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La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 07/10/2011, 23:29

flaviomob ha scritto:Beh non è vero che Berlinguer non avesse esitazioni al tempo del "compromesso storico"

Mi pare che tu ai tempi non fossi attivo politicamente e non so da quali fornti scritte tu ricavi l'impressione che Berlinguer fosse esitante. Se le hai, riporta pure. Io, che avevo già 25 anni, ricordo invece che tutti nel paese erano disorentati mentre invece berlinger pareva ben risoluto. Cosa che ritrovo ben descritto nelle parole della scheda di Wikipedia

La stessa mattina del 16 marzo, giorno previsto per la presentazione parlamentare del governo tanto faticosamente messo insieme, e ad accordi appena infranti, Moro fu rapito (e sarebbe poi stato ucciso) dalle Brigate Rosse. Berlinguer intuì immediatamente la "calcolata determinazione" di un attacco che pareva studiato per mandare a pallino tutto il lavoro occorso per raggiungere la solidarietà nazionale e propose con grande senso di responsabilità di concedere a questo pur non accetto governo la fiducia nel più breve tempo possibile, per potergli assicurare pienezza di funzioni in un momento cruciale della democrazia italiana. La fiducia fu dunque data, ma non senza che Berlinguer precisasse per bene che l'espediente di Andreotti, che sonava di repentina modifica unilaterale di accordi lungamente elaborati, era stato soltanto "superato dagli eventi", la questione non era in realtà affatto chiusa, solo rinviata. Se Moro non fosse stato rapito, il PCI avrebbe dato battaglia ad Andreotti, ma questo, "sia pure faticosamente e in modo non pienamente adeguato alla situazione", gli fu risparmiato.

Durante il sequestro Moro, Berlinguer prese posizione insieme al cosiddetto "fronte della fermezza", del tutto contrario a qualsiasi tipo di trattativa con i terroristi, i quali avevano chiesto la liberazione di alcuni detenuti in cambio di quella dello statista.

Le esitazioni a mio avviso sono anche incoerenti con un percorso preparato mesi prima e per la gravità assoluta delle situazione contingente, volta proprio a mandare tutto all'aria. Nel governo a cui il PCI di Berlinguer c'era un nome che gli amici non mancheranno di individuare. http://www.governo.it/Governo/Governi/andreotti4.html
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda flaviomob il 08/10/2011, 7:09

Appunto: se non fosse stato rapito Moro, il PCI non avrebbe accettato dei nomi tanto compromessi per un governo.

Se Moro non fosse stato rapito, il PCI avrebbe dato battaglia ad Andreotti,


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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 08/10/2011, 9:50

flaviomob ha scritto:Appunto: se non fosse stato rapito Moro, il PCI non avrebbe accettato dei nomi tanto compromessi per un governo.

Nel caso non te ne fossi accorto, qui stavamo discutendo di quello che era successo (la determinazione di Berlinguer) in un momento di crisi acuta (il rapimento Moro) e non di quello che sarebbe successo se Moro non fosse stato rapito (dove magari hai ragione tu ma la cosa non ci interessa).

Il paragone tra la crisi di ieri e quella di oggi non è completo, perché sono crisi diverse ma il concetto è che in tempi di crisi acuta si prendono decisioni politiche (anche su alleanze temporaneee) che normalmente non si prenderebbero.

Bisognerebbe essere consapevoli di quello che puo' succedere in Italia e nel mondo se il nostro paese dichiara un default, totale o parziale. E ci arrivrà se non mette rapidamente mano ai conti pubblici in modo da rilanciare la crescita (cosa per cui il presente governo è totalmente inadatto ed incapace). Io non credo che ci sia questa consapevolezza. Se si va avanti cosi lo spread aumenterà e questo causerà l'aumento di quanto oggi paghiamo di interessi (e questo va nella pressione fiscale). Quindi il rischio è che manovre anche imprtanti siano vanificate in pochi mesi dall'aumento degli interessi che paghiamo. Oggi paghiamo un'ottantina di miliardi per gli interessi ma è facile capire che se l'interesse che dobbiamo pagare raddoppiasse, nel giro di una decina di anni, venendo a scadenza i vecchi BOT dovendo rinnovarli al nuovo tasso, potremmo pagare il doppio o anche il triplo. Saremmo allora magari anche virtuosi, con un disavanzo primario in attivo (le spese senza contare gli intereressi) ma ci troveremmo un macigno di 160 o 240 miliardi di interessi da pagare ogni anno.
Il mercato questo o sa e da qui il declassamento del nostro rating. Ogni investitore che accetta BOT quindi vorrà essere ricompensato da interessi piu' alti. E ci avvicinamo rapidamente al fallimento, quando cioe' non siamo piu' in grado di ripagare interessi e capitale.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda flaviomob il 08/10/2011, 10:04

