Caracas.
Jorge Silva | Reuters
A bank note with the face of Venezuela's President Nicolas Maduro and the word "devaluated" at a market in Caracas.

Nonetheless, the spread on five-year credit default swaps (CDS)—which markets use to judge how likely an issuer is to default—for Venezuela rose by 0.3 percent on Wednesday, according to Markit data. In percentage terms, this was the joint-worst deterioration of any country, along with Mexico and Peru.

Read MoreCredit Default Swaps: CNBC Explains

Despite his fears, BBH's Chandler said that Venezuela was more likely to officially devalue the bolivar than default.

"It is true that Venezuela has a relative extreme macroeconomic situation," the analyst said in a note last week. "We suspect that when push comes to shove, and it will, Venezuela is more likely to officially devalue than default on its local debt."

http://www.cnbc.com/id/102678399
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Venezuela: inflazione al 510%

Messaggioda franz il 31/05/2015, 10:42

http://fee.org/anythingpeaceful/detail/ ... -inflation

Venezuela’s bolivar is collapsing. And as night follows day, Venezuela’s annual implied inflation rate is soaring. Last week, the annual inflation rate broke through the 500% level. It now stands at 510%.

With free market exchange-rate data (usually black-market data), the real inflation rate can be calculated. The principle of purchasing power parity (PPP), which links changes in exchange rates and changes in prices, allows for a reliable inflation estimate.

Using black-market exchange rate data that The Johns Hopkins-Cato Institute Troubled Currencies Project has collected over the past year, I estimate Venezuela’s current annual implied inflation rate to be 510%. This is the highest rate in the world. It’s well above the second-highest rate: Syria’s, which stands at 84%.

Venezuela has not always experienced punishing inflation rates. From 1950 through 1979, Venezuela’s average annual inflation rate remained in the single digits.

It was not until the 1980s that Venezuela witnessed a double-digit average, and it was not until the 1990s that Venezuela’s average inflation rate exceeded that of the Latin American region.

Today, Venezuela’s inflation rate is over the top.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda mariok il 24/06/2015, 22:25

In Venezuela un iPhone costa 42 mila euro
Tre i motivi: il prezzo del greggio crollato, l’inflazione e la scarsità dell’offerta
ANSA

24/06/2015
PAOLO MANZO

47mila 678 dollari. O se preferite 42.520 euro. È questa l’esorbitante cifra che ci vuole per comprare un IPhone6 della Apple in Venezuela. Senza commettere illegalità s’intende – ovvero senza ricorrere al mercato nero – ed attenendosi al cambio ufficiale imposto dal governo di Caracas di 6,3 bolivares, la valuta locale, per un dollaro. Già perché sul sito Mercadolibre.com.ve, uno dei pochi dove è disponibile, l’IPhone6 della Apple è venduto per 300mila bolivares, pari a 41 volte lo stipendio minimo in vigore nel paese sudamericano che possiede le riserve petrolifere più grandi al mondo.

Il problema è che il prezzo del greggio, che da solo contribuisce al 95% dell’export di Caracas, nell’ultimo anno è crollato, facendo incassare molti meno dollari al Venezuela. Ma questa è solo una tra le cause del prezzo esorbitante di tutto ciò che è tecnologico e di ultima generazione proveniente dall’estero in quel di Caracas, a cominciare dagli smartphones.

Altro motivo è sicuramente l’inflazione, la più alta al mondo, che la Banca centrale di Caracas non s’azzarda neanche più a rendere nota. L’ultimo dato ufficiale del 2014 parla di un 69% annuale di aumento generale dei prezzi ma la realtà è ben diversa: se ormai quasi tutti gli istituti indipendenti parlano infatti di un’inflazione superiore al 100%, secondo alcuni esperti come l’economista Steve Hanke del Cato Institute - che ha usato un modello di calcolo dell’Università John Hopkins tenendo in conto il cambio nero - a fine maggio sarebbe stata sfondata addirittura la barriera del 500% su base annua.

Il terzo motivo che spiega perché in Venezuela un IPhone6 costa così tanto è dato dalla scarsità dell’offerta disponibile sul mercato interno. Per importare telefonia a Caracas, infatti, chi vende è costretto per forza a passare attraverso l’intermediazione della governativa Telecom Venezuela, ma la scarsità dei dollari liberati dallo Stato ha impedito negli ultimi 12 mesi ai venditori di onorare gli ordini. Il risultato? I modelli di cellulari 4G a Caracas, Merida, San Cristobal, Barquisimeto, Maracaibo - così come in tutte le principali città del Venezuela – oggi valgono oro e sono ricercatissimi, tanto che per Bloomberg, che sull’argomento ha fatto un’approfondita analisi, è sconsigliabile persino farsi vedere in strada con un “gioiello” tecnologico del genere. Il rischio, infatti, è di venire rapinati armi in pugno dalle tante gang che, proprio nel settore della telefonia, hanno trovato un’altra miniera d’oro per arricchirsi illegalmente.

