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Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda flaviomob il 26/01/2012, 13:06

(AGENPARL) - Roma, 19 gen - "Verificare se la condotta posta in essere dalla Newco - Fabbrica Italia Pomigliano-, possa considerarsi come discriminatoria e antisindacale nei confronti della Fiom e di tutti i suoi iscritti". E' quanto chiedono in un'interrogazione presentata alla Commissione europea gli europarlamentari del Pd Sergio Cofferati e Andrea Cozzolino.
"Tra gli oltre 800 lavoratori ad oggi assunti dalla Newco - si legge nell'interrogazione -, non vi è di fatto alcun iscritto Fiom, nonostante fossero più di 850 i dipendenti che, al momento del referendum per il nuovo accorso produttivo, aderivano a tale organizzazione sindacale".
Inoltre, Cozzolino e Cofferati fanno notare alla Commissione come "l'esclusione della Fiom dalla rappresentanza sindacale non solo violi la Costituzione italiana, ma appaia chiaramente in contrasto con due convenzioni internazionali dell'Organizzazione internazionale del lavoro nelle quali sono sancite la 'libertà di associazione e protezione del diritto all'azione sindacale' e il 'diritto ad organizzarsi e alla contrattazione collettiva'".
Per i due europarlamentari del Pd "il sospetto che il tentativo di azzeramento della Fiom sia una conseguenza della sua contrarietà agli accordi è fin troppo evidente e rende subito necessario che si faccia piena luce su questa brutta vicenda".

http://www.agenparl.it/articoli/news/ec ... imina-fiom


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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda franz il 26/01/2012, 13:38

flaviomob ha scritto:(AGENPARL) - Roma, 19 gen - "Verificare se la condotta posta in essere dalla Newco - Fabbrica Italia Pomigliano-, possa considerarsi come discriminatoria e antisindacale nei confronti della Fiom e di tutti i suoi iscritti". E' quanto chiedono in un'interrogazione presentata alla Commissione europea gli europarlamentari del Pd Sergio Cofferati e Andrea Cozzolino.

Ma invece di scomodare l'Europa (o l'ONU :D ) perché non fare direttamente una denuncia in Italia per condotta antisindacale?
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda flaviomob il 26/01/2012, 13:50

Forse perché in Europa le cose vanno un po' diversamente. Ad esempio, chi vuole licenziare per delocalizzare, in Spagna e Germania, deve pagare i costi sociali relativi alla chiusura delle fabbriche. Da noi invece si becca gli aiuti da stato, regioni e comuni, poi presi i soldi scappa. Persino Obama l'aveva capito (infatti ha stipulato un prestito, non aiuti a fondo perso).

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GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2012

L'altra Casta: la classifica dei manager di aziende in crisi che guadagnano mille volte più dei dipendenti!
A volte la sguaiatezza e l'impresentabilità della casta dei partiti ci fa dimenticare l'altra casta che pure all'estero e negli USA desta lo stesso scandalo, se non di più: quella dei cosiddetti top-manager, che nell'economia globale hanno sostituito spesso i "proprietari" per importanza e talvolta anche per i guadagni. Che sono diventati più che faraonici!
Se trent'anni fà lo stipendio di un manager aziendale poteva arrivare ad essere dieci o quindici volte quello di un suo dipendente, ora bisogna aggiungere degli zeri. E rappresenta un autentico scandalo, soprattutto in tempo di crisi. Anche considerando che alcuni di questi manager con le loro operazioni spregiudicate (pensiamo alle finanziarie, a chi ha operato sul mercato immobiliare ecc) questa crisi hanno contribuito non poco a crearla!
Ma vediamola la classifica degli stipendi uscita nel 2011:

1) Al primo posto assoluto Alessandro Profumo, con 40,5 milioni di euro comprensivi della liquidazione monstre della fuoriuscita da Unicredit (ammazza che compagno! ndr) :mrgreen:

2) Luca Cordero di Montezemolo si deve accontentare di 8,7 milioni di euro...

