pianogrande ha scritto:Nostalgici non certo del nome ma dell'idea, si potrebbe cambiare nome mantenendo l'idea.
L'unità della sinistra, del centro sinistra, non possono essere idee anacronistiche.
Semmai, obiettivo attualissimo ma non ancora completamente raggiunto.
Unità non è pensiero unico ma peso degli scopi condivisi a cui si sacrifica pragmaticamente qualcosa.
Questa dovrebbe essere la base di discussione nella ricerca di questa unità.
Una specie di trattativa da fare innanzitutto con se stessi ma poi da condividere se no non serve a molto.
Per quanto mi riguarda, quindi, niente chiusura ma, perché no, la ricerca di un nome più attuale (nel tempo non nel valore assoluto)
Questa è stato il pensiero di
pianogrande affinché il forum non si trasformi in arena ... se ci si dovesse guardare in cagnesco o si volesse imporre la propria volontà.
Siamo tutti coscienti che la rappresentanza politica sullo scenario nazionale è fatta da personaggi che si propongono in prima persona (
l'entourage verrebbe dopo e ...
"facendo l'occhiolino" a quelli che si presentano con pacchetti di voti sicuri per l'elezione) o da "altri" che, per emulare i primi, hanno rinunciato a credere nella forma collettiva del partito di provenienza optando per quella personale (non ultima sotto forma di Fondazione con fini nobilissimi ... a parole).
Nel mio paese (23 mila abitanti, tradizionalmente con maggioranza di sinistra) vedo aprirsi la sezione del PD solo in occasione delle elezioni (non tanto per "le politiche" quanto per "le comunali"), mentre è presente quella dell'UDC ... per la presenza di una coppia di personaggi (padre e figlio) eletti uno al Consiglio europeo e l'altro a quello della Regione Calabria. Le altre formazioni politiche, inconsistenti, sono visibili solo in corrispondenza delle amministrative.
Di contro, si vedono molto attive la sede dei Lions Clubs, quella del Rotary International, di un'associazione di volontariato locale, della CRI; un po' meno quelle dell'AVIS, della PC e di qualche loggia massonica (che fa di tutto per non farsi vedere).
Si è assistito, in questa realtà, da una parte allo sbandamento (se non alla scomparsa) delle formazioni politiche storiche e dall'altra al fiorire dell'associazionismo solidaristico.
Questo metamorfismo, penso che abbia interessato, con le dovute variabili, tutto il campo nazionale e che abbia contribuito a peggiorare la situazione sociale ed economica dell'Italia.
Il piccolo o il privato è bello (forse perché realizzabile senza troppi condizionamenti e fatica), ma l'organizzazione di uno Stato democratico non può essere lasciato ai singoli, con una distribuzione così capillare delle associazioni mafiose ed una "scuola dell'illegalità" aperta ai giovani lasciati per strada.
I politici di sinistra hanno fatto un grosso sbaglio a non opporsi allo smantellamento dei loro partiti, infatti, hanno finito (affascinati dal
"cavaliere vincente", che bucava il video) per perdere il contatto con i loro elettori, ai quali non bastano i
talk show televisivi per soddisfare la loro voglia di esserci e di contare.
Ecco, allora, che i forum politici di qualità potrebbero concorrere a dare voce ai cittadini che vogliono confrontarsi e che vogliono testimoniare l'esistenza di un tessuto sociale imprescindibile nell'organizzazione sana della vita pubblica.
Mi preme ribadire che l'idea dell'Ulivo, forse non è attuale, ma non è stata nemmeno portata a compimento.
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