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...e le praterie del Cavaliere?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda flaviomob il 13/11/2010, 14:53

Tutta gente che ha cambiato, a parte Fini (fino a ieri), tutte le sponde possibili.
Ranvit, chi vuole migliorare l'Italia è in comunque in minoranza, da qualunque punto di vista osservi... questo è il dramma!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda pierodm il 13/11/2010, 15:48

chi vuole migliorare l'Italia è in comunque in minoranza, da qualunque punto di vista osservi...

In minoranza ovunque, credo, non solo in Italia.
Questo non è "un" problema, ma è "il" problema: ragionare di politica e democrazia mettendolo da parte, per comodità, significa fare ragionamenti poco utili.
La fiducia illuministica prima, e positivista poi, che l'istruzione e la "libera informazione" avrebbero cambiato le cose, sollevando la massa popolare dallo status plebeo a quello di "cittadino" di uno stato liberale, questa fiducia è stata tradita dallo sviluppo degli eventi: analfabetismo di ritorno e democrazia di massa si sono dimostrati ampiamente vincenti sulle utopie ottocentesche.
L'idea che la democrazia corrisponda ad una maggioranza che sceglie il meglio, è un'idea fantasiosa e smentita dai fatti: questa constatazione non implica che si debba rigettare la democrazia, ma implica che bisogna vederla per quello che è e non propagandarla per ciò che non è perché questo consente di mettere in pagina i nostri discorsetti preferiti.

L'Italia è particolarmente esposta a fare brutte figure per un'ignoranza popolare che si è trascinata più a lungo di altre nazioni occidentali, e per l'assenza o i limiti di una classe dirigente (aristocratica prima, borghese poi) in grado di essere da esempio di stile e di cultura, al di là del semplice e crudo esercizio del potere.
Un'ignoranza anarcoide da parte del "popolo", e un esercizio del potere privo della "responsabilità" da parte delle classi dirigenti: questo mix ha privato l'Italia di quella patina di stile e di "mitologie sociali" che in altri paesi mascherano i limiti della democrazia, e in parte ne sostituiscono le fragili virtù.

Ci sarebbe da approfondire quanto questa situazione sia stata in parte compensata da una cultura e da una coscienza di sinistra e socialista, e dalle relative appartenenze partitiche, e quanto, al contrario, la cultura e la coscienza politiche di sinistra siano state condizionate da questa situazione. Ma questo è un altro discorso.
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda ranvit il 13/11/2010, 17:21

trilogy ha scritto:Tutta gente quella, che nella spesa pubblica clientelare ci si ingrassa da decenni. Dalla padella nella brace :cry:


Tieniti Berlusconi allora....lui oltre che ingrassare se stesso ed i suoi amici, sta facendo a pezzi le istituzioni, la politica e la dignità dell'Italia!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda ranvit il 13/11/2010, 17:28

flaviomob ha scritto:Tutta gente che ha cambiato, a parte Fini (fino a ieri), tutte le sponde possibili.
Ranvit, chi vuole migliorare l'Italia è in comunque in minoranza, da qualunque punto di vista osservi... questo è il dramma!


Questo è tutto da dimostrare.
Certo puo' riempire di orgoglio pensare che "i buoni siamo pochi"....ma non è cosi'! Siamo tutti buoni e non buoni contemporaneamente. Sono poi i fatti che contano. E, in democrazia (che al momento del cammino della Storia umana è la migliore formula che si conosca....senno' cosa? La dittatura dei "migliori"?) i fatti li fà chi ottiene la maggioranza e governa.....

Vittorio
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda trilogy il 13/11/2010, 18:42

ranvit ha scritto:
trilogy ha scritto:Tutta gente quella, che nella spesa pubblica clientelare ci si ingrassa da decenni. Dalla padella nella brace :cry:


Tieniti Berlusconi allora....lui oltre che ingrassare se stesso ed i suoi amici, sta facendo a pezzi le istituzioni, la politica e la dignità dell'Italia!