«Sono disperata» spiega Maria, una giovane manager che lavora per una multinazionale a Caracas «ero riuscita ad avere un IPhone6 tramite un mio parente che vive a Miami ma mi hanno aggredita ieri, pistola in pugno, ed ora non so come ricomprarmene uno. Avere un ultimo modello qui è troppo rischioso».

http://www.lastampa.it/2015/06/24/ester ... agina.html
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda franz il 01/09/2015, 15:51

Venezuela, la fame al comando. Il 70% della popolazione deve rinunciare agli alimenti di base

Olio, formaggio, pollo, sapone, zucchero, burro, carne sono ormai alimenti inseriti nella lista dei "rari". Crescono gli episodi di 'assalti' da parte della popolazione stremata ai magazzini della Guardia Nazionale, dove sono custodite le derrate alimentari sottratte a un contrabbando sempre più diffuso. Il 6 dicembre si vota per le presidenzali, la popolarità di Maduro è a picco e si teme per i possibili disordini
di ALESSANDRA BADUEL

ROMA - File per il cibo, saccheggi di cibo, sequestri di cibo. In Venezuela comanda la fame, oltre alla carenza di farmaci, e mentre il presidente Maduro decide di combattere la sua lotta contro il contrabbando - a suo parere spalleggiato dalle opposizioni politiche - chiudendo la frontiera con la Colombia, deportandone mille cittadini e non riuscendo a trovare un accordo per la riapertura, tanto da arrivare al richiamo degli ambasciatori da parte di entrambi i Paesi, i venezuelani attaccano i soldati per avere il cibo sequestrato a chi lo vende al nero, come è successo vicino Maracaibo, caso di sicuro non unico.

In cima all’indice delle 15 economie più in miseria nel mondo, stilato da Bloomberg nel marzo 2015 sommando il tasso di disoccupazione con l'inflazione, il Venezuela secondo Nicolás Maduro avrebbe dovuto trovare la via della ripresa proprio in agosto. Così non è andata e le previsioni dell'agenzia finanziaria Usa, che stimava un 78,5% di tasso d'inflazione dell'indice dei prezzi al consumo negli stessi giorni in cui la carenza di carta igienica spingeva i vicini di Trinidad e Tobago a offrirla ai venezuelani in cambio di petrolio, sono confermate: la crisi prosegue, le file ai supermercati anche e fiorisce il mestiere di "bachaquero", contrabbandiere, dal nome locale delle formiche rosse che devastano i raccolti: le "bachaco", appunto. E se è vero che il prezzo del petrolio è crollato mettendo in crisi uno fra i principali produttori mondiali, è anche vero che molte delle misure governative non sono efficaci e il bolivar è crollato del 72% sul mercato non ufficiale da anni in vigore: ormai ci vogliono 616 bolivar per un dollaro e un salario minimo vale 12 dollari, mentre per un caffè ci vogliono 100 bolivar - e un paio di jeans vale quasi 800 dollari, un chilo di carote quasi 20, un frullatore più di 500.

Con queste premesse, non stupisce che in una recente indagine nazionale l'agenzia Consultores 21 abbia trovato un 30% di cittadini che mangia solo due volte se non una al giorno. A marzo erano il 20%. In più, il 70% risponde che ha proprio rinunciato ad almeno un alimento base come latte, riso, zucchero o simili perché non lo trova – o perché è troppo caro.

A La Sibucara, vicino Maracaibo, al confine con la Colombia, secondo i media ufficiali nei giorni di Ferragosto i "bachaqueros" hanno saccheggiato la sede della Guardia Nacional dopo aver subito un sequestro di 50 tonnellate di cibo nei loro magazzini. Secondo il Wall Street Journal, invece, sono stati i cittadini a svuotare, distruggere e incendiare la sede, furiosi con i soldati che si erano rifiutati di redistribuire il cibo sequestrato ai contrabbandieri. A La Sibucara, Maria Palma, 55 anni e svariati nipoti, esce da un alimentari a mani vuote, lamentandosi: "La gente che ci dava lavoro, le aziende private, i ricchi, non ci sono più". Quindi anche lei, spiega al giornale, per andare avanti rivende i cibi razionati che riesce a procurarsi: "Non è un grande affare", precisa, "ma non c’è lavoro e dobbiamo pur trovare il modo di mangiare, noi e i piccoli". È anche lei da contare fra i "bachaqueros"?