3) Marco Tronchetti Provera 5,95 milioni di euro

4) Cesare Geronzi 5,088 milioni di euro

5) Paolo Scaroni 4,42 milioni di euro

6) Pier Francesco Guarguaglini 4,3 milioni di euro

7) Sergio Marchionne 3,4 milioni di euro (o li prenderà in franchi svizzeri? ndr) :evil:

... a breve si avranno le new entry, perchè tra marzo e aprile con la nuova legge Consob sulla trasparenza le società dovranno mostrare i bilanci del 2011. Al balzo in avanti è atteso per esempio il neo-ministro Passera, che ha intascato anche la buonuscita (si fa per dire) da Banca Intesa-San Paolo.
Giusto per fare un esempio Sergio Marchionne sta imponendo sacrifici draconiani agli operai Fiat (quando non li licenzia direttamente...) eppure guadagna circa 365 volte lo stipendio medio di un suo operaio che è di circa 15.000 euro l'anno...!!

http://isegretidellacasta.blogspot.com/ ... nager.html


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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda franz il 26/01/2012, 14:26

flaviomob ha scritto:Forse perché in Europa le cose vanno un po' diversamente. Ad esempio, chi vuole licenziare per delocalizzare, in Spagna e Germania, deve pagare i costi sociali relativi alla chiusura delle fabbriche. Da noi invece si becca gli aiuti da stato, regioni e comuni, poi presi i soldi scappa. Persino Obama l'aveva capito (infatti ha stipulato un prestito, non aiuti a fondo perso).

Non stiamo parlando di delocalizzare (fuori dall'europa) ma di referendum in azienda e rappresentanze sindacali.
E non stiamo nemmeno parlando di stipendi dei manager.
Comunque sono curioso di sapere cosa dirà la Commissione (o il commissario competente).
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda flaviomob il 26/01/2012, 15:06

Ovvio... per questo si riportavano fatti diversi, come specificato, ad esempio. ;)


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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda franz il 26/01/2012, 15:11

flaviomob ha scritto:Ovvio... per questo si riportavano fatti diversi, come specificato, ad esempio. ;)

Ma "ad esempio" potremmo prendere tante cose che vanno diversamente in Europa come le (finalmente ex) pensioni di anzianità, i sussidi di disoccupazione, la flessibilità uguele per tutti, l'assenza di articoli di legge che discriminono i lavoratori sulla base della dimensione aziendale. Ad esempio 8-)
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda pianogrande il 26/01/2012, 17:33

matthelm ha scritto:Insomma Pianogrande sarà anche una fesseria, per te, ma la regola vigente è quella e si rispetta.
Altrimenti di cosa parliamo?

Parliamo di quella strana cosa che si chiama democrazia.
Che cosa sono le regole la forza di gravità, che non può essere messa in discussione?
Non puoi ammettere che ci siano regole sbagliate?
Se non facciamo ricorso a un po' di senso critico di cosa parliamo?
Prendiamo atto e zitti attenti e composti (come diceva il mio maestro delle elementari)?
Anche quelle di Benito erano regole ma non per questo non si può contestarle.
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda pianogrande il 26/01/2012, 17:38

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Sono d'accordissimo che se un accordo viene approvato da un referendum vale per tutti.
Con dei limiti, però.
Ad esempio, non si può sottoporre a referendum il fatto di buttarmi fuori perché, così, si va verso il sindacato unico (che è l'altro estremo, viaggiando in questa direzione).
Un certo equilibrio, insomma.

E in effetti nessuno ha sottoposto a referendum di buttare fuor qialcuno.
È stato sottoposto a referendum un accordo sindacale , accettato con il 63,4% (non tanto me nemmeno poco) e la FIOM poteve benissimo decidere, se aveoleva, di firmare anche lei l'accordo. Non ha voluto e sapeva che lo statuto dei lavoratori gli avrebbe negato la rapprentanza nell'azienda.
Viva l'equilibrio, sono d'accordo, ma viva anche il buon senso, che manca totalmente a chi nel 2010 è rimasto alla lotta di classe.

