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Eletto il Papa.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Eletto il Papa.

Messaggioda flaviomob il 19/03/2013, 16:06

E' vero, esiste un contrasto tra il terzo articolo della Costituzione e il settimo, che prevede un accordo bilaterale con la Chiesa cattolica. Per questo bisogna fare pressione sui parlamentari, dato che lo strumento referendario abrogativo è inapplicabile sia alla Carta Costituzionale, sia ai trattati internazionali. Sempre che lo stato laico sia una questione di nostro interesse...


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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda lucameni il 19/03/2013, 19:21

Bè per quello che può valere proprio la Costituzione e relative interpretazioni in dottrina e giurisprudenza ormai da tempo esiste una laicità "costituzionale" che non è nè la "sana laicità" detta dai cattolici più vicini alle posizione vaticane, nè la laicità che pretende la religione come qualcosa di meramente privatistico e senza qualsivoglia protezione sociale. Forse termine non correttissimo ma credo comprensibile. Ambedue le versione di laicità, anche se gratificanti una per i papisti e l'altra per i laici - atei arrabbiati, non hanno nulla a che vedere con la nostra Costituzione, non fosse altro che altrimenti dovremmo modificare gli art. 2,18,18,20. Un bel po' per essere la "Costituzione più bella del mondo".

Certamente si può replicare dicendo che l'esistenza o meno di un Concordato, quindi di un privilegio, non implica la negazione di una laicità ostile alla religione.
Sono piani parzialmente diversi ma non completamente. Un sistema delle intese, ovvero bilaterale in Costituzione, nasce in rapporto ad una concezione della religione non relegata nelle sole coscienze e quindi libera di manifestarsi. Dicesi interpretazione sistematica.
Ritengo che in realtà gran parte dell'accanimento contro il Concordato non sia finalizzato semplicemente all'abrogazione dell'art.7 C. (passaggio non facile) e parimenti a mantenere un sistema di intese magari equo, pur non considerando la realtà statale del Vaticano (non a caso si parla di Concordato e non di intese). Ho la netta sensazione (e anche più di una sensazione) che il fine sia quello in realtà di rivendicare una laicità intesa come privatizzazione della religione (relegata nella sola coscienza individuale e senza facoltà di manifestarsi all'esterno), del tipo ottocentesco, e che però - ribadisco - appare in contrasto proprio col dettato costituzionale. Dove non c'è solo il famigerato art. 7, ma anche gli altri citati.
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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda flaviomob il 20/03/2013, 8:51

Mi sembra difficile arrivare ad una dimensione così marcatamente privatistica in questo contesto genuflesso: stiamo parlando dello stesso paese? Non riusciamo a togliere un crocifisso da un'aula scolastica o di tribunale e temiamo veramente il ritorno al "Papa prigioniero dello Stato italiano" e dei Savoia?
E siamo sicuri che la dimensione "pubblica" sia ciò a cui ambisce realmente il Vaticano, quando pare caratterizzato per la ricerca del segreto più spinto (ruolo dello Ior nel riciclaggio di denaro sporco, scandalo pedofilia, appoggio a personaggi corrotti della "cricca", sostegno a regimi totalitari sanguinari, omosessualità largamente praticata dietro ad una facciata di fanatismo omofobico, etc etc)?


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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda lucameni il 20/03/2013, 20:10

Non è questione di Vaticano si o Vaticano no. Il genuflesso se esiste, e non c'è motivo di negare l'invadenza vaticana in un'Italia ormai fortemente secolarizzata, non implica che si debba dimenticare che in Costituzione la religione non è intesa come questione meramente privatistica. I motivi di polemica sono una cosa, tanto più se rivolti alle gerarchie o alla politica. Ben altro è l'esercizio di libertà di religione in una sfera non meramente privatistica. Non fosse altro che dal '48 ancora in Italia non esista una legge applicativa della libertà di religione e tutto quello che non è regolato da intese fa riferimento alla normativa del '29. A me pare una contraddizione pesante che non si risolve certo pensando ad una resa dei conti col Vaticano.
Qua si parla dei diritti dei cittadini, non dell'incapacità della politica a levarsi d'impaccio da situazioni come quelle del crocifisso.
In altri termini non vedo perchè pretendere una laicità lontana dal dettato costituzionale perchè di fatto il nostro paese è stato ed è condizionato da politici poco coraggiosi e dalla presenza vaticana.
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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda pianogrande il 21/03/2013, 0:22