Se la cosa non ti interessa, non stare qui a discutere e a distorcere quello che scrivono gli altri.
Berlinguer aveva certamente intenzione di spostare a sinistra l'asse della politica nazionale. Non avendo i numeri per farlo con il PSI autonomamente, scelse la via del compromesso storico.
Con quanta determinazione? Lo scrivi anche tu che la crisi era acuta; quindi si accettò di fare il compromesso storico anche in presenza di nomi diversi da quelli che il PCI si aspettava che la DC proponesse per il governo. Ma non si può certo dire che la pillola fosse indolore per il PCI e Berlinguer stesso, perché la DC si comportò in maniera arrogante e opportunista. Gli stessi difetti di parte del centro di oggi.
Molto meglio il voto e un governo legittimato a un'azione determinata e incisiva (con un accordo forte e condiviso con tutta la base sul programma e primarie per deputati, senatori e primo ministro).
Alleanza col centro? Senza gli integralisti di turno (Binetti, Buttiglione) e con una classe dirigente (se ci riescono) rinnovata e pulita. Su un programma laico.


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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda matthelm il 08/10/2011, 10:10

franz ha scritto:Bisognerebbe essere consapevoli di quello che puo' succedere in Italia e nel mondo se il nostro paese dichiara un default, totale o parziale.


Questo è il punto. Non discussioni infinite su cosa e su chi intanto che la casa brucia. Tutti avremmo da ridire su alleati vari e chi lo vede furbo e chi lo vede brutto. Nei momenti tragici, e questo che viviamo lo è, si devono tentarle tutte per uscirne. Poi si faranno le scelte più appropriate. Comunisti e democristiani trovarono punti d'incontro, Togliatti approvò un'amnistia (prima impensabile), Moro e Berlinguer fecero il compromesso storico e così via. E qualcuno di noi si attarda a parlare di Mastella, Dini, Scajola e altre leggerezze inconcludenti e a questo punto irresponsabili.
Anch'io non farei alleanze di nessun tipo con i Di Pietro, i Mastella e chi più ne ha più ne metta.
Non ricadiamo nella malattia infantile, tipicamente italiana, delle beghe da cortile.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda flaviomob il 08/10/2011, 10:19

Se facciamo come Zapatero, una breve alleanza istituzionale in vista delle elezioni potrebbe essere possibile. Pisanu + transughi pdl con le opposizioni. Per qualche mese.


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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 08/10/2011, 10:29

matthelm ha scritto:
franz ha scritto:Bisognerebbe essere consapevoli di quello che puo' succedere in Italia e nel mondo se il nostro paese dichiara un default, totale o parziale.


Questo è il punto. Non discussioni infinite su cosa e su chi intanto che la casa brucia. Tutti avremmo da ridire su alleati vari e chi lo vede furbo e chi lo vede brutto. Nei momenti tragici, e questo che viviamo lo è, si devono tentarle tutte per uscirne. Poi si faranno le scelte più appropriate.

Corretto. E va considerato che non solo l'urgenza deve mettere insieme il diavolo e l'acqua santa, senza puzza sotto il naso, ma che anche quello che si andrà a fare in un governo di emergenza sarà assolutamente fuori dal comune. Verranno prese decisioni tecniche che nessun governo ordinario normalmente prendrebbe. Cioe' misure impopolari che solo un governo tecnico puo' fare e che nessun governo ordinario oserebbe fare (per non rischiare di perdere il suo elettorato).
Cose che è quindi bene che siano fatte da un governo tecnico d'emergenza, perché cosi' nessun partito si sporca le mani.
A meno che invece non si preferiscano gli effetti di un default (disoccupazione mostruosa, fuga dal paese, aumento notevole dei poveri, esplosione dei prezzi) e chi volesse documentarsi puo' vedere la scheda sulla situazione argeentina di 10 anni fa: http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_economica_argentina
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda cardif il 08/10/2011, 19:14

