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Vacui riformatori veri resistenti

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda Giovigbe il 31/10/2012, 12:00

franz ha scritto:
Giovigbe ha scritto:Oggi solo il sindacato e alcuni partiti "ex di massa" hanno mantenuto quella modalità di selezione e crescita del proprio personale politico.

Di questo non sono sicuro. C'è una forte personalizzazione attorno al leader anche nei sindacati (c'è sempre stata a dire il vero) ed anche nel PD ci sono accuse di "cerchi magici" e poca democrazia. E le primarie non le fanno ovunque.
http://comune.pisa.waypress.eu/Rassegna ... 1&tipo=GIF
È un esponente PD che conosco dal 2006, estremamente preparato sui temi dell'energia e la notizia mia ha sorpreso non poco.


Le pulci si possono - e si debbonno - fare a tutti anche al sindacato al Pd e a chicchessia; la perfezione non è di questo mondo ed esempi negativi e mele marce se ne trovano per tutti.

Ma in politica non si può fare a meno di scegliere! In questo senso e a questo fine è importantissimo aver chiaro chi per cultura, tradizione e organizzazione le critiche può (più o meno faticosamente) accettarle e metabolizzarle e chi invece resta in ogni caso leaderistico nella organizzazione, monolitico nella cultura e mancante di ogni tradizione ed è percio impossibilitato ad acettare e a metabolizzare qualunque critica.

Berlusconi per un verso e Grillo per un altro sono esempi - a mio avviso - di questa impossibilità ontologica
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda trilogy il 02/11/2012, 9:47

Oh oh... anche il fatto si è accorto del problema, roba da rivoluzione copernicana, meglio tardi che mai.
Mentre tutti litigavano sulla politica, l'italia si è trasformata da democrazia parlamentare a oligarchia burocratica.
Nulla di strano in questa involuzione, Il potere non tollera spazi vuoti e se si crea un vuoto qualcuno lo va ad occupare.

Un prefetto è per sempre, ecco la Casta che beffa anche la spending review
Il governo taglia 24mila posti pubblici, ma apre a 30 futuri dirigenti. Oggi sono 1.400, anche se i loro
compiti sono sempre più ridotti. E una volta "investiti" sono inamovibili, tra stipendi e pensioni d'oro.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... ew/399038/
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda lucameni il 02/11/2012, 10:34

Mah, francamente mi pare che l'articolo del Fatto prenda qualche cantonata. Peraltro gli organici della P.A. sono tutt'ora sballati con carenza di figure direttive e un eccesso - in certe amministrazioni - di figure ex "concetto".
Quindi più che plausibile che vengano fatti dei concorsi pubblici a fronte di organici carenti, a volte anche in maniera molto grave, riguardo certe figure, seppur in una fase nella quale si tagliano altre figure professionali di livello meno elevato.
Poi quei 30 "dirigenti" della carriera prefettizia, ad essere precisi non sono dirigenti ma parificati ai funzionari. Magari potranno diventare dirigenti ma solo dopo un iter particolare visto che i prefetti non non fanno parte dei cosiddetti contrattualizzati. Perciò anche in questo caso uno svarione.
Idem sui compiti ridotti. Se ci riferiamo ai dirigenti della P.A. e non ad altri semmai esattamente l'opposto e con responsabilità molto più stringenti, in certi casi quasi come fossero investiti di responsabilità oggettive.
Il Fatto scrive sui prefetti che non sono apppunto "contrattualizzati", ma se andiamo a vedere la maggioranza dei dirigenti della P.A. che appartengono ad amministrazioni contrattualizzate, ovvero con contratto di diritto privato, le cose cambiano nettamente musica. Altro discorso ovviamente è la questione raccomandazioni, il fatto che vi siano favoritismi per entrare nelle amministrazioni e quindi vicinanze alla "casta".
Ci sono amministrazioni nelle quali (si veda regione Lazio) i dirigenti abbondano o abbondavano in maniera scandalosa ed altre nelle quali non si vede un dirigente nemmeno a cercarlo col lanternino.
E poi starei attento a non fare confusione tra dirigenti di prima e seconda fascia, capi dipartimento e dirigenti propriamente detti appartenenti alla P.A., che guadagnano sicuramente bene ma briciole rispetto ai cosidetti "manager di Stato", ovvero aziende partecipate. Sono proprio cose differenti ma a quanto pare i media insistono a mettere tutti nello stesso calderone.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda franz il 02/11/2012, 10:49

