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PD,PDL

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: PD,PDL

Messaggioda flaviomob il 09/04/2013, 0:05

Io non so se Grillo sia finto. Certo è un milionario a cui il successo mediatico (anche se si tratta di un medium più moderno di quello di Berlusconi) porta altro denaro (pubblicità, spettacoli, libri, dvd), ma ha fatto anche cose buone e di sicuro ha bucato... il web!. :o

Credo che non siano finti i parlamentari M5S e spero che, accumulando esperienza (hanno depositato i primi disegni di legge) possano anche acquistare maggiore autonomia. In questo momento nessuno vuole cedere, tra PD e M5S: ma Bersani prima o poi dovrà riconoscere gli errori commessi e il successo di una protesta diffusa. Il suo nome potrebbe essere un problema?

Ciò che conta è altro, trovare un'intesa "siciliana" e magari ridurre il narcisismo e l'egotismo di troppi personaggi per lavorare nel concreto.

Bisognerà poi convincere a trattare i "duri" di M5S e a non gettarsi tra le braccia di Silvio i "molli" del PD...


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Re: PD,PDL

Messaggioda ranvit il 09/04/2013, 5:54

Per finti moralizzatori credo s'intenda, oltre a Grillo, tutta quella parte della sinistra che in nome di una millantata e virtuale mitica purezza è disposta a sacrificare il Paese pur di tentare di "ingabbiare" Berlusconi... :?




PS
Bisognerà poi convincere a trattare i "duri" di M5S e a non gettarsi tra le braccia di Silvio i "molli" del PD...

Quanto tempo ancora dovremo sprecare??
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Re: PD,PDL

Messaggioda ranvit il 09/04/2013, 8:25

Cosi' è!
Perchè un Pd che si rifiuta di dialogare con il Pdl fà la stessa cosa del M5S: risulta passare per chi, per proprio interesse di Partito, perde tempo alle spalle della situzione drammatica in cui si trova il Paese! Nelle varie trasmissioni televisive il Pd ha fatto questa figura opponendo generiche argomentazioni, poco convincenti agli occhi degli elettori tutti, davanti alle profferte "per il bene del Paese" di vari esponenti del Pdl!
Ovviamente se il Pdl dovesse riproporre uno scambio sconcio e impossibile lo denunci a chiare lettere, come non ha fatto fin'ora!
In questo caso, si elegga un PdR senza la partecipazione del Pdl, ma si rimetta in moto il Parlamento consentendo di comporre le Commissioni e fare una serie di riforme necessarie per tornare alle urne il piu0 presto possibile e prendere decisioni necessarie a contrastare il declino economico. Un Governo in carica anche senza fiducia, di Monti o Bersani o altri sarebbe piu' che sufficiente...se il Parlamento potesse lavorare!


http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1


Il compromesso antistorico
di MASSIMO GIANNINI
Berlusconi annuncia: "Vedrò Bersani"
E il Colle elogia le larghe intese del '76


A POCHI giorni dalla scadenza del suo settennato, Napolitano non rinuncia ad inoculare dosi massicce di pedagogia istituzionale in un sistema politico malato. Non si rassegna al tri-polarismo bloccato che paralizza il Paese e al grillismo arrabbiato che occupa il Parlamento. Invoca le "larghe intese" tra Pd e Pdl. Sbocco normale, in qualunque altra democrazia europea. "Compromesso antistorico", nell'Italia di oggi.

È vero. Nella teoria, un accordo programmatico pieno tra sinistra e destra sarebbe il miglior antidoto per curare i mali del Paese, spurgarne i veleni politici e lenirne i disagi sociali. Sarebbe la formula più proficua per rimettere in moto l'economia e riaprire il cantiere delle riforme costituzionali. Sarebbe l'argine più efficace per fermare l'onda a Cinque Stelle, che si nutre degli immobilismi parlamentari e dei bizantinismi regolamentari, si ingrossa con il disprezzo del professionismo politico inteso come male assoluto, si alimenta della teoria semplicistica di Jackson (su cui si è fondato lo spoil system americano) e quella rivoluzionaria di Lenin (imperniata sull'idea che anche una semplice cuoca può fare il capo dello Stato).

Ma, nella pratica, l'esperimento che riuscì nel 1976, quando Dc e Pci si accordarono per far nascere il terzo governo Andreotti, non è in alcun modo ripetibile. Le analogie storiche non reggono. Le condizioni politiche non esistono. È comprensibile che il presidente, per motivi di biografia politica e personale, sia rimasto legato a

quel pezzo di Storia repubblicana, che vide un'Italia ferita a morte reagire e risollevarsi, in mezzo al piombo delle Brigate Rosse, lo scandalo Lockheed e una crisi economica pesantissima.

