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Chi ha fatto i disastri detta le ricette per ripararli?

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Re: Chi ha fatto i disastri detta le ricette per ripararli?

Messaggioda flaviomob il 22/06/2012, 8:41

Se il problema (come penso) è questo allora il ritorno alla Lira e le svalutazioni non servono a nulla perché l'unica soluzione è riformare seriamente il paese e farlo rimanendo dentro l'Euro.


Berlusconi può dire tutto e il contrario di tutto, avendo governato otto anni nell'ultimo decennio non è più credibile su alcuna proposta: se avesse avuto la soluzione in tasca aveva i numeri in parlamento per metterla in pratica. Non lo ha fatto, quindi è inutile ascoltare le sue farneticazioni.
La svalutazione ai tempi della lira costituiva certamente un difetto del sistema, ma mentre comportava un aumento dei prezzi delle importazioni permetteva a tante industrie di accedere a mercati più ricchi in condizioni concorrenziali.
Vi sono importanti documenti che dimostrano come Italia e Grecia non avessero le caratteristiche per entrare nell'euro e il passaggio sia stato forzato per motivi politici. In ogni caso erano necessarie due condizioni per poter mantenere l'equilibrio in Europa: una forte integrazione politica, sociale ed economica - che non c'è stata e che oggi porta al tutti contro tutti e a diffidare dei paesi "meridionali" definendoli "maiali" (insieme all'Irlanda) - e una trasformazione culturale profonda (oggi abbiamo un tg europeo? un giornale europeo? una vera opinione pubblica europea?).
In più sono mancate le riforme in Italia, ma paesi molto meno indebitati del nostro (Spagna, Irlanda) soffrono oggi di una crisi altrettanto profonda. Non si è affrontato in modo adeguato il nodo della corruzione, tema su cui l'Europa si è sempre mostrata molle, farraginosa, disattenta (basti pensare alla gestione dei fondi UE per le regioni più povere).
Che l'euro a questo punto stia andando verso la deflagrazione non è un'affermazione di Berlusconi (che delirava pensando di stamparselo in casa) ma di diversi autorevoli economisti.


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Re: Chi ha fatto i disastri detta le ricette per ripararli?

Messaggioda franz il 22/06/2012, 8:48

La svalutazione ai tempi della lira costituiva certamente un difetto del sistema, ma mentre comportava un aumento dei prezzi delle importazioni permetteva a tante industrie di accedere a mercati più ricchi in condizioni concorrenziali.

Corretto, anche tutto il resto. ma comportava anche altro. La perdita di valore d'acquisto dei salari e dei redditi. E quindi la spira inflazionistica che è durata ben piu' di un decennio.
dalla tua elencazione appare chiaro che la soluzione non è quella (Lira e svalutazione) ma fare tutte le cose che elenchi tra le cose non fatte e da fare. La Lira e la svalutazione sarebbero scorciatoie che darebbero l'alibi per non farle.
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Re: Chi ha fatto i disastri detta le ricette per ripararli?

Messaggioda flaviomob il 22/06/2012, 8:55

Sarebbe tanto tanto bello, ma ormai il tempo è scaduto.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... va/271217/

Rapporto diritti globali, la foto dell’Italia in crisi fra tagli e disuguaglianze
Spesa sociale falciata dell'80% dal 2008, Welfare decimato, un quarto dei cittadini a rischio povertà, reddito dei ricchi che cresce dieci volte più di quello dei "meno abbienti". Con tre milioni di precari e due milioni di nuovi emigrati. Tutti i numeri di un paese "a rischio Grecia" nel volume promosso da Cgil e Arci


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Re: Chi ha fatto i disastri detta le ricette per ripararli?

Messaggioda ranvit il 22/06/2012, 9:34

Il tempo scadrà se nei prossimi dieci giorni la Ue non ammorbidirà i suoi stupidi e cocciuti diktat!

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... colo=10253
22/6/2012
Si abbandoni la filosofia della lentezza
MARIO CALABRESI

Una settimana per evitare di trovarsi di fronte a uno scenario da incubo, una settimana che comincia oggi a Roma e si concluderà alla fine del mese a Bruxelles. Una settimana per accantonare quella «filosofia della lentezza» che sembra aver ispirato l’Europa nell’ultimo anno. Una sola settimana per scongiurare «attacchi speculativi sempre maggiori» e «tassi di interesse sempre più alti». Mario Monti ha accettato di parlare direttamente all’opinione pubblica dei sei maggiori Paesi europei per mostrare un percorso virtuoso capace di convincere i cittadini e i mercati che l’euro è «indissolubile e irrevocabile».

Il Professore è convinto che le possibilità per farcela esistano e rivendica per l’Italia il rispetto degli impegni e la capacità di fare da ponte tra Francia e Germania.
Sono passati pochi mesi da quel vertice autunnale di Cannes in cui Silvio Berlusconi si trovò nell’angolo e il nostro Paese sotto accusa, ma oggi sembra passato un secolo tanto che è stato Monti ad invitare a Roma Merkel e Hollande per rafforzare il percorso verso il summit di Bruxelles. E il nostro ruolo non è più quello dell’«appestato» quanto quello di un Paese «ascoltato» che può aiutare a trovare una mediazione tra le ricette differenti di Francia e Germania.

