Provo a riprendere le fila di un discorso che, del resto, per come si è sviluppato non lascia dubbi sul problema reale della sinistra italiana: proprio quel non aver rielaborato, superandole, le culture novecentesche, quell'essevi rimasta aggrappata, incapace, in fondo, di elaborare la caduta del Muro e di diventare europea. "Ci aveva provato Prodi", dice Matthelm, ed è vero, ma non poteva farcela, sappiamo col senno di poi, perché la classe dirigente era (ahimé, "è") sempre la stessa, prima e dopo la caduta del Muro, e quindi, per citare Vittorio, più di così non sa proprio fare...
Dice Pierodm che quella che disegno è "buona amministrazione", ma non "sinistra" (che poi sia generico è ovvio, non posso mica qui fare un programma di governo, cosa di cui non sarei capace:.. ).
Forse è vero, ma la buona amministrazione, qui e ora, è la cosa più di sinistra che mi viene in mente.
Anche perché, lascia intendere pierodm che la sua idea di "sinistra" sia un insieme di definizioni teoriche, cui commisurare l'azione di governo. Una specie, cioè, di idea platonica di sinistra, cui le perfettibili azioni umane dovrebbero tendere. Beh, Piero, abbiamo già dato. L'abbiamo già sperimentato l'ideale cui tendere senza arrivarci mai, quel paradiso laico che ci aspetterebbe dopo la resurrezione della rivoluzione: grazie, basta così. Io di religioni, di un tipo o dell'altro, che guidano il fare politico, ne ho decisamente abbastanza. E infatti dico che la sinistra deve essere laica: in tutti i sensi, intendo, e di paradisi ne può fare a meno. La riforma sanitaria di Obama è una cosa molto di sinistra, spero che siamo d'accordo; ma in Italia, dove il Sistema Sanitario Nazionale esiste già, sarebbe molto di sinistra assumere i primari per la loro capacità e non per appartenenza politica. Lo so, è un pragmatismo di stampo "noisfromamerika" che fa venir la pelle d'oca a qualcuno. Ma è lo stesso pragmatismo delle socialdemocrazie, quello che ha permesso ai sindacati tedeschi e francesi di contrattare salari alti e clausole di salvaguardia, o la Mitbestimmung, per dire, cosa che fa rabbrividire i nostri (forse che i padroni/manager di Volkswagen e quelli di FIAT sono tanto diversi?). Scusate l'OT, ma entrare dopo 6 pagine nel thread del referendum FIAT è troppo difficile.
Che poi
"...la lotta, il conflitto, le battaglie ideali o concrete per ottenere diritti ed eguaglianza possono mutare forma e vanno senza dubbio incanalate nella dialettica democratica, ma è utopia pensare di abbandonarle" è vero. Chi ha detto che un riformismo radicale è un pranzo di gala?

Al contrario, è molto più difficile e complesso praticare il riformismo che predicare la rivoluzione, no? Ne sa qualcosa Obama, per dire. E' l'orizzonte della lotta di classe, che dovrebbe essere abbandonato, poiché restarvi aggrappati impedisce alla sinistra ìtaliana, o a gran parte di essa, di misurarsi in modo laico con i problemi posti dall'oggi.