Di certo, sono molti quelli che aggirano i controlli sempre più rigidi istituiti da Maduro, per procurarsi lo stesso beni di prima necessità da rivendere al mercato nero. Oltre al tradizionale flusso di contrabbando con la Colombia – che esiste da anni ed è legato alle politiche calmieranti del Venezuela già in tempi pre-crisi, per cui un venezuelano guadagnava rivendendo ai colombiani i beni avuti ai prezzi "politici" voluti dal socialismo – ora c’è un "fronte interno", e molto agguerrito: se il governo impone che ogni cittadino può comprare farina e beni analoghi solo una volta a settimana, controllando le carte d’identità, il trucco sarà farsi sei, sette documenti diversi e una fila per ogni documento. Così i beni definiti "rari", cioè carenti all’80%, sono ormai una lunga lista che include olio, formaggio, pollo, sapone, zucchero, burro, carne bovina.

In questa precarietà, il 6 dicembre ci sono le elezioni parlamentari, che rischiano di peggiorare ancora la situazione. Il 6 dicembre è una data evocativa, probabilmente scelta apposta: in quel giorno del 1998 Hugo Chávez fu eletto con il 56% dei voti. Ma l'ultimo sondaggio dà il presidente Maduro a meno del 20% di preferenze. A conferma dei rischi di disordini sempre peggiori, l’Osservatorio dei conflitti sociali del Venezuela segnala che mentre l’anno scorso la gente faceva cortei di protesta politici, nei primi sei mesi del 2015 è già scesa in strada 500 volte per protestare esclusivamente contro la mancanza di cibo. I saccheggi ufficialmente contati sono 56, decine quelli tentati. E il responsabile dell’Osservatorio Marco Ponce chiude il quadro con un’immagine: "Se non sono fuori a protestare, i venezuelani sono fuori a fare una coda". Al supermercato, o in farmacia. E la carenza di medicine è tale che, come denuncia, anonima, una addetta alla chimica industriale al Le Journal International, "ormai la gente qui muore di cancro o di Aids molto in fretta". La chimica aggiunge che più che votare le interessa, come a molti, andarsene presto: Colombia, Panama, Argentina sono le mete, per chi può permetterselo.

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... ref=search
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda mariok il 11/09/2015, 16:26

L’oppositore venezuelano Leopoldo Lopez condannato a 13 anni e 9 mesi di carcere
Per i giudici è il responsabile degli incidenti scoppiati in una manifestazione studentesca nel febbraio 2014. Ma sul processo pesano gravi irregolarità

11/09/2015
Tredici anni e nove mesi: il giudice Susana Barrientos ha inflitto al dirigente oppositore venezuelano Leopoldo Lopez la più dura delle pene possibili per i delitti dei quali è stato ritenuto colpevole, con una sentenza che chiude un processo di 19 mesi additato da gran parte del mondo come un atto di persecuzione politica da parte del governo di Nicolas Maduro.

Lopez è rinchiuso nel carcere militare di Ramo Verde, a nord di Caracas, dal 18 febbraio dell’anno scorso, quando si è consegnato alle autorità che lo indicavano quale responsabile degli incidenti scoppiati al termine di una manifestazione studentesca svoltasi 6 giorni prima nel centro della capitale venezuelana. Secondo la tesi dell’accusa, Lopez sarebbe stato responsabile della violenza di piazza di quella giornata, durante la quale manifestanti oppositori hanno affrontato la polizia, bruciato automobili ed attaccato la sede della Procura centrale di Caracas.

In un primo momento l’imputazione comprendeva anche il delitto di omicidio, riferito alle tre persone - due manifestanti e un dirigente chavista - morte durante gli scontri, ma queste accuse sono state ritirate dopo che un’inchiesta giornalistica ha dimostrato che erano state uccise da agenti della polizia. Lopez, un economista di 44 anni, leader del partito Volontà Popolare, ha sempre respinto le accuse che gli erano rivolte, insistendo sul fatto che il suo appello alla protesta è sempre stato non violento e che è stato arrestato e processato solo perché si oppone al governo di Maduro. «Se mi condanna, avrà più paura lei leggendo la sentenza che io ricevendola, perché lei sa benissimo che sono innocente», ha detto il leader antichavista al giudice Barrientos durante l’udienza, dopo che il magistrato gli ha proibito di far vedere un video preparato dalla sua difesa per dimostrare che le accuse contro di lui erano senza fondamento.

