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art 1?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: art 1?

Messaggioda cardif il 04/01/2010, 13:29

Franz, daccordo. Non intendevo destra politica; mi riferivo alla destra che tende all'accentramento del potere. I Romani, Napoleone, ...
Tendente a destra nei metodi considero Stalin, per esempio, che partì dalla troika e "seppe trasformare questa carica, di scarso rilievo all'origine, in un formidabile trampolino di lancio per affermare il suo potere personale all'interno del partito dopo la morte di Lenin" (Wikipedia).
A destra collocherei Putin, sempre nei metodi, se fosse vero che è il mandante dell'omicidio di Aleksandr Litvinenko, della giornalista Anna Politkovskaja, degli altri giornalisti uccisi (pare oltre 60), di quelli costretti a non occuparsi di politica; e per il fatto di aver allineato i giornali alla politica ufficiale con la leva dei finanziamenti.
Qualunque persona che esalti il mito di sé per me è di destra (Hitler e il Mein kampf, l'attuale PdC con "Una storia italiana").
E poi si può essere di destra per gli obiettivi.
Per esempio, per me è di destra chi attua una politica che fa aumentare il divario di ricchezza, di possibilità di crescita personale e sociale,...
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: art 1?

Messaggioda pierodm il 04/01/2010, 14:37

Ranvit
E io che ho detto? Coglioni, irrimediabilmente coglioni.
Ne abbiamo tutte le caratteristiche: tra le altre, una di spicco è che ciascuno di noi è convinto di essere l'unico furbo, mentre coglioni massimi sono tutti gli altri che gli stanno intorno.
Altra caratteristica: siamo tanto coglioni che stiamo da questa parte, pur essendo convinti che sia la parte dei coglioni.

Franz
...sola destra autoritaria ma che nel mondo è esistita (ed esiste ancora oggi) anche una sinistra autoritaria ed anche un potere religioso autoritario.

La destra e, per la loro parte, alcune religioni hanno nell'autoritarismo un valore fondante, anche laddove in alcuni casi la prassi e altri valori collaterali possano comportare un'attenuazione di tale impostazione autoritaria o la sua finalizzazione verso obiettivi "umanitari" - è il caso del cattolicesimo, ma anche delle politiche sociali del fascismo.
La sinistra - e aggiungiamoci i regimi liberaldemocratici - hanno come valori fondanti l'esatto contario dell'autoritarismo, anche se poi la già ricordata prassi e alcuni meccanismi devianti hanno dimostrato di essere capaci di tracimare in comportamenti autoritari.
Prendere atto che qualcosa "esiste", senza specificare "perché esiste" o quali siano i percorsi che la portano ad esistere, non significa nulla, o meglio, significa lasciare che possa voler dire tutto e il contrario di tutto.
Quindi, possiamo dire che la tendenza alla concentrazione dei poteri non è nella "natura" di destra e sinistra, indifferentemente, ma è nella fenomenologia del Potere stesso, quando non è governato e regolato da principi e da valori etico-politici, sui quali si gioca la differenza tra destra e sinistra - e tra "l'essere di destra" e "l'essere di sinistra".
Quello che possiamo dire con certezza, invece, è cheil liberalismo ha avuto la grande virtù - anch'essa fondante, al contrario della sinistra - di porsi seriamente il problema delle istituzioni che dovrebbero governare e regolare i meccanismi di potere: ancora oggi, come nel passato più recente, la sinistra sconta questa grave mancanza.

Gli italiani come sono messi? Secondo me essendo familisti e maschilisti sono anche da sempre inclini a preferire le personalità forti e autoritarie, che impersonificano il padre-padrone

In un contesto di democrazia universale - comprensiva cioè di tutti i cittadini, uomini e donne, ricchi e poveri - parlare di maschilismo è azzardato, o almeno è una tesi che andrebbe meglio articolata.
In realtà, io credo che questo genere di parametri andrebbe messo in seconda linea: assai più significativo mi sembra il percorso storico-culturale, che nei paesi latini e mediterranei ha diffuso la pesante ipoteca cattolica contro-riformista, che si è sposata con un declino geo-politico dei secoli più recenti che si è materializzato in una condizione di generalizzata sudditanza a potenze imperiali diverse, la quale ha abituato queste nazioni ad un certo rapporto con il Potere, a prescindere dallo specifico regime politico.

