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E' in gioco un'intera generazione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda flaviomob il 15/01/2011, 21:08

Nel merito, molte persone che si definiscono moderate o di centro appartengono de facto, visti gli argomenti che spesso utilizzano, alla medesima destra retrodatata da loro stessi criticata... Dunque, perché tanto dispendio di energie?


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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda ranvit il 15/01/2011, 21:35

Il dispendio di energie è indispensabile per cogliere le differenze. Cosa negata alla sinistra sinistra che riconduce tutto ai padroni cattivi....ma mi rendo conto che è inutile parlarne. "Infantili e velleitari" è purtroppo una realtà!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda flaviomob il 15/01/2011, 22:39

I padroni cattivi non hanno alcun potere in società organizzate politicamente ed economicamente sulla base della soldarietà e della dignità del lavoro. Il problema degl'italiani è una mentalità pronta a correre in soccorso del vincitore da una parte, un familismo amorale che crea le condizioni per una divisione tra clan contrapposti, dall'altra, laddove servirebbero al contrario compattezza ed unità per ottenere diritti e qualità della vita.


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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda disallineato il 15/01/2011, 22:50

ranvit ha scritto:Il dispendio di energie è indispensabile per cogliere le differenze. Cosa negata alla sinistra sinistra che riconduce tutto ai padroni cattivi....ma mi rendo conto che è inutile parlarne. "Infantili e velleitari" è purtroppo una realtà!



Specifichiamo: non è la nostra sinistra quella che citi, caro amico. E' quella sinistra che è rimasta ferma alle ideologie degli anni di piombo. Quella sinistra radicale che ingessa il mondo del lavoro, frena il progresso, teme di perdere consenso fra i lavoratori come è avvenuto ieri sera al referendum. I lavoratori, il mondo operaio, negli ultimi decenni ha cresciuto la sua cultura ed ha iniziato ap prendere le distanze da chi vorrebbe ancora "lotta continua" o "potere operaio" o magari anche il proletariato armato per il comunismo. La cultura è cresciuta anche fra gli operai e gli estremisti stanno perdendo consensi, questo li rende più aggerriti e pericolosi perchè la loro ragione di esistere sta nel creare un cattivo "padrone", sta nel cercare l'invettiva contro gli altri sindacati che sono più moderati e ragionevoli.
Purtroppo quella parte sinistra ( come parte politica e nel senso di "tetra" ) esiste ancora ed è bene che la nostra sinistra, quella democratica ne prenda le distanze con decisione.
Eccco perchè invitai il ns segretario Bersani a scendere dai tetti delle università e stare più vicino alla gente che lavora. Il popolismo può essere utile per prendere due voti in più, ma non serve al paese.
Come al paese non servono gli estremismi dell aFIOM, ne le bandiere bruciate, ne' le invettive contro glialtri sindacalisti, ne le minacce velate fatte ai lavoratori che avevano pavenato di votare SI
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda flaviomob il 15/01/2011, 22:53

E' vero: ci sono persone che sono rimaste ferme agli anni di piombo. Altre che addirittura a partire da quegli anni hanno innestato la retromarcia e ci hanno regalato l'attuale livello di civiltà e dignità globale, reputando ineluttabili le fruttuose aperture ai liberisti e ai pescecani della finanziarizzazione globale ed anzi spacciandole per moderne, attuali, non più procrastinabili.
Grazie, grazie davvero.


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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda disallineato il 15/01/2011, 23:01

flaviomob ha scritto:E' vero: ci sono persone che sono rimaste ferme agli anni di piombo. Altre che addirittura a partire da quegli anni hanno innestato la retromarcia e ci hanno regalato l'attuale livello di civiltà e dignità globale, reputando ineluttabili le fruttuose aperture ai liberisti e ai pescecani della finanziarizzazione globale ed anzi spacciandole per moderne, attuali, non più procrastinabili.
Grazie, grazie davvero.


Se ne può discutere. Non esiste un modello perfetto di democrazia. Nulla è perfetto, tutto perfettibile.
Importante è partire dal confronto e dal rispetto delle maggioranze. Non si può alzarsi dai tavoli delle trattative e poi incazzarsi se altri rappresentanti raggiungono un accordo. Non si può bruciare bandiere di chi non la pensa come noi.
Questo è riportare indietro le lancette della storia. Non vogliamo tornare alla falce e martello, ne al fascio, che pari sono come represione dei diritti civili ed umani.
Vogliamo cercare di migliorare le ns condizioni in considerazione ai tempi cambiati.
Se qualcuno pensa che oggi le industrie possano essere gestite con la stessa superficialità di 30 anni fa, può sempre metter su una fabbrica e provarci. La CGIL è la FIOM ono invitate a provare a creare posti di lavoro, a creare reddito. Ci provino pure e se ci riescono saremo felici di applicare il loro modello. Ma chiaccherare è più facile che lavorare.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda pierodm il 16/01/2011, 1:39

Il dispendio di energie è indispensabile per cogliere le differenze. Cosa negata alla sinistra sinistra che riconduce tutto ai padroni cattivi....

Bene Ranvit, parlaci delle "differenze".
E indicaci dove abbiamo parlato di "padroni cattivi": tra l'altro, non si capisce nemmeno bene chi siano i padroni della Fiat.
Quanto a Marpionne - come lo chiama Dagospia - non è un padrone, ma un magnager, ossia uno che fa il lavoro sporco in nome e per conto degli "azionisti di maggioranza".
In ogni caso - se vai a leggere bene articoli e post che abbiamo inserito sull'argomento - nessuno, né azionisti, né padroni, né magnager, è "cattivo, laddove invece ognuno agisce per il proprio interesse e seguendo un disegno che non condividiamo.