Lucameni
"Laicità lontana dal dettato costituzionale"?
Ma davvero?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda flaviomob il 21/03/2013, 0:31

Non ho capito chi pretende questa laicità lontana dal dettato... chi vorrebbe imporre una religione ridotta ai minimi termini della dimensione privatistica? Ohibò, chiedere l'abolizione dell'otto per mille (o perlomeno una moralizzazione in nome della trasparenza, perché quello che si fa oggi è scandaloso) e far pagare le tasse, quando dovute, alla Chiesa è dimensione privatistica?


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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda flaviomob il 26/03/2013, 21:30

Va bene, Francesco non vuole vivere nell'appartamento papale e ha l'anello d'argento invece che d'oro... Adesso però qualche parolina ai fedeli di Los Angeles, Irlanda e un bel candeggio pesante sullo IOR lo vogliamo fare? Azioni, F1, azioni...


L'oro del Vaticano

http://nwo-truthresearch.blogspot.it/20 ... ara-e.html


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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda ranvit il 27/03/2013, 8:29

Forse gli hanno spiegato che se tocca lo Ior farà.... come Giovanni Paolo I 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda flaviomob il 01/04/2013, 13:02

http://cronachelaiche.globalist.it/Deta ... ituzionali

Sentenza shock della Consulta: i Patti lateranensi sono incostituzionali
Al termine di una seduta straordinaria, la Corte ha ravvisato un evidente contrasto fra gli artt. 3 e 7 della Carta. Si chiude una pagina nefasta della storia d'Italia



Con una mossa a sorpresa, quasi a voler eludere la pressione di stampa e opinione pubblica, e approfittare dello sconcertante vuoto istituzionale post elettorale, la sesta sezione della Corte Costituzionale ha dichiarato questa mattina con voto unanime l'incostituzionalità dei Patti Lateranensi. I giudici della Consulta lavoravano da oltre un anno su questo delicatissimo tema ed entro 15 giorni la sentenza sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

I Patti Lateranensi, unico caso di accordo con uno Stato estero inserito nella Costituzione di un paese democratico, sono previsti dall'art. 7 della Costituzione della Repubblica Italiana: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale". Da alcune indiscrezioni sembra che il problema ravvisato dalla Corte sia l'evidente contrasto fra quanto stabilito dai Patti Lateranensi e l'articolo 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali...".

Il problema che sorge è la posizione che prenderà il Vaticano ancora narcotizzato dall'effetto della abdicazione a sorpresa di Joseph Ratzinger. Come prevede l'articolo 7 della Costituzione, "le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale": ciò significa che le modifiche bilaterali possono essere adottate con legge ordinaria, mentre, argomentando a contrario, quelle unilaterali richiedono il procedimento aggravato ex art. 138 Cost. Pertanto, a meno che non contrastino con i principi supremi dell'ordinamento, le disposizioni dei Patti Lateranensi devono essere modificate col procedimento ordinario nel caso ci sia mutuo consenso fra Stato e Chiesa, con il procedimento aggravato proprio delle leggi costituzionali nel caso sia lo Stato unilateralmente a modificare il testo dell'atto. E' stata questa evidentemente la posizione presa dalla Corte Costituzionale, che ha ravvisato una palese e grave incompatibilità nello status dei Patti che rappresenta un vulnus insanabile nei confronti dei principi di libertà e di uguaglianza insiti nella Costituzione.

