franz ha scritto:chango ha scritto:eviterei di mettere famiglie e imprese che se ne vanno sullo stesso piano.
Io invece lo faccio, considerando che la stragrande maggioranza delle imprese italiane è "micro" (vado a memoria ma >85% e <92%) e la metà delle micro è costituita da imprese individuali o familiari.chango ha scritto:ovvio che per te, vivendo in Svizzera, italiani e polacchi pari sono. se vivessi in Italia, caso mai a Formigine, il fatto che un'azienda di punto in bianco chiuda lasciando a casa 40 persone aggravando dove vivi una situazione di crisi/disagio forse non ti lascerebbe così equidistante. forse avresti la percezione di essere sulla stessa barca.
Veramente la pensavo già nello stesso modo il secolo scorso, quando vivevo in Italia. Dopo aver avuto fiat, alfa e lancia, per la prima volta comprai un'audi. Consapevole del possibile disagio per i lavoratori italiani (amplificato ovviamente dalla retorica nazionalista che lacrimava sul "comprare italiano") ho considerato tuttavia che anche gli operai tedeschi erano meritevoli e con grande probabilità una buona parte delle maestranze era pure costituita da lavoratori italiani. Ricordavo inoltre paginate retoriche sull'internazionalismo proletario per cui in fondo non mi pareva di far torto a nessuno se "compravo tedesco". Semplicemente compravo un'autovettura che ritenevo migliore, nel mio pieno e legittimo interesse, lo facevo e premiando i lavoratori d'oltralpe, qualunque nazionalità avessero. Il passo successivo è automatico, dopo aver conosciuto all'estero tanti imprenditori italiani che erano scappati con l'ondata degli anni 70 e si erano affermati ovunque per capacità e qualità mentre in patria arrancavano tra burocrazia, insicurezza, ingiustizia, sopprusi vari.
il fatto che la maggioranza delle imprese italiana sia una micro-impresa non implica, anzi, che la maggioranza delle imprese imprese che delocalizzano lo sia.
la questione non è comprare tedesco o italiano. è cancellare un'attività economica da un giorno all'altro fregandosene delle conseguenze che esso comporta. non è proprio lo stesso disagio.