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Woityla fu davvero un santo?

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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda lucameni il 03/05/2011, 18:50

I miti c'entrano eccome se si crede che il proprio "mito" sia intoccabile e su di esso non si possa discutere su errori, controversie, comportamenti oscuri o semplicemente indecenti.
Ognuno evidentemente questi miti (contemporanei e politici in senso lato) lì ha. Salvo gratificarsi nello sputtanare quelli altrui ed incazzarsi se si toccano i propri.
Un po' manicheista la cosa, e pure un po' contraddittoria se questo atteggiamento non viene da creduloni cattolici rimasti ai tempi pre-illuministici ma da chi rivendica la propria libertà di pensiero e di interpretare il mondo senza paraocchi, in base a fatti acclarati e non sulla base di dogmi.
Arianna non c'entra nulla.
C'entrano solo i sofismi di coloro che, del tutto legittimamente fin tanto non raccontano balle e negano fatti acclarati, vogliono vomitare un po' della loro bile.
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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda cardif il 03/05/2011, 20:16

Io ho espresso due mie opinioni mi sembra in modo chiaro, riferite a delle idee:
1) il mito è cosa diversa dalla beatificazione
2) l'agnostico non è orfano.
Uno può non condividere. Ma tutta questa bile da dove viene? Spu... ? Inc...? Negare: che?
Si parla d'altro? Boh, Vallo a capì .... Mancano i riferimenti... Più che pensieri sembrano fumose allusioni.
E poi dice che sono io che me la canto e me la suono. Ma va bene così.
Io esprimo le mie opinioni su quello che leggo (sempre ammesso che sia concesso) richiamando frasi specifiche e riferendomi a idee precise. Se questo non è gradito, basta dirlo. Ma allora chi è che non ammette critiche?
Boh... Mancano i soggetti...
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda flaviomob il 03/05/2011, 20:21

Comunque, a leggere per intero l'articolo del Corriere, dei sindacati non si parla affatto. Compaiono solo nell'occhiello. Alemanno ha inserito il riferimento ad essi come una boutade per dare un colpo al cerchio (dato che quello alla botte è piuttosto scomodo per la sua parte politica).


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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda matthelm il 03/05/2011, 20:56

Certo che la vedo un po' ridicola, i nostri agnostici o giù di lì vogliono misurare le qualità di Papa giovanni Paolo II per essere beatificato. e concludono che per loro, insomma, non sarebbe il caso...
per la prima volta metto una faccina :cry: :lol: :oops: :oops: :oops:
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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda Iafran il 03/05/2011, 21:35

Come al solito, qualcuno il "sermone" o lo fa ad occhi chiusi o con i paraocchi ...
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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda flaviomob il 04/05/2011, 0:17

Beh, intanto considerando che i milioni di euro della beatificazione (e dintorni) li paghiamo noi contribuenti, avremo pure voce in capitolo, no? Oltretutto la chiesa è maestra di ingerenza negli affari dello stato, allora rendiamole la pariglia! Ingerire, ingerire, ingerire.

http://www.enricoberlinguer.it/qualcosa ... ra/?p=3223

Cinque Milioni di euro per il Papa Beato
Pierpaolo Farina – 3 maggio 2011

Lasciamo perdere ora il Papa beato, se se lo meritava o meno, se era buono, cattivo, a conoscenza o non a conoscenza e tutto il resto. Parliamo di portafogli, in particolare quello degli italiani, indebitati, sempre grazie ai governi dello statista latitante, per 3000 euro a testa (abbiamo il terzo, anzi, pardon, il quarto debito pubblico del mondo, la Germania ci ha appena superato, ma loro crescono, noi no).

Buon senso avrebbe voluto, visto che lo Stato è laico e fortemente indebitato, che della beatificazione si occupasse il Vaticano, che per giunta è pure uno Stato straniero: un po’ come se noi Italiani avessimo dovuto contribuire per il matrimonio di William e Kate (che ora si è scoperto che hanno rinunciato alla luna di miele perchè preavvertiti del blitz anti-osama, mica perché convertiti all’austerità). Una follia. Ma si sa, in quanto a follie e paradossi (soprattutto economico-finanziari), i rapporti tra Stato italiano e Vaticano ne sono pieni.

Ora, non è questa la sede per ricordare esenzione Ici, meccanismi perversi dell’8xmille, dimezzamento Irpef, il finanziamento incostituzionale alle scuole cattoliche e tanti altri piccoli privlegi fiscali (che sommati drenano dalle casse statali 2 miliardi di euro all’anno), ma la domanda è: quei cinque milioni era il caso di spenderli, se il Comune di Roma non li aveva? Quando ho letto questa notizia dell’Ansa sono cascato giù dalla sedia:

“Il sindaco Gianni Alemanno fa sapere di aver ricevuto rassicurazioni dal sottosegretario Gianni Letta sul rimborso dei costi sostenuti dal Comune di Roma per la beatificazione di Karol Wojtyla. Il sindaco capitolino, alla conferenza stampa di chiusura della tre giorni romana dedicata all’evento, ha quantificato a 4,7 milioni le spese che hanno pesato sulle casse del Comune di Roma. Alemanno oggi, al margine di una inaugurazone di un impianto solare di Acea, ha rassicurato i cittadini romani che “non ci sarà un aumento della tassazione”, “non è prevista nessuna tassa. Il bilancio è già stato fatto”. Dice di aver parlato con Letta che “ha rassicurato sul rimborso”. “Solo – ha spiegato Alemanno – siccome non abbiamo utilizzato le procedure per i grandi eventi, bisogna fare una legge per autorizzare la spesa. O si trova un veicolo oppure si farà con la manovra di giugno. Io sono tranquillo.”