Ovviamente il Vaticano, nella persona di Jorge Mario Bergoglio, potrebbe rifiutarsi di recepire questa sentenza, iniziando una lunga diatriba giuridica con lo Stato italiano. Ne avrebbe la forza, il coraggio e la volontà proprio in questo momento completamente dedicato alla ricostruzione di un'immagine pubblica decente lesa profondamente dagli innumerevoli scandali pedofili e finanziari? E se non accettasse? Una possibile dichiarazione di guerra del Vaticano all'Italia fa sorridere, ma non sarebbe impossibile. Si ricorda che, come dice l'articolo 137 della Costituzione "Contro le decisioni della Corte Costituzionale non è ammessa alcuna impugnazione". Questo vuol dire cha la sentenza oramai è legge e non può essere impugnata né modificata, a meno appunto di una revisione costituzionale che richiederebbe in questo caso anni di lavori.

Gli effetti della sentenza saranno sconvolgenti per tutta la società italiana; secondo l'articolo 136 della Costituzione "Quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione." Gli effetti saranno quindi immediati. Abbiamo chiesto ad alcuni costituzionalisti un parere sulle possibili conseguenze. La prima sarà la nullità, per lo Stato italiano, di tutti i matrimoni che verranno celebrati in Chiesa. Da domani avranno valore civile solo quelli celebrati da un funzionario dello Stato italiano o da un suo delegato. Vengono cancellate anche tutte le norme che regolano i trattamenti economici di favore e le esenzioni fiscali nei confronti di enti, istituzioni o associazioni facenti riferimento alla Chiesa cattolica. Spariscono anche le norme che regolano l'attribuzione dell'8 per mille. Il parere di un insigne giurista, che desidera restare anonimo, è che i fondi dell'8 per mille già da quest'anno verranno assegnati rispettando la volontà dei cittadini: il gettito verrà quindi devoluto alla Chiesa cattolica o ad altre Chiese solo in base al numero di cittadini che avranno espresso esplicitamente questo desiderio. Si ricorda che attualmente anche l'8 per mille dell'Irpef di chi non firma, dei pensionati e di altri contribuenti esonerati dalla dichiarazione dei redditi (in totale circa il 60 per cento dei contribuenti), viene comunque redistribuito. Questo significherà una perdita per il Vaticano, a favore dello Stato italiano, di quasi un miliardo di euro ogni anno. Scomparirà anche la cosiddetta "ora di religione", diventando un'ora che ogni scuola potrà dedicare alle attività curricolari che riterrà più consone e utili all'insegnamento. Le Scuole private confessionali, in assenza dei sostanziosi contributi diretti o indiretti loro concessi, saranno costrette a rivedere le rette che i loro alunni dovranno versare a partire dal prossimo anno scolastico.

Al momento, complice la giornata di festa, non si hanno ancora dichiarazioni ufficiali riportate dalla Sala Stampa vaticana. Sembra che Oltretevere regni una calma da taluni dichiarata molto preoccupante. Allo stesso modo i leader e gli addetti stampa dei maggiori partiti politici non hano ancora rilasciato dichiarazioni. Le cose sono due: o la pasquetta è sacra, oppure ognuno sta aspettando la prima mossa degli altri, in un ridicolo quanto penoso tentativo di salvarsi la faccia e non perdere elettori. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, secondo voci di corridoio da verificare, ha dichiarato che ritenendosi un servitore dello Stato, intende semplicemente proseguire il suo lavoro nel rispetto delle leggi e della Costituzione italiana. Almeno fino a quando gli otto saggi di Napolitano non avranno individuato con chi sostituirlo, infischiandosene dei risultati elettorali del febbraio scorso. Non si esclude, a tal proposito, un prossimo ulteriore intervento della Corte costituzionale.

(A. Pesce)


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Re: Eletto il Papa.

Messaggioda ranvit il 01/04/2013, 15:25

BENE!

...se non fosse un pesce d'Aprile... :roll:
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