È quasi inutile ricordare quello che Napolitano già sa meglio di chiunque altro. Quel monocolore democristiano di trentasette anni fa, che si resse sulla "non sfiducia" del partito comunista (oltre che del Psi, del Psdi, del Pli e del Pri) nacque grazie alla riflessione e all'elaborazione politica di due leader della statura di Aldo Moro e di Enrico Berlinguer. Fu la tappa intermedia di un percorso iniziato nel '74 con il progetto berlingueriano del "compromesso storico", e culminato nel '78 nell'approdo moroteo del governo di "solidarietà nazionale" (nato proprio cinque giorni prima del tragico rapimento di Via Fani).

Bersani non è Berlinguer, e su questo non ci sono dubbi. Ma quello che conta di più, in questo parallelismo storico improprio e improponibile, è che Berlusconi non è Moro. Un abisso incommensurabile, umano, culturale e politico, separa lo statista di Maglie dall'uomo di Arcore. Non c'è accostamento possibile tra la filosofia con la quale Moro propiziò le "larghe intese" nel '76 e l'idolatria con la quale Berlusconi propugna adesso la "grande coalizione". Il primo aveva un progetto generale, che puntava a sciogliere la democrazia bloccata di quella lunga stagione di Guerra Fredda unendo temporaneamente le forze dei due grandi partiti di massa. Il secondo ha un obiettivo individuale, che punta a barattare la formazione del governo con l'elezione del presidente della Repubblica, la trattativa sulle riforme con il suo salvacondotto giudiziario.

Lasciamo stare per un momento la parabola populista, cesarista e tecnicamente rivoluzionaria del Cavaliere che ha caratterizzato il suo quasi Ventennio. Mettiamo da parte il suo gigantesco conflitto di interessi, la sua campagna forsennata contro i magistrati condotta dalla trincea di Palazzo Chigi, la sua propensione a far saltare tutti i tavoli, dalla Bicamerale in poi. Torniamo al parallelismo tra lo schema moroteo dell'epoca e il proposito berlusconiano di oggi. Moro, con i suoi limiti e i suoi occhi chiusi sulle nefandezze del suo segretario Freato e dei capibastone delle correnti scudocrociate, chiese al suo partito di "non aver paura di avere coraggio", e quel coraggio lo pagò con la vita. Oggi l'unico coraggio del Cavaliere è quello del ricatto: il sostegno a "un governo Bersani", ma all'unica condizione che al Quirinale vada lui stesso o, in subordine, Gianni Letta.

Non basta tutto questo a considerare Berlusconi un alleato impossibile per chiunque? Questa consapevolezza, per gli eletti e gli elettori del centrosinistra, non significa che con il Cavaliere non si debba nemmeno parlare. Ha ragione Dario Franceschini, quando sostiene che l'avversario non si sceglie, perché lo hanno già scelto gli italiani. Dunque il dialogo è essenziale. Purché, in questo tempo sospeso delle istituzioni, serva a individuare un metodo per far ripartire l'orologio dei poteri dello Stato, dall'esecutivo al legislativo. E prima ancora ad eleggere un presidente della Repubblica, dotato di tutte le prerogative e gli strumenti che la Costituzione gli assegna.

Se serve a questo e solo a questo, e quindi non a negoziare patti scellerati di altra natura o merci di scambio contro-natura, l'incontro tra Bersani e Berlusconi non è solo opportuno ma è doveroso. Se invece tra i partiti c'è ancora chi si culla nel sogno del "compromesso antistorico", farà bene a svegliarsi in fretta, e ad acconciarsi ad un rapido ritorno alle urne. Il governo Monti ci ha momentaneamente salvato dalla bancarotta. Ma il suo evidente insuccesso sulle riforme di sistema sta lì a dimostrare che la "grande coalizione" all'italiana, e alla berlusconiana, non funzionerà mai.
m.giannini@repubblica.it
(09 aprile 2013)
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Re: PD,PDL

Messaggioda pianogrande il 09/04/2013, 9:39

Facciamo lavorare il parlamento.
Pienamente d'accordo.
La nuova legge elettorale (e tanti altri provvedimenti che non possono aspettare i comodi di nessuno) si può fare subito.
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Re: PD,PDL

Messaggioda Iafran il 09/04/2013, 10:44

ranvit ha scritto:Per finti moralizzatori credo s'intenda, oltre a Grillo, tutta quella parte della sinistra che in nome di una millantata e virtuale mitica purezza è disposta a sacrificare il Paese pur di tentare di "ingabbiare" Berlusconi...

