Renzi: "Decidetevi, Chiesa ha fatto prima".
Napolitano: "Non stiamo perdendo tempo"Il sindaco torna a spronare: "Fate presto, soluzioni tecniche si trovano. Pensare ai problemi del Paese". Ma le sue proposte irritano i bersaniani. Dalla Moretti a Di Traglia alla Geloni, il dibattito è acceso anche su twitter: "Andare al voto ora sarebbe da irresponsabili". Nel pomeriggio Bersani incontra il premier uscente Monti a Palazzo ChigiROMA - Dopo l'affondo a Bersani che irrita i fedelissimi del segretario del Pd, Matteo Renzi rincara la dose. "Decidetevi, sono passati più di 40 giorni dalle elezioni. Persino la Chiesa che non è un modello di speditezza è riuscita a organizzarsi velocemente. Con il sistema politico che abbiamo non abbiamo ancora capito chi ha vinto o perso le elezioni". E sprona ancora: "Fate presto. "Le soluzioni tecniche, se si vuole, si trovano, ma bisogna volerle e smettere di pensare ai destini dei leader politici, e pensare ai problemi del Paese". Nel botta e risposta sui tempi lunghi della poltica interviene lo stesso capo dello Stato: "Personalmente non credo che stiamo perdendo tempo", dice Napolitano replicando a Renzi. Riguardo all'ipotesi voto subito o governo con il Pdl, Pierluigi Bersani non si sbilancia: "Siamo qua", dice ai cronisti dopo un pranzo con Enrico Letta.
Non si sono fatte attendere le reazioni alle parole del sindaco di Firenze, che, dopo la tregua post-primarie, lancia la sua sfida: "O Berlusconi è il capo degli impresentabili, allora chiediamo di votare subito; oppure è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti", dice a Repubblica e al Corriere della Sera. "Andare subito al voto sarebbe da irresponsabili" risponde Alessandra Moretti, parlando al Tgcom24. E, aggiunge, in caso di urne immediate "Bersani potrebbe essere ancora in campo". Quanto al rapporto con il Pdl Moretti dice: "Noi al Pdl abbiamo dato la possibilità di fare insieme le riforme costituzionali e credevamo fosse una proposta importante. Altra cosa è un Governo politico presieduto da Bersani. Se per l'elezione del Capo dello Stato la linea del partito cambierà, vedremo". Riguardo, poi, l'ipotesi di franchi tiratori, in campo renziano, in occasione dell'elezione del presidente della Repubblica, la portavoce del segretario Pd dice: "Non me lo auguro, altrimenti si spaccherebbe il partito".
Su Repubblica, Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, ritiene irrispettoso parlare di politica perditempo, come la definisce Renzi. "Napolitano ha cercato soluzioni e ha trovato difficoltà vere per fare un governo di cambiamento. Nè Bersani, nè gli altri leader dei partiti in Parlamento perdono tempo. Si cerca una soluzione a un problema", che "non è fare un governo quale che sia, ma avere un governo di cambiamento all'altezza delle sfide che l'Italia ha davanti sul terreno della politica e dell'economia".
Renzi: "Napolitano assoluta certezza per il Paese". Il sindaco, però, chiarisce: "Giorgio Napolitano è stato, in questi 7 anni, un'assoluta certezza per il Paese: meno male che c'è stato Napolitano", dice. "Dare la colpa della situazione di difficoltà al presidente della Repubblica - chiarisce - è una barzelletta. Ricorda quelli che quando vedono il traffico per la strada, danno la colpa ai vigili".
Su twitter il dibattito in campo democratico è acceso. Chiara Geloni, direttore di Youdem, tv dei democratici, scrive: "serenamente e pacatamente: non si può negare che al momento la proposta politica di Renzi coincida perfettamente con quella di Berlusconi". Sulla stessa linea Stefano Di Traglia, responsabile della comunicazione del Pd: "Renzi semplicemente propone la stessa ricetta di Berlusconi: un governissimo o elezioni". Duro Roberto Seghetti: "Si può fare governo che cambi davvero. Renzi pensa di perdere sua occasione e vuole matrimonio con Cav? Si accomodi".
Ignazio Marino boccia l'ipotesi di un accordo con il Pdl, indigeribile per la base del centrosinistra: "le persone non capirebbero un'alleanza con il Pdl e con la Lega, che sono le stesse persone che hanno portato l'Italia sull'orlo del baratro e hanno lasciato il comando al governo dei tecnici proprio per la loro incapacità", dice il senatore del Pd. Alla proposta di Renzi di trovare un accordo con il partito di Silvio Berlusconi dice no, "perché il Pd ha condotto una campagna elettorale contro il pdl, un partito che non ha interesse ai temi a noi cari come la lotta alla corruzione, la diminuzione dei privilegi, il cambiamento della legge elettorale".
Per il deputato Pd Dario Ginefra quella di Renzi "è una provocazione e va interpretata come tale, ma contiene un'importante verità: gli italiani ci chiedono di rimuovere subito ogni ostacolo alla formazione di un 'Governo di scopo' al quale possano partecipare tutte le forze parlamentari disponibili e che possa varare, senza ulteriori esitazioni, le riforme economiche e istituzionali necessarie per rimettere in moto il Paese".
Apprezzamenti dal Pdl. Se il Pd discute, dal Pdl arrivano apprezzamenti alle parole di Renzi. Per Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del Pdl, il sindaco fiorentino rappresenta "la sinistra dal volto umano e democratica". Matteo Lupi dà ragione al rottamatore: "la pensa come noi e come tutte le persone di buon senso", dice. O si fa un governo del Pd con Berlusconi e il Pdl o si va al voto subito a giugno. Abbiamo perso troppo tempo per l'irresponsabilità di Bersani". Mentre Sandro Bondi arriva a parlare di scissione imminente nel partito democratico. "I seguaci del rivoluzionarismo di Grillo e dell'utopismo di Vendola non accettano Renzi. Sono sempre più convinto che a causa della natura particolare della sinistra italiana, che induce perfino un esponente come Bersani a ricercare un accordo di governo con Grillo e ad escludere categoricamente un governo di emergenza con il Pdl (come peraltro fa oggi anche Veltroni), il Pd è destinato a dividersi", sostiene in una nota.
Incontro Bersani-Monti nel pomeriggio. Oggi Pier Luigi Bersani incontrerà il premier uscente Mario Monti a Palazzo Chigi alle 16:30. Al centro del colloquio, che verterà sulle principali questioni politiche sul tappeto, ci sarà con molta probabilità anche il nodo relativo al decreto per sbloccare i pagamenti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese e un primo abboccamento alla ricerca di una condivisione più ampia possibile in vista dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica.
(04 aprile 2013)
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