E bravo Bersani....ha avuto un'illuminazione (dai Radicali)!http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... -20769134/CRISI
Bersani: "Il governo non dice la verità"
Cgil: "Sciopero generale il 6 settembre"
Nel giorno in cui la manovra approda in commissione Bilancio al Senato, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sottolinea il bisogno a "rispettare tempi rapidi per l'approvazione". Cena fiume tra il segretario politico del Pdl e il sottosegretario alla Difesa.
Il segratario Pd: "Sì a Ici Chiesa su immobili ad uso commerciale". Famiglia Cristiana: "Colpi micidiali alla famiglia"
ROMA - Primi passi oggi della manovra al Senato e la Cgil proclama lo sciopero generale di otto ore per martedì 6 settembre. Intanto resta sempre tesa l'aria all'interno del Pdl: alla riunione di domani tra Angelino Alfano e direttivi dei gruppi parlamentari di Camera e Senato sugli emendamenti alla finanziaria bis il partito si presenterà in ordine sparso, mentre ieri sera a cena si sono visti l'ex Guardasigilli e Guido Crosetto, uno dei leader 'frondisti', e il faccia a faccia potrebbe essere aggiornato nel pomeriggio. Esorta a rispettare i tempi e a non toccare i saldi globali della manovra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: "Ora la parola passa al Parlamento con un'avvertenza precisa: che bisogna rispettare tempi rapidi per l'approvazione e i saldi globali della manovra che non possono essere toccati". Nel giorno in cui la manovra approda in commissione Bilancio al Senato,mette dei paletti al confronto parlamentare e alle possibilità di modificare il provvedimento.
Se ci saranno ritardi per la manovra, la colpa non sarà del Pd. Lo sostiene Pier Luigi Bersani in conferenza stampa: "Saremo pronti per venerdì con i nostri emendamenti alla manovra 1. Non so se governo e maggioranza lo saranno. Ma questa è la nostra responsabilità, siamo pronti a discutere in Parlamento. Se ci saranno rinvii saranno rinvii loro. Questa manovra è un torta a strati indigeribile". Il segretario del Pd, poi, ha ribadito che, sulla crisi, il governo continua a non dire la verità: "Il presidente della Repubblica nel suo messaggio, che noi rispettiamo e rileggiamo, ha parlato di deficit di verità. Io rivendico: il Pd ha sempre detto la verità, anche quando andava contro corrente, mentre ancora oggi purtroppo il governo non dice la verità''.
Bersani, poi, si dice d'accordo sul pagamento dell'Ici per i beni della Chiesa a uso commerciale: "Il principio che noi seguiamo prevede l'esenzione per tutte quelle risorse collegate alla missione della Chiesa, mentre deve essere sottoponibile a tassazione tutto quello che ha un fine commerciale. Dopo di che - dice Bersani - la singola casistitca va verificata, ma il principio è questo e io credo che la Chiesa sia disponibile" a collaborare. E sull'Iva ha aggiunto: il "dibattito sull'Iva è kafkiano" perché "Tremonti se l'è già mangiata l'Iva". Il leader del Pd, che ha anche sottolineato il caos che regna all'interno della maggioranza, ha concluso: "Non si pensi di coprire il buco di bilancio mangiando le pensioni. Noi non siamo d'accordo".
Un invito al governo affinché smetta di fingere di non vedere le proposte che arrivano dall'opposizione arriva dal leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che sul suo blog scrive: "ora sta alla maggioranza mostrare a sua volta un po' di senso di responsabilità: accettando di discutere le nostre proposte invece di fingere di non vederle perché colpiscono proprio le tasche dei ricchi che il governo vuole difendere". E proprio per evitare che vengano colpiti tutti allo stesso modo, in particolare chi ha i redditi più bassi, in merito all'aumento dell'Iva l'Idv ritiene che il provvedimento è ipotizzabile, ma solo se riguarda i beni di lusso.
Della necessità che Berlusconi isoli " l'estremismo della Lega" è convinto il vicepresidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino: "La presa di distanza 2 di Berlusconi da Bossi è assai tardiva e forse inutile. Avevamo allertato il presidente del Consiglio sul rischio che l'appiattimento dell'area moderata sulle politiche estremiste e populiste della Lega avrebbe snaturato il Pdl portandolo alla crisi attuale. Adesso - aggiunge Bocchino - è tardi per recuperare, ma sarebbe comunque opportuno nell'interesse dell'Italia che il Pdl isoli chiedendo la collaborazione a tutte le opposizioni al fine di salvare il Paese dalla grave crisi in corso".