L’intero processo è stato contrassegnato da ogni sorta di irregolarità: tutte le testimonianze e le prove ammesse dal tribunale provenivano esclusivamente dall’accusa - quelle della difesa sono state respinte - le udienze non sono mai state pubbliche e le condizioni di detenzione di Lopez sono state denunciate da gruppi di difesa dei diritti umani, secondo le quali il dirigente oppositore deve essere considerato un prigioniero politico. L’arresto e il processo di Lopez sono stati denunciati come arbitrari anche da organismi internazionali, come la Commissione Interamericana per i Diritti Umani e la Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ong di difesa dei diritti umani come Amnesty International e Human Rights Watch e soggetti politici come il presidente Barack Obama e l’Europarlamento di Strasburgo.

http://www.lastampa.it/2015/09/11/ester ... agina.html
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda franz il 06/02/2016, 18:55

Giusto per rimanere aggiornati ....

Iperinflazione: il Venezuela deve farsi spedire banconote per via aerea. In Venezuela è in corso l'iperinflazione. Il FMI calcola che il tasso di svalutazione s'aggiri intorno al 750 per cento. La velocità con cui il Bolivar perde di valore costringe il Governo ad immettere sempre maggiori quantitativi di cartamoneta. L'ultimo ordine di banconote, affidato ad una tipofrafia australiana è di 10 bilioni (10.000 miliardi) di pezzi in banconote da 50 e 100 bolivar (tagli inferiori avrebbero un costo superiore al valore di facciata) che ha visti impegnati 36 Boein 747 per il trasporto.


Ammetto di non aver verificato (come potrei?)
La fonte è questa: http://www.zerohedge.com/news/2016-02-0 ... less-bank-
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda franz il 16/03/2016, 8:43

il financial times parla del fallimento (bancarotta, default) del Venezuela.
Ormai pare inevitabile, a meno di un cambio di rotta.
https://next.ft.com/content/486b4b26-e9 ... add5fbc4a4

Venezuelan bonds, beaten down to distressed levels over the past few months, have rallied following rising hopes that the country might, just might, escape default again this year — something most in the market had come to accept as inevitable.

The rally in oil prices, with Brent crude up 45 per cent since mid-February, will certainly help the public finances. And the administration has recently introduced some sensible if overdue reforms, taking steps to rationalise its complicated foreign exchange regime, which distorts economic incentives.

But the key reason for renewed investor optimism is that the government is signalling an “almost kamikaze-like commitment to keep servicing its international borrowings”, in the words of Medley Global Advisors, a macro research service owned by the Financial Times.

At issue are $10bn of bond repayments and a further $6bn or so of Chinese loans that fall due this year. Against that, Venezuela may receive only about $22bn from oil exports — virtually its only source of hard currency — and must spend about $4bn on oil-related imports in 2016. That does not leave much of a cushion, especially since the government has already gone a long way to depleting both its liquid FX reserves and the central bank’s stash of gold.



Probabilmente chi a sinsitra è - o era - infatuato dal soglio venezuelano si chiede come sia possibile! Un paese a piena sovranità monetaria, senza un briciolo di liberismo, senza le costrizioni del famigerato Patto di Stabilità non va MAI in bancarotta. Lo dicono Bagnai e Borghi, lo dice Fassina quindi DEVE essere vero!
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda mariok il 16/03/2016, 9:36

Lo dicono Bagnai e Borghi, lo dice Fassina quindi DEVE essere vero!

Ormai non lo dicono neanche più. L'unica cosa di cui riescono ancora a parlare è del loro potere di interdizione che pare sia stato messo pesantemente in discussione dal loro nemico giurato (Renzi).
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda flaviomob il 16/03/2016, 15:19

E' lo stesso problema delle monoculture ai tempi della decolonizzazione: se un paese si specializza troppo in un settore unico (come il petrolio nel caso venezuelano), un crollo dei prezzi in quell'ambito può portare al fallimento. Unito a politiche fallimentari. Considerando che falliscono sia paesi a economia liberista che socialista (parliamo soprattutto di "socialismo reale"), niente di nuovo sotto il sole. Direi che stanno meglio quei paesi che traggono vantaggio sia da fattori liberali che socialisti, all'insegna della democrazia (formale e sostanziale).


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: L'eredità di Chavez e la sinistra italiana

Messaggioda diffidente il 16/03/2016, 18:05

Piccola prvocazione, se il Venezuela si unisse all'UE? Si legge da piu' parti che in Europa l'infazione é molto ridotta, forse addirittura "troppo" tale da scoraggiare le aziende, almeno quelle che avrebbero le possibilità per farlo, dal decidere investimenti futuri, mentre in Venezuela é altissima. Bisognerebbe fare in modo di importare, non so se sia un termine giusto, un po' della loro inflazione ed esportare un po' della nostra deflazione
diffidente
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 553
Iscritto il: 09/03/2014, 14:25

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 46 ospiti