E' proprio questo il punto sbagliato (quello che per te è la dimostrazione della giustezza di questo obbrobrio).
L'accordo vale per tutti perché approvato dalla maggioranza.
Fino a qui non ci piove.
E' il resto che non va.

Che facciamo?
Dopo un referendum nazionale approvato dalla maggioranza, togliamo la cittadinanza a chi ha votato contro?
O gli togliamo i rappresentanti in parlamento?
Mi sembra di sognare.
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda matthelm il 26/01/2012, 17:59

pianogrande ha scritto:Parliamo di quella strana cosa che si chiama democrazia.
Che cosa sono le regole la forza di gravità, che non può essere messa in discussione?
Non puoi ammettere che ci siano regole sbagliate?
Se non facciamo ricorso a un po' di senso critico di cosa parliamo?
Prendiamo atto e zitti attenti e composti (come diceva il mio maestro delle elementari)?
Anche quelle di Benito erano regole ma non per questo non si può contestarle.


Questa si chiama lotta "a seconda del caso". Se si invertissero le parti la fiom e C. chissà cosa avrebbero detto., altro che traditori con vari atti di teppismo di contorno verso gli altri sindacati... le regole se sono sbagliate si possono correggere non in corsa... Il senso critico andrebbe sempre applicato specialmente da certi sindacati pre 68... e pure le regole- Il fatto è che si era "disattenti e scomposti".
L'esempio di Benito fa ridere i polli in questo caso.
E' che la toppata della fiom era evidente e non sa più come uscirne e neanche difronte all'evidenza non vede e non sente.
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Re: Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

Messaggioda franz il 26/01/2012, 18:41

pianogrande ha scritto:E' proprio questo il punto sbagliato (quello che per te è la dimostrazione della giustezza di questo obbrobrio).
L'accordo vale per tutti perché approvato dalla maggioranza.
Fino a qui non ci piove.
E' il resto che non va.

Che facciamo?
Dopo un referendum nazionale approvato dalla maggioranza, togliamo la cittadinanza a chi ha votato contro?
O gli togliamo i rappresentanti in parlamento?
Mi sembra di sognare.

Non so se sogni oppure no ma nessuno ha tolto alla FIOM alcun diritto. Lo ha fatto da sola.
Dopo aver perso il referendum (capita, in democrazia) potevano ingoiare il rospo e siglare anche loro il contratto.
Non lo hanno voluto fare, pur sapendo che per questo lo statuto dei lavoratori non gli avrebbe dato la rappresentanza dentro la fabbrica, e si sono tolti la cittadinanaza da soli. Ecco perché parlo di Aventino.

Il caso è anche affrontabile sul piano logico. Cosa è un contratto collettivo? Diversamente dal contratto individuale tra lavoratore e ditta, è un accordo tra associazioni di categoria, in rappresentanza collettiva delle parti. Chi lo firma è tenuto - dentro l'azienda - a farlo rispettare, a vigilare sulla effettiva applicazione esulle violazioni. Chi non lo firma non ha alcun diritto di stare dentro un'azienda, anche perché dovrebbe rappresentare e tutelare un contratto che non ha firmato. Che ci sta a fare? E questo lo dice la legge. Non dimentichiamoci che un'azienda non è luogo pubblico. È un'area privata in cui possono entrare solo ed esclusivamente le persone invitate (e nemmeno in tutti i luoghi, per ovvie questioni di sicurezza). I partiti per esempio non possono entrare nelle aziende cosi' come le centina di sigle sindacali. Solo chi ha firmato un accordo collettivo ha il diritto di avere la rappresentanza, altrimenti avremmo centinaia di sigle dentro l'azienda, solo perché esistono in Italia ed hanno certi numeri.

Naturalmente come ogni legge anche lo statuto dei lavoratori si puo' toccare .... ma credevo fosse un tabu' 8-) :(
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