Nell’intervista che ha accettato di dare proprio per sollecitare i cittadini comuni a comprendere il valore dell’Europa, Monti si rivolge direttamente ai tedeschi, ai francesi e agli spagnoli, come ai polacchi e agli inglesi, affinché archivino stereotipi e luoghi comuni. «Perché - sottolinea - diversi Paesi si trovano a far sempre più fatica a far comprendere alle opinioni pubbliche che politiche giuste vanno continuate».

Ma è anche la nostra classe politica a preoccuparlo, tanto che Monti denuncia il rischio della disaffezione nella sua maggioranza: «Un rischio che vedo persino nel nostro Parlamento, che tradizionalmente è sempre stato europeista e non lo è più».

Nelle parole del premier, appena tornato dal G20 messicano, c’è invece l’orgoglio per la strada percorsa dall’Italia e per la capacità mostrata di rispettare gli impegni presi. Quella che spesso è presentata come la rigidità e l’ostinazione del premier-professore viene - nelle sue parole - implicitamente trasformata nell’unica possibilità che abbiamo per tornare ad essere credibili e protagonisti.

Ma, non basta, di fronte alla speculazione è necessario varare «un insieme di misure più efficaci per dare stabilità finanziaria all’eurozona». Un’eurozona che - ricorda con un filo di polemica - «presenta nel suo assieme disavanzo e debito pubblico che, in rapporto ai rispettivi Pil, sono inferiori a quelli del Regno Unito, degli Stati Uniti e del Giappone».

La fretta di Monti, il suo richiamo a abbandonare la «lentezza», è figlia della convinzione che nessun paziente può reggere a lungo a una «situazione di sveglia acuta, di insonnia e di convulsioni». Per questo ritiene indispensabile individuare in questa settimana «uno strumento, uno “scivolo” di passaggio verso un mercato più ordinato e sostenibile in termini di tassi di interesse» per quei Paesi che, pur rispettando le regole date e procedendo sulla via delle riforme strutturali, scontano spread troppo alti.

Nell’intervista, fatta ieri mattina presto a Palazzo Chigi, Monti ha accettato la sollecitazione della collega tedesca di provare a parlare direttamente ad un immaginario signor Müller, il pensionato tedesco spaventato dall’idea di dover pagare per tutti. E qui il professore ha rotto il suo aplomb, si è immaginato a tavola - in compagnia di due birre - e ha invitato il suo commensale a rilassarsi, «perché l’Italia finora non ha chiesto prestiti, ne ha dati molti» e non è vero che «stai mantenendo l’eccessivo tenore di vita degli italiani». C’è da augurarsi che oggi pomeriggio convinca anche la signora tedesca che si troverà di fronte.
Ultima modifica di ranvit il 22/06/2012, 10:57, modificato 1 volta in totale.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Chi ha fatto i disastri detta le ricette per ripararli?

Messaggioda ranvit il 22/06/2012, 10:52

http://www.corriere.it/politica/12_giug ... 906b.shtml



«la crisi finanziaria sta mettendo a dura prova la coesione dell'intera UNione»
Il monito di Napolitano europeista
«Nessuno Stato può salvarsi da solo»
«Chiusure egoistiche e concezioni anguste degli interessi nazionali sono semplicemente fuorvianti e destinate a fallire»


«La crisi finanziaria globale culminata nella crisi dell'Eurozona sta mettendo a dura prova la coesione dell'intera Unione e le sue prospettive di sviluppo. Nessuno Stato può salvarsi da solo». Lo ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al convegno Europa federale, unica via d'uscita. «Chiusure egoistiche e concezioni anguste degli interessi nazionali sono semplicemente fuorvianti e destinate a fallire», ha aggiunto il Capo dello Stato, spiegando che è «ormai improrogabile una effettiva mobilitazione di risorse al livello europeo a sostegno della ripresa economica, insieme con un processo convergente di stabilizzazione finanziaria e con la prosecuzione di efficaci riforme strutturali».

SERVE UNO SLANCIO - Secondo Napolitano «cruciale sta al tempo stesso diventando un forte slancio di volontà politica comune e di operante solidarietà». Per il presidente della Repubblica «ci si deve muovere nella direzione in cui spingono la crisi in atto e la forza delle cose: quella di un'Europa politica secondo l'ispirazione federale dei fondatori del progetto di integrazione». «Dobbiamo guardare con fiducia - conclude Napolitano - al potenziale politico e ideale di quel progetto. Uniti, i paesi e i popoli europei possono affrontare e scongiurare il rischio dell'irrilevanza e della regressione per l'Europa. Uniti, possiamo promuovere uno sviluppo equo e sostenibile non facendo venir meno il peculiare apporto dell'Europa a una nuova fase dell'evoluzione mondiale».

Redazione Online22 giugno 2012 | 10:49
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Re: Chi ha fatto i disastri detta le ricette per ripararli?

Messaggioda Robyn il 22/06/2012, 11:25

No alla svalutazione.L'italia è ancora troppo nostalgica del passato
ciao robyn
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