...la bilancia pende verso modifiche in senso autoritario del paese e delle regole.
È la reazione di chi ha paura per la crisi, per la globalizzazione, per il lavoro. Spinge verso la difesa eretta con mura difensive forti e con il castello difeso da personalità autoritarie, per sentirsi più protetti.


E' una tesi che va per la maggiore, nella sociologia politica, ma l'esempio italiano credo che non ne sia una conferma.
La crisi - come fenomeno dominante - è un fatto recente, mentre il successo di Berlusconi- Peron risale a momenti che non possono essere definiti di crisi, e anzi sono forse segnati in senso opposto, di crescita o almeno di relativo ottimismo.
A prescindere da Berlusconi, la stessa tendenza a rivedere in senso presidenzialista il nostro ordinamento è presente già nei primi anni '90, dopo la tempesta di tangentopoli, che aveva fatto pensare che tutto fosse dovuto al proporzionalismo e al parlamentarismo.
Più in generale - per rifarci all'inizio - è una costante caratteristica ideologica della destra quella di pensare che le crisi della democrazia siano dovute ad un eccesso di democrazia, ossia ad un eccesso di libertà e di parlamentarismo: in questo senso è assolutamente corretto vedere in tutte le pulsioni riformistiche di questi anni una pesante inclinazione verso destra, ossia verso una revisione degli spazi di discussione, di libertà, di concertazione: sarebbe interessante analizzare le ragioni profonde, in termini di sistema, di questa inclinazione.
Potrebbe trattarsi di una progressiva consapevolezza, da parte della politica, di una drammatica incapacità di capire ciò che sta succedendo su scala sia globale sia locale, e di conseguenza di intervenire efficacemente, che lascia spazio al prevalere della retorica mitologica del decisionismo: "faccio, quindi sono", diciamo così.
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Re: art 1?

Messaggioda Robyn il 04/01/2010, 15:04

Sono molto soddisfatto dell'intervento di ratzingher ai cattolici italiani i quali li invita a non seguire economisti e maghi.E un chiaro riferimento a Brunetta e Berlusconi .Ratzingher aiuti soprattutto Fini,Tremonti,Casini.Il cs ha tutto l'interesse ad avere un centrodestra affidabile e democratico.Mi convince abbastanza la riforma fiscale di Tremonti.Ferma la progressività delle imposte,meno tasse per chi assume,meno tasse per chi rispetta l'ambiente.Ratzingher prenda un rastrello e ripulisca il campo della destra dalle erbacce cattive e dal fogliame secco dell'elitarismo e dell'eversismo.In merito alla Bozza Violante questa và bene in tutte le sue parti.Per quel che riguarda l'esecutivo si dà una corsia preferenziale ai ddl del governo nei tempi e non rappresenta nulla di scandaloso,ma il voto di sfiducia se pur rafforzato a 1/3 dei richiedenti è necessario perche non si sà se in futuro capita chi utilizza in modo spregiudicato ed autoritario i suoi poteri.Non sappiamo cioè com'è il futuro non possiamo prevederlo Ciao Robyn
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Re: art 1?

Messaggioda ranvit il 04/01/2010, 16:37

>E io che ho detto? Coglioni, irrimediabilmente coglioni.
Ne abbiamo tutte le caratteristiche: tra le altre, una di spicco è che ciascuno di noi è convinto di essere l'unico furbo, mentre coglioni massimi sono tutti gli altri che gli stanno intorno.
Altra caratteristica: siamo tanto coglioni che stiamo da questa parte, pur essendo convinti che sia la parte dei coglioni.<


Cosi' è per davvero....

Ma non riguarda chi, come me, è tra Blair e Zapatero...non intriso cioè della "cultura" e della retorica del fu Pci o dell'infantilismo velleitario dei dipietristi!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: art 1?

Messaggioda Stefano'62 il 04/01/2010, 18:00

Dire che berlusconi è un bugiardo,che ha problemi con la giustizia,che per sistemarli sta rovinando irrimediabilmente il nostro paese,che anche politicamente è un individuo inutile viste le figure che fa continuamente,che è politicamente pericoloso viste le schifezze che promulga,che tutta la sua storia non lo qualifica come un vincitore ma come un baro,che è altro....,dire che auspicarsi qualcosa di buono da lui è da poveri fessi....
questo non è infantilismo,è realismo supportato da fatti concreti.
Fare lotta attiva contro di lui,il suo narcisismo e il culto della personalità su cui si fonda TUTTO il suo potere,non è essere velleitari,è colpire il bersaglio esattamente al cuore.
Credere di poterlo battere solamente trovando un altro personaggio carismatico quello si chè è velleitario,perchè non si corregge un problema con un problema identico che stavolta favorisca il centrosinistra.
Un pò come nei films western quelli che credevano di disfarsi di un killer assumendo altri killers,che poi diventavano i nuovi aguzzini.