Lui è tranquillo. Con i soldi nostri. In fondo i romani non pagheranno nulla: paga lo Stato italiano (dunque anche i romani? Per Alemanno no). Come sempre del resto.

Io rispetto la fede (sono pure cresimato) e non identifico le gerarchie, soprattutto quelle abituate ad affari e politica, con i valori del cattolicesimo incarnate in persone come Don Gallo, Don Ciotti, padre Alex Zanotelli e tutti quelli che interpretano in modo autentico il messaggio dei Vangeli. Del resto, non è difficile da dimostrare come, da Giuda Iscariota fino a Paul Marcinkus, passando per Sindona e Calvi, i discepoli addetti alla cassa non erano proprio mossi da pietà cristiana. Però è insopportabile e sospetto il fastidio con cui il Vaticano reagisce ogni volta che si toccano i suoi privilegi materiali.

Del resto, gli italiani spendono per mantenere la Chiesa più di quanto spendano per mantenere l’odiato ceto politico. Ma non lo sanno. C’era un teologo che una trentina d’anni fa scriveva queste parole:

La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo“.

Quel teologo era Joseph Ratzinger. Quando si dice l’ironia della sorte.


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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda franz il 04/05/2011, 9:37

Magari gli italiani avessero solo 3000 euro di debito pubblico a testa :!:
L'articolista ha dimenticato uno zero: il fardello è 10 volte piu' pesante.
Ogni cittadino, anche neonato, ha 30'500 euro di debito sulle spalle e le famiglie itaniane (20 milioni) hanno circa 92'000 euro di debito cadauna.
Ma non è questo il problema. L'articolista non sa che il Vaticano non paga mai per nulla. Per i colossali viaggi papali in giro per il mondo il vaticano non spende un soldo. Paga sempre (e sono cifre notevoli) la Curia ospite, che sia in sud africa o a rio de janeiro. E soprattuto nel terzo mondo, quei poveretti si svenano e si dissanguano per sostenere costi notevoli. Poi magari i governi locali (ancora piu' indebitati) mettono mano al portafoglio, vista la rilevanza dell'evento. Soprattutto quelli che magari hanno bisogno del viaggio papale per migliorare la propria immagine. Nel caso italiano quindi chi sta schivando il pacco è la Diocesi di Roma. Li' va presentato il conto. Non ad uno stato estero, il Vaticano, ma ad un soggetto giuridico sotto la giurisdizione dello Stato Italiano. Chissa chi ha pagato per il viaggio di Woityla a Cuba? Non ditemi che ha pagato Fidel ... non ditemi che Fidel ha fatto una "cosa di sinistra"... E chi lo spiega a Farina?

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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda Iafran il 04/05/2011, 12:02

flaviomob ha scritto:C’era un teologo che una trentina d’anni fa scriveva queste parole:

La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo“.

Quel teologo era Joseph Ratzinger. Quando si dice l’ironia della sorte.

I tempi impongono l'aggiornamento di una massima popolare "i soldi fanno venire la vista ai ciechi e per i soldi si perde quella che si ha e ... qualche altra cosa".
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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda franz il 04/05/2011, 12:22

Iafran ha scritto:I tempi impongono l'aggiornamento di una massima popolare "i soldi fanno venire la vista ai ciechi e per i soldi si perde quella che si ha e ... qualche altra cosa".

Tanto per filosofeggiare (discutere tra amici) il tempo impone l'aggiornamento di moltissime massime popolari.
Prefersico gli aforismi moderni. Toccano di piu' la nostra realtà.

Ma sui soldi, bene o male, essi sono una sorta di rendiconto finale, dove tutti i nodi vengono al pettine (vedere il patrimonio considerevole lasciato da sai baba).
Per averne di piu' molti si scannano. Dimostrando il detto moderno che chi crede che i soldi diano tutto, farà di tutto per avere piu soldi.

Chi non sa produrli, invece, lotterà per spenderne di meno.
Scaricando i costi sugli altri.
Tutto torna.

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Re: Woityla fu davvero un santo?

Messaggioda Iafran il 04/05/2011, 12:33

franz ha scritto:Chi non sa produrli, invece, lotterà per spenderne di meno.

O guadagnarli affidandosi ai sentimenti umani: al buon cuore e/o alle paure (nonché alle speranze) per il dopo vita.
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