paolo11 ha scritto:Mi sembra invece che si sia pochissima differenza qui in Italia fra destra e sinistra specialmente negli ultimi anni.
Ciao
Paolo11
Sono d'accordo e non solo negli "ultimi".
Ricordo che nel 1997 circa entrai in contatto con uno, mi pare tramite i newsgoups (la rete di bacheche elettroniche che andavano di moda allora ... ora non so) che era dichiaratamente fascista, con tanto di nostalgie per asce bipenne e simboli della romanità. La sua concezione economica era assolutamente contro il privato ed a favore di un massimo predominio del pubblico in tutti i casi in cui si potesse ipotizzare concorrenza tra i due settori (credo fosse un caso estremo di fascismo sociale) ma di fatto le cose che scriveva contro il mercato ed il capitalismo erano identiche a quelle di uno comunista duro e puro, molto piu' a sinistra di rifondazione. Era su posizioni fortemente autoritarie e sul piano economico era fortemente statalista. Nei quadranti che avete visto sopra, lui starebbe stato in basso e li' non c'è diffrenza tra destra e sinistra, cosi' come non c'è nel campo opposto (libertario).
Se la differenza in Italia tra destra e sinistra sta scemando o è scarsa, significa che le persone si stanno spostando verso la parte centrale del quadrante. Una prova potrebbe essere data (ad averla) dalla comparazione sistematica nel tempo di un campione rappresentativo della popolazione. E sarebbe anche interessante osservare dove si situano i vari leader italiani.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)