lucameni ha scritto:Poi quei 30 "dirigenti" della carriera prefettizia, ad essere precisi non sono dirigenti ma parificati ai funzionari. Magari potranno diventare dirigenti ma solo dopo un iter particolare visto che i prefetti non non fanno parte dei cosiddetti contrattualizzati. Perciò anche in questo caso uno svarione.

Già, anche perché con la riduzione delle Province ad una cinquantina immagino che verranno ridotti anche i Prefetti (altrimenti che risparmio c'è?) in attesa magari di eliminarli totalmente, come suggeriva Einaudi.
O vuoi dire invece che le prefetture rimarranno tutte operative?
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda trilogy il 03/11/2012, 13:29

Bello l'articolo di Galli della Loggia sul Corriere di oggi. Pian piano sta emergendo quello che veramente caratterizza l'attuale fase storica e politica del nostro paese: "uno scontro tra elites per il controllo del potere".
Era inevitabile che queste riflessioni prendessero corpo. l'Italia con Pareto e Gaetano Mosca, poi con Gramsci, ha dato un contributo metodologico fondamentale all'analisi di questo tema.

IL CENTRO, I TECNICI, LA POLITICA IL NOTABILE A DISPOSIZIONE

Ogni giorno di più il centro della scena italiana si affolla di un nuovo personaggio: il «notabile a disposizione». Per centro intendo proprio il Centro dello schieramento politico, quello gravitante dalle parti dell'Udc. È qui soprattutto, infatti, che il «notabile a disposizione» sembra trovare il suo habitat più confacente, la sua destinazione naturale.

Non è inutile fare nomi: Corrado Passera, Andrea Riccardi, Luca di Montezemolo, Lorenzo Ornaghi, Ernesto Auci, Raffaele Bonanni. Come si vede c'è di tutto: ex banchieri, sindacalisti, professori universitari, ex manager. E c'è di tutto dal momento che ciò che realmente conta non è ciò che si è fatto o che si potrebbe saper fare; ciò che conta è altro: è per l'appunto essere un «notabile». Essere cioè una persona «in vista», circondata di «rispetto», intervistato quanto si conviene dai giornali, moralmente con le carte più o meno in regola, insomma «autorevole». Meglio se con qualche carica significativa già alle spalle.

Naturalmente il «notabile a disposizione» è a disposizione della politica. Pronto a rispondere a una sua eventuale chiamata. Il che significa che fino a quel momento il suo rapporto con la politica c'è e non c'è, è fatto essenzialmente di contiguità . Da questo punto di vista è facile capire come l'attuale dimensione del governo tecnico si stia rivelando la dimensione ideale per evocare il ruolo di tale figura. Che cos'altro è perlopiù un tale governo, infatti, se non per l'appunto un governo di notabili? Contiguità significa soprattutto due cose: non aver mai avuto a che fare con la vita interna di un partito, non averne di recente occupato cariche o ruoli, ma al tempo stesso - ciò è fondamentale - essere in grado di garantire al mondo dei partiti tradizionali di non rappresentare per essi alcun pericolo sostanziale, grazie a un vincolo di fondo derivante dalla comune condivisione di interessi, di codici espressivi, di complicità sostanziali e meno sostanziali. Un amalgama di modi di pensare, di coinvolgimenti e di comportamenti - quello richiesto al «notabile a disposizione» - che ha il suo massimo modello, direi il suo archetipo, in una figura come quella di Giuliano Amato.

