ranvit ha scritto:Le analisi più o meno condivisibili ormai si sprecano. che l'Italia sia immobile è un dato di fatto, mettere tutto e tutti nello stesso calderone non lo condivido. Poi quando c'è una protesta contro il disastro di questo governo è subito "irresponsabile" è "conservatrice". Quando l'allora ministro Bersani cercò di liberalizzare le professioni, non è che i mezzi d'informazione si sbracciarono a supporto. Qua gli unici che hanno veramente preso una posizione chiara e ne hanno le palle piene di Berlusconi e della politica italiana sono i mercati finanziari, e senza la BCE che compra miliardi di euro di nostri titoli di stato, a quest'ora con i vari BOT, CCT, BTP gl'italiani, e non solo, ci incartavano il pesce al mercato.E' vero. Ma c'è empre tempo per pentirsi
Comunque ieri Fini a Mirabello ha detto: nessun ribaltone. Quindi puo' stare tranquillo qualche ns amico: nessuna ammucchiata destra-sinistra....governerà solo il centrodestra (se gli speculatori fanno cadere Berlusconi) o solo il centrosinistra-Unione (forse....ma comunque solo per un paio d'anni

) se vinceremo le elezioni del 2013.
In ogni caso, nessuna soluzione strutturale

Ma si, continuano a giocare al "cambiare tutto per non cambiare nulla", dei giornali leggono solo le pagine della "politica" e le "cronache rosa"....Se guardassero anche le notizie economiche e finanziarie di oggi forse toglierebbero il disturbo una volta per tutte...
Asta Bot: i rendimenti salgono ai massimi dal settembre 2008Oggi, 11:20 - Impennata dei rendimenti richiesti sui Bot in asta. Sono stati emessi oggi Bot a 12 mesi per un controvalore di 7,5 miliardi di euro. I titoli sono stati assegnati con un rendimento del 4,153% contro il precedente 2,959% e il tasso di copertura dell'offerta da parte della domanda (bid/cover ratio) è sceso a 1,529 contro l'1,94 precedente. I rendimenti fatti segnare oggi sono i maggiori dal settembre 2008. Rendimenti in forte ascesa anche per i Bot trimestrali, assegnati con un rendimento dell'1,907% da 1,034 per cento. Il rapporto bid/cover si è attestato a 1,859 da 2,42.
A luglio la produzione industriale in Italia cala dello 0,7%, male l'autoA luglio l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,7% rispetto a giugno. Lo comunica l'Istat aggiungendo che corretto per gli effetti di calendario l'indice è diminuito dell'1,6% su anno (giorni lavorativi 21 contro i 22 di luglio 2010), primo calo tendenziale da dicembre 2009. Nella media del trimestre maggio-luglio l'indice è sceso dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.
Nei primi sette mesi dell'anno la produzione è cresciuta dell'1,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a luglio, una crescita tendenziale solo per il raggruppamento dei beni strumentali (+4,8%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-7%), l'energia (-4,5%) e i beni intermedi (-1,4%). Nel confronto su anno, i settori dell'industria caratterizzati dalla crescita più accentuata sono: fabbricazione di macchinari e attrezzature (+9,5%), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (+4,5%) e altre industrie manifatturiere, riparazioni e installazione di macchine e apparecchiature (+3,6%). Il settore che a luglio registra la diminuzione tendenziale più ampia é quello delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20%); il settore autoveicoli ha registrato un calo del 16,3% tendenziale (dato corretto per gli effetti di calendario).
Rischio Italia mai così alto, balzo cds sopra 500Milano - Si fa sempre più drammatica la situazione italiana. Il rischio del nostro paese non è stato mai così alto. I cds (i credit default swap, che misurano quanto gli investitori pagano per proteggersi contro il rischio che l'Italia cada in default) vola infatti al record storico, superando quota 500, e si attestano a quota 505 (in rialzo di 38 punti).
Il valore è decisamente superiore a quello di altri paesi, anche emergenti. Basti pensare che il cds su Hong Kong è di appena 86 e quello della Thailandia è pari a 152. Passando ai paesi occidentali, i cds sulla Germania sono a quota 88, quelli sulla Francia a 190, quelli sulla Spagna a 435, quelli sull'Irlanda a 925 punti base, quelli sul Portogallo a 1.200 punti base e quelli sugli Stati Uniti decisamente bassi, a quota 52. Il rischio Italia è poi superiore anche rispetto a quello della Croazia visto che in questo caso i cds sono a 423. [..]
http://www.wallstreetitalia.com/article ... a-500.aspx