La scemenza - per quanto scema, o forse proprio perché scema, ripetuta con ostinazione - che fa risalire queste critiche a fattori personalistici o psico-ideologici di infimo livello, è assolutamente infondata e palesemente pretestuosa.
Pretestuosa, noiosa nella sua ripetitività, banale e malinconica nei suoi argomenti.

Inoltre, sarebbe il caso di smetterla nell'evocare una fumosa "sinistra-sinistra" ogni volta che non siete d'accordo su qualcosa: per essere in disaccordo con voi è sufficiente manifestare idee e posizioni di una sinistra diluita al 5%, come la miscela dei motorini.
Il partito che piace a voi è già al governo, e non ve ne siete accorti ...
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda ranvit il 16/01/2011, 10:51

La scemenza - per quanto scema, o forse proprio perché scema, ripetuta con ostinazione - che fa risalire queste critiche a fattori personalistici o psico-ideologici di infimo livello, è assolutamente infondata e palesemente pretestuosa.
Pretestuosa, noiosa nella sua ripetitività, banale e malinconica nei suoi argomenti.




Perfetto!
Questa frase sulla scemenza, noiosità, pretestuosità, banalità e malinconia si adatta molto bene all'atteggiamento della sinistra-sinistra....in particolare ai suoi esponenti, dirigenti politici o militanti, culturalmente preparati e quindi "cattivi maestri", che di fronte al disastro che hanno contribuito a provocare in questo Paese, ancora si ostinano a presentare il proprio "verbo".

Vittorio


Ps Questo forum è diventato il regno di disallineati vari : estrema destra ed estrema sinistra sotto mentite spoglie di "democratici". L'Ulivo ed il Pd non c'entrano piu' niente!
Continuando cosi' credo siamo alla fine.....ormai ad intervenire siamo sempre i soliti 4 gatti che ovviamente non possono fare altro che ripetere all'infinito sempre le solite tesi.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda Manuela il 17/01/2011, 10:25

Provo a riprendere le fila di un discorso che, del resto, per come si è sviluppato non lascia dubbi sul problema reale della sinistra italiana: proprio quel non aver rielaborato, superandole, le culture novecentesche, quell'essevi rimasta aggrappata, incapace, in fondo, di elaborare la caduta del Muro e di diventare europea. "Ci aveva provato Prodi", dice Matthelm, ed è vero, ma non poteva farcela, sappiamo col senno di poi, perché la classe dirigente era (ahimé, "è") sempre la stessa, prima e dopo la caduta del Muro, e quindi, per citare Vittorio, più di così non sa proprio fare...
Dice Pierodm che quella che disegno è "buona amministrazione", ma non "sinistra" (che poi sia generico è ovvio, non posso mica qui fare un programma di governo, cosa di cui non sarei capace:.. ).
Forse è vero, ma la buona amministrazione, qui e ora, è la cosa più di sinistra che mi viene in mente.
Anche perché, lascia intendere pierodm che la sua idea di "sinistra" sia un insieme di definizioni teoriche, cui commisurare l'azione di governo. Una specie, cioè, di idea platonica di sinistra, cui le perfettibili azioni umane dovrebbero tendere. Beh, Piero, abbiamo già dato. L'abbiamo già sperimentato l'ideale cui tendere senza arrivarci mai, quel paradiso laico che ci aspetterebbe dopo la resurrezione della rivoluzione: grazie, basta così. Io di religioni, di un tipo o dell'altro, che guidano il fare politico, ne ho decisamente abbastanza. E infatti dico che la sinistra deve essere laica: in tutti i sensi, intendo, e di paradisi ne può fare a meno. La riforma sanitaria di Obama è una cosa molto di sinistra, spero che siamo d'accordo; ma in Italia, dove il Sistema Sanitario Nazionale esiste già, sarebbe molto di sinistra assumere i primari per la loro capacità e non per appartenenza politica. Lo so, è un pragmatismo di stampo "noisfromamerika" che fa venir la pelle d'oca a qualcuno. Ma è lo stesso pragmatismo delle socialdemocrazie, quello che ha permesso ai sindacati tedeschi e francesi di contrattare salari alti e clausole di salvaguardia, o la Mitbestimmung, per dire, cosa che fa rabbrividire i nostri (forse che i padroni/manager di Volkswagen e quelli di FIAT sono tanto diversi?). Scusate l'OT, ma entrare dopo 6 pagine nel thread del referendum FIAT è troppo difficile.
Che poi "...la lotta, il conflitto, le battaglie ideali o concrete per ottenere diritti ed eguaglianza possono mutare forma e vanno senza dubbio incanalate nella dialettica democratica, ma è utopia pensare di abbandonarle" è vero. Chi ha detto che un riformismo radicale è un pranzo di gala? :) Al contrario, è molto più difficile e complesso praticare il riformismo che predicare la rivoluzione, no? Ne sa qualcosa Obama, per dire. E' l'orizzonte della lotta di classe, che dovrebbe essere abbandonato, poiché restarvi aggrappati impedisce alla sinistra ìtaliana, o a gran parte di essa, di misurarsi in modo laico con i problemi posti dall'oggi.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda matthelm il 17/01/2011, 10:42

Sì Manuela, sì. Questa tua è una onestissima, corretta e chiara analisi che nella diatriba della discussione magari, con un po' di buona volontà, altri potevano intravedere.
Grazie per il contributo.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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