Tipico dei «notabili a disposizione» presenti sulla scena italiana è il loro silenzio. Silenzio, beninteso, sulla sostanza delle cose: ché anzi tutti i sopra nominati sono invece sempre pronti a prodursi dovunque in alati discorsi sui massimi sistemi, sull'Europa, sui compiti del futuro, sulle necessità dell'ora, sull'impegno del Paese. Ma non ce n'è uno, mi sembra, che si sia fin qui avventurato, invece, a dirci come secondo lui dovrebbe essere affrontato e risolto un problema specifico, uno soltanto dei tanti problemi con cui ci troviamo alle prese. Non uno di questi illustri personaggi che abbia avuto l'ardire di scoprirsi con una proposta, di compromettersi con una cifra, di informarci come lui vede, chessò, la questione della divisione delle carriere dei magistrati o delle unioni omosessuali. Nulla: anche se ormai si annuncia imminente, imminentissima, la loro conclamata discesa nell'arena. Ma a pensarci bene non c'è da stupirsi. La mentalità del notabile - odierna caricatura italiana della società civile - è precisamente questa, infatti: «Voi mi dovete eleggere non per ciò che io penso o propongo (quasi sempre nulla), ma per ciò che io sono. Per il mio "rango". Che non deve essere certo riconosciuto da voialtri, insignificante plebe elettorale. Basta che lo facciano i miei pari: a voi, al massimo, non resta che sottoscrivere».

Ernesto Galli Della Loggia3 novembre 2012 | 8:17
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda pianogrande il 04/11/2012, 0:09

Io sò io ......

A scuola (una scuola che mi porto ancora dentro) mi avevano insegnato che non è tanto difficile fare i calcoli ma, nel campo tecnico-scientifico, la vera difficoltà è partire dai dati giusti (e quelli costano fatica).

Al lavoro li ho conosciuti i notabili.
Gente che pretendeva, come se si trattasse di dettagli, appunto, da plebe, che gli si mettessero fior di dati sul tavolo per potersi divertire a fare il genio.

Così è la politica.
Solo che a questi geni i dati giusti non glie li dà nessuno (neanche gli interessano più di tanto).

Contano qualcosa per il potere pregresso che hanno e che può sempre far comodo.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda trilogy il 07/11/2012, 13:24

pianogrande ha scritto:Io sò io ......

A scuola (una scuola che mi porto ancora dentro) mi avevano insegnato che non è tanto difficile fare i calcoli ma, nel campo tecnico-scientifico, la vera difficoltà è partire dai dati giusti (e quelli costano fatica)....


In attesa dei dati corretti, se mai arriveranno, come sempre paghiamo il conto...

[..]È stata una "esperienza umiliante" firmare il premio di produttività al livello massimo a tutti i direttori e i dirigenti del Ministero. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso di una audizione in commissione Lavoro del Senato.

Il ministro: «È una questione mortificante»
«Mi è stato detto - ha spiegato ai senatori - che quegli indicatori erano stati dati l'anno precedente e io li potevo solo ratificare e non decidere ex post. Ma - ha proseguito - ho chiesto al Ministro Patroni Griffi di intervenire perchè ci sia una presa di coscienza sul tema in tutti i Ministeri: non è possibile - ha affermato Fornero - che tutti siano ugualmente bravi e meritevoli al massimo dei premi». In questo modo, «non c'è selezione» ed è «mortificante per chi ci mette impegno e dedizione. [u]Patroni Griffi - ha concluso - mi ha assicurato che sarebbe intervenuto». [..]



http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbxHrZ0G
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda flaviomob il 07/11/2012, 14:28

Dato che è al governo, non poteva pensarci prima?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda ranvit il 07/11/2012, 16:50

Contutta la canea che ha addosso e con quel po pò di lavoro da fare, vuoi che questo Governo risolva in pochi mesi tutte le malefatte dei politici...TUTTI. Non penserai mica che la sinistra sia esente da queste porcate?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Vacui riformatori veri resistenti

Messaggioda pianogrande il 07/11/2012, 17:48

Anche questa ultima è una questione di dati giusti.
Chi ha preso questa decisione, in base a quali dati l'ha presa?
Probabilmente in base al desiderio di non crearsi troppi problemi con gente che conta anzi di ingraziarsela.
Questo desiderio entra in campo già a monte con la definizione di obiettivi della serie: prima sparo poi disegno il bersaglio.
Fotti il sistema. Studia.
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