Non esageriamo, di quello li ne faccio volentieri a meno per tanti motivi. Invece Tremonti per certi aspetti non mi dispiace. Il problema è comunque di disegno istituzionale. Occorre un ministero dello sviluppo economico forte e competente che faccia da contrappeso al ministero delle finanze, cosa che attualmente manca.
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda ranvit il 13/11/2010, 19:12

Mettiti d'accordo.....avevi detto "dalla padella alla brace"!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda flaviomob il 13/11/2010, 19:21

Altro che centrismo.... vogliono rifare la vecchia DC... a destra, come sempre. Ecco cosa ne pensava Pasolini (da Scritti Corsari, Corriere della Sera, 1975)

Processare la DC

"Andreotti, Fanfani, Rumor, e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, collaborazione con la Cia, uso illegale di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell'esplosione "selvaggia" della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione.
Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. E' chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani (Moro, Zaccagnini) o la moralità dei comunisti non servono a nulla".
Cosi' il 28 agosto 1975 Pasolini chiedeva un pubblico processo per i potenti democristiani. E' il risultato di una critica serrata e senza sosta al potere in quanto tale più che ai potenti democristiani; contro quella "anarchia del potere" crudamente rappresentata in Salò. La Democrazia cristiana non ha fatto altro che celare le vecchie retoriche fasciste in chiave ipocritamente democratica, assumendo però a protezione del proprio potere le stesse istituizioni create durante il fascismo: la scuola pubblica, l'esercito, la magistratura. "La Democrazia cristiana è vissuta nella più spaventosa assenza di cultura, ossia nella più totale, degradante ignoranza". E' un attacco alla borghesia, di cui la DC è espressione; una borghesia ignorante e inetta che nel consumismo ha il suo più saldo strumento di potere.

In un celebre articolo sul "Corriere della Sera" del primo febbraio 1975 Pasolini sferra un durissimo attacco polemico alla Dc servendosi della metofora della "scomparsa delle lucciole" [vedi nella sezione "Saggistica" l'articolo integrale]:
"[...] Nei primi anni sessanta, a causa dell'inquinamento dell'aria, e, soprattutto, in campagna, a causa dell'inquinamento dell'acqua (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulminante e folgorante. Dopo pochi anni le lucciole non c'erano più.
[...] Prima della scomparsa delle lucciole. La continuità tra fascismo fascista e fascismo democristiano è completo e assoluto. [....] La democrazia che gli antifascisti democristiani opponevano alla dittatura fascista, era spudoratamente formale.
Si fondava su una maggioranza assoluta ottenuta attraverso i voti di enormi strati di ceti medi e di enormi masse contadine, gestiti dal Vaticano.
[...] Durante la scomparsa delle lucciole. In questo periodo la distinzione tra fascismo e fascimo operata dal "Politecnico" poteva anche funzionare.
[...] Dopo la scomparsa delle lucciole. I "valori", nazionalizzati e quindi falsificati, nel vecchio universo agricolo e paleocapitalistico, di colpo non contano più.
[....] Gli uomin di potere democristiani sono passati dalla "fase delle lucciole" alla "fase della scomparsa delle lucciole" senza accorgersene.
[...] Essi si sono illusi che nel loro regime tutto sostanzialmente sarebbe stato uguale: che, per esempio, avrebbero potuto contare in eterno sul Vaticano: senza accorgersi che il potere, che essi stessi continuavano a detenere e a gestire, non sapeva più che farsene del Vaticano quale centro di vita contadina, retrograda, povera. Essi si erano illusi di poter contare in eterno su un esercito nazionalista (come appunto i loro predecessori fascisti): e non vedevano che il potere, che essi stessi continuavano a detenere e a gestire, già manovrava per gettare la base di eserciti nuovi in quanto transnazionali, quasi polizie tecnocratiche. E lo stesso si dica per la famiglia, costretta, senza soluzione di continuità dai dai tempi del fascismo, al risparmio, alla moralità: ora il potere dei consumi imponeva ad essa cambiamenti radicali, fino ad accettare il divorzio, e ormai, potenzialmente, tutto il resto senza più limiti.
[....] Gli uomini del potere democristiano hanno subìto tutto questo, credendo di amministrarselo. Non si sono accorti che esso era "altro": incommensurabile non solo a loro ma a tutta una forma di civiltà.

http://www.pasolini.net/ideologia06.htm


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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda ranvit il 13/11/2010, 20:31

Figuriamoci se avesse conosciuto Berlusconi..
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda trilogy il 13/11/2010, 20:58

ranvit ha scritto:Mettiti d'accordo.....avevi detto "dalla padella alla brace"!


Per quello che riguarda la spesa pubblica non ci sono differenze tra la il signor padella e i signori brace. Cambiano solo, e solo in parte, le bocche da sfamare.
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Re: ...e le praterie del Cavaliere?

Messaggioda flaviomob il 14/11/2010, 1:26

Il pessimismo della ragione... riusciremo mai a ritrovare l'ottimismo della volontà?


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