Dire che denunciare queste cose,come fa quasi solo Di Pietro,è infantilismo,e allo stesso tempo non notare quanto invece sia davvero infantile e ingenuo credere di potere dialogare e trattare con un tipo del genere,senza che cerchi di mettertela nel culo come tutte le altre volte.....come vogliamo chiamarlo ?
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Re: art 1?

Messaggioda pierodm il 04/01/2010, 20:43

Eravamo partiti dalla costituzione e siamo finiti, come spesso succede, all'infantilismo velleitario - stavolta tocca ai dipietristi.
Ma è mai possibile, o porco di un cane, che le avventure in questo reame, devon concludersi sempre con grandi puttane?

Mi sento tutto intriso.
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Re: art 1?

Messaggioda ranvit il 04/01/2010, 20:52

Stefano'62 ha scritto:Fare lotta attiva contro di lui,il suo narcisismo e il culto della personalità su cui si fonda TUTTO il suo potere,non è essere velleitari,è colpire il bersaglio esattamente al cuore.



Caro stefano.....colpire al cuore?....come? Con le sparate che gli fanno guadagnare voti?

Ma la vuoi capire o no che piu' ti agiti e piu' ti entra ....là...


Vittorio
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Re: art 1?

Messaggioda franz il 04/01/2010, 21:21

Stefano'62 ha scritto:Dire che denunciare queste cose,come fa quasi solo Di Pietro,è infantilismo,e allo stesso tempo non notare quanto invece sia davvero infantile e ingenuo credere di potere dialogare e trattare con un tipo del genere,senza che cerchi di mettertela nel culo come tutte le altre volte.....come vogliamo chiamarlo ?

Il soggetto in questione (SB) riesce in quell'attività (mettere) sia che si tenti di dialogare, sia che si cerchi di contrastarlo.
Prudenza vorrebbe quindi di seguire in ogni caso il consiglio di ranvit (non agitarti).
O in termini piu' prosaici "quando sei finito una buca, smetti di scavare".
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Re: art 1?

Messaggioda ranvit il 04/01/2010, 22:13

pierodm ha scritto:Eravamo partiti dalla costituzione e siamo finiti, come spesso succede, all'infantilismo velleitario - stavolta tocca ai dipietristi.
Ma è mai possibile, o porco di un cane, che le avventure in questo reame, devon concludersi sempre con grandi puttane?

Mi sento tutto intriso.


Non è colpa mia se la sinistra italiana è malata di infantilismo velleitario...piu' dalla parte della base che dal vertice (che comunque è colpevole, oltre che di ritardo storico notevole, di averlo coltivato e concimato abbondantemente).

Vittorio

Ps Anche tu contribuisci vistosamente a passare da una cosa all'altra!
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Re: art 1?

Messaggioda Iafran il 04/01/2010, 22:25

ranvit ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Fare lotta attiva contro di lui,il suo narcisismo e il culto della personalità su cui si fonda TUTTO il suo potere,non è essere velleitari,è colpire il bersaglio esattamente al cuore

Caro stefano.....colpire al cuore?....come? Con le sparate che gli fanno guadagnare voti?

Ma la vuoi capire o no che piu' ti agiti e piu' ti entra ....là...

ranvit sei tanto "affascinato" (fammelo passare, anche se non è vero) che ti dimentichi tutte le "marachelle" a cui (il capo) è ricorso per contenere prima la vittoria di Prodi (ipotesi Deaglio) e poi per porre tutti gli ostacoli (compravendita dei parlamentari e altro) per far finire anticipatamente il suo Governo (anche questo eletto democraticamente).
Dovresti essere come minimo nauseato, meglio schifato, da un simile comportamento.
Che cosa ti puoi aspettare di positivo, di civile, di sociale, di politico, da un simile personaggio?

Penso che Blair e Zapatero (in cuor loro) ti obbligherebbero a mirare più in alto perché loro non potevano esimersi dagli obblighi formali (guardarlo da pari e ridere delle sue "uscite geniali"), ma tu sei un cittadino e del cerimoniale non sai proprio che fartene!
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