Scadenza emendamenti il 29 alle 20. Scadrà lunedi 29 agosto alle 20 il termine per presentare gli emendamenti alla manovra in commissione Bilancio. Lo ha stabilito la Commissione, riunita per la discussione generale sul provvedimento.
Sciopero generale il 6 settembre. Al termine della riunione della segreteria confederale allargata ai leader delle categorie e ai rappresentanti dei territori, la Cgil ha scelto la data del 6 settembre per lo sciopero generale contro la manovra economica varata dal governo. Sarà di otto ore, con manifestazioni articolate a livello territoriale. Le modalità della protesta e la 'contromanovra' che la Cgil sta ultimando saranno comunque illustrate domani da leader della confederazione Susanna Camusso nel corso della conferenza stampa convocata in concomitanza del presidio del sindacato davanti al Senato. Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, però la decisione di proclamare la protesta "è ingiustificabile": "Credo che lo strumento dello sciopero sia assolutamente legittimo e rispetto la volontà di una grande organizzazione; tuttavia -spiega Sacconi- nel contesto in cui viviamo credo che sia in straordinaria contraddizione con le esigenze di sostenere la produttività, la crescita e l'occupazione".
Famiglia Cristiana: "Colpi micidiali alla famiglia". La manovra economica di luglio e la manovra-bis di Ferragosto ''hanno assestato alla famiglia una serie di colpi micidiali'': ''un serial killer non avrebbe potuto fare meglio''. Lo scrive Famiglia Cristiana nell'editoriale del nuovo numero. ''Anziché tassare i patrimoni dei ricchi, coloro ai quali anche un forte prelievo fiscale non cambierebbe la vita, s'é preferito colpire quell'ammortizzatore sociale italiano per eccellenza che è la famiglia'', lamenta il settimanale dei Paolini, secondo cui questa ''è una politica miope, da 'statisti' improvvisati, che non hanno un'idea sul futuro del Paese''.
Domani riunione province 'a rischio' e giovedì Comitato direttivo straordinario dell'Anci. Tenteranno di stabilire "una strategia unitaria" le province 'a rischio' a causa della manovra voluta dal governo, che domani si riuniranno a Roma, convocate dal presidente dell'Unione delle Province d'Italia (Upi), Giuseppe Castiglione, che ha chiamato a raccolta nei giorni scorsi i presidenti delle province sotto i 300 mila abitanti e i 3.000 chilometri quadrati, quelle per cui è prevista la soppressione. E per giovedì i vertici dell'Anci, che hanno chiesto anche un incontro urgente con i segretari dei partiti, hanno convocato il Comitato direttivo straordinario per valutare e decidere in merito agli effetti della manovra finanziaria sui servizi pubblici locali e sulla spesa per investimenti dei Comuni. Inoltre, per il 1 settembre è stata convocata dal presidente Vasco Errani, una Conferenza straordinaria delle regioni.
Da Italia Futura ricetta per ridurre costi della politica. Non c'è più tempo da perdere: "Una riforma complessiva dell'organizzazione dello Stato e della pubblica amministrazione non è più rinviabile: oltre all'immediata soppressione delle Province, si dovrebbe procedere al dimezzamento dei componenti le Camere (315 deputati e 150 senatori); al superamento del bicameralismo perfetto (già da ora il senato eletto su base regionale, con una modesta riforma costituzionale potrebbe svolgere la funzione legislativa in materia concorrente); al complessivo riordino dell'organizzazione delle istituzioni regionali e comunali, dell'amministrazione centrale e periferica dello stato, con conseguente riduzione dei relativi costi e duplicazioni". A dettare la ricetta è Italia Futura, la fondazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo.
Piccoli Comuni inviano telegramma a Berlusconi. "Il 29 agosto con Anci a Milano contro la chiusura dei piccoli Comuni, i tagli alla democrazia e ai servizi". È questo il testo dei telegrammi di protesta che i piccoli Comuni italiani invieranno nei prossimi giorni al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Una iniziativa, spiega Mauro Guerra, coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni, "che sottolinea l'importanza della mobilitazione, che sarà l'occasione per manifestare ancora una volta, e di più, tutto il nostro disappunto per la manovra appena approvata dal governo, che mette a rischio la storia e l'identità democratica di circa 1950 Comuni italiani".
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.