Robyn ha scritto:La globalizzazione ci impone di rivedere il modello universalistico del welfare che non può essere affidato completamente ne ai privati ne tanto meno si può seguire il modello della mittleuropa delle assicurazioni.Già bonus bebè,edilizia sociale e rmg non sono univeralistici.La domanda è se la sanità pubblica può negare l'assistenza sanitaria a chi è in stato di emergenza e non rientra nelle fasce di reddito,mi pare di no.Prima si presta tutta l'assistenza sanitaria necessaria e si paga successivamente se non si è nelle fasce di reddito e non come si fà negli Usa dove si controlla prima la carta di credito.La stessa cosa per l'istruzione e l'università pubblica si può venire nella scuola pubblica ma si paga per intero la retta se non si è nelle fasce di reddito
Ma ormai è già così. Chi non ha l'esenzione dei ticket ormai finisce col pagare quasi tutte le analisi. Per le visite specialistiche, con i tempi di attesa che ci sono, se hai qualcosa di veramente serio o paghi o rischi di morire.
Quanto agli interventi chirurgici, almeno qui al sud, ottenere un ricovero (a meno che non passi per il pronto soccorso) è un miracolo. I più aggirano l'ostacolo pagando privatamente il primario dell'ospedale, grazie al quale ottengono una corsia preferenziale.
E' un labirinto, nel quale c'è di tutto: mala sanità, corruzione, intrecci tra servizio pubblico e professione privata.
E dire che i media definiscono il servizio sanitario italiano il migliore d'Europa dopo quello francese!

L'obiezione già la conosco. Al nord le cose vanno meglio. A parte il fatto che non è del tutto vero, ragione di più per togliere il servizio sanitario nazionale dalle mani delle regioni (per poi eliminarle del tutto).