"Finti moralizzatori, millantata e virtuale mitica purezza e tante attribuzioni" distribuite con supponenza agli altri solo perché si pensa di possedere il "metro della saggezza", una qualità rara?
Gli altri, invece, sono quelli che si dimostrano COERENTI e non "plasmabili" in relazione al tempo che trovano e non riconosceranno mai il "cavaliere" come una persona con moralità, con capacità politiche e con normale senso dello Stato.

Ma è possibile che si possa pensare di modificare la catastrofica situazione italiana, riconducibile a 20 anni di "cavalierato" & Co, su due piedi accettando che la risoluzione venga dagli stessi che l'hanno prodotta?

Se qualcuno chiede ancora quali siano le alternative ... vada prima a leggersi (per non fare una certa figura) quelle che sono state scritte in precedenza.
Si nota, infatti, una certa ripetizione di argomenti che trattano lo stessa tema, soprattutto sul sindaco fiorentino (prima su Rutelli) e sull'accordo PD-PdL. Tutti sanno che le idee di centro sono "centrali", e che fra la destra e la sinistra si preferisce quella che esalta ... i meriti individuali, ma un po' di calma non guasterebbe!
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Re: PD,PDL

Messaggioda ranvit il 09/04/2013, 12:00

Ma è possibile che si possa pensare di modificare la catastrofica situazione italiana, riconducibile a 20 anni di "cavalierato" & Co, su due piedi accettando che la risoluzione venga dagli stessi che l'hanno prodotta?


A parte il fatto che vi abbiamo partecipato tutti: dirigenti politici ed elettorato, per non parlare dei "nuovi" del M5S che si rifiutano di collaborare ....dove li dovremmo trovare quelli che non l'hanno prodotto? In Germania? In Svizzera? o semplicemente quei quattro gatti della sinistra radicale??'
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Re: PD,PDL

Messaggioda pianogrande il 09/04/2013, 12:06

ranvit ha scritto:Ma è possibile che si possa pensare di modificare la catastrofica situazione italiana, riconducibile a 20 anni di "cavalierato" & Co, su due piedi accettando che la risoluzione venga dagli stessi che l'hanno prodotta?


A parte il fatto che vi abbiamo partecipato tutti: dirigenti politici ed elettorato, per non parlare dei "nuovi" del M5S che si rifiutano di collaborare ....dove li dovremmo trovare quelli che non l'hanno prodotto? In Germania? In Svizzera? o semplicemente quei quattro gatti della sinistra radicale??'

Questo è più che giusto.
Se per "nuovi" intendiamo gente che non abbia colpe sul disastro del paese credo che anche tra i milioni di grillini di "nuovi" ce ne siano ben pochi.
Cambiare significa cambiare e non buttare via tutto.
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Re: PD,PDL

Messaggioda flaviomob il 09/04/2013, 12:08

M5S per adesso ha rifiutato l'appoggio ad un governo Bersani. Non ha rifiutato di discutere e valutare in parlamento le proposte, anche del PD, né di proporne. E' vero, ci hanno messo un pò più degli altri a presentare disegni di legge ma, si sa, devono fare esperienza e imparare che non è un mestiere facile. Tutto sommato, il PD può fare proposte più digeribili (governo di personalità esterne alla politica, governo di esponenti in grado di dialogare con M5S, affidabili, rinnovabili...). Finora si è comportato come il vincitore assoluto delle elezioni, mentre bisogna riconoscere che la vera vittoria è da un'altra parte, ci piaccia o no. Anche Bersani lo ha riconosciuto: se il problema è il suo nome, si farà da parte.


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Re: PD,PDL

Messaggioda Robyn il 09/04/2013, 12:15

La contrapposizione fra destra e sinistra mostra che c'è un contrasto allo stato endemico che stanca sempre di più
Dobbiamo decidere di diventare una democrazia europea dove destra e sinistra pur nella diversità hanno una base comune di riconoscimento reciproco.Il Pdl anche se non ha fatto le primarie non ha più ricanditato Cosentino e Batman ,e questo vorrà dire pur sempre qualcosa.Le strade per arrivare ad una democrazia europea possono essere impervie ma bisognerà pur sempre cominciare ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: PD,PDL

Messaggioda pianogrande il 09/04/2013, 15:13

Be'.
Che il cosiddetto "stallo" sia in realtà un tutto in ebollizione, credo ne siamo convinti tutti.
Stanno succedendo tantissime cose (nel retroscena).
Vediamo quando comincerà a muoversi qualcosa che abbia riflessi concreti sul paese.
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