Se ho capito bene, l'affermazione "la casa brucia" è relativa alla situazione di crisi economica ed occupazionale, alla situazione debitoria dello Stato, al suo deficit.
A fronte di questo, parlando parlando, si è arrivati al compromesso storico. Però questa non l'ho capita.
Quel 'compromesso' fu: "La proposta dal neo-segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer alla Democrazia Cristiana per una proficua collaborazione di governo (aperta anche alle altre forze democratiche) doveva interrompere così la cosiddetta conventio ad excludendum del secondo partito italiano dal governo.
In tal modo, si voleva anche mettere al riparo la democrazia italiana da pericoli di involuzione autoritaria e dalla strategia della tensione che insanguinava il paese dal 1969."
Come leggo su Wikipedia (BENTORNATA E SPERO PER SEMPRE!!!)
Niente a che fare con i problemi di oggi.
Oggi ci troviamo davanti all'ex Uomo Nuovo del 1994 ormai bollito ed ammuffito. Qualcuno se lo ricorda: Ferrara vorrebbe che tornasse ad essere quello del 1994. Anche Pecorella e Della Valle vorrebbero che risorgesse dalle maceria il partito delle origini: Forza Italia. Invece si sa di che parla il fondatore: da partito dell'Amore a partito della gnocca. Insomma è partito lui. E lasciamolo ai suoi nuovi amori (e ai suoi processi).
Serve un governo che governi, soprattutto perché la situazione è particolarmente grave. Ma io non ci vedo nessuna necessità di 'compromessi' e/o 'grosse koalition'. Si assumano le responsabilità quelli che hanno incrementato in questi tre anni il disavanzo e il debito pubblico; coloro che non hanno preso provvedimenti per fronteggiare la crisi.
Si assumano le responsabilità coloro che hanno sostenuto questo governo: facciano prima il mea culpa e si presentino poi con una nuova formazione di governo; oppure, se non ce la fanno, tolgano la fiducia al governicchio e si vada alle elezioni. Ma con le idee ben chiare su chi sta da una parte e chi dall'altra, con chiarezza di programmi (ognuno il suo e gli elettori scelgono).
Questa chiarezza avrà anche ricadute positive sui mercati, di più di un minestrone di politici (non di partiti).
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda lucameni il 08/10/2011, 20:38

Ci sono state diverse interpretazioni del compromesso storico, non ultima quella di Farneti che col suo "pluralismo centripeto" praticamente ne vide una variazione su tema della DC come centro del sistema.
Un sistema che in quel caso non fece altro che sostituire il PCi al PSI quale satellite di una coalizione tendente a preservare il potere DC ed escludere gli estremi (in questo caso il PCI non era considerato tale).
Onestamente non vedo in Italia 2011 una situazione simile al 1978.
Mi pare sia qualcosa di inedito, anche per le stesse democrazie occidentali.
Qui c'è da fare una profonda bonifica della vita pubblica e politica (le due cose non sempre sono sinonimi), ma questa bonifica implica una deberlusconizzazione trasversale dei comportamenti.
Come pensiamo di risolvere i problemi economici con questa classe politica che ancora spinge, raccontandocela come una panacea, per amplificare sistemi che hanno creato i Bertolaso della situazione?
Limitarsi ad una ammucchiata temo non sia risolutivo, tanto più se anche a sinistra si sono assorbite da tempo distorsioni berlusconiane; e lo dico da persona favorevole (con riserva e consapevole dei suoi limiti) ad una larga e temporanea coalizione politica quanto meno al fine di sdrammatizzare le contrapposizione ideologiche esistenti ed amplificate ad arte dalla propaganda politica.
Dipende che ricette vogliamo mettere in atto, non è detto che tanti e tutti insieme possano fare qualcosa di buono.
Come non credo alle virtù di un governo senza politica.
Anche sul ruolo della BCE ci sarebbe un bel po' da dire, se solo andassimo a leggere il trattato come uscito da Lisbona.
Questo succede perchè adesso manca una politica, la capacità di fare delle scelte sulla base di quanto accade realmente nel proprio Stato nazionale (e questo non vuol dire venire meno agli obblighi verso la UE, non fosse altro che anche in un sistema federale - che in Europa non esiste - gli Stati hanno una loro autonomia).
Poi qualcuno decide per te, inevitabilmente, con tutti gli effetti collaterali del decidere senza avere responsabilità dirette verso degli elettori.
Anche se questi effetti collaterali potrebbero essere visti come qualcosa di positivo.
Ecco, dipende appunto quali effetti, se prevarranno - in assenza di responsabilità verso i cittadini - gli effetti positivi o quelli negativi.
La politica l'ho sempre pensata come una virtuosa sintesi di interessi contrapposti, da parte degli eletti verso gli elettori tutti.
Devo ancora convincermi che bypassare la fase costi-benefici, propria di ogni politica che sia degna di questo nome, possa risultare ancor più virtuoso (e riformista).
Magari cambierò idea, non mettiamo limiti alla provvidenza.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 08/10/2011, 20:56

santo cielo, quando si dice il dito e la luna ...
Ritiro tutto. Il governo di solidarietà nazionale era sol un esempio del fatto che in tempi di crisi acuta si prendono decisioni politiche (tra forze responsabili) che normalmente non si prenderebbero. Punto. Il compromesso storico non c'entra un tubo.
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