da repubblica.it :
Cento arresti e maxisequestro di beni
in cella colletti bianchi e il boss Parisi
Sequestrati dalla guardia di finanza beni per 220 milioni di euro. Tornano in carcere "Savinuccio" e il capo del clan Di Cosola. Nell'indagine anche professionisti e alcuni amministratori di Comuni dell'hinterland barese
Il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso Dalle prime ore del mattino, oltre mille finanzieri stanno eseguendo un centinaio di arresti, disposti dalla DDA di Bari, a carico di affiliati ad una cosca mafiosa pugliese - completamente smantellata - responsabili principalmente di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, usura, riciclaggio, turbativa d'asta, e traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Dalle prime notizie sarebbero stati sequestrati beni per 220 milioni di euro
Tra i destinatari delle misure eseguite dal Gruppo Investigativo sulla Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle di Bari, vi sono anche alcuni "colletti bianchi".
I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono 83 persone (53 sono state poste in carcere, 30 ai domiciliari): tra questi figura il capoclan barese 'Savinuccio' Parisi, assieme a suoi luogotenenti e gregari, e il boss Antonio Di Cosola, egemone dell'omonimo clan contrapposto agli Strisciuglio. Parisi, tornato il libertà da qualche tempo dopo aver scontato in carcere una pena definitiva, è ritenuto da anni dagli inquirenti il capo carismatico di una frangia della mafia barese attiva soprattutto nel rione Japigia di Bari che nei primi anni Novanta era il market della droga.
Nell'indagine del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bari sono coinvolti anche amministratori di alcuni Comuni del barese e professionisti. I primi sono indiziati di aver rilasciato autorizzazioni amministratiive per favorire l'attività imprenditoriale apparentemente lecita del clan Parisi, gli altri di aver offerto la propria consulenza per favorire gli affari illeciti del boss.
C'è anche una società londinese di bookmaker dedita alle scommesse clandestine on line su eventi sportivi tra i beni per 220 milioni di euro sequestrati dalla Guardia di finanza di Bari al clan Parisi. La società è la 'Paradisebet limited' di Londra che - secondo l'accusa - dal febbraio 2001 ad oggi ha fatturato milioni di sterline raccogliendo scommesse (come pubblicizzato dalla stessa società nel sito web) in molti Stati, tra cui Cina, Australia, Stati Uniti, fino ai Paesi dell'Europa dell'Est e in Italia.
Nel nostro Paese - secondo la procura antimafia - la società, costituita da affiliati al clan Parisi, raccoglie da anni scommesse su primari eventi sportivi, primi tra tutti calcio, tennis, Formula uno, motomondiale, sci alpino, basket, rugby e football americano. La Paradisebet era già stata al centro di indagini della Dda di Bari conclusesi nel novembre 2007 con una imputazione nei confronti di nove indagati accusati di aver costituito e preso parte a un'associazione per delinquere finalizzata all'esercizio delle scommesse clandestine in Italia.
Emerge - secondo fonti giudiziarie baresi - il vero volto della mafia pugliese dall'indagine della Guardia di finanza contro il clan di "Savinuccio Parisi", che stamattina ha portato a 83 arresti e al sequestro di beni per 220 milioni di euro.
Nell'inchiesta sono coinvolti - a quanto è dato sapere - direttori di banca, professionisti, amministratori pubblici e avvocati. Per la prima volta - viene fatto rilevare - l'indagine "fotografa" il coinvolgimento di persone della Bari bene in indagini sulla criminalità organizzata. A sostegno di questa ipotesi accusatoria vi sarebbero non solo intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche filmati video ritenuti dagli inquirenti particolarmente significativi